Le follie sono le uniche
cose che non si rimpiangono mai.
-
Oscar Wilde-
L´aria
della sera era calda e trasportava con se le lievi note della musica
proveniente dalla Sala Grande insieme ai profumi dell´estate
ormai finita. Ad un certo punto un piccolo vortice di luce
illuminò l´area circostante per qualche secondo
segnalando la comparsa di una persona. Avvolta il un leggero abito si
guardò intorno, cercandolo. Lo vide poco distante dalla
riva. La luna delineava quei profili che avrebbe riconosciuto anche ad
occhi chiusi. Fissava l´orizzonte perso in chissà
quali pensieri, in chissà quali ricordi. Si tolse le scarpe
e si incamminò lentamente verso di lui, non producendo alcun
rumore. I fili d´erba le solleticavano dolcemente i piedi.
Raggiunto lasciò una piccola distanza fra loro, ma non
parlò. Si volse anche lei verso l´orizzonte.
Poteva percepire su di loro gli occhi di Zaphiro, ma questo non
l´aveva mai turbata. Amava quella creatura come amava il suo
padrone.
-
Sei in ritardo…- una constatazione che
spezzò il silenzio.
-
Lo so… ti chiedo scusa- una risposta e poi ricadde
il silenzio. Dopo minuti che parvero ore il ragazzo si voltò
e il cuore di entrambi perse un battito. Oh mio Dio…
questo pensarono anche se dal loro volto non trasparì nulla.
La ragazza distolse lo sguardo e assunse una posa quasi scocciata.
-
Hai intenzione di passare qui tutta la serata o mi porti al
ballo?- era dovuta ritornare la solita perché non era sicura
di poter resistere ancora per molto al suo istinto. A
quell´istinto che non le suggeriva altro che annullare quella
poca distanza. In risposta ricevette il suo ghigno. Quello che le aveva
rivolto nei primi periodi in cui si erano conosciuto per stuzzicarla.
Sexy e irresistibile. Quello che le faceva tremare le gambe, che le
bloccava ogni pensiero razionale e che le faceva accelerare i battiti
del cuore. Cercò di riprendersi, stupita che un semplice
sorriso ancora le facesse quell´effetto.
-
Che hai da ridere?- il ragazzo scosse la testa sempre
sorridendo dopodiché inchiodò il suo sguardo con
quello della ragazza. Prese a camminare verso di lei lentamente. Verso
quella strega che l´aveva riportato in superficie dal baratro
in cui era precipitato e che ora si trovava davanti a lui illuminando
tutto ciò che c´era intorno. Lei con quel vestito
lungo verde con leggeri ricami dorati che le sfiorava le caviglie.
Evidenziava le curve perfette e femminili del suo corpo. Un abito
raffinato che la faceva sembrare una principessa. Una sola spallina
percorreva il tratto dal suo seno alla sua spalla. I capelli rossi
ricadevano in dolci e larghi boccoli mentre la frangia era tirata
indietro. Il colore dei suo occhi risaltava da un leggero ombretto
dorato e una linea sottile di matita. Irresistibile tentazione. Si
fermò a pochi millimetri da lei.
-
Gin Gin Gin…non dirmi che ti faccio ancora lo
stesso effetto di tre mesi fa?- il tono caldo e ironico accompagnati
ancora da quel sorriso la fecero quasi tremare. Ma lei era una
Griffyndor e nel suo sangue scorreva l´orgoglio
più puro. Se voleva giocare lei avrebbe giocato. Se voleva
sfidarla lei avrebbe accolto la sua sfida a braccia aperte. Lei si
avvicinò ancora di più a lui. I loro nasi quasi
si sfioravano.
-
Ti piacerebbe vero Dan? Ma mi dispiace ti devo deludere- il
ragazzo non smetteva di guardarla negli occhi e il sorriso rimase sul
suo volto – Sai… se ciò che hai detto
è vero…- sempre più vicini
-… come mai il tuo cuore…- aveva sollevato una
mano facendo scivolare le sue dita dal collo al suo volto -…
sta battendo furiosamente?- colpita e affondata. Maledetto traditore.
Ma non poteva perdere così. Si allontano da quel contatto
che lasciava scie bollenti sulla sua pelle. – Bugiardo- ma la
bugiarda era lei. Il suo cuore batteva furiosamente alla
velocità di un treno in corsa. Doveva calmarsi.
D´altronde era solo Dan.
-
Io sarei un bugiardo?- il tono ironico, mentre si
riavvicinava. La ragazza rimase immobile ma questa volta lui le prese
una mano e le baciò dolcemente il dorso inchinandosi.
-
Vogliamo andare Mia
dama?- un dolce sorriso si dipinse sul volto della giovane.
-
Certamente Mio
cavaliere- così dopo essersi inchinata anche
lei di fronte a lui si incamminarono a braccetto verso il portone
dell´ingresso. Nell´enome atrio la ragazza si
rimise le scarpe e fece per incamminarsi verso la scalinata che avrebbe
portato alla Sala Grande. Una dolce ma ferrea presa bloccò
il suo braccio e si ritrovò faccia a faccia con il ragazzo
che quella sera avrebbe eguagliato un dio pagano per la sua bellezza.
Lo guardò curiosa e lui in risposta sorrise e si
chinò lentamente sul suo viso. Il cuore
ricominciò a correre. Non sarebbe potuta andare avanti
così per molto. Avvicinò le labbra
all´orecchio di lei e il calore del suo alito le trasmesse
profondi brividi – Sei bellissima stasera- si
spostò sulla guancia e vi depositò un dolce
bacio. Dopo qualche secondo riuscì a riprendersi e a
sussurrare – Anche tu…-. A braccetto salirono la
scalinata e arrivarono alla soglia della porta rimanendo stupiti.
***
Hermione si
guardò in giro soddisfatta. La festa sembrava un vero
successo. Gli studenti e i professori erano rimasti piacevolmente
stupiti. Le decorazioni erano semplici ma creavano comunque una certa
atmosfera. Aveva cercato di rivoluzionare le idee del Comitato
studentesco e fortunatamente le avevano dato retta. Niente scenari
particolari o riproduzioni di ambienti naturali. La Sala Grande era
decorata con eleganti divanetti e poltroncine color crema. Niente
stemmi delle quattro case o colori identificativi. Avrebbe portato ad
una comparsa dei vari gruppetti. Lei voleva che in
quell´occasione fossero semplici compagni, uguali tra loro.
Al posto del tavolo dei professori era stato imbandito un tavolo di
forma curva su cui si trovavano bevande e leccornie preparate dagli
elfi domestici. Al centro c´era una cascata da cui scendeva
succo di zucca. Gli stuzzichini si trovavano su livelli rialzati
poggiati in vassoi di diverso colore e forma. Accanto alla porta
d´entrata, sulla destra, c´era la postazione del dj
occupata per quell´occasione da uno studente di origine
babbana e appartenente alla casa di Ravenclaw. Hermione aveva dovuto
lottare contro Malfoy e la Parkinson per quella decisione ma alla fine
con i componenti del Consiglio e gli altri Caposcuola dalla sua parte i
due avevano dovuto desistere. Purtroppo non erano riusciti a contattare
le Sorelle Stravagarie ma Eric si stava dimostrando un vero genio.
