La sera alla festa Misael si era vestito elegante, ma molto comodo. Indossava una tunica nera lunga fino al ginocchio a maniche corte, scollata sul petto color cioccolato con ricami dorati sul collo e sulle spalle e la sua collana reale. Ai piedi i suoi inseparabili sandali coi legacci fino alle caviglie e un mantello dorato che gli ricadeva lungo le spalle, sulla sua testa aveva sempre la corona d’oro un po’ appuntita. Seduto alla tavola reale scherzava con i suoi amici, che non avevano certo perso l’occasione di flirtare con tutte quelle bellissime ancelle che servivano la cena e la allietavano con canti e danze. Lui a differenza di loro si limitava ad essere gentile, comunque mostrava sempre un occhio di riguardo in più per l’ancella che nel pomeriggio gli aveva portato i dolcetti al miele. L’aveva vista molte volte, ma non l’aveva mai notata, ora invece guardandola mentre ballava leggiadramente si accorgeva di com’era bella: capelli lunghi ricci e scuri, ma setosi e morbidi, pelle leggermente dorata dal sole, ma che naturalmente doveva comunque essere molto chiara, corpo sinuoso, snello, formoso e sodo… aveva un bel seno, era alta e slanciata, i suoi lineamenti erano fini ed esotici, gli occhi scuri e penetranti, nasino piccolo all’insù, bocca carnosa, viso sfilato e con le guance un po’ più rosse del resto della faccia, nonostante fosse abbronzata le guance erano rosa, altra prova che confermava la sua pelle chiara. Ciglia lunghe e nere, sopracciglia scure e come due archi fini e curati, era vestita con una gonna rossa che le copriva il linguine e le cosce, e un reggiseno intrecciato sul petto dello stesso colore, aveva su una collana e una coroncina in testa. La sua danza era sinuosa e la effettuava tenendo in mano un velo dello stesso colore dei suoi abiti. Misael era attratto da lei e la guardava estasiata.
La serata proseguì così, ma Misael non si azzardava a mostrare il suo interesse per la ragazza.
A fine serata i suoi amici proposero un gioco chiamato: la rosa del deserto. Consisteva in questo: venivano scelte da Misael trenta ragazze (lo stesso numero dei partecipanti alla festa che erano tutti ragazzi, compreso Misael erano in trenta). Poi i ragazzi si disponevano in cerchio e le ancelle anche, a ogni gruppo veniva data una rosa del deserto, cioè una pietra con delle punte, con una punta più lunga delle altre, veniva fatta girare e la ragazza e il ragazzo scelte formavano una coppia e avrebbero dovuto ehm… fare il bagno insieme.
Misael non approvava questo tipo di gioco, non voleva cedere finché uno dei suoi amici disse: “Dai Mimi, facciamo così, se la ragazza si rifiuta non viene costretta va bene? Però almeno proviamoci:”
Non sapendo bene il perché Misael si fece convincere da quelle parole, in gioco iniziò, tutte le coppie si formarono, gli ultimi rimasti furono lui e la ragazza con il velo rosso; lei era visibilmente imbarazzata, ma anche compiaciuta: fare il bagno col principe era un dolce sogno o un bellissimo incubo?
In fondo il principe non sapeva nemmeno il suo nome, ma se avesse rifiutato? Il principe si sarebbe offeso? Lei era innamorata di lui da anni e lo conosceva, sapeva che era vergine e che amava e rispettava le donne? Ne valeva davvero la pena di rinunciare in fondo lei lo amava cosa ci avrebbe perso? |