19° Capitolo
Sembra quasi un sogno
- Non ci posso credere... oh mio dio,
non possiamo averlo fatto! Ho tradito Justin... l'ho tradito... -
iniziò a blaterale, raccogliendo il lenzuolo intorno al suo
corpo e dirigendosi verso il bagno. Aspettai che avesse finito per poi
farmi una bella e rilassante doccia. Non mi aveva fatto nemmeno
parlare, era scappata via chiudendosi in bagno e ignorando la risposta
che avrei dovuto darle.
Non appena fui pronto e tornai nella sua stanza, la trovai sul letto con le gambe incociate.
- Stavo aspettando proprio te... -
- Okay e io volevo dirti che tu non hai tradito Justin perchè è stato lui il primo a farlo.. -
- Non m'importa Logan... questa cosa non può andare avanti
così... siamo sinceri! E' sbagliato.... ci sono molti intrecci
nel mezzo. I nostri genitori e tante altre cose. E' tutto troppo
incasinato per concentrarci su questo problema, quindi facciamo come se
non fosse successo nulla okay? -
- Io non posso fare come se non fosse successo nulla! Anche se era una
cosa che non abbiamo controllato lo abbiamo voluto entrambi. Io sono
ancora innamorato di te e non ho mai smesso di esserlo e sono stanco di
sentirmi dire da te che dobbiamo fare finta che i nostri baci e tutto
il resto non fosse mai successo. E' successo e dobbiamo accettarlo, non
puoi evitare ogni cosa e buttartela alle spalle! Io sono stanco di
evitare i problemi, affrontiamoli una volta per tutte. Se mi ami ancora
e il problema sono solo i nostri genitori allora parliamone...
parliamone anche con loro e risolviamo tutte cose! -
- Tu non capisci! Mi dispiace che ti sia innamorato di me e che io ti
stia rifiutando in continuazione, ma sono innamorata di Justin... -
quelle parole furono peggio di una pugnalata. Avrei preferito che mi
dicesse un'altra qualsiasi cosa, ma dopo quello che era successo tra
noi, anche se per sbaglio, involontariamente e contro ogni nostro
giudizio, non era una cosa semplice accettare di averla persa per
sempre ormai.
- Pensavo che tu mi amassi ancora - ammisi sconfitto, sentendo la testa appesantirsi.
- Non più... -
- D'accordo, allora non mi resta altro che uscire dalla tua vita no? Ho
lottato per te e ho sempre cercato di convincerti che gli latri non
possono distruggere la nostra vita, ma sei stata tu ad aver appena
disintegrato la mia, ma se ti va bene, beh allora non c'è altro
da dire... ci vediamo a casa - feci per andarmene, quando mi
bloccò per il braccio.
- Non so come dirti quanto mi dispiace che ti stia succedendo tutto
questo, ma non sono cose che si possono organizzare. E poi cosa intendi
con: Ci vediamo a casa? -
- Intendo dire che non resto più qui... vado a fare le valigie e parto subito -
- Ti hanno chiamato per lavoro? -
- No... mi hanno appena annunciato che devo evitare una persona e devo
fare finta di nulla e non ci riesco con te qui, quindi me ne ritorno a
casa -
- Non andartene, se il problema sono io allora non andartene -
- Mi dispiace - uscii da quella stanza e sperai di avere le forza per
mettermi in viaggio e tornare a casa. Avrei preso una delle macchine
dei ragazzi, ovviamente con il loro permesso e poi sarebbero entrati
tutti in una o almeno avrebbero cercato di entrarci.