Mixava la musica dei maghi con quella del mondo babbano ed il risultato
era strepitoso. A dare un atmosfera magica alla serata vi erano le
fate. Volteggiavano nel cielo stellato riprodotto da soffitto
disperdendo a volte la loro polvere dorata. Quando le luci si
abbassavano regalavano uno scenario da togliere il fiato. Si trovava in
piedi accanto ad uno dei tanti divanetti quando si sentì
afferrare la vita da un braccio con una presa salda e ferrea.
-
Qualcuno voleva da bere?- la voce le accarezzò
dolcemente l´orecchio e un calice le arrivò
davanti volteggiando e facendola sorridere. Con una mano
afferrò il calice e con l´altra prese il braccio
che ancora si trovava attorno alla sua vita.
-
Grazie…sei stato molto gentile-
-
Di nulla. Vogliamo brindare mia dama?- a volte le riusciva
difficile credere che quello era uno dei suoi migliori amici. Fino al
quinto anno era sempre stato impacciato, goffo e timido. Ma
dall´anno scorso Ronald Weasley era diventato più
uomo, più sicuro di sé e delle sue
capacità. Si era riscattato. Non viveva più
all´ombra del suo migliore amico e questo aveva fatto
accrescere il legame che c´era fra i due. Esteticamente si
era fatto un bel ragazzo, soprattutto durante quell´estate, e
ora poteva vedere il successo che riusciva a riscuotere fra le ragazze.
La stavano uccidendo con lo sguardo. Si voltò divertita
sciogliendo quell´abbraccio.
-
A cosa vorrebbe brindare mio intrepido cavaliere?-
scoppiarono entrambi a ridere.
-
Beh…- fece lui riprendendosi poco dopo -
…brindiamo a noi- la ragazza lo guardò curiosa.
-
A noi?-
-
Sì a noi. Alla nostra amicizia- una strana fitta
si impossessò del cuore di Hermione ma non ci fece caso.
Alzò il suo calice e brindò con lui – A
noi! Alla nostra amicizia!- i calici tintinnarono e il palato dei due
venne solleticato dalle dolci bollicine dello spumante, concesso
ovviamente soltanto agli studenti del 7 anno.
-
Bene, bene, bene..e questi dovrebbero essere i miei due
migliori amici! Bravi! Brindate pure senza di me!- i due si voltarono
verso il fulcro di quel famoso trio che ormai costituiva una sorta di
leggenda ad Hogwarts.
-
Harry! Come puoi dire una cosa del genere! Noi non lo faremmo
mai!- il tono fintamente scandalizzato, come lo sguardo, di Hermione
fecero scoppiare l´ilarità. Dopo non molto li
raggiunsero Neville con la sua accompagnatrice, una ragazza del 6 anno
di Hufflepuff, Seamus con Lavanda, Dean e Calì.
-
Vi divertite ragazzi?-
-
Tantissimo! Devo dire Herm che la tua idea del Dj ha
funzionato alla grande. All´inizio ero un po’
scettica ma adesso devo dire che la musica babbana inizia proprio a
piacermi!-
-
Sono contenta Lavanda-
-
Gente facciamo un bel brindisi?-
-
Eccolo il solito alcolizzato! Dean ma pensi sempre a bere?-
-
No non sempre…diciamo che altre volte sono
impegnato a fare altro…- lasciando la frase in sospeso
ammiccò al suo fedele compagno di casa che rispose con una
leggera gomitata di assenso.
-
Oddio che schifo!- - Dean insomma!- la parte maschile del
gruppo riprese a ridere a quello scoppio scandalizzato delle compagne.
-
Harry…- un leggero sussurro che arrivò
alle orecchie del prescelto e che lo fece voltare subito. In tutta il
suo splendore davanti a lui si stagliava la sua accompagnatrice. Un
delicato abitino lungo fino alle ginocchia e azzurro le
fasciava il corpo. I capelli biondi ricadevano sciolti sulle spalle
nude. Gli occhi grandi e luminosi di un profondo turchese erano
contornati da un leggero tocco di matita nera, così come le
labbra erano messe in risalto da un velo di rossetto trasparente. Il
ragazzo si beò di quella visione rimanendo incantato. Un
leggero colpo involontario proveniente da uno dei suoi compagni lo fece
risvegliare da quello stato di trans. Si avvicinò lentamente
alla ragazza e le fece il baciamano.
-
Ciao…- sussurrò, timoroso di rompere
quell´incantesimo. Sul viso della ragazza spuntò
un timido sorriso e le gote si imporporarono di rosso facendola
sembrare ancora più bella e delicata.
-
Ciao…- la prese per mano e la condusse dal gruppo.
-
Ragazzi vi presento la mia stupenda accompagnatrice!- tutti
si voltarono, ma la prima fu sicuramente Hermione. Un sorriso caldo le
si dipinse sul volto contagiando anche i suoi occhi dorati.
-
Luna!- andò verso la ragazza e la
abbracciò teneramente – Sei bellissima!-
-
Anche tu Hermione! Ciao a tutti!-
-
Ecco chi era la misteriosa accompagnatrice di Harry alla
fine!-
-
Harry vuoi fare a cambio? Io ti do Hermione e tu mi da Luna?-
in risposta ricevette un leggero schiaffo dietro la nuca –
Grazie tante Weasley! La prossima volta eviterò di invitarti
al ballo!-
-
COSA???- ecco la miccia era stata accesa.
-
Ron non dirmi che ti sei fatto invitare!! Ma sono gli uomini
che devono fare il primo passo!-
-
Speranza vana Calì…ormai sono diventati
peggio delle donne!- le ragazze scoppiarono a ridere seguite dagli
uomini tranne Ron.
-
Si si prendete in giro!-
-
Dai Ron stanno solo prendendosi la giusta vendetta. E
comunque non ti darei mai Luna!- ma allo sguardo della sua migliore
amica si affrettò a dire – Ovviamente senza nulla
togliere a te Herm! Sei meravigliosa lo sai-
-
Il solito lecchino!- altre risate che però vennero
interrotte dal cambio di musica. Le luci si abbassarono mettendo ancora
più in evidenzia la polvere delle fate. Le note di una dolce
canzone si propagarono nell´aria facendo riunire le varie
coppie al centro della sala. Hermione fu una delle poche persone che la
riconobbe.
-
I´m kissing you…-
-
Come?- la voce di Ron la distolse dai suoi pensieri
– Dicevo che la canzone si intitola I´m kissing
you. È la colonna sonora di Romeo e Giulietta- Ron
si guardò intorno e senza pensarci tanto afferrò
la mano della ragazza incamminandosi verso la pista.
-
Ron! Ron che vuoi fare?- il ragazzo si voltò e le
prese le mani posizionandosi.
