CAPITOLO 18: UNA NUOVA SPERANZA
Rieccomi qui! Mi sono preso una breve pausa per sistemare alcune
cosette, ed eccovi il nuovo capitolo.
Voglio informarvi però che difficilmente
aggiornerò
presto come prima.
Ringrazio coloro che hanno commentato il capitolo precedente, ovvero:
XIllidan:
Venderlo? Buona idea, se ne ricaverebbe proprio un bel gruzzolo...e
ricordati che Kagekiyo è solo il secondo dei sette, figurati
Arthas, poi Saddler...e te che sei anche più forte!
XGiodan:
Un mese no, ma una pausetta ogni tanto per sistemare alcune
cose ci serve! E forse me ne prenderò altre...
Una volta arrivati a Mithral-Hall i quattro furono curati da Khelben.
"Meno male che siete arrivato in tempo maestro."
Il mago confermò con un cenno del capo.
"Non appena ho percepito quell'enorme energia demoniaca mi sono
precipitato sul posto. Temevo il peggio."
Rannek sospirò.
"Oggi ce la siamo cavata, ma la prossima volta..."
"Hai ragione" - confermò Zhai - "Abbiamo fallito miseramente
combattendo in tre contro uno, ed era solo il vice comandate! Il
capitano ci avrebbe sicuramente battuti anche se fossimo stati tutti
assieme!"
"Maestro, non potreste insegnarci qualcosa? Così potremmo..."
"Non potreste nulla. Ormai siete forti quasi quanto me. Ed io sono a
stento riuscito a resistere a Durza."
I quattro abbassarono la testa, avviliti e scoraggiati.
"Un momento!" - disse Khelben mentre i suoi occhi scintillavano - "Io
non posso aiutarvi, ma so chi può!"
"Chi?"
"Tenkai! L'uomo che mi ha insegnato tutto quello che so! Se supererete
le sue prove, diventerete molto più forti!"
"Quindi il maestro del mio maestro!"
Illius aveva sentito parlare di questo Tenkai dal suo mentore, ma non
lo aveva mai incontrato.
"Esatto! Se supererete le sue prove, diventerete molto più
forti! Forse c'è una possibilità!"
"Non per fare la guastafeste, ma quanti anni hai?"
"Beh...circa trecento...perché?"
"E il maestro era anziano, scommetto."
"Ho capito. Hai paura che sia morto. Non temere. Quando sono partito mi
ha assicurato che sarebbe rimasto su questa terra ancora per molti
secoli. Anche se è passato molto tempo, sono convinto che
sia
ancora in vita."
"Ha! Ma era un elfo?"
"No. Un umano. Anche se portava sempre una maschera di cera rossa con
le corna, potevo chiaramente vedere le orecchie. E poi...mi ricordo che
la parte del volto visibile, ovvero dal naso in giù, non era
rugosa, ma sembrava quella di un ventenne."
"Ci fidiamo"- intervenne Drizzt - "Ma come possiamo raggiungerlo?"
"Dovrete fare molta strada. Lui vive a parecchie centinaia di
chilometri da qui, oltre i regni degli umani, dei nani e degli elfi, in
un tempio d'oro..."
Alla parola "oro" Zhai si alzò in piedi.
"Che aspettiamo? Tutti al tempio!"
Il vecchio sorrise.
"Non così in fretta. Tu e Drizzt non potete andare senza
prima prendere delle dovute precauzioni."
"Ovvero?"
"La montagna su cui vive, il monte Hakurei, è circondata da
una
barriera purificatrice da lui stesso creata. Nessun essere corrotto
può addentrarvisi e rimanere illeso."
"Io non sono malvagio!" - obiettò il drow.
"Tu no, ma sei pur sempre un elfo oscuro. Quanto a Zhai, tu hai l'aria
di essere molto avida, e inoltre credo che tu sia drow almeno per
metà."
"Che intuito."
"L'ho capito dalla carnagione e dalla grinta. Ora, io darò
ordine ai fabbri di costruirvi degli amuleti che vi permettano di
resistere. Anche se non siete malvagi, provereste danni minori, come
nausea, vertigini, giramenti...per superare le prove, dovrete essere al
meglio."
"Maestro, anche voi siete stato sottoposto all'addestramento speciale?"
"Io? No, ho seguito un addestramento normale, lungo e dettagliato,
imparando le leggi della magia e della natura, e come vivere in armonia
con esse. A quei tempi non c'erano grandi pericoli, e per di
più, se si fallisce la prova..."
La sua voce si interruppe un istante.
"...si muore."
I quattro si guardarono.
"Avete capito bene. È anche per questo, oltre che per le
distanze, che quasi nessuno si è mai allenato da
lui. Ci va
solo chi è veramente mosso dal desiderio. Ma se qualcuno ci
va
solo per soddisfare la sua smania di potere, o per usarlo per
fare del male, viene respinto dalla barriera, e anche se andasse oltre,
il monaco lo caccerebbe."
"Monaco?"
"Sì. Ma ora basta con le chiacchiere. Vi spiego tutto strada
facendo."
Il mago si incamminò verso il castello della
città, seguito dai quattro.
