Anche se sei un mostro, ti amo così come sei.

di P h o b i a
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Il torneo Grand Celestial Galaxy, campionato che decideva la squadra migliore dell'universo si è ormai concluso, e da allora sono passati tre mesi ed in questi tre mesi, la Raimon ha dato il benvenuto ad un nuovo giocatore: Matatagi Hayato, che è entrato nella squadra della scuola per poter stringere nuove amicizie e giocare per sempre insieme a loro.
L'accoglienza verso di lui è stata molto bella, ed i suoi compagni amavano già il suo ciuffo blu.
Erano giornate simili alle altre quelle che si svolgevano nel campo della scuola, e lì tutti quanti si allenavano per i prossimi tornei che potevano venire in futuro.
Tenma come al solito si allenava duramente, ma stavolta per un suo nuovo tiro che poteva essere enormemente potente per lui.
-Ancora una volta!-
Continuava a dire incitandosi da solo.
-Come sempre sei attivissimo, capitano.-
La voce di Hayato era inconfondibile tra mille, anzi di più per il castano.
-Matatagi-kun!-
-A quanto pare ti serve una mano.-
-Si, mi serv...-
E intanto il pallone colpito da lui si scontrò contro il palo e lo prese in faccia.
L'altro si mise un po' a ridere, poi prese una bottiglietta d'acqua, un cerotto e dopodiché gli bagnò e gli medicò la guancia...
-G-Grazie Matatagi-kun.-
Poi il capitano ricominciò ad allenarsi sul tiro, ma sempre qualcosa non andava...
-La tiri troppo in alto e troppo debole, sembra più un cross invece di un tiro, ti serve qualcuno con cui completare la tecnica e quello pot...-
Mentre stava per finire la frase un suo compagno disse all'altro:
-Lo aiuto io.-
Quello era Kirino Ranmaru, che così rubò l'aiuto all'altro facendogli anche qualche occhiata maliziosa e molto crudele. Era come se gli volessero togliere il posto da titolare che aveva, ma non solo, sembrava che non volevano farlo avvicinare a Tenma...
Lì lo scuro con il ciuffo blu si sentì un vuoto, anzi peggio, una parte oscura dentro di sé che stava salendo e prendere il sopravvento. Così, per non dar troppo nell'occhio, si inventò una scusa...
-Devo andare anche io a completare una tecnica, se riesco a completarla vorrei vedere la vostra.-
Lanciò un sorriso finto e si allontanò, e fece finta di allenarsi su una tecnica...
-Hayato, cosa succede?- Disse Tenma mentre si avvicinava a lui.
-Nulla, devo solo allenarmi su una tecnica. Non c'è nulla di cui preoccuparsi.-
Mentre diceva quello, Matatagi pensava che Kirino gli avesse rubato il posto di sua voglia e si notava dalle occhiate che gli lanciava.
Era arrivata sera e finì l'allenamento...
Tenma vide Hayato molto preoccupato e andò da lui per chiedergli spiegazioni:
-Che ti succede? Sei piuttosto giù.-
-Ti ho già detto che non c'è nulla che non va. Sto benissimo.-
E gli fece qualche sorriso, mentre dentro la parte più oscura di sé prendeva il sopravvento e mentre l'altro se ne andò un tantino preoccupato, il ragazzo dal ciuffo blu iniziò una ricerca del ragazzo dai capelli rosa.
Dentro il suo zaino c'era un coltello molto affilato e quando trovò il rosa lo prese e lo portò nel bosco...
Quel bosco in quel momento era molto scuro ed aveva un'atmosfera spaventosa, come quella dei castelli abbandonati e qualche lampo illuminava la zona...
-E' giunta la tua ora, Kirino-kun.-
Lo ammazzò e mentre lo ammazzava sembrava avvolto da un'aura oscura e il suo viso si faceva sempre più cupo...

**

Il giorno dopo...
-Eccomi!- Disse Tenma spalancando le porte della sede, dove si cambiò subito per prepararsi agli allenamenti e appena arrivato nel campo, trovò Hayato che già stava palleggiando.
-Come stai oggi?-
-Sto benissimo, perché?-
-Ieri ti vedevo giù di corda.-
-Ero preoccupato per i miei fratellini che avevano un po' di febbre ma oggi stanno bene...-
-Ma dov'è Kirino?-
-Starà male...-
Poi iniziarono ad allenarsi e già ci furono scintille...
-Passamela meglio Shindou!-
-Scusa, ma tu non sei come noi, quindi devi sottostare a tutti quanti.-
-Io non lo cedo il mio posto, te lo scordi.-
E continuarono ad arrabbiarsi a lungo, fino a quando non si allontanarono tutti e due, e si allenarono per conto proprio...
Mentre iniziava a tirare qualche pallone, si accorse di aver dato una brutta pallonata a Matsukaze, che a quanto pare le prendeva sempre lui.
-S-Scusa capitano!-
-Beh, si vede che vuoi infortunare tutti quanti, Hayato-san.-
-Ma che vuoi tu?!-
Prese una bottiglia d'acqua ed un cerotto e dopo lo medicò.
Dopo iniziarono a fare una partitella e ci furono altre scintille...
Shindou iniziò a bombardare Hayato di falli e di calci volendolo infortunare a tutti i costi.
-Non sarai mai utile a questa squadra, soprattutto per Tenma.-
-Perché tu lo sei? Vedremo se sarò inutile per te.-
E mentre il capitano cercava di calmare gli animi in tutti i modi finì l'allenamento...
-Io torno a casa, ci vediamo domani.- Disse Hayato mentre invece si mise a seguire l'ex capitano...
Lo rapì, lo portò di nuovo nel bosco e gli tagliò la gola, sempre con quegli occhi blu lucenti e con quell'aura oscura che voleva ammazzare chiunque gli andasse contro.