-
Mi concedi questo ballo?- lei rimase spiazzata. Da quando a
Ron Weasley piace ballare? Con un cenno della testa diede il suo
consenso e nel momento esatto in cui la voce iniziò a
cantare Ron la portò in mezzo a tutti quei corpi che
volteggiavano fra loro.
Pride can stand a
thousand trials,
the strong will never
fall
But watching stars
without you,
my soul cried.
Heaving heart is full of
pain,
oh, oh, the aching.
'Cause I'm kissing you,
oh.
Hermione si
strinse a lui. Ron la guidava senza incertezze e senza paura. La teneva
stretta a se come a proteggerla, come se fosse la cosa più
importante. Ma forse erano solo sue sciocche ipotesi. Probabilmente
l´aveva invitata a ballare così tanto per fare.
Perché gli sembrava carino.
Le fece fare una
giravolta in quel valzer appassionato e al contempo tenero. Non vedeva
niente al di fuori di lei. Ringraziava solo sua madre e sua sorella per
avergli insegnato a ballare l´anno prima.
Un´altra
giravolta e venne riacchiappata al volo. Lui non smetteva di guardarla.
Con quei suoi occhi così dolci e carichi di affetto. Affetto per un´amica
si disse. Distolse lo sguardo.
La
guardò un po’ sorpreso. Cos´era quel
lampo che aveva attraversato quegli occhi dorati? Non gli piaceva. Si
chinò su di lei lentamente mentre continuava a guidarla
sulle note di quella canzone – Ti ho già detto che
stasera sei bellissima?- c´era riuscito. L´aveva di
nuovo fatta sorridere, ma lui voleva fare di più Non sapeva
perché ma si ritrovò a pensare che forse Harry
aveva ragione. Forse provava qualcosa per la ragazza che stringeva fra
le sue braccia. – Sei una Dea…la mia dea- lei
alzò gli occhi su di lui e lo guardò stupita.
I'm
kissing you, oh.
Touch
me deep, pure and true,
gift
to me forever
'Cause
I'm kissing you, oh.
I'm
kissing you, oh.
Aveva sentito
bene? La mia dea? Continuava a guardarlo stupita. No, devo aver sentito
male. Non può essere. Continuò a volteggiare, a
seguire quel ragazzo che in quel momento aveva fatto perdere al suo
cuore un battito. Non vedeva nient´altro intorno a lei.
Sentiva quelle dolci parole provenienti dalla canzone che ora
intonavano la seconda strofa quasi giungendo alla sua fine. Ron la
condusse verso il centro. Il gioco di luci creava un effetto
indescrivibile.
L´ho scioccata. Dovevo
stare più attento. Miseriaccia!Ma non ce la faccio.
È troppo bella. Si lo devo fare. Le ultime note
della strofa diedero il posto alla musica pura ed in quel momento Ron
si fermò al centro esatto della pista. Hermione si
stupì ancora di più.
-
Ron ma che…- un dito posato sulle sue labbra
bloccò la sua domanda. Ron spostò la mano sul
collo della ragazza tenendo l´altra salda alla sua vita. La
guardava e si continuava a ripetere quanto fosse bella. Alcune coppie
attorno a loro continuarono a ballare, altre si fermarono curiose di
vedere cosa sarebbe accaduto. Iniziò ad accarezzarle il
collo delicatamente, con le punte delle dita. Hermione non riusciva
più a pensare a nulla, non dopo quel tocco così
delicato, non dopo quello sguardo dolce. La musica si fece via via
più veloce. Il rosso si chinò lentamente su di
lei senza perdere i suoi occhi.
-
Ron..è una follia…- sussurrò
piano lei, ma era la prima che non si sarebbe mai spostata.
- Le follie
sono le uniche cose che non si rimpiangono mai mia Dea-
ormai le loro bocche erano a pochi millimetri e fu proprio in quel
momento che gli occhi di Hermione, come fossero richiamati, lo videro.
Subito si allontanò come se si fosse scottata, interrompendo
quell´attimo meraviglioso.
Where are you now?
Where are you now?
'Cause I'm kissing you.
I'm kissing you, oh
Il ragazzo la
guardò confuso. Un attimo prima si stavano per baciare e un
secondo dopo lei si era allontanata. Le riprese le mani e
terminò il valzer che avevano iniziato senza farle pesare
nulla, senza chiederle nulla. D´altronde era colpa sua. Come
diavolo gli era venuto in mente di baciarla! Non sapeva nemmeno cosa
provava lei. Eppure gli era sembrato che anche lei volesse baciarlo.
-
Scusa Mione…- la ragazza non riuscì
nemmeno a guardarlo. Cosa le era preso! Non era quello che aveva
desiderato da un bel po’ di tempo? Non voleva sentire quel
tono di scuse perché la colpa era solo sua. O meglio di Lui!
-
No Ron non preoccuparti. Ti devo chiedere scusa io- la
canzone terminò e dopo un´ultima giravolta il
ragazzo condusse la compagna ai margini della pista.
-
Vuoi qualcosa da bere?- domandò lui osservandosi
in giro. Lei si sentì uno schifo. Voleva parlargli.
-
Senti Ron io…- - Hermione non mi devi spiegare
niente. Stai tranquilla. Ti porto qualcosa da bere. Torno subito- non
ebbe modo di ribattere poiché il ragazzo si era subito
allontanato. Rimase un attimo li immersa nei suoi pensieri e poi si
diresse verso uno dei balconi che davano sul giardino. Quella era stata
un´altra idea sua. La creazione di piccoli balconcini in modo
che si potesse ammirare lo splendido panorama. Trovarne uno senza la
presenza di coppie che consumavano il loro amore fu
un´impresa. Alla fine ne scovò uno in fondo alla
sala. Appena uscita si beò della brezza fresca e leggera
della notte. Si appoggiò alla ringhiera e rimase ad occhi
chiusi. Che cosa mi
è preso? Come ho potuto reagire così? Ora
sarà sicuramente arrabbiato e ha tutte le ragioni.
Sbuffò e maledì la sua testa, la sua
razionalità. Avrebbe dovuto dare ascolto
all´istinto. Rimase così, con gli occhi chiusi
forse per una mezz´ora, fino a quando una voce non la
riportò alla realtà.
-
Pensierosa Granger?- la ragazza riaprì gli occhi
di scatto riconoscendo subito quella voce.
-
Non penso che siano affari tuoi Zabini- non si
girò rimanendo con lo sguardo fisso sul lago. Lo senti
sogghignare e immaginò il tipico ghigno da serpe sul suo
viso. Si avvicinò a lei mettendosi al suo fianco e guardando
anche lui verso l´orizzonte.
-
Avrai spezzato il cuore a Weasley dopo lo scherzetto di
prima- sentì la ragazza irrigidirsi.
-
Come ti ho già detto prima, non sono affari che ti
riguardano- fece per andarsene ma venne bloccata.
-
Si che lo sono. Lo sono dal momento che dopo aver incontrato
il mio sguardo ti sei tirata indietro con il Pezzente- ora sul volto
della giovane era comparsa un espressione furiosa.
