CAPITOLO 15: LA CADUTA DI NESME
Questo capitolo non l'ho inventato io. I dettagli del passato di Rannek
vengono da un contenuto sbloccabile del videogioco Demon Stone. Ho inserito tuttavia una modifica.
Ringrazio i miei amati lettori, ovvero:
XIllidan: Una mappa
dici? Lo sai che hai anticipato le mie mosse? Tra
pochi capitoli ne comparirà una, solo che dovrò
pensarci
un po' su per farla dato che è un po' complessina...e non
snervare troppo tua sorella mi raccomando! Ciao!
X: Sì,
Illidan un po' rompe, ma io sono in grado di reggere
chiunque! Però dev'essere un po' stressante averlo come
fratello, dico bene? Sono contento che ti piaccia la storia! E, no, no
e ancora no! Come devo farvi capire che NON è
Arthas!? Giuro, al prossimo che me lo chiede gli invio il vero nemico
di Illidan, accompagnato dai suoi fratelli e armato di dischi di Fabri
Fibra! E magari anche di una motosega! A parte gli scherzi non
è
lui, ma se leggi indietro ci sarà l'inquietante rivelazione.
Ciao! (ma poi non farmi come tuo fratello che ha detto che era Danemon).
XGiodan. Fa niente,
capita a tutti di dimenticarsi qualcosa, e sono
tentato di nominare Drizzt leader del gruppo...beh sono contento che
non ti sia dispiaciuto! Ciao!
Il giorno dopo i guerrieri si alzarono presto; tuttavia, notarono che
Rannek aveva già lasciato la stanza.
I tre andarono a cercarlo e lo trovarono appostato sulle mura, intento
a guardare verso Nord.
"Buongiorno, Rannek!" - lo salutò Illius, ora vestito di
bianco - "Bella giornata, vero?"
Lo spadaccino non rispose.
"Rannek!"
Non rispose nemmeno stavolta.
Zhai gli dette una sberla in testa.
"RANNEK!"
Questa volta riuscirono ad attirare la sua attenzione.
"Haio! Zhai, ma che ti è preso?"
"Eri incantato a fissare da quella parte! Si può sapere
cos'hai?"
L'uomo abbassò lo sguardo.
"Ora basta. È fin troppo evidente che qualcosa ti turba:
dov'è il problema?"
"Preferirei non parlarne."
"Parlarne invece di sicuro ti farà bene! O vuoi continuare
così per tutta la vita?"
Rannek si alzò e fissò ancora il Nord.
"Laggiù... non molto lontano da qui...si trova
ciò che resta di Nesme."
"La città distrutta dai troll?" - chiese Illius.
Drizzt strinse forte il pugno.
"Dannazione! Se fossi stato in città quella notte, forse
avrei
potuto fare qualcosa! Ma ero fuori a combattere degli
orchetti, maledizione!"
"Non avresti potuto fare niente. Non saresti arrivato in tempo. Ha, era
una città davvero meravigliosa...ed io ero uno dei
cavalieri. A
me ed ai miei compagni era affidato il compito di proteggere la
città dai mostri che cercavano di attaccarla. Mi
ricordo...quella sera, stavo brindando in una locanda con dei miei
compagni, quando abbiamo sentito dei rumori. Siamo subito corsi fuori,
e abbiamo visto le sentinelle che davano l'allarme. Mi sono guardato
intorno, e ho visto decine di troll dei ghiacci alle porte della
città. La loro furia era incontenibile. Mi sono voltato un
attimo, per gridare alla gente accorsa sul posto di fuggire...poi...ho
sentito un dolore lancinante alla testa" - disse mettendosi la mano
dietro alla nuca - "E ho perso i sensi. Quando mi sono svegliato ero
incastrato tra un masso ed un mio compagno morto...non potevo
muovermi...riuscivo appena a muovere la testa...ma ho visto: ho visto
tutto.*"
Lo spadaccino rabbrividì. Era la prima volta che i suoi
compagni lo vedevano spaventato.
"Dopo che i soldati avevano abbattuto le difese della città
e
indebolito gli abitanti il re fece irruzione, accanendosi contro le
donne, i bambini e i valorosi cavalieri, le cui urla echeggiavano
nelle mie orecchie, mentre io non avevo abbastanza fiato per gridare.
Avrei voluto che mi avesse visto, avrei preferito morire con la mia
gente, ma non fui così fortunato**. Ancora oggi non riesco a
darmi
pace, e continuo a chiedermi perché gli esploratori non
hanno dato
l'allarme! Un intero clan! Possibile che gli abbiano colti tutti di
sorpresa e che nessuno sia riuscito ad avvisarci? Poi tra loro c'era un
guerriero fortissimo...un combattente esperto di armi da fuoco...si
chiamava Krauser. Non riesco a credere che abbiano ucciso anche lui."
Il guerriero sospirò.
"Quando tutto
finì, seppi
che i superstiti si erano rifugiati proprio qui, a Mithral-Hall. Ma non
potevo presentarmi al loro cospetto. Così sono partito, e ho
continuato a camminare, senza mai fermarmi, finché non sono
giunto nelle terre di Zhurag-Nar. Quanto ci misi? Giorni? Mesi? Non so
dirlo. Fattostà che sono stato arruolato, e pensai che,
anche se
non poteva restituirmi le persone perdute, combattere gli orchi,
impedendoli di invadere le nostre terre, avrebbe potuto compensare il
mio fallimento. Feci carriera, diventando capitano, ma...ora ho perso
anche i miei soldati!"
L'uomo strinse i denti
e dette un pugno sulle mura.
Una lacrima scese sul
suo viso.
"Rannek...mi
dispiace..." - disse Zhai, che per la prima volta stava usando un tono
gentile - "Non avrei dovuto insistere..."
"Fa niente. In fondo
parlarne mi ha fatto bene."
"ALLARME!!!
ALLAAARMEEEEE!!!"
Un uomo a cavallo
stava galoppando verso le mura di gran carriera.
"Che succede?"
"Un colosso che dice
di essere uno
dei sette generali sta attaccando il villaggio qui vicino! Abbiamo
bisogno di aiuto, o lo raderà al suolo!"
"Non c'è
tempo di inviare un esercito! Ce ne occuperemo noi! Facci strada!" -
gridò Drizzt.
Thibbledor stava
correndo verso i guerrieri.
"Che succede? Ho
sentito..."
"Te lo spiego dopo!
Ora dobbiamo scappare!"
"Drizzt! Rannek,
cosa..."
"Dopo!"
"Illius..."
"Non ora!"
"Z..."
"Taci, piccoletto!"
I quattro presero i
cavalli e partirono.
Che succederà ora?
Lo scoprirete nel prossimo capitolo, intitolato "Un vecchio amico", che
arriverà prestissimo! Al massimo domani!
(*) e (**) indicano le frasi riprese dall'opera originale.
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