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La mattina di san Valentino Ginny non
era ancora riuscita a riprendersi il diario.
"cosa hai intenzione di fare per Harry"
chiese Sarah.
"non so, non lo lascia un attimo quel
diario"
"ma no, che hai capito? Intendevo… per
san Valentino, cos’hai intenzione di fare?"
"eh?! Niente! Che dovrei fare? Al
massimo…"
"al massimo?"
"potrei…"
"potresti?"
"mandargli un biglietto
anonimo…"
" ma dai! È troppo triste! Scrivigli
una poesia! Ho già l’inizio in mente: occhi verdi di rospo in
salamoia…"
Arrivate in Sala Grande, la trovarono
tutta decorata di cuoricini rosa.
"oddio!" esclamò Ginny.
"wow!" esclamò Sarah.
Ginny diede un’occhiata in
giro.
Qualcuno era divertita, qualche ragazza
era ammirata, chi era confuso, arrabbiato, e chi disgustato. Piton non c’era. Al
tavolo dei Grifondoro molti erano disgustati. Fred e George sparavano battute a
raffica, mentre Hermione sembrava emozionata.
All’improvviso dal portone entrarono
dei cosi che sembravano nani, anzi erano nani, ma erano travestiti da cupidi.
Uno di loro si diresse verso Harry, il quale cercò di allontanarsi, anzi, scappò
letteralmente. Ma alla fine fu preso, e il nano cominciò a recitare la poesia di
Ginny. Meno male che l’aveva lasciata anonima. Ma a preoccupare Ginny fu
un’altra cosa. Malfoy aveva preso a Harry il diario di Tom. Ma Harry lo riprese
subito. Per tutta risposta Malfoy si diresse verso Ginny.
"mi sa che il tuo biglietto non gli è
piaciuto!" e se ne andò.
Ginny scappò via inseguita da Sarah.
Doveva avere la faccia molto rossa.
"come faceva a sapere che l’ho scritto
io?" chiese preoccupata, quando si fermò.
"probabilmente ha tirato a indovinare"
le rispose con fare rassicurante Sarah. La ragazza omise però il fatto che la
sua reazione aveva dato ragione al Serpeverde.
Ma a un tratto si avvicinò Nott, con
uno strano ghigno malefico.
"allora è vero che ti piace Potter!"
estrasse la bacchetta prima che Ginny o Sarah avessero il tempo di reagire, e
con un forte disarmo Sarah svenne. Nott afferrò Ginny, sempre puntandole la
bacchetta contro e la trascinò in un bagno vuoto. Lì la scaraventò a terra, il
ghigno sempre visibile in faccia, e le si avvicinò.
"che succede?" era arrivata Mirtilla
Malcontenta. A quanto pare erano entrati proprio nel suo bagno.
Nott scappò via.
"Mirtilla…" Ginny era
paralizzata.
"che succede?" il fantasma pendeva
dalle sue labbra. Ma forse non era il caso di continuare.
"niente! Ci vediamo!" stava per
uscirsene, quando notò in un cubicolo un calderone vuoto.
"Mirtilla, ci sei ancora?"
"si?" disse lei contrariata.
"chi ha usato questo
calderone?"
"tre ragazzi. Uno era Harry Potter!"
disse lei con un sorriso.
"cosa stavano preparando?"
"una pozione che ha trasformato in due
ragazzi di serpeverde Harry e l’altro, mentre la ragazza è diventata tutta
pelosa!" e scoppiò a ridere.
Ginny uscì.
Entrata in Sala Comune Sarah le andò
incontro.
"Ginny! Ti ho cercata
dappertutto!"
"si poi ti racconto, ma prima…" e le
raccontò quello che aveva detto Mirtilla.
"si, ho sentito di una pozione del
genere… ma come mai Hermione ha fallito?" chiese Sarah, dopo avere ascoltato il
racconto di Ginny.
"non so…"
"ma cambiando discorso… cos’è successo
dopo che Nott ci ha attaccate?"
"è difficile da spiegare… mi ha
trascinata nel bagno di Mirtilla, e non so cosa voleva fare, ma per fortuna è
arrivata lei, e Nott è scappato."
"che schifo, poverina!"
Ginny si girò e vide Harry Ron e
Hermione che uscivano dalla Sala Grande. Decise di cogliere la palla al balzo.
Si alzò di corsa, e si diresse verso il dormitorio maschile, ignorando le le
domande di Sarah. Entrò, mise tutto sottosopra, e alla fine trovò quello che
cercava: il diario di Tom.
"oddio! Chissà cosa gli ha detto?"
disse fra sé mentre scendeva.
La curiosità continuava rodere Ginny.
Alla fine un pomeriggio, mentre Sarah non c’era decise di aprire nuovamente il
diario.
"ciao Tom, sono Ginny"
Ginny! Ciao! Mi sei mancata!
"sei stato nelle mani di Harry,
vero?"
Si, esatto!
"cosa vi siete detti?"
Gli ho solo mostrato quello che voleva
vedere
"cioè?"
Cioè quello che successe cinquant’anni
fa. La camera dei segreti fu aperta, e morì un mezzosangue.
"perché mi hai detto che non ne sapevi
niente?"
Non ci pensare Ginny, ci sono cose più
belle a cui pensare…
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