-
Non permetterti più di chiamarlo in quel modo. Lui
è cento volte migliore di te e non avanzare ipotesi che non
stanno ne in cielo ne in terra. Se mi sono tirata indietro sono solo
affari miei, sono stata chiara?-
-
Cristallina Granger. Puoi mentire a te stessa quanto vuoi, ma
di certo non puoi mentire agli altri.- si avvicinò a lei
tenendo una distanza limitata fra di loro – Non puoi mentire
a me…- le sussurrò. Hermione non aveva intenzione
di dargliela vinta – E sentiamo, perché non potrei
mentire a te?- lui si avvicinò ancora di più ed
il cuore della ragazza incominciò a battere più
forte – Stai parlando con una serpe Hermione…-
sussultò sentendo il suo nome pronunciato da quella bocca -
…devi fare attenzione a noi serpenti- si rialzò
allontanandosi da lei.
-
Buona serata Granger. Ah e per me rimani la più
bella stasera- così dicendo se ne andò
lasciandola da sola immersa nel suo profumo e con il cuore ancora a
mille.
***
-
Dove diavolo eri finito?- il moro si sedette accanto a colui
che gli aveva posto quella domanda.
-
Mi vuoi fare da balia per caso?- rispose bevendo un sorso di
birra, entrata clandestinamente.
-
Non ci penso nemmeno. Sai che non sprecherei il mio tempo
così-
-
Il tuo amore per me mi commuove ogni giorno di più
lo sai?- due ghigni quasi uguali comparvero sui due volti.
-
Allora mi dici dove sei andato?-
-
Dra hai rotto il cazzo. Sono affari miei dove sono andato
ok?- il biondo lo guardò attentamente.
-
Mi stai nascondendo qualcosa Blaise?- il moro bevve un altro
sorso guardandosi in giro.
-
Dovrei?-
-
Visto che non mi dici dove sei stato. D´altronde
è una domanda normalissima-
-
Non capisco nemmeno perché tu me la stai facendo.
Tanto lo so che qualunque risposta io ti dia poi sfrutti la tua dote di
legilimens-
-
Questo è vero, sei una sega in occlumanzia tu- il
moro lo trucidò.
-
Grazie per ricordamelo. Potresti darmi anche una mano qualche
volta. E comunque sai cosa vuol dire la parola privacy? Non te
l´ha detto nessuno?-
-
Ma tra me e te non ci devono essere segreti
“amore”- l´amico lo guardò con
aria schifata.
-
Vaffanculo Dra- si alzò e fece per avviarsi verso
il centro della sala.
-
E adesso dove cazzo vai?-
-
Lontano da te. Sai le mie preferenze sessuali sono ancora
rivolte all´universo femminile. E poi mi sono rotto di stare
sul quel divano- detto quello sparì dalla sua vista in mezzo
a tutti gli studenti. Si alzò anche lui con la sua solita
eleganza, attirando molti sguardi femminili. Indossava un completo nero
con una camicia bianca, i cui primi bottoni erano slacciati, che
metteva in risalto la sua pelle diafana e i suoi occhi color ghiaccio.
I capelli erano stati lasciati in disordine e gli conferivano
un´aria ancora più affascinante. Si
avviò verso il tavolo del rinfresco cercando qualcosa che
assomigliasse a un alcolico. Optò alla fine per un calice di
spumante. Si diresse verso una colonna e vi si appoggiò
osservando quell´isulsa massa di gente. Dopo poco si
sentì affiancare da una figura, ma non ebbe bisogno di
voltarsi per capire chi fosse.
-
Theo- lo salutò.
-
Draco- ambedue tenevano lo sguardo fisso sulla sala.
-
Millicent?- l´aveva vista solo nel momento in cui
la coppia era entrata in sala e poi si era dissolta nel nulla.
-
Sarà a caccia di qualche ragazzo- Draco
ghignò.
-
A quanto pare non c´è solo Blaise che
non è fatto per la monogamia- l´altro sorrise
divertito.
-
Avanti Draco. Quanti di noi pensi siano fedeli al proprio
compagno o alla propria compagna? E poi nessuno è ancora
sposato. La cosa migliore penso sia divertirsi finchè ancora
si può-
-
Su questo sono d´accordo. Sono il primo a non
essere fedele a Pansy e penso che sia così anche per lei-
l´argomento cadde in quel momento poiché erano
stati attirati dalle innumerevoli teste che si erano voltate verso
l´ingresso. Individuato l´oggetto di tale
attenzione il Principe di slytherin ghignò. Si comincia.
***
Ancora sulla
soglia entrambi avevano osservato l´intera scena che si era
verificata durante il valzer. Ginevra era rimasta alquanto perplessa
dalla reazione di Hermione. Aveva capito che a lei suo fratello piaceva
e da quanto aveva potuto osservare era pienamente corrisposta. Allora
perché si era staccata? Perché aveva interrotto
quell´atmosfera di magia prima del bacio. Dan al suo fianco
non aveva parlato. Si era limitato anche lui ad osservare e nulla
più.
-
Vogliamo entrare?- Ginevra annuì con il capo e
tenendosi al suo braccio si fecero avanti. Nel momento in cui varcarono
la soglia un bel pò di teste presenti nella sala si
voltarono verso di loro ammutolendo.
“ Odio
quando fanno così” il ragazzo ghignò.
“ Non
sarebbe successo se qualcuna di mia conoscenza si fosse presentata
puntuale all´appuntamento”. La ragazza in risposta
gli conficcò le unghie nel braccio rivolgendogli un sorriso
tutt´altro che dolce. Continuarono a camminare incuranti
degli sguardi, anche se lei ne sentì su di sé uno
più insistente degli altri che le procurò un
certo fastidio. Si guardò intorno cercando di capire chi
fosse il responsabile, ma la sua ricerca fu vana. Riuscì a
scorgere i suoi compagni di casa in un angolo della sala e si diresse
verso di loro. Contemporaneamente ritornò anche Hermione che
aveva visto dirigersi verso uno dei balconi in fondo alla sala. Il suo
sguardo però non le piacque molto. Si avvicinò a
lei prima che raggiungesse gli altri e l´afferrò
per un braccio. La grifona sobbalzò a quel contatto facendo
preoccupare l´amica ancora di più.
-
Herm tutto bene?- Hermione fece un sorriso poco convincente
cercando di rassicurare l´amica.
-
Si Gin non di preoccupare. Ti spiegherò tutto in
dormitorio ok?- la piccola Weasley annuì guardandola
seriamente e tornando dal suo accompagnatore raggiunse con lui il resto
del gruppo.
-
Ciao ragazzi!- il gruppo, che era stato uno dei pochi a non
far caso all´entrata dei due rimase a bocca aperta. Le donne
per la figura di Dan e i ragazzi per Ginevra. Ron che era tornato da
loro dopo essersi svuotato due calici di spumante iniziò a
boccheggiare.
-
No Ron tranquillo. Rilassati!- andò verso il
fratello e lo fece sedere su un divano.
