Capitolo 1 : Sulle sponde
dell’esistenza
“Risvegliarsi
è rimettersi alla ricerca del mondo,
riportare alla luce un’identità perduta in un granello di sabbia.”
Quando Matthew si svegliò era stordito e confuso. Steso a terra, faccia in giù, senza forze, quasi privo di coscienza. Il
suo corpo era rigido come un gigantesco tronco di legno. Le ossa gli
dolevano e non riusciva a sentirsi le gambe. Riposava su una superficie
calda e soffice. Non avrebbe saputo dire a cosa somigliasse quella
sensazione. Era così familiare, ma anche così distante. Forse perché la
sua testa ancora rimbombava di strani rumori immaginari. Percepiva i
raggi del sole sulla sua pelle. Il suo respiro era regolare. Nonostante
tutto, era felice di scoprirsi vivo.
Matthew, dopo alcuni interminabili minuti, decise finalmente di aprire
gli occhi. Fu investito da una luminosità diffusa. Intorno a lui
regnava un’atmosfera celestiale e serena. A quanto pare era disteso su
una morbidissima spiaggia. Riusciva a sentire le onde dell’oceano
infrangersi contro la costa. Intravide, per un attimo, della spuma
azzurrina. Avrebbe proprio voluto bagnarsi il viso e bere. ‘Cipicchia,
che sete che aveva! Matthew cercò di muovere un braccio ma era
incredibilmente pesante. Sembrava che un enorme macigno si fosse
depositato sul suo corpo. E lui era lì, cosciente e immobile,
condannato. Cercò allora di rimettere ordine nella sua testa, ma era
tutto così fumoso. Non riusciva a ricordare nulla di specifico, qualche
immagine sparsa. E poi il vuoto. Una nebbia fitta e penetrante era
scesa all’origine dei suoi ultimi ricordi e li aveva cristallizzati.
Non riusciva più a distinguere il sogno dalle sue reminiscenze recenti.
Matthew decise di provare nuovamente ad alzarsi. Poteva
muovere le dita delle mani, ma sentiva ancora un forte dolore. Riuscì
per miracolo a contrarre il braccio e a poggiare il palmo della mano
per terra, facendo leva. La sabbia era davvero calda. Aveva ripreso
sensibilità alle gambe, ma era ancora troppo debole per tirarsi su.
Riuscì a girare su se stesso, mettendosi seduto, con la schiena ritta.
In questo modo poteva guardarsi intorno. Apparentemente, si trovava su
una costa sperduta. Oltre l’enorme spiaggia si estendeva una fitta
vegetazione lussureggiante. Sembrava proprio una jungla. Innumerevoli
alberi dagli splendidi toni di verde intrecciavano i loro rami in una
primitiva danza selvaggia, ergendosi a padroni di quei luoghi
incontaminati.
All’improvviso, mentre contemplava quel luogo così puro, Matthew si
accorse di un particolare che, per un momento, gli fece gelare il
sangue. Era inspiegabile, eppure, a parte il continuo infrangersi delle
onde, non sentiva assolutamente nessun altro rumore provenire dalla
terraferma. Non c’era verso di insetto, scimmia o qualsiasi altro
animale che raggiungesse le sue orecchie. Era tutto estremamente calmo.
Troppo calmo. Mancava perfino il soffio del vento.
Incerto sulla sua situazione, con qualche frammento di ricordo
aggrappato a sé, Matthew restò lì sulla spiaggia, in contemplazione, a
guardare il mare finché il sole non iniziò ad eclissarsi oltre
l’orizzonte.
L'Angolo
dell'Autore
Ciao a tutti! Eccomi tornato a scrivere qualcosa qui su Efp (ancora in
questa sezione!!). Diciamo due parole su qeusta nuova storia che ho
inserito. Ho deciso di metterla nella categoria dei Gialli, perché di
fatto è una storia gialla, piena di mistero e di suspence, ma non è il
classico racconto alla Agatha Christie. Ouroboros è un
giallo atipico, che mescola elementi introspettivi con immagini
oniriche, il tutto unito ad un tocco di follia. Di fatto non ha un vero
genere preciso di riferimento, perché ne mescola molti insieme.
Inoltre, per la gioia di tutti quelli che vorranno leggere questa
storia, vi farà piacere sapere che ho scritto già cinque/sei capitoli
in modo tale da "portarmi in vantaggio" e riuscire a pubblicare
abbastanza regolarmente ogni cinque o sei giorni! Altro appunto, la
frase in corsivo che leggerete all'inizio di ogni capitolo è una
citazione (personale o di un personaggio famoso) inerente agli eventi
del capitolo stesso, in questo modo spero, ogni volta, di "preparare
l'atmosfera giusta per la lettura". Detto questo, spero che questo
racconto vi piaccia. Io ci metto tutto me stesso come al solito.
Ovviamente è sempre gradito un commento, anche solo per farmi sapere se
questa storia vi sta appassionando oppure no! Credo di aver detto
tutto, quindi alla prossima!!
|