Ringrazio anche solo chi
legge.
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Progressi:
6/6
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Cap.10 Laboratorio
Muraki
accavallò le gambe, sorrise e piegò di lato il
capo.
L’iride argentea nascosta dai capelli grigio chiaro
brillò. Si portò una rosa
alle narici, inspirò e sorrise. Guardò i simboli
sul corpo di Hisoka brillare.
Osservò il ragazzino avanzare, le braccia gli oscillavano e
le iridi color
smeraldo erano liquide. Il giovinetto ansimava, il corpo era scosso da
una
serie di brividi e le ginocchia erano piegate in fuori.
“Solo una
creatura come te può emanare tanta forza così
ignuda e inerme. E’ un peccato doverti manovrare, ma presto
sarai libero”
sussurrò il dottore. Dei cilindri contenenti del liquido
verde e viola facevano
brillare il demone alla sinistra di Muraki, dinnanzi a Hisoka. Tsuzuki
ringhiò,
il petto era rigonfio, si dimenò facendo cigolare le catene
che lo cingevano.
“E’ il
momento, mostrati”. Incitò Muraki, lasciando
cadere a
terra la rosa, i petali vermigli volarono tutt’intorno.
Hisoka spalancò la
bocca, i canini si allungarono e i marchi sul suo corpo scomparvero in
uno
scintillio tutt’intorno. Un
alone
candido lo circondò, si piegò sistemandosi in
ginocchio. Gli crebbero nove
code, i capelli biondi si allungarono creando una serie di liane e la
sua pelle
pallida si arrossò. Kyuubi guardò negli occhi
ametista il demone cane, questo
uggiolò. Dal suo corpo si alzò uno spirito
nerastro dalle corna lunghe un
braccio che ruggì.
Il ragazzino
piegò di lato il capo, ai suoi piedi comparve
una tunica vermiglia che strisciò sul terreno. Si
tramutò in un serpente che
raggiunse lo spettro e lo divorò. Le iridi color smeraldo di
Hisoka brillarono
e i cilindri si trasformarono in fiammate verdi. Tsuzuki cadde
lateralmente con
un tonfo, la pelliccia si ritirò lasciando il suo corpo
nudo, i corti capelli
castani gli coprirono il viso ingrigito.
“Sì,
sì! La mia bambola ha distrutto finalmente il tuo
spirito dannato fratello! Ho avuto la mia vendetta!”
ululò Muraki. Si alzò in
piedi, allargò le braccia alzando le dita delle mani aperte
a conca verso il
soffitto. Una ciocca dei lunghissimi capelli di Hisoka
s’indurì, assunse il
colore dell’oro e divenne aguzza sulla punta.
Scattò in avanti e trapassò la
gola del dottore, il sangue vermiglio schizzò
tutt’intorno.
“Finalmente non
sentirò più i tuoi sentimenti”
biascicò il
giovinetto. I capelli si ritirarono tornando un caschetto, le iridi
smisero di
brillare e le nove code scomparvero. Ricadde sul pavimento del
laboratorio con
un tonfo, perdendo i sensi.
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