-
Ron respira per Merlino!- il ragazzo parve calmarsi.
Alzò lo sguardo su di lei e la incenerì.
-
Come diavolo ti sei vestita?- la ragazza inclinò
la testa di lato e lo guardò come fosse un pazzo.
-
Ron quanto hai bevuto?- il ragazzo parve innervosirsi di
più.
-
Che diavolo centra quanto ho bevuto!
Cos´è quel coso che hai addosso?-
-
Ron si chiama vestito!-
-
No si chiama straccetto! Non ti copre per niente!- la ragazza
si riguardò e non si vide molto scoperta, anzi.
-
Ron le metà delle ragazze indossano vestiti
più audaci di me, non mi sembra il caso di fare tutte queste
scenate-
-
Non mi interessa delle altre! Tu sei mia sorella e hai 16
anni!- la ragazza sbuffò. Stava per perdere le staffe.
-
Ok Weasley stammi a sentire…- a nessuno piacque il
tono della giovane – Ho 16 anni come hai detto tu e non sono
più la bambinetta che ha bisogno di protezione o di sentirsi
dire cosa deve o non deve fare. Chiaro? Se vuoi darmi dei consigli va
bene, li accetterò perché sei mio fratello e ti
voglio bene. Non osare farmi la paternale però! Ora fila in
bagno a sciacquarti quella faccia da cadavere che ti ritrovi e goditi
la serata, come io intendo fare- il fratello dovette assentire e
seguì il consiglio della sorella consapevole che non doveva
avere un bel aspetto. Gli amici guardarono senza parole la ragazza.
-
Gin ricordami di non farti mai arrabbiare- tutti risero
all´uscita di Dean.
-
Gin sei a dir poco bellissima- la ragazza sorrise.
-
Grazie Harry- abbracciò l´amico e gli
diede un leggero bacio sulla guancia scorgendo così Luna.
-
Oh Merlino! Luna!- la ragazza si precipitò ad
abbracciare l´amica di Corvonero.
-
Sei bellissima! Ti sta un incanto questo vestito!- la bionda
la ringraziò con uno dei suoi sorrisi luminosi.
-
Grazie Gin. Uno di questi giorni dobbiamo trovarci e parlare
di un po’ di cose- la rossa le fece l´occhiolino in
segno di complicità.
-
Hey potrei riavere la mia accompagnatrice?- Ginevra si
voltò verso Harry un po’ stupita. Poi si volse
verso l´amica con uno sguardo malizioso.
-
Certo Harry, è tutta tua!- si staccò
dall´amica e qualcuno l´avvicinò da
dietro.
-
E io posso
riavere te?- un sussurro ancora in quella lingua
sconosciuta che però le procurò non pochi
brividi. Si aggrappò a quella stretta beandosi di quel
contatto, appoggiando la testa sul petto di lui. Gli altri continuavano
a parlare e a scherzare senza però evitare di lanciare
qualche occhiata curiosa ai due. Passarono un po’ di minuti
in cui Ginevra si rese conto di ciò che la circondava. Di
come Harry teneva teneramente la mano a Luna, di come Neville fosse
ascoltato con attenzione e non più preso in giro, da come i
suoi amici non fossero cambiati. Calì e Lavanda sempre alla
ricerca di qualche nuovo pettegolezzo, Dean e Seamus pronti a fare
conquiste. Provò a cercare fra la folla Sarah e Dafne ma si
rese conto che era un´impresa impossibile. Voltandosi verso
l´entrata vide suo fratello entrare. Fortunatamente si era
ripreso. O almeno così sembrava esteriormente.
Sperò con tutto il cuore che le cose fra i due riuscissero a
migliorare.
-
Tutto bene fratellone?- il ragazzo la guardò per
poi soffermare il suo sguardo sul braccio intorno alla sua vita. Stava
per replicare ma incontrò lo sguardo di fuoco della rossa e
si rimangiò tutto.
-
Si Gin tutto bene- la ragazza gli regalò uno
splendido sorriso e gli diede un buffetto sulla guancia. Il fratello
contraccambiò con una dolce carezza e ammonendo con lo
sguardo il ragazzo che l´abbracciava, per poi tornare dagli
altri.
Ad un certo punto
la ragazza si sentì cullare e assecondò il
movimento senza opporsi, richiudendo gli occhi.
-
Mi
concederesti un ballo?- lentamente sciolse
l´abbraccio e si voltò verso di lui. Guardandolo
negli occhi gli sussurrò un dolce “Si”.
Dan la prese per mano e la condusse in mezzo alla pista. Le luci
tornarono ad abbassarsi ricreando un´atmosfera intima quanto
surreale. Una melodia dolce cominciò ad espandersi per la
sala. Lui la fece avvicinare e incominciò a guidarla.
Sembravano volteggiare, leggeri come piume. Le coppie intorno si
fermarono per evitare di rovinare quello spettacolo. Ballavano con
un´armonia mai vista, completandosi l´un
l´altra, come se le note di quel piano scaturissero dai loro
corpi. Ballavano come se loro stessi fossero musica. Erano una coppia
che dall´inizio dell´anno aveva fatto scalpore e
aveva attratto non pochi curiosi. Lui il nuovo arrivato con Lei, la
sorella del miglior amico di Harry Potter. Lui un serpeverde e lei una
grifondoro. Lui che rinnegava i compagni e che stava con Lei. Ma loro
fin dall´inizio non avevano badato al pensiero degli altri.
Non avevano dato peso a nulla che fosse al di fuori delle cose o delle
persone veramente importanti per loro. Dopo una giravolta si staccarono
continuando a ballare senza toccarsi. Sempre uno di fronte
all´altra. Le mani si sfioravano leggermente e gli occhi non
si perdevano mai di vista. L´ametista con la giada contornata
da venuzze dorate. Due persone che si sarebbero riconosciute fra mille.
Le note del piano
continuavano a scorrere. Harry prese Luna e la condusse al centro.
Voleva che Gin e il suo accompagnatore si godessero il ballo
tranquillamente e voleva ballare con quella fata che ora si trovava fra
le sue braccia. Altre coppie seguendo il suo esempio ritornarono a
danzare. Dan riprese Ginevra fra le sue braccia, le mise le mani sulla
vita e la tirò su facendola volteggiare. La sua risata
cristallina si sparse per la sala e per lui costituì una
sorta di paradiso. La fece scivolare lentamente giù e quel
contatto li ipnotizzò e li travolse come un´onda.
Un´ultima giravolta e poi l´accompagnò
giù facendole fare un caschè mentre la musica
piano piano scemava. Con un sorriso ritornarono uno di fronte
all´altra e dopo che Ginevra ebbe preso la mano che il
giovane le porgeva, si incamminarono verso gli altri.
-
GIN! GIN!- in mezzo a tutta quella gente e con la musica che
era tornata ad essere scatenata la grifondoro non potè non
riconoscere la voce di quella pazza di Dafne. Si fermò e
girandosi le intravide su delle poltroncine poco distanti mentre le
facevano segno di avvicinarsi.
