2)la sfera dei due spiriti
“Devo.. Liberarlo?” Mormorai debolmente, osservando gli occhi stanchi della
vecchia Kaede, desiderando ardentemente aver capito male. Sinceramente, non mi
sembrava proprio un’ottima idea.
Ciò che lessi nei suoi occhi però, sciolse ogni mio dubbio: dovevo.
Mi voltai lentamente verso Inuyasha, che mi guardava con aria di sfida. Con
la coda dell’occhio, osservai che Kaede frugava dentro al suo kimono. La nonnina
aveva in mente sicuramente qualcosa. Confortata da ciò, assunsi uno sguardo
determinato e con decisione avanzai verso di lui. “Sbrigati!” Proruppe lui, con
nervosismo. Io deglutì, trovandomi a pochi passi da lui. Lo scrutai dritto negli
occhi, sostenendo il suo sguardo. Per un attimo mi persi in quell’immensità,
scordandomi il mio compito. Era possibile perdersi nello sguardo di
qualcuno?
La vecchia Kaede tossicchiò, facendomi tornare alla realtà. Imbarazzata,
abbassai lo sguardo e presi con entrambe le mani la freccia che cinquant’anni
prima Kikyo aveva scagliato contro quel mezzodemone nell’intento di sigillarlo
per sempre. Mentre stringevo la freccia e feci per sfilarla, pensai che di
sicuro non aveva previsto che una ragazza che la seguiva sempre sia in manga che
in anime avrebbe reso vani i suoi sforzi!
Notando che non riuscivo nell’intento, sotto lo sguardo vigile dei paesani,
di Inuyasha e della vecchia sacerdotessa, premetti con più forza sulla sottile
striscia di legno. Ed accadde l’imprevisto. Una luce intensissima mi avvolse e
mi spinse all’indietro, mentre sentivo la freccia sfaldarsi nelle mie mani.
“Ahia!” Urlai, cadendo ai piedi della vecchia Kaede. “Presto, Coline!
Mettigli questo rosario nel collo!” Mi urlò lei, mentre mi aiutava ad alzarmi e
mi porse il rosario che Inuyasha nell’anime portava al collo. Io lo riconobbi e
afferrandolo annuì. “So già cosa devo fare.” Dissi, correndo incontro al ragazzo
che stava muovendo i muscoli come per tastare che fosse tutto a posto. “Ehi tu!”
Lo chiamai.
Lui si voltò verso di me, con una strana luce negli occhi. “Ragazzina” Disse,
con un ghigno deformante, “Restituiscimi la sfera..”
“Non contarci troppo!” Ribattei, sprezzante “Piuttosto, cos’è quell’orrendo
demone?!” Mi finsi terrorizzata, puntando il dito indice dell’altra parte della
foresta. Inuyasha si voltò di scatto, seguendo la traiettoria del mio dito. “Ma
che..? Non sento nessun odor--”
“Fatto!” Esclamai, infilando nel suo collo il rosario, asciugandomi il
sudore, raggiante. Inuyasha lo afferrò con entrambe le mani, tentando di
sfilarselo.
“Ehi! Cos’è ‘sta roba?”
Io risposi facendogli la linguaccia. “A cuccia!” Dissi, fischiettando.
Inuyasha cadde al suolo creando una voragine, come se fosse stato sospinto da
una forza sconosciuta. Rimasero tutti sorpresi.
La vecchia Kaede annuì, soddisfatta. “Coline, vieni, raggiungiamo il
villaggio. Ho delle domande da porti..”
Poco dopo raggiungemmo il villaggio. Rimasi piacevolmente sorpresa nel
constatare che era esattamente come me lo ricordavo. Due dei paesani tenevano
Inuyasha, che era svenuto, e seguirono me e la vecchia Kaede dentro una piccola
capanna in legno. Adagiarno Inuyasha sul pavimento, si inchinarono con sommo
rispetto verso me e la nonnina, poi si dileguarono silenziosamente. Mi sedetti
accanto ad Inuyasha, mentre la miko(sacerdotessa) preparava il fuoco sul quale
avrebbe fatto bollire del tè. Non sapevo cosa dire, così rimasi in silenzio ad
ascoltare lo scoppiettare del fuoco e il lento respiro del mezzodemone al mio
fianco. Volsi lo sguardo verso di lui. Aveva un’espressione così serena.. A
disagio, mi attorcigliai una ciocca di capelli rossi sul dito.
“Coline.”
La voce della vecchia Kaede, ora così seria e profonda, mi fece sussultare.
“S-sì?” Balbettai, incerta. La donna si voltò e il suo occhio color ghiaccio si
fissò sui miei, che tentennarono sotto quella forza, spauriti. “Ho ragione a
credere che tu sei la reincarnazione della mia sorella defunta e..”
Io sbuffai, impaziente. Conoscevo già quella tiritera. “Sì, lo so. Si
chiamava Kikyo aveva una forza spirituale spaventosa e custodiva la sfera degli
shikon.” Raccontai, atona. “Oh già. Dimenticavo che era l’amante di Inuyasha.”