- Mark senti una cosa. Mi hanno chiamato urgentemente per del lavoro e
non posso più restare, ti dispiace se prendo una macchina e
torno a casa? Voi siete cinque e potete benissimo entrarci in una o se
non ti va prendo l'autobus -
- No, non ti preoccupare prendi pure la mia e mi dispiace, siamo qui da poco -
- Lo so, ma il dovere da attore mi chiama. Vado a fare la valigia e parto subito -
- D'accordo, ma stai attento per strada -
- Certo, ciao e grazie - salii in camera e posai disordinatamente tutti
i miei vestiti nella valigia. Non avevo nemmeno mangiato e sinceramente
poco mi interessava. Chiusi le cerniere, indossai un giubottino e
afferrai cellulare e portafogli. Salutai tutti tranne lei e ignorai il
fatto che Justin le stesse accanto e che molto probabilmente lei lo
aveva perdonato. Chiusi il bagagliaio un attimo dopo averci posato la
valigia e poi partii verso casa, con la speranza che quelle tre ore di
viaggio portassero con se ogni problema. Ero stanco di lottare e di non
essere ricompensato per questo. Ero uscito dall'autolesionismo per lei e questo poco le interessava. Cercavo di non saltare i pasti per lei
e nemmeno a questo faceva caso. Io cercavo di stare meglio solo per
potermi far vedere forte da lei e non per me stesso. Se fosse stata una
mia decisione in quel momento mi sarei trovato a 3 metri dal suolo. In
una bara. Circondato da terra e morti.
Continuai a guidare e mi fermai a un incorcio, ne approfittai per
cercare una bustina e berla con dell'acqua dato che il mal di testa mi
stava davvero consumando. Partii nuovamente e tutto procedeva secondo i
piani. Nel giro di un'ora sarei arrivato a casa.
Avete presente quando dicono di non organizzare nulla? Ad esempio voi
fate una cosa e subito dopo pensate a cosa fare in seguito e poi in
seguito ancora, ma all'improvviso un piccolo o grande evento scompiglia
la vostra organizzazione e fate le stesse cose ma in ordine diverso?
Beh io mi ero esattamente organizzato. Sarei arrivato nel giro di
un'ora, mi sarei chiuso in camera, avrei buttato la valigia a caso,
avrei cercato una lametta e avrei rifatto quella pazzia. Se il miglior
modo di stare bene era farmi del male, all'ora lo avrei fatto. Tanto a
chi doveva importare? Alla mia famiglia? Non avevo più una vera
unità familiare. Alla ragazza che amavo? Lei non amava me. Ai
miei fan? Avrei fatto meglio a togliermi la vita e sparire dalla faccia
della terra. Era questo che la gente voleva. Era questo che avevo
provato a fare ed era sempre questo che non mi aveva lasciato altro che
una cicatrice ancora un po' aperta al polso. Magari avrei provato
qualche altro sistema per togliermi la vita. Eppure in quel momento
qualcosa mi si parò davanti, come un'occasione da non perdere.
Non volevo farlo, non era in programma, piuttosto aveva scompigliato il
mio, di programma. Non me ne ero nemmeno accorto, ma una macchina
sfrecciava nella mia corsia e mi venne incontro. Togliendomi il fiato
per l'impatto doloroso che ha avuto sul mio corpo ancora frastornato.
Sentii un bruciore al braccio e continuai a rotolare all'interno di
quella macchina. Finendo chissà in quale punto e vedendoci
sfocato. Delle voci mi arrivarono ottavate alle orecchie e restai a
terra per un bel po', sentendo parole come "ambulanza" "ferito" "morto"
"paura" che rimbombavano in quella carrozzeria ormai a pezzi. Poi delle
sirene. Delle luci blu e rosse e del dolore costante al braccio. Ma mi
ero abituato ormai alla sensazione di avere una lama conficcata al
polso che quel coso che mi faceva male al braccio era sicuramente tale
al dolore che mi procuravo. Vidi un uomo sussurrarmi parole che non
arrivai proprio a sentire e svegliarmi da uno stato di trance in cui
facevo fatica a capire cosa mi circondasse e poi chiusi gli occhi,
sperando davvero che potesse essere la mia fine.