-
Mi scusi un attimo? Devo andare da quelle due altrimenti sono
capaci di uccidermi- il ragazzo guardò prima le due ragazze
e poi quella a cui stringeva la mano. Soppesò la richiesta e
facendo finta di pensarci seriamente alla fine disse – No-.
La ragazza lo guardò stralunata.
-
No scusa, temo di non avere capito. Cos´hai detto?-
il ragazzo le rivolse il tipico ghigno da serpe che oramai era
utilizzato come una sorta di segno identificativo per gli slytherin.
-
Ho detto di no. Tu non vai da nessuna parte. Non so se non ti
è chiaro ancora il concetto ma tu stasera…- e si
avvicinò di più -…sei mia- ok se
voleva farla rimanere senza parole c´era riuscito.
L´aria dell´inghilterra aveva sicuramente fatto
male a Dan perché non l´aveva visto
così.
-
Dan hai bevuto prima mentre ero girata per caso?- il
serpeverde sbuffò.
-
Sei un asso a rovinare i momenti come questi- lei stava per
ribattere ma una voce la precedette. Una voce che irritò
entrambi.
-
Mistral dovresti saperlo che la Weasley non è
buona a far niente. Dovresti cercare merce migliore.-
-
Malfoy non ho bisogno dei tuoi consigli. So scegliere da
solo- il biondo ghignò.
-
A quanto vedo no Mistral-
-
Malfoy…- la ragazza si era messa fra i due per
evitare che arrivassero ad una conclusione spiacevole -…ti
ricordi del nostro incontro vero?- il ragazzo la guardò
schifato.
-
Detto così sembra che abbiamo avuto un incontro
romantico e con pezzenti babbanofili come te non voglio avere niente a
che fare- la ragazza lo trucidò con lo sguardo. Se prima i
suoi occhi rappresentavano calma e gelida freddezza ora erano una
tempesta di fuoco. Si avvicinò ancora di più a
lui e sussurrò in moddo che solo lui potesse sentire
scandendo bene le parole.
-
Ascoltami bene furetto della malora, non ho intenzione di
permettere ad uno stupido biondo platinato pieno di boria e segatura
nel cervello di rovinarmi questa serata. Del tuo razzismo e delle tue
parole non me ne faccio niente. Sei l´ultima persona a cui
darei ascolto e di cui terrei in considerazione le parole. Bada
però, la mia pazienza ha un limite e se tu lo superi non ci
sarà nulla che mi fermerà. Potrebbe arrivare
Merlino in persona o il tuo santissimo Salazar ma non mi impediranno di
ridurti la vita ad un vero inferno. Ora se mi vuoi scusare, evapora- si
voltò verso Dan e prendendolo per mano si diresse lontano da
quel ragazzo che riusciva a farle montare una rabbia sorda quasi quanto
quella donna che era la sua insegnante di difesa. Il Principe delle
serpi rimase senza parole. Nessuno aveva mai osato rivolgersi a lui in
quel modo. Nessuno aveva mai osato voltargli le spalle senza il suo
permesso. Nessuno era mai riuscito a fronteggiarlo e a metterlo quasi
in ridicolo. Nessuno tranne lei. Quell´insulsa ragazzina. Una
grifondoro. È
già la seconda volta Weasley. La prossima me la pagherai
cara. Io mantengo le mie promesse. Si voltò
alla ricerca del suo compagno e quando lo trovò si diresse
verso di lui a tutta velocita.
-
Si gli allenamenti sono andati bene. Siamo riusciti a trovare
dei degni sostituti che secondo me sanno il fatto loro- stava dicendo
il bambino sopravvissuto.
-
Bene! Mi raccomando Harry, quest´anno dobbiamo
vincere e fare tacere quelle serpi schifose-
-
Non ti preoccupare Dean. Secondo me non avremo problemi. La
prima partita però è contro i tassi-
guardò di sottecchi la ragazza che accompagnava Neville e
lei sentendosi osservata arrossì,
-
N-non preoccupatevi. Parlate pure io non mi offendo. Chi
vincerà è perché se lo
meriterà-
-
Molto saggia- la ragazza arrossì ancora di
più.
-
Io non lo sopporto già più! E la scuola
è a malapena iniziata!- Ginevra Weasley aveva raggiunto il
gruppo dicendo quell´affermazione.
-
Di chi stai parlando scusa?-
-
Di Malferett! Quello stupido serpeverde che mi sta dando
già troppa noia- Ron e Harry come da copione si misero
subito sulla difensiva.
-
Che è successo? Cosa ti ha fatto quello sporco
mangiamorte?-
-
Niente di che Ronald. Per ora si è limitato ai
soliti insulti-
-
Cosa vuol dire per ora? Gin non ti mettere nei guai- la
ragazza si volse verso quello che era stato il suo amore infantile.
-
Io?? Mettermi nei guai? Harry quella è una tua
prerogativa- tutti scoppiarono a ridere alleggerendo così la
tensione – E comunque troverà pane per i suoi
denti se dovesse sfidarmi-
-
Su questo non ci sono dubbi- sorrise rivolta a Seamus. Si
ricordò del richiamo di Dafne e si congedò dagli
altri.
-
Ragazzi vado un attimo da Dafne e Sarah altrimenti quelle
sarebbero in grado di uccidermi- poi guardandosi intorno vide che
mancava una persona – Scusate dov´è
Hermione?- anche i ragazzi si accorsero solo in quel momento della
mancanza della grifona e la rossa sbuffò.
-
Va bene ora vado da quelle due pazze e poi
cercherò Hermione. Ci vediamo più tardi- ma non
se ne andò senza prima aver lanciato uno sguardo
d´accusa al fratello e uno di scuse a Dan.
La sala si stava
via via svuotando per via dei vari coprifuoco e ormai risultava facile
spostarsi da una parte all´altra. Così raggiunse
le sue due compagne accerchiate da un bel po’ di ragazzi.
Appena la videro salutarono i ragazzi e si diressero verso di lei.
-
Gin! Sei bellissima!-
-
E così è questo il famoso vestito che
non potevamo vedere. Beh devo dire che sei un incanto e molti ragazzi
la pensano come me da quanto abbiamo visto prima-
-
Perché cos´è successo prima?-
le due le guardarono con la bocca aperta.
-
Pronto? Gin sei con noi? Sbaglio o sei tu quella che ha
ballato con quello schianto di serpeverde?- la ragazza continuava a non
capire.
-
Si ho ballato con Dan ma cosa centra?- le due si guardarono
scuotendo la testa.
-
Era nel mondo delle nuvole…-
-
Beh chi non lo sarebbe con quello schianto fra le braccia
Dafne?-
-
Ehy io sono ancora qui!-
-
Ginny stavate ballando solo voi due! Le ragazze mangiavano
lui con gli occhi e i ragazzi te! Non penso ci fosse qualcuno che non
vi ha visti. Solo dopo che Harry è andato al centro con Luna
gli altri sono sembrati risvegliarsi come dal coma-
-
Ah. Non ci ho fatto caso- le due scoppiarono a ridere.