"Come stavo dicendo" - spiegò mentre proseguivano -
"È un
monaco guerriero, discendente di un formidabile samurai che sembra sia
stato addirittura addestrato dagli
dei. Possiede dei poteri immensi, e mi raccomando" - si rivolse in
particolare a Zhai - "Trattatelo con rispetto!"
Mentre camminavano per le strade molti cittadini, vedendo Drizzt
accompagnato da alcuni guerrieri, si affacciarono dalle finestre,
incuriositi, e i bambini nelle strade smisero di giocare per fissare il
gruppo.
"Gli esercizi a cui vi sottoporrà saranno estenuanti.
Valuterà le vostre capacità, la vostra indole e
capirà rapidamente se siete degni o meno di ricevere i
poteri
racchiusi nel tempio. Perché il potere corrompe. Come lui
stesso
mi ha detto: "non importa che venga dalla luce più
splendente o
dalle tenebre più oscure. Il potere non può
esistere
senza il senso di responsabilità di chi lo detiene. Se cade
nelle mani di chi non
può o non vuole controllarlo, finisce per consumare l'anima
del
suo possessore, rendendolo malvagio o portandolo alla pazzia, sempre
che non lo schiacci, uccidendolo.""
"Quindi non conta che si usi magia bianca, nera o elementare..." -
chiese Illius.
"Esattamente. Sono solo dei colori, che non significano nulla: non
conta che poteri si abbiano, conta come si usano."
I cinque entrarono nel castello e si diressero verso la biblioteca.
Khelben passò davanti a qualche pergamena, cercò
un paio
di minuti e prese una grande carta geografica che raffigurava
le
terre di Ancaria.
"Noi siamo qui" - spiegò indicando Mithral-Hall, una delle
più potenti
basi militari del regno dei nani, seconda solo alla capitale, di nome
Farthen-Dûr.
I quattro esaminarono la carta: Drizzt posò lo sguardo su
Nagarroth, situato ben lontano da dove erano in quel momento. Il regno
di Malekith, una grande penisola, era a poche decine di chilometri da
quello degli elfi, a Sud rispetto ad esso, separato da delle
terre popolate solo da
orchi selvaggi e bestie di vario genere.
Videro il regno di Damara, che comprendeva le valli di Bravesbury e
altre terre, con alcune delle città più
importanti:
Urû-baen, città-fortezza dove venivano
prodotte
buona parte delle armi, e l'ancor più florida Mistdale,
capitale
dell'impero, dalla quale regnava il vecchio re Gareth Dragonsbane.
Tra le città del regno degli elfi, posto tra quello degli
uomini
e quello dei nani, spiccava Silvermoon, città famosa per le
sue
guardie scelte, ritenute praticamente invincibili; era una
città
abitata anche da molti umani, alcuni dei quali appartenenti all'ordine
delle Guardie Argentate.
"Le forza nemiche più consistenti vengono di sicuro da qui."
-
spiegò indicando Shaddar-Nur, non troppo lontana dal regno
degli
uomini, situata ad Ovest. Sulla cartina c'era solo il nome,
con un po' di terre, senza alcuna chiara descrizione. - "Sembra che sul
fronte ora stia combattendo un esercito umano, comandato dal principe
Caim, futuro re di Damara. Il re Evandar, sovrano di tutti gli
elfi, e il re Muradin, signore dei nani, stanno inviando
continui
rinforzi, ma le truppe che hanno invaso le nostre terre attaccano
continuamente le spedizioni, per non parlare di quei generali che da
soli distruggono un battaglione."
"Per questa zona non si sono sprecati." - commentò Zhai.
"Ovviamente no. Quelle terre sono inattaccabili. Lì regna il
male, nessun esercito potrebbe mai espugnare quel posto. Ci vivono
migliaia di mostri, demoni, bestie...fu chiamato così in
memoria
dal negromante Shaddar, il primo che vi si insediò.
Infuriato per non essere riuscito ad ottenere l'immortalità,
ha
richiamato demoni di ogni genere, attirandoli con la sua
malvagità. Sembra che abbia anche radunato dei maghi
potentissimi per farne il suo seguito. Ma ciò avvenne mille
e
più anni fa. Credo che ormai sia morto."
"Infatti Krauser, l'uomo con cui mi sono battuto, ha parlato di un
certo Saddler."
"Dev'essere il suo successore. Comunque, più si è
lontani
da quel posto e meglio è. L'essenza malvagia che lo avvolge
riesce perfino ad aumentare i poteri di chiunque abbia un animo
corrotto. Più si è crudeli e più si
viene
rafforzati. Ma torniamo a noi: per raggiungere il monaco
dovrete
attraversare una foresta, molte città e anche il deserto."
"Un bel viaggetto!"
"Il solo viaggio è una preparazione. Se non si è
in grado
di compierlo, non vale neanche la pena di tentare l'addestramento. E
non crediate di poterci arrivare volando. Non lo accetterebbe."