Conclusi, indicando il ragazzo accanto a me che ancora non accennava ad un
prossimo risveglio. La donna non rispose, ma mi guardò con profonda serietà,
come se stesse valutando se fidarsi di me o no.
“Possiedi una grande forza spirituale. Dubito che qualcuno oltre te avrebbe
potuto liberarlo dalla maledizione.” Mi disse, in un sussurro. Io non seppi cosa
rispondere e con umiltà abbassai gli occhi, torturando la piccola sfera verde
che non aveva mai lasciato le mie mani sicure. Kaede la osservò, e per un attimo
un’ombra attraversò il suo occhio. Ma non ci feci caso.
“Dimmi chi sei.” Rimasi spiazzata da così tanta preoccupazione nella sua
voce. Mi schiarì la voce.
“E’ solo una sciocca umana” Proruppe una voce arrogante. Mi voltai seccata
verso colui che aveva parlato. “Sciocco sarai tu, Inuyasha!” Sbottai. Il ragazzo
schioccò la lingua con disappunto e si mise seduto. Entrambi mi fissarono, ma io
non volevo parlare di quello che mi era successo. Continuavo a crederlo un
sogno. Così, sviai l’argomento. “Perché ho dovuto liberarlo?” Chiesi. La vecchia
Kaede sospirò. “Da tempo ormai una vecchia sacerdotessa nera viaggia di
villaggio in villaggio, terrorizzando le persone con una sua, chiamiamola così,
visione.”
Io e Inuyasha trattenemmo il respiro, rapiti. La vecchia continuò. “Sostiene
che da un altro mondo giungerà qui una giovane fanciulla che porta con sé il
risultato della frammentazione della sfera degli shikon; essa è una piccola
sfera verde capace di far viaggiare la fanciulla, reincarnazione della
precedente miko che custodiva la sfera intatta, da una dimensione all’altra.
Questa venuta sconvolgerà ogni cosa. Da tempi immemori, infatti, la sfera è
andata divisa in due parti: la sfera verde, appunto, che si è materializzata in
un altro mondo, e la sfera color dell’oro, che ogni malvagio cerca in questo
mondo, perché si ha la convinzione che essa risieda qui. Solo lei, la fanciulla,
però, è in grado di trovarla in quanto possiede gli stessi poteri delle miko che
hanno custodito le sfere.” Kaede terminò il racconto, con il volto segnato da
profonde rughe, ognuna per ogni anno di vita trascorso. Cadde il silenzio. A
romperlo fu Inuyasha. “E io che c’entro in tutto questo?” Chiese, con un tono
che evidenziava il suo malcelato scetticismo. “Perché, come racconta la vecchia
miko oscura, la ragazza in questione risveglierà il mezzodemone sigillato dalla
più veneranda tra le sacerdotesse.. E lui dovrà accompagnarla nella ricerca dela
sfera d‘oro, per poter ritrovare sé stesso.” Rispose lei, versando del tè su
delle tazze in terracotta e porgendomene una. Io l’afferrai con cautela e
soffiai sul tè, ancora caldo, per timore di scottarmi. Riflettei su quando
appena udito, poi alzai lo sguardo. Sapevo cosa dovevo dire. “Io sono una
semplicissima studentessa, non so come sono finita nell’epoca Sengoku.. Tutto
quello che posso affermare con certezza è che io conosco la storia di Inuyasha,
perché ne ho seguito l’anime e il manga nel mio mondo..” Incominciai, ma poi
dovetti fermarmi notando lo sguardo stupito di Inuyasha. Gli scoccai
un’occhiataccia. “Non ho voglia di ripeterlo, comunque io sono una grande fan di
questa opera, perciò nonostante sia rimasta ovviamente scioccata, sono
felicissima di essere qui, e sono pronta a credere a tutto quello che ho
sentito..”
La ricreazione era terminata già da un bel pezzo, però di Coline non vi era
alcuna traccia. Lisa cominciò a preoccuparsi. Aveva cercato la sua migliore
amica dappertutto, ma era come se si fosse dileguata. Continuò a cercarla per i
corridoi, nascondendosi ogni volta che notava l’ombra di un professore. Non le
importava di saltare le ore di latino e greco: Coline era sparita, accidenti!
Cominciava a perdere le speranze, quando all’improvviso si ricordò di non aver
guardato nel bagno delle ragazze accanto alla loro classe. Sorrise e si mise a
correre i quella direzione. Quando vi arrivò, curvò la schiena e si tenne le
ginocchia con le mani, ansimando per riprendere fiato. “Coline, entro.” Annunciò
poi, aprendo un poco la porta. Quest’ultima si spalancò come se fosse stata
aperta da una forza misteriosa e Lisa si ritrasse con un urlo di spavento,
mentre una intensa luce scarlatta l’avvolgeva..
Continua… nella sparanza che
leggiate............................................ormai l'ho persa..
:-( |