-
Beh nemmeno noi avremmo tenuto conto di ciò che
c´era intorno se avevamo un cavaliere come quello! A
proposito chi è?-
-
Lui?- chiese voltandosi e incrociando il suo sguardo
dall´altra parte della sala. Non la perdeva
d´occhio. – Lui è Dan. Un ragazzo che ho
conosciuto durante quest´estate-
-
E…?-
-
E cosa?-
-
Oh andiamo Gin non dirci che non hai combinato nulla con
lui!- la ragazza quasi si strozzò con la saliva.
-
No! Non ho proprio combinato nulla con lui!-
-
Guarda che abbiamo sentito certe voci di
corridoio…- la rossa iniziò a incupirsi. Odiava
le voci di corridoio.
-
Che genere di voci?-
-
Oh sai…- iniziò Sarah ma venne
interrotta.
-
Possiamo chiedervi l´onore di un ballo?- due
ragazzi, che dovevano avere la loro età comparvero come dal
nulla.
-
Si certo!-
-
Sarah! Ma stavamo parlando!- l´altra sorrise.
-
Oh dai Gin! Abbiamo un intero anno scolastico a
disposizione!- e così se ne andò come Dafne con
il suo cavaliere, lasciandola li. Certo che quelle due avevano una
faccia tosta! Le guardò volteggiare un po’
imbronciata e poi si mise alla ricerca di Hermione. Il rintoccare di un
orologio le indicò che era mezzanotte e ormai nella sala si
aggiravano solo gli alunni del sesto e del settimo anno.
Vagò per un quarto d´ora per la sala ma non
riuscì a trovarla. Iniziò un po’ a
preoccuparsi. Dove poteva essere andata. La Biblioteca era chiusa! Non
poteva essersi rifugiata li! Era assurdo. Decise che
l´avrebbe aspettata nella sala comune. Si girò di
scatto per tornare indietro ma finì addosso a qualcuno.
-
Ma che diavolo…- volle morire. Non era possibile.
Ancora lui. – Weasley! Impara a camminare, non voglio
rischiare di insudiciarmi ancora di più, anche se ormai
dovrò bruciare questo abito- la ragazza sbuffò
annoiata.
-
Malfoy sai mi hai stancata. Sei diventato monotono- una
risata mal trattenuta attirò l´attenzione della
gryffindor. Guardò di fianco al biondo e vi trovò
un altro serpeverde.
-
Zabini..-
-
Wealsey- le rispose con un sorriso divertito –
Avanti Dra, andiamo- ma il biondo non aveva intenzione di muoversi. Un
ghigno non molto rassicurante gli si era dipinto sul volto.
Alzò la mano e la tese in direzione della ragazza la quale
lo guardò stranita.
-
Malfoy ma cosa…-
-
Vuoi ballare Weasely?- il compagno che stava sorseggiando lo
spumante rischiò di sputarlo tutto. Guardò
l´amico con sguardo stralunato. La rossa scoppiò
invece in una sonora risata e a stento riusciva a riprendersi.
-
Ti ci va ancora molto pezzente?- la ragazza smise di ridere e
lo guardò con odio.
-
Non ci penso neanche a ballare con te- fece per andarsene ma
il suo orgoglio venne punto sul vivo.
-
Paura Weasley? Non ti mangio mica- la ragazza fece dietro
front e si piazzò di fronte a lui battagliera.
-
Io paura di te? Ma non farmi ridere. Non riusciresti nemmeno
ad avvicinarti perché ti ritroveresti subito a terra- il
moro osservava la scena con attenzione. Cercava di capire cosa passasse
nella mente dell´amico e quello sguardo non gli piaceva per
niente.
-
Accetti allora?- la mano era ancora li. Tesa per lei. lo
guardò con sfida e la prese con la sua. Una scossa invase
entrambi nel momento in cui le loro mani si incrociarono. La ragazza
allontanò la sua furiosa.
-
Che diavolo hai combinato Malferett?-
-
Che cazzo hai fatto tu Weasely! Io non ho mosso un muscolo!-
i due continuarono a fissarsi in cagnesco.
-
Sentite stare qui a fare i bambini non mi sembra la soluzione
più giusta. Quindi o andate a ballare oppure si va ognuno
nel proprio dormitorio visto che ormai manca poco al coprifuoco-
-
Che ore sono???- chiese la ragazza stupita.
-
È l´una meno un quarto Weasley-
-
Per Merlino…- la sala era praticamente vuota. Suo
fratello e i suoi compagni non c´erano più.
Nemmeno Dan. Solo qualche corvonero, due tassorosso e qualche
serpeverde compresi loro.
-
Weasley non starò qui tutta la notte-
-
Oh al diavolo Malfoy! Facciamo questo dannato ballo e poi
sparisci- il biondo ghignò soddisfatto. Si avviarono verso
la pista e Malfoy andò verso il Dj. La ragazza rimase al
centro con le braccia incrociate. Quella era davvero un´idea
stupida. Che diavolo le era saltato in mente. Intanto Blaise osservava
attento seduto su un divantetto poco distante.
-
Pronta pezzente?-
-
Non mi sfidare Malfoy…quando vuoi io sono pronta
anche se è una follia- ad un cenno del capo la musica
partì. Il suono di un violino iniziò ad
espandersi per la sala. Una melodia inquietante quanto ipnotizzante.
Lentamente sciolse le braccia mentre il serpeverde iniziò a
camminare in cerchio squadrandola come un cacciatore fa con la preda.
Ad un tratto il piano prese ad accompagnare le note del violino e la
musica di un tango prese forma. Entrambi continuarono a girare intorno.
Non perdendo nessun movimento dell´altro. A poco a poco
sempre più vicini, come fossero attratti da una calamita. La
sala era quasi buia, illuminata dalla luce delle poche candele rimaste
accese. Un gioco di luci e ombre che scopriva e copriva lembi di pelle.
La musica prese ad aumentare velocità e loro presero a
sfiorarsi. Si prendevano e si respingevano come due duellanti. Lui che
le imprigionava le mani e lei che indietreggiava strisciando
sensualmente il piede a terra. Lei che si liberava abilmente dalla sua
presa e lo respingeva indietro come una regina.
Will drive you!
Will drive you!
Will drive you!
E poi la voce del
cantante proruppe con tutta la forza dando inizio al vero ballo.
MAD!
ROXANNE
You don't have to put on
that red light
Walk the streets for
money
You don't care if it's
wrong or if it is right
ROXANNE
You don't have to wear
that dress tonight
ROXANNE
You don't have to sell
your body to the nigh
Lui la riprese e
iniziarono a ballare come non si sarebbero mai aspettati. Blaise li
guardava incredulo. Non potevano essere loro due. Loro due si odiavano
e si sarebbero uccisi. La coppia invece che i due occhi cobalto stavano
osservando era tutt´altro.
