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Autore: Dea Kagomechan    10/07/2008    1 recensioni
E se Kagome non fosse mai stata nell'epoca sengoku? e se a prendere il suo posto fosse stata un'accanita fan dell'anime di Inuyasha?? Bè vi ho incuriosito abbastanza!! E' la mia prima ficcy perciò mi aspetto tanti commenti!! anche negativi!! XD
Genere: Romantico, Avventura, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Nuovo personaggio
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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2)la sfera dei due spiriti

“Devo.. Liberarlo?” Mormorai debolmente, osservando gli occhi stanchi della vecchia Kaede, desiderando ardentemente aver capito male. Sinceramente, non mi sembrava proprio un’ottima idea.

Ciò che lessi nei suoi occhi però, sciolse ogni mio dubbio: dovevo.

Mi voltai lentamente verso Inuyasha, che mi guardava con aria di sfida. Con la coda dell’occhio, osservai che Kaede frugava dentro al suo kimono. La nonnina aveva in mente sicuramente qualcosa. Confortata da ciò, assunsi uno sguardo determinato e con decisione avanzai verso di lui. “Sbrigati!” Proruppe lui, con nervosismo. Io deglutì, trovandomi a pochi passi da lui. Lo scrutai dritto negli occhi, sostenendo il suo sguardo. Per un attimo mi persi in quell’immensità, scordandomi il mio compito. Era possibile perdersi nello sguardo di qualcuno?

La vecchia Kaede tossicchiò, facendomi tornare alla realtà. Imbarazzata, abbassai lo sguardo e presi con entrambe le mani la freccia che cinquant’anni prima Kikyo aveva scagliato contro quel mezzodemone nell’intento di sigillarlo per sempre. Mentre stringevo la freccia e feci per sfilarla, pensai che di sicuro non aveva previsto che una ragazza che la seguiva sempre sia in manga che in anime avrebbe reso vani i suoi sforzi!

Notando che non riuscivo nell’intento, sotto lo sguardo vigile dei paesani, di Inuyasha e della vecchia sacerdotessa, premetti con più forza sulla sottile striscia di legno. Ed accadde l’imprevisto. Una luce intensissima mi avvolse e mi spinse all’indietro, mentre sentivo la freccia sfaldarsi nelle mie mani.

“Ahia!” Urlai, cadendo ai piedi della vecchia Kaede. “Presto, Coline! Mettigli questo rosario nel collo!” Mi urlò lei, mentre mi aiutava ad alzarmi e mi porse il rosario che Inuyasha nell’anime portava al collo. Io lo riconobbi e afferrandolo annuì. “So già cosa devo fare.” Dissi, correndo incontro al ragazzo che stava muovendo i muscoli come per tastare che fosse tutto a posto. “Ehi tu!” Lo chiamai.

Lui si voltò verso di me, con una strana luce negli occhi. “Ragazzina” Disse, con un ghigno deformante, “Restituiscimi la sfera..”

“Non contarci troppo!” Ribattei, sprezzante “Piuttosto, cos’è quell’orrendo demone?!” Mi finsi terrorizzata, puntando il dito indice dell’altra parte della foresta. Inuyasha si voltò di scatto, seguendo la traiettoria del mio dito. “Ma che..? Non sento nessun odor--”

“Fatto!” Esclamai, infilando nel suo collo il rosario, asciugandomi il sudore, raggiante. Inuyasha lo afferrò con entrambe le mani, tentando di sfilarselo.

“Ehi! Cos’è ‘sta roba?”

Io risposi facendogli la linguaccia. “A cuccia!” Dissi, fischiettando. Inuyasha cadde al suolo creando una voragine, come se fosse stato sospinto da una forza sconosciuta. Rimasero tutti sorpresi.

La vecchia Kaede annuì, soddisfatta. “Coline, vieni, raggiungiamo il villaggio. Ho delle domande da porti..”

Poco dopo raggiungemmo il villaggio. Rimasi piacevolmente sorpresa nel constatare che era esattamente come me lo ricordavo. Due dei paesani tenevano Inuyasha, che era svenuto, e seguirono me e la vecchia Kaede dentro una piccola capanna in legno. Adagiarno Inuyasha sul pavimento, si inchinarono con sommo rispetto verso me e la nonnina, poi si dileguarono silenziosamente. Mi sedetti accanto ad Inuyasha, mentre la miko(sacerdotessa) preparava il fuoco sul quale avrebbe fatto bollire del tè. Non sapevo cosa dire, così rimasi in silenzio ad ascoltare lo scoppiettare del fuoco e il lento respiro del mezzodemone al mio fianco. Volsi lo sguardo verso di lui. Aveva un’espressione così serena.. A disagio, mi attorcigliai una ciocca di capelli rossi sul dito.

“Coline.”

La voce della vecchia Kaede, ora così seria e profonda, mi fece sussultare. “S-sì?” Balbettai, incerta. La donna si voltò e il suo occhio color ghiaccio si fissò sui miei, che tentennarono sotto quella forza, spauriti. “Ho ragione a credere che tu sei la reincarnazione della mia sorella defunta e..”

