Delle attese immobili

di l_s
(/viewuser.php?uid=38085)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


La strega



C’era una porta identica nella villa comunale, cento anni fa. Di quelle che restano misteri persino da adulti.
Secondo Giulio, i bambini sapevano che ci abitava una strega.

Non sei mai stata qui, l’hai incontrata poco, in luoghi neutrali.
Quel giorno terribile, quando piangeva – Dio, quant’era giovane! – e si teneva la pancia vuota.
Anni dopo, quando Giulio si drogava e tu le hai chiesto di spaventarlo coi suoi buchi.
Non l’hai mai ringraziata...
E adesso fissi quella porta e ti chiedi se ne valesse la pena.
La burocrazia, tuo marito. Suo figlio, tuo figlio.
E ti chiedi se ce la fai.
Ad entrare e dirle che avete perso vostro figlio.





 




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2538409