I corpi vicini si
muovevano insieme. C´era rabbia in quei movimenti, voglia di
prevalere sull´altro, voglia di dimostrare qualcosa. Ma
c´era anche passione. Passione per quei passi che uscivano
spontanei. Un giro e il ragazzo si ritrovò dietro di lei. le
prese le mani e alzò le braccia. Iniziarono così
a camminare avanti, strisciando i piedi, con il suo viso immerso in
quei capelli rosso fuoco. Lei alzò la gamba e poi
girò di nuovo ritornando di fronte a lui. Si
lasciò cadere in avanti e lui la prese sotto le spalle e la
trascinò camminando indietro.
His eyes upon your face
His hand upon your hand
His lips caress your skin
It´s more than
I can stand!
Occhi negli
occhi. Una luce di sfida. Mani nel mani ritornarono a ballare vicini.
Il volto di lui che si abbassa lentamente e sfiora il collo di lei con
le sue labbra. A quel contatto la rossa si staccò. Lui la
riprese. Tre passi avanti sempre occhi negli occhi, come a sfidarsi.
Due passi indietro e poi la ragazza scese giù, chinata su un
ginocchio mentre l´altra gamba era tesa dietro. Il vestito si
tirò su lasciando scoperta la pelle morbida della giovane.
Why
does my heart cry?
ROXANNE!
Feelings
I can't fight!
You're
free to leave me but
Just
don't deceive me!
...And
please believe me when I say
I
love you!
Di nuovo in
piedi. Di nuovo la camminata in avanti per poi fermarsi. Ginevra fece
dei passi incrociati sul posto. Le mani strette. Il corpo morbido e
fluido. Per una volta sembrava che i conflitti fra i due non vi
fossero. Blaise non avrebbe saputo descrivere quel momento.
C´era elettricità nell´aria. Anche gli
altri nella sala si erano accorti della tensione ma non riuscivano a
staccare gli occhi da quelle due figure che nemiche da sempre si
ritrovavano a ballare insieme. Un giro e poi di nuovo le braccia su in
alto. Lui che le teneva i polsi e che la guidava giù in una
sorta di caschè. Lentamente ritornò su e
ripresero a camminare in tondo, sempre con lui che le teneva i polsi.
La fece girare di nuovo e poi lei alzò una gamba piegandola
afferrando e circondando quella sinistra del ragazzo. Lui
l´afferrò e toccò quella morbida pelle
chinando poi la sua gamba indietro e facendo stendere
l´altra. Ritornò solo la musica con una leggera
voce in sottofondo e si allontanarono lentamente camminando
all´indietro. Lui si tolse la giacca e la lanciò
lontano. Un gesto che apparentemente poteva essere normale ma che in
quel contesto aveva un che di sexy. Non poteva credere di aver fatto
una proposta del genere a quella mocciosa. Eppure ci sapeva fare,
eccome. Anche semplicemente ballando riusciva a tenergli testa. Quella
rossa…
Y yo
que te quiero tanto que voy hacer
Me
dejaste, me dejaste por un mont¨on de monedas
El
alma se me fue
se me
fue el coraz¨on
Ya no
tengo ganas de vivir
porque
no te puedo convencer
que
no te vendas coraz¨on
Che diavolo stata
facendo?? Si trovava li con Malfoy! Se suo fratello l´avesse
vista probabilmente le sarebbe arrivata una bella sberla seguita da una
ramanzina made Weasely. Eppure era li con il Principe di Slytherin a
ballare. Continuava a guardarlo. Con lui era meglio non abbassare mai
la guardia. Quando si era tolto la giacca si era come bloccata come a
contemplare quel gesto. Ogni suo movimento racchiudeva eleganza,
sicurezza. E forse era questa una delle tante armi del ragazzo che
utilizzava per attirare le sue prede. La musica ricominciò
ad alzarsi e a farsi più veloci e due voci si sovrapposero
mentre loro aumentavano la velocità per ritornare uno di
fronte all´altra.
ROXANNE!
Why does my heart
cry?
You
don't have to put on that red light!
ROXANNE!
Feelings I can't
fight!
You don't have to wear
that dress tonight!
ROXANNE!
You don't have to put on
that red light!
ROXANNE!
You don't have to wear
that dress tonight!
ROXANNE!
I movimenti si
fecero più veloci. I giri, le prese, tutto. La passione si
fece più intensa, i corpi vicini quasi timorosi di staccarsi
e perdersi. La musica sempre in crescendo e sempre più
veloce. La mente non ragionava più, solo
l´istinto. Solo la voglia di sentire un corpo vicino. Fino a
quando la musica non terminò ed i loro volti non si
trovarono a pochi millimetri di distanza con le braccia alzate mano
nella mano. Il respiro affannato e lo sguardo sorpreso per le emozioni
provate. Dopo aver ripreso coscienza si staccarono e si allontanarono.
Ginevra distolse lo sguardo, stupita e spaesata. Dopo poco lo
riportò sul volto del ragazzo ma non riuscì ad
interpretare cosa provasse. Si voltò e si mise a correre,
scomparendo oltre la soglia del portone d´ingresso della
sala. Il ragazzo rimase fermo a guardare il muro di fronte a se. Solo
quando una mano amica si appoggiò sulla sua spalla si volse
e trovò il suo amico con un´espressione strana.
Gli porse la giacca e senza una parola si diressero fuori dalla sala,
seguiti dai pochi che ancora erano presenti.
Una follia. Una
follia il cui ricordo sarebbe rimasto impresso per molto tempo. Anche
agli occhi di qualcuno che aveva osservato tutto nell´ombra.
Note:
Gente ce l´ho fatta!!Finalmente!!Chiedo scusa per
l´enorme ritardo ma con gli esami che ci sono stati e con la
poca ispirazione che ho avuto in questi tempi..beh..ci ho messo un
pò..adesso per il prossimo capitolo chissà! Spero
di pubblicarlo prima di partire. Ho una settimana di tempo! Perdonatemi
ancora e come mio pegno ho "fabbricato" questo chap solo per voi! Spero
che vi piaccia!
Io ringrazio ancora tutti quelli che mi avevano messo tra i preferiti e
quelli nuovi che si sono aggiunti. Quindi un grazie di cuore
a:
elipotterina94_n6
hila
hinataevans
isabell89
Lady85
lostinyou
scheggia94
Risposte ai commenti:
lostinyou: eh si marty! Io ribalto sempre tutto!Dai altrimenti che
gusto c´è???Ah ah ah..spero che qst chap ti
piaccia! un bacione grande!
isabell89: dirti ancora che non ci sarà una love story fra i
due che vorresti servirebbe a farti desistere???Mmmmm..mi sa di no!
hila: sono contenta che i dialoghi ti facciano ridere e ti
piacciano..eh sì Blaise è proprio un bel
giovincello!Ah ah ah..ma sei tu quella ke ha riempito la sua storia con
dei figaccioni da paura!
Per tutti quelli che hanno la pazienza di aspettare i capitoli e di
leggerli GRAZIE!!!Vorrei
chiedervi però un favore...RECENSITE!Ne
ho bisogno davvero!Grazie e buona lettura a tutti!
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