Calda è la notte

di Kuruccha
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Note necessarie:
Questa storia è (capitan ovvio, visto dove è stata piazzata) il seguito del primo capitolo. Tra questo e quello, però, c'è un capitolo 1.5: si tratta di Trucco sbavato di Kuma_Cla (che scrive delle Rock/Revy molto migliori delle mie) e da seguito nasce seguito - sì, ci rimbalziamo le storie l'una con l'altra, che ci volete fare XD Ci divertiamo così. Questa grande parentesi solo per dire che questa flashfic ha molto più senso se prima leggete anche la storia della Cla. Tutto qui :D

 
(Calda è la notte)
E confuso è il mattino


 
Si ritrova a sbirciarla attraverso la fessura della tenda.
Che quel camerino improvvisato – sei o sette scatoloni impilati uno in cima all’altro, un lenzuolo di stoffa tirato male e sfilacciato sui bordi – sia lì, proprio davanti ai suoi occhi, è un puro caso; se non distoglie lo sguardo è solo perché ha già imparato che tenere ferma la testa è il primo passo per evitare la nausea. Ma non era sua intenzione spiarla; è successo e basta, si ripete.
Revy ha già infilato i pantaloni – un paio di jeans sdruciti abbandonati in quel negozio da chissà chi, pagati a caro prezzo insieme alle riparazioni del vestito elegante della sera prima - e Rock si ritrova a pensare che sia strano anche vederla così, con le gambe coperte e poca carne in mostra. Forse Revy è davvero l'unica donna capace di diventare più interessante all’aumentare della stoffa che ha addosso.
Lo sguardo gli scivola poi sulla curva della sua schiena ancora nuda e no, si dice, solo un cretino potrebbe pensarlo. Ricorda il calore inaspettato di quella pelle chiara e la sua testa si accende di un milione di esplosioni - l'ha piegata su un lato per poter sbirciare meglio e se ne rende conto solo allora. Si dà del maniaco da solo.
È di nuovo perfettamente dritto sulla schiena quando Revy tira la tenda ed esce dal camerino, con sottobraccio l’ammasso informe di stoffa che fino a poche ore prima era ancora un vestito. Indossa una maglietta scollata sul davanti che lascia ben poco all'immaginazione. Ora sì che la riconosce.
 - Dai, avanti. Cambiati e andiamo - gli dice, sistemandosi i jeans.
Rock si alza a fatica e s'infila nel camerino. La vede sedersi proprio dove era lui.
Chiude per bene la tenda.






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