**

Il giorno seguente...
-Matatagi! Dov'è Shindou?-
-E' andato a trovare Kirino, era parecchio preoccupato.-
-Ah, ti ringrazio. Beh possiamo iniziare?-
Iniziarono già ad allenarsi con impegno, ma Tenma subì una caduta brutta e si sbucciò il ginocchio, ma invece di Hayato, ci andò Tsurugi dove disse che era suo visto che lo conosceva da più tempo...
Si riempì ancora di gelosia e non ce la faceva più, così si inventò una scusa...
-S-Scusate non ce la faccio. I miei fratellini mi hanno contagiato ed è meglio se vado a casa.-
-Uh, va bene Matatagi-kun. Ci vediamo.-
E se ne andò momentaneamente visto che il suo vero intento era spiare i comportamenti di Tsurugi e del capitano.
L'allenamento andò malissimo: la persona più sorridente della squadra si fece dei graffi, e lì sempre Kyousuke lo curò, mentre lo doveva fare Matatagi secondo lui e si mise anche a baciarlo...
-Sarai la mia prossima vittima.-
L'allenamento era finito e mentre quei due se ne andavano, l'altro iniziò a seguirli dappertutto e appena vide che Tsurugi baciò Tenma, il ragazzo dalla carnagione scura aspettò il momento giusto per ucciderlo e quando arrivò, lo fece svenire e lo legò ad un albero del bosco ed iniziò a torturarlo molto.
-Tenma è mio, brutto ladro!-
E alla fine gli tagliò le braccia e le gambe, ed infine lo uccise con un solo colpo al cuore.
Ma mentre se ne tornava a casa, Hayato aveva un'altra vittima in mente...
-No! Non può essere lui!-
E invece si...
Tenma Matsukaze...

**

Il giorno dopo Hayato non andò agli allenamenti, sia mattutini che pomeridiani, per evitare di uccidere il povero capitano.
E invece, dopo gli allenamenti pomeridiani, ci andò trovando Tenma solo soletto che andava verso di lui, ma quando notò il suo sguardo si preoccupò, fino a quando...
-Tenma, ti devo uccidere.-
Il suo sguardo era come quando aveva ucciso Kirino, Shindou e Tsurugi e quando gli puntò il coltello sporco di sangue addosso, l'altro per la paura svenne.
Sfruttando il suo svenimento, lo portò a casa sua, precisamente in camera sua dove lo legò ad una sedia a torso nudo e lui si tolse la maglia per non sporcarla di sangue...
Il suo busto era pieno di lividi e cicatrici, tali da far paura a tutti...
-D-Dove sono...-
-Non ti è dato saperlo, caro il mio Matsukaze-kun.-
-H-Hayato sei tu?-
-Si...-
E in quel momento i suoi occhi si fecero sempre più lucenti...Aveva una gran voglia di ucciderlo.
-A-Allora sei tu che ha ucciso Kirino, Shindou e Tsurugi.-
-Si! Mi hanno allontanato anche abbastanza da te e quindi era giunta la loro ora, proprio come sto facendo io con te che non mi hai pensato minimamente.-
-N-Non ti volevo allont...-
Quando cercava di dirlo, lo tagliò profondamente dalle parti dell'addome e dalle parti del collo.
-N-No! Ti prego non farlo!-
-E invece lo farò!-
Piangeva disperatamente dal dolore, e le forze stavano abbandonando il corpo del castano.
-Basta!-
E dopo quella parola non riusciva quasi a emettere un suono. E mentre il coltello gli stava arrivando nel petto, qualcosa più grande di lui fermò Hayato...
Vide il suo volto, e di solito quando vedeva quelle facce non aveva pietà e non aspettava altro che ucciderli, mentre ora no.
-Questa è la tua fi...-
Non riusciva a muovere il braccio a causa del senso di colpa che lo tormentava e dopo l'ennesimo tentativo lasciò andare il coltello, lo slegò e si mise in un angolo.
-V-Vai via da me! Non farti più vedere da un mostro!-
-M-Matatagi-kun...-
Invece di scappare lui cercò di avvicinarsi ma cadde e per raggiungerlo si mise a strisciare...
-Ti ho detto di andartene!-
-P-Per me non sarai mai un mostro...-
Riuscì ad afferrare la sua mano.
-Ti amo così, come sei...-
Dopodiché cadde a terra privo di energie.
-Tenma!-
Andò a prendere la valigia del pronto soccorso e cercò di medicarlo all'istante ma senza successo.
Poi gli fece la respirazione bocca a bocca e un massaggio cardiaco potente, ma sembrava inutile...
-Tenma, vivi! Non voglio che tu muoia! Non morire ti scongiuro!-
E si mise le mani tra i capelli e si mise a piangere...
Ma qualcosa nella mente dell'altro gli disse:
-Puoi farcela, devi prenderti cura di Hayato, solo tu puoi, non lasciarlo solo...-
E stranamente quella voce svegliò Matsukaze, e mentre l'altro lo vide non esitò ad abbracciarlo e a piangere dalla gioia...
-T-Ti perdono lo stesso...Anche se sei un mostro ti amo così come sei...-
-M-Ma se capiterebbe di nuovo?-
-Saprò contenerti, stai tranquillo.-
E poco dopo si baciarono senza rimorsi...
-T-Ti amo Tenma...-


*Angolo di uno che non sa scrivere FF*
Eccomi qui con un'altra MataTen. Ricordo di non giudicare la FF dalla coppia ma dalla trama.
Ah, forse questa è la mia ultima apparizione con una FF in questo sito...Spero di rimanere a lungo invece.
Beh, spero che vi sia piaciuta.
The_Legend_Of_The_Demons!




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