No... non ero morto. Ci vedevo sfocato, ma ci vedevo. La mia famiglia
era nuovamente riunita attorno a me, come quella volta dopo il mio
tentato omicidio... come le volte in cui desideravo davvero morire. E
non solo per lei, ma per la mia schifosa vita.
- Si è svegliato... si è svegliato - sussurrò una donna avvicinandosi a me. Era la mamma di Kessie.
- Figliolo stai bene? - annunciò papà venendomi vicino.
Non riuscivo a parlare, avevo la gola secca, ma feci ugualmente un
cenno del capo per tranquillizzarlo, nonostante sapesse che non stavo
affatto bene.
- Non avremmo dovuto lasciarti guidare da solo verso casa - ammise
Mark. Fu allora che la notai. Con Justin. Triste, ma felice. "Felice di
avermi ucciso nuovamente" pensai.
Sentii ancora quel fastidioso ma piacevole dolore al braccio e solo allora notai che fosse coperto da una fasciatura bianca, con una piccola macchia rossa.
- Ben tornato con noi signorino Logan - di nuovo quel medico. Di nuovo
il medico che mi aveva aiutato e salvato la vita chissà quante
volte ormai. Che fosse il mio angelo custode? Beh angelo, io non ho
bisogno di essere protetto ma di essere ucciso.
- Hai avuto un incedente. Non so se ricordi bene ogni cosa quindi fai
un cenno del capo se è così - annuii in segno che
ricordavo quasi tutto, dato che le immagini dell'auto e del sangue
erano ancora impresse nella mia mente.
- Bene adesso ti dirò quali danni riporti okay? - annuii
nuovamente, sentendomi come un vegetale che non riusciva a parlare.
Come se mi avesse letto nel cervello, il dottore mi aiutò a bere
dei sorsi d'acqua e una dolce sensanzione si fece largo per tutta la
gola.
- La fasciatura al braccio è stata fatta perchè delle
scheggie di vetro ti erano rimaste dentro, causandoti dei tagli non
troppo profondi. Hai un taglio sulla fronte per aver sbattuto molto
probabilmente contro il volante un attimo prima che si fosse aperto
l'iberg. Del resto non riporti gravi lesioni al cervello o a qualche
altro organo. Hai solo bisogno di un pò di riposo e puoi tornare
a vivere la tua vita tranquillamente. - "Tranquillamente? Se il mio
stile di vita è tranquillo allora non immagino quello delle
altre persone. In effetti togliersi la vita è un modo tranquillo
per morire no?" Continuai a pensare, ignorando continuamente le parole
che uscivano fuori dalla bocca della gente che c'era in quella stanza.
Mi soffermai un pò su Kessie, quel po' necessario per capire
quanto realmente felice potesse essere con Justin per averlo perdonato.
Poi guardai Mark e lo beccai mentre guardava colpevole le sue mani,
come se mi avesse spinto nel baratro. Mio padre e la mia matrigna
invece non facevano altro che toccare ogni livido sul mio corpo e
borbottare parole strane verso il guidatore di quella macchina. Avrei
dovuto ringraziarlo, perchè era solo grazie a lui che avevo
causato altro dolore al mio corpo, facendo come se la colpa non fosse
stata del tutto mia.
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SERVE A QUALcOSA SCUSARMI PER L'IMMENSO RITARDO? LO STO FACENDO IN OGNI
STORIA CHE RIESCO A PUBBLICARE E LA MOTIVAZIONE E' SEMPLICE. NON MI FUNZIONA INTERNET E NON RIESCO A COLLEGARMI.
NON SO DAVVERO COME FARE, DATO CHE IL TECNICO NON SI DECIDE A VENIRE.
BEH NON SAPENDO COSA DIRE VI AUGURO UNA BUONA LETTURA, UN BUON
CARNEVALE E SPERO CHE QUESTO CAPITOLO VI PIACCIA E CHE RECENSIATE. A
PRESTOOO <3 E GRAZIE A TUTTI COLORO CHE SEGUONO E RECENSISCONO LA
MIA STORIA <3