5. Responso
La mattina dopo, quando mi svegliai, mi sentii molto meglio rispetto al
giorno prima, così mi alzai, mi stiracchiai e cominciai ad
esplorare la zona in cui mi trovavo. Questa volta Greenleaf non si
oppose al fatto che mi alzassi, ma ogni tanto sentivo che mi lanciava
delle occhiataccie (ed era molto difficile distinguerle dal suo sguardo
normale).
Scoprì che mi trovavo in una piccola radura. La "caverna" si
apriva su una piccola e frastagliata parete rocciosa, che minacciava
anche di far crollare la terra sovrastante al minimo disturbo. Non
volevo certo essere io a causare quel disastro, così per il
momento lasciai stare quella parte. Attorno alla radura gli alberi
erano molto fitti, cosa che offriva molta protezione a chiunque volesse
spiare. In effetti quella caverna non era una posizione molto
vantaggiosa. Al centro della radura c'erano i rimasugli di molti
fuochi, e ai limiti dello spazio verde alcune pianticelle di bacche,
dalle quali probabilmente venivano i frutti che avevo mangiato la sera
prima. Sentì di avere fame, così colsi alcune
bacche, e me le sgranocchiai mentre guardavo i pokemon del giorno prima
che giocavano. Mi tenni abbastanza ai limiti del prato, così
notai che quei pokemon erano meno rispetto a quelli che aveva visto.
Mentre ero assorto nei miei pensieri, senza che me ne accorgessi Reyne
si venne a sedere vicino a me.
- Scommetto che hai notato che c'è meno folla oggi.
- Già - risposi io - Come mai?
- Il fatto è che questo posto è solo, hem, un
magazzino diciamo. Qui ci teniamo le scorte alimentari. Noi viviamo in
un'altra grotta, un po' più ad ovest, ma il posto dove vi
abbiamo trovato era più vicino al magazzino rispetto alla
tana principale.
Una volta che Reyne ebbe finito di spiegare, scese un silenzio quasi
imbarazzante. Per rompere il ghiaccio chiesi come stava Allyn.
- Meglio che nei giorni scorsi - rispose lei - Ma è ancora
molto debole, e non si è ancora svegliato. Greenleaf dice
che bisogna lasciarlo riposare. Non mi è chiara una cosa
però.
Quest'ultima affermazione attirò la mia attenzione. - Come
siete finiti lì in quelle condizioni? - chiese.
Mi aspettavo quella domanda, e non sapevo se fidarmi o no, se
raccontare quello che c'era successo oppure dare risposte evasive.
C'era qualcosa in quella Purrloin che mi fece dire la
verità, per filo e per segno. Non so nemmeno io
perché lo feci, ma per lei sentivo che dentro di me c'era
qualche emozione che non avevo mai provato prima d'allora.
Quando ebbi finito di narrare le nostre disavventure, Reyne
sembrò rimanere spiazzata.
- Quindi voi non sareste veramente pokemon.
Non era una domanda, era un dato di fatto, una conclusione. Mi sembrava
che ci fosse una punta di amarezza in quella frase, e in effetti era
così
- Già - dissi - Sembra incredibile, ma è
così. Non so cosa ci sia successo. Io ed Allyn speriamo di
trovare delle risposte.
Reyne sembrò soppesare le mie ultime mie parole, e rimase in
silenzio per alcuni minuti. Mentre lei rifletteva, ripresi a guardare
gli altri che giocavano. Greenleaf faceva avanti e indietro dalla
caverna con nuovi impacchi. Non mi stupì, visto che quelle
foglie puzzolenti si consumavano che era un piacere.
- Beh - disse lei - Forse c'è qualcuno che vi può
aiutare.
Quella frase mi lasciò sorpreso, avvilito e sollevato allo
stesso tempo. Non so perché mi sentissi anche avvilito.
Forse c'era qualcosa, nella mia nuova forma, che mi piaceva, eppure non
riuscivo a capire cosa. Forse era la capacità di usare le
mosse, non so, anche se per il momento avevo imparato solo Idropulsar,
e nemmeno tanto bene.
- Ah sì? - feci io, un po' spiazzato - Chi?
- Conosco un pokemon che non vive lontano da qui. E' molto saggio, ma
anche molto strano, però vi potrebbe dispensare dei consigli
preziosi.
Ormai ero disposto a tutto, così le chiesi se mi ci poteva
portare. Dopo il suo cenno d'assenso fui al settimo cielo.
Però avvertivo sempre quella sensazione di rammarico,
un'emozione che provavo ogni qual volta pensavo di tornare umano.
Eppure non riuscivo a capire il perché di quei pensieri.
