Dimming the light

di kid_napped
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Quando scoprì che il film era ambientato a Swansea, lo considerò un caso fortuito e lo liquidò con un sorriso ampio e triste, invitando Richard a mandargli gli altri dettagli del progetto, in modo da potersi fare un'idea di cosa avrebbe dovuto comporre e sperando di poter riarrangiare per la colonna sonora qualche vecchio pezzo mai completato.
Seduto a gambe incrociate e piedi nudi sul divano, mangiando una mela, stava leggendo svogliatamente la sceneggiatura del film, quando, dopo anni, si imbatté in quel nome, che non aveva mai più sentito da allora. Lei era la protagonista femminile.
Un'onda di quel mare freddo in cui si era bagnato solo con lei, lo travolse. Ricordi piccoli, invisibili, ma indelebili. Il miele delle sue labbra. Il salmastro delle sue lacrime.
Saltò su come punto da uno spillo e si catapultò in camera sua. Frugò nei cassetti, tra il libri sulle mensole, nelle scatole. Mise l'intera stanza a soqquadro, cercando, invano, di ricordare quelle parole che aveva tracciato nella più assoluta inconsapevolezza del futuro. Alla fine trovò quello che cercava: una copia esatta di quel bigliettino che le aveva dato, quasi dieci anni prima, sommerso dalla sua sgraziata grafia adolescenziale. Lo aprì con la delicatezza di una reliquia e una pioggia di granelli di sabbia gli cadde sui piedi. Rilesse quelle parole goffe, ma allo stesso tempo delicate, che aveva dedicato all'amore più strano e breve della sua vita.
Sarebbe bastato modificarle leggermente e arrangiare una linea di chitarra convincente. Qualcosa che gli ricordasse lei... e che insinuasse un piccolo dubbio in lei. Sospirò, guardando fuori dalla finestra il cielo che lentamente si scuriva in un crepuscolo triste, ma pieno di promesse.
“Puoi farcela, Alexander...” si disse.
E respirò dalla carta ingiallita l'odore del mare.





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