"Per nostra sfortuna, non vive nelle montagne che sono a poche decine
di chilometri da qui, bensì a Sud-Ovest. Prima
attraverserete la
Foresta Nera, poi il Deserto della Morte e infine troverete delle terre
più tranquille. L'essenza benefica del sacerdote
ha
permesso alla natura di svilupparsi."
"Sono solo dei nomi, vero?" - chiese Rannek piuttosto preoccupato.
"Beh...voi non preoccupatevi."
Lo stregone diede a Drizzt la mappa.
"Adesso alcuni fabbri vi prenderanno le misure, poi si occuperanno di
prepararvi gli amuleti. Penserò io ad incantarli."
Mentre si allontanavano, Zhai sbirciò un attimo la carta.
Fissò Cedealeaf. Il villaggio devastato dai ninja, e
sperò con tutta l'anima che i suoi abitanti stessero bene.
"Zhai, tutto bene?" - chiese Khelben.
L'elfa lo tirò in parte.
"Senti...potreste inviare dei rinforzi a Tir-Fasul?"
Questo era il nome della città dove si erano rifugiati gli
abitanti del suo villaggio.
"Tir-Fasul? Mi dispiace, ma..."
"Ma?"
"...è caduta recentemente."
La ragazza spalancò la bocca.
"Ci sono dei superstiti?"
"Sembra di no. È stato un massacro."
"Ha...ho...capito..."
La ragazza si allontanò.
"Allora, Zh..."
L'elfa passò davanti a Rannek senza neanche guardarlo. Aveva
chiaramente la testa tra le nuvole.
Drizzt fece per avvicinarsi ma la ragazza lo allontanò con
un cenno della mano, e si diresse verso la sua stanza.
"Ma che l'è preso tutto d'un tratto?"
Poche parole vagavano nella mente della ragazza.
"Padre...spero che tu stia bene...non avrei dovuto partire per
inseguire i ninja...averi dovuto restare lì, cercarti ed
aiutare
i nostri concittadini...perché? Perché doveva
succedere?"
Dopo poco i quattro andarono a dormire, e il giorno successivo erano
pronti: Illius con
la nuova veste e il bastone potenziato da un incantesimo del suo
mentore, Drizzt con l'armatura risistemata con la magia e con
incastonato l'amuleto sottratto all'uruk-hai, Zhai con un corpetto di
cuoio con cosciali e stivali e dei pugnali di mithril, Rannek con
un'armatura d'acciaio e
mithril e una nuova spada, migliore della prima. Avevano anche ricevuto
del denaro.
"Sono stati proprio generosi!" - commentò lo spadaccino.
In molti erano venuti per assistere alla loro partenza.
"Drizzt, ragazzi..." - disse Thibbledor.
Il nano si mise una mano sul cuore.
"Che la fortuna vi assista."
"E che le stelle ti proteggano, amico mio!"
Khelben fece un passo verso di loro.
"Buona fortuna! Vi teletrasporterò al portale più
vicino.
Poi dipenderà tutto da voi. Che gli dei vi proteggano!"
Con un incantesimo il gruppo fu telestrasportato altrove.
"Ora non ci resta che attraversare i portali! Poi con le stazioni di
servizio potremo cambiare i cavalli, così faremo prima!" -
disse
Drizzt.
"Spero solo che i nostri compagni resistano. Sarà un viaggio
lungo." - fece notare lo stregone.
"Non preoccuparti! Se la caveranno! Tenkai, stiamo arrivando!"
Nel frattempo, a qualche chilometro dalle rovine di Nesme, un uomo
stava arrancando.
Era Krauser.
"Maledetto...maledetto Rannek! Mi ha sconfitto! Ma mi vendiche..."
Il soldato cadde in ginocchio.
"N...no. Non ho ancora intenzione di crepare! Non finché non
avrò impalato la sua testa!"
Una risata ironica lo costrinse ad alzare lo sguardo.
Davanti a lui c'erano quattro figure, una delle quali, la seconda
partendo da sinistra, portava un'arma enorme.
"Serve aiuto, compare?"
"Renkotsu...aiutami!"
"Ma dobbiamo proprio?" - chiese una voce femminile - "Non è
un granché in bellezza!"
"Ja-chan..." - disse la figura con l'arma enorme, che dalla stazza e
dalla voce doveva essere piuttosto giovane.
"D'accordo, possiamo anche salvarlo, ma io non lo tocco!"
"Tranquillo, ci penso io." - disse un uomo caricandosi Krauser
sulle spalle con facilità.
"Dov'è l'accampamento?" - chiese.
"Da...da quella parte!" - spiegò indicando alla sua sinistra.
"Allora che aspettiamo! Andiamo, che di sicuro troviamo lavoro!" -
ordinò il ragazzo.
Nuovi guerrieri hanno fatto la loro comparsa!
Chi saranno mai?
Se qualcuno risponde "nemici di Arthas" assaggerà la furia
di Onimusha.
Coloro invece che leggono ma non commentano subiranno quella di
Zhai(che è mooooolto peggio!).
Riguardo alla descrizione della mappa spero che sia stata abbastanza
chiara, se ho lasciato sottinteso qualcosa fatemelo sapere e
vedrò di spiegarlo più avanti.
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