Io sbuffai, impaziente. Conoscevo già quella tiritera. “Sì, lo so. Si chiamava Kikyo aveva una forza spirituale spaventosa e custodiva la sfera degli shikon.” Raccontai, atona. “Oh già. Dimenticavo che era l’amante di Inuyasha.” Conclusi, indicando il ragazzo accanto a me che ancora non accennava ad un prossimo risveglio. La donna non rispose, ma mi guardò con profonda serietà, come se stesse valutando se fidarsi di me o no.

“Possiedi una grande forza spirituale. Dubito che qualcuno oltre te avrebbe potuto liberarlo dalla maledizione.” Mi disse, in un sussurro. Io non seppi cosa rispondere e con umiltà abbassai gli occhi, torturando la piccola sfera verde che non aveva mai lasciato le mie mani sicure. Kaede la osservò, e per un attimo un’ombra attraversò il suo occhio. Ma non ci feci caso.

“Dimmi chi sei.” Rimasi spiazzata da così tanta preoccupazione nella sua voce. Mi schiarì la voce.

“E’ solo una sciocca umana” Proruppe una voce arrogante. Mi voltai seccata verso colui che aveva parlato. “Sciocco sarai tu, Inuyasha!” Sbottai. Il ragazzo schioccò la lingua con disappunto e si mise seduto. Entrambi mi fissarono, ma io non volevo parlare di quello che mi era successo. Continuavo a crederlo un sogno. Così, sviai l’argomento. “Perché ho dovuto liberarlo?” Chiesi. La vecchia Kaede sospirò. “Da tempo ormai una vecchia sacerdotessa nera viaggia di villaggio in villaggio, terrorizzando le persone con una sua, chiamiamola così, visione.”

Io e Inuyasha trattenemmo il respiro, rapiti. La vecchia continuò. “Sostiene che da un altro mondo giungerà qui una giovane fanciulla che porta con sé il risultato della frammentazione della sfera degli shikon; essa è una piccola sfera verde capace di far viaggiare la fanciulla, reincarnazione della precedente miko che custodiva la sfera intatta, da una dimensione all’altra. Questa venuta sconvolgerà ogni cosa. Da tempi immemori, infatti, la sfera è andata divisa in due parti: la sfera verde, appunto, che si è materializzata in un altro mondo, e la sfera color dell’oro, che ogni malvagio cerca in questo mondo, perché si ha la convinzione che essa risieda qui. Solo lei, la fanciulla, però, è in grado di trovarla in quanto possiede gli stessi poteri delle miko che hanno custodito le sfere.” Kaede terminò il racconto, con il volto segnato da profonde rughe, ognuna per ogni anno di vita trascorso. Cadde il silenzio. A romperlo fu Inuyasha. “E io che c’entro in tutto questo?” Chiese, con un tono che evidenziava il suo malcelato scetticismo. “Perché, come racconta la vecchia miko oscura, la ragazza in questione risveglierà il mezzodemone sigillato dalla più veneranda tra le sacerdotesse.. E lui dovrà accompagnarla nella ricerca dela sfera d‘oro, per poter ritrovare sé stesso.” Rispose lei, versando del tè su delle tazze in terracotta e porgendomene una. Io l’afferrai con cautela e soffiai sul tè, ancora caldo, per timore di scottarmi. Riflettei su quando appena udito, poi alzai lo sguardo. Sapevo cosa dovevo dire. “Io sono una semplicissima studentessa, non so come sono finita nell’epoca Sengoku.. Tutto quello che posso affermare con certezza è che io conosco la storia di Inuyasha, perché ne ho seguito l’anime e il manga nel mio mondo..” Incominciai, ma poi dovetti fermarmi notando lo sguardo stupito di Inuyasha. Gli scoccai un’occhiataccia. “Non ho voglia di ripeterlo, comunque io sono una grande fan di questa opera, perciò nonostante sia rimasta ovviamente scioccata, sono felicissima di essere qui, e sono pronta a credere a tutto quello che ho sentito..”

 

La ricreazione era terminata già da un bel pezzo, però di Coline non vi era alcuna traccia. Lisa cominciò a preoccuparsi. Aveva cercato la sua migliore amica dappertutto, ma era come se si fosse dileguata. Continuò a cercarla per i corridoi, nascondendosi ogni volta che notava l’ombra di un professore. Non le importava di saltare le ore di latino e greco: Coline era sparita, accidenti! Cominciava a perdere le speranze, quando all’improvviso si ricordò di non aver guardato nel bagno delle ragazze accanto alla loro classe. Sorrise e si mise a correre i quella direzione. Quando vi arrivò, curvò la schiena e si tenne le ginocchia con le mani, ansimando per riprendere fiato. “Coline, entro.” Annunciò poi, aprendo un poco la porta. Quest’ultima si spalancò come se fosse stata aperta da una forza misteriosa e Lisa si ritrasse con un urlo di spavento, mentre una intensa luce scarlatta l’avvolgeva..

Continua… nella sparanza che leggiate............................................ormai l'ho persa.. :-(

  
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