"Del resto" pensai "non riesco nemmeno a capire i miei pensieri per
quella Purrloin. Magari col tempo mi si chiariranno le idee". Ripensai
più e più volte questa frase, ma ogni volta che
me la ripetevo ne ero sempre meno sicuro.
- E' meglio andarci di sera - mi consigliò - Di giorno non
si fa mai vedere, ma passa la notte a scrutare le stelle. Ti
saprà aiutare di sicuro.
"Speriamo di sì" pensai.
Passai il resto della giornata ad immaginare l'incontro che sarebbe
avvenuto quella sera. Tentai anche qualche volta di andare a vedere
come stava il mio amico, ma lo Swadloon a quanto pare non voleva che
nessuno lo vedesse, tanto che aveva celato la parte della grotta in cui
si trovava Allyn con della seta appiccicosa. Dopo che vi restai
invischiato una volta, decisi di non tentare più, anche a
causa dello sguardo malevolo che mi riservò lo Swadloon una
volta che mi liberò.
Il tramonto arrivò in men che non si dica, così
io e Reyne ci incamminammo, non prima che lei riempisse un involto di
foglie con varie bacche.
- Sai, non da consigli gratis - mi spiegò - Altrimenti
rischi di andare lì per nulla.
Partimmo verso la metà del tramonto. Camminammo per una
ventina di minuti, finché non arrivammo ad una piccola
cascata che dava origine ad un fiumiciattolo. Sotto consiglio di Reyne
stessi per un po' sotto l'acqua gelida. In effetti mi fece proprio bene.
Partimmo di nuovo. Nel frattempo si era fatta sera. I raggi del sole
facevano ancora capolino da dietro le montagne, ma presto sarebbe scesa
l'oscurità.
Continuammo ad avanzare, mentre calava la sera. Pian piano in cielo si
accesero numerose stelle. Anche se le grandi chiome degli alberi
lasciavano intravedere poco la volta celeste, mi dissi che doveva
essere veramente una bella serata.
Dopo circa un'oretta uscimmo dal bosco. Gli alberi si interruppero
così all'improvviso, forse per la vicinanza dei Monti
Grandestella. Riconobbi subito la catena perché in
lontananza si scorgevano i picchi acuminati del Monte della Stella.
Quando vidi il cielo notturno, restai estasiato. Era uno spettacolo
mozzafiato, uno dei più belli che avessi mai visto.
Cominciavo a capire perché qualcuno volesse stare a
scrutarlo tutta la notte. Le costellazioni rilucevano in tutto il loro
splendore, in particolare il Teddiursa e il Grande Gyrados.
Non so per quanto tempo restai a guardare le stelle, ma ad un certo
punto Reyne mi diede uno scossone, e mi indicò qualcosa. In
lontananza, appollaiata su una rupe, se ne stava un'oscura sagoma.
Ci avviammo, e mentre camminavamo la Purrloin mi istruì su
quello che dovevo fare. Quando arrivammo vicino alla rupe, vidi colui
che mi doveva consigliare. Era alto almeno tre volte me, e la sua
apertura alare era circa il doppio di me e Reyne messi insieme. Le
tonalità di verde della sua pelle erano diventate molto
scure a causa della notte. Era un Flygon veramente grande e maestoso.
Secondo le istruzioni di Reyne presi l'involto con le bacche, e
cominciai ad avvicinarmi a quel pokemon enorme. Man mano che mi
avvicinavo, la figura cresceva sempre di più, e cominciai a
provare un po' di timore nei confronti di quel pokemon, anche se non
dava segni di avermi notato in quanto era di schiena.
Quando arrivai a circa un metro e mezzo dal Flygon poggiai l'involto
per terra ed indietreggiai leggermente.
- Parla - mi disse senza voltarsi e con un tono un po' assonnato.
- Hem, avrei bisogno di un consiglio - cominciai - Io ed un mio amico
siamo stati trasformati in pokemon, e vorremmo ritornare umani. Sembra
assurdo, ma è la verita. Vorremmo sapere se c'è
qualcuno in grado di aiutarci.
Il Flygon non rispose subito, ma ci volle un po'. Per tutto il tempo in
cui riflettè (o almeno era quello che mi sembrava che
facesse, dato che era sempre stato con la testa rivolta verso il cielo
e non avevo mai avuto la possibilità di vederla) non si girò mai.
- Il Vecchio della Stella - disse d'un tratto - Il Vecchio della Stella
vi potrà aiutare.
Nota dell'autore
Per le costellazioni mi sono ovviamente ispirato all'Orsa Minore
(Teddiursa) e al Drago (Grande Gyrados)
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