-
Siamo quasi alla fine dell’incontro! – urlò il giovane Philip Canon nel microfono dal palco
adibito ai professori – la situazione è
di 0 a
100, ma Leonard Malfoy ha quasi raggiunto il boccino
e potrebbe ancora assicurare la vittoria alla sua squadra, una cosa mai vista!
-
Guarda che è
successo così anche l’anno scorso! – sbraitò una voce femminile in lontananza
e, amplificata dal microfono, si propagò per tutti gli spalti, qualcuno
ridacchiò conoscendo già l’andamento delle partite tra Grifondoro
e Serpeverde
-
Ecco che avanza: Gardis Malfoy scarta Rudiger Greengrass e prosegue verso gli anelli, ma… cos’è quello?
Un bolide!
Gardis spostò appena lo sguardo verso la palla che si
dirigeva rapida verso di lei, proseguì ancora qualche metro, poi, proprio all’ultimo,
virò il manico di scopa in una manovra improvvisa spiazzando il tiro che
volteggiò per l’aria spaesato, tornò appena in picchiata su di esso per
rispedirlo al mittente con un colpo della scopa
-
Questa è la volta
che me la paghi, maledetto Montague! – probabilmente
quello fu tutto ciò che il ragazzo comprese poco prima che la palla che lui
stesso aveva lanciato gli ritornasse dritta in faccia
-
Che cazzo
staresti facendo?! – chiese un’altra voce appartenente al capitano degli Slytherin all’inseguimento del boccino d’oro al suo
compagno di squadra (o forse alla sua sorellina?)
-
Cazzo Leonard,
prenditi quell’idiota e portalo al manicomio – urlò la sorella al ragazzo,
qualche metro sopra di lei
-
Mancano pochi minuti! – la voce di Philip percorse rapidamente gli spalti con
gli studenti schierati e i genitori
-
Ho come un deja-vu – commentò una bella signora dai capelli castani
raccolti sulla nuca e gli occhi dorati
-
Già… aspetta che
prenda il padre di quel mentecatto ed è la volta che gli leggo la vita – borbottò
un uomo affianco a lei con vistosi capelli chiari che spiccavano nel mare di
anonimità
-
Però credo che
dovremmo fare qualcosa per il linguaggio di nostra figlia – Hermione
sorrise portandosi la mano alla bocca mentre ridacchiava degli insulti che i
suoi due figli si stavano ancora lanciando a mezz’aria
-
Leonard dovrebbe
fare più attenzione – commentò Draco incrociando le
braccia
-
Ma smettila,
quando giocavi te era un tripudio di pluffe truccate
e ingiustizie e non ti degnavi certamente di controllare cosa facessero i tuoi
compagni, preso com’eri dall’inseguire Harry
-
Io veramente
inseguivo il boccino – puntualizzò l’uomo sentendosi di nuovo un diciottenne
alle prese con la solita Granger rompiballe
-
No no, te inseguivi proprio Harry! Ci fosse stata una volta
che l’avessi preso quel benedetto boccino…
-
Cosa fai, sfotti
pure?
-
Sei permaloso?
-
Mi dà fastidio
cosa quell’idiota di Montague stava facendo a nostra
figlia – borbottò incassando la testa nelle spalle
-
Ma Gardis sa badare a se stessa, stai tranquillo che nessuno
riesce a prenderla se sta su una scopa
-
Beh, questo non
l’ha preso da te
-
Decisamente no –
lo rimbrottò lei storcendo le labbra stizzita, perché ogni volta doveva
ricordarle che sapeva a malapena stare in equilibrio su un manico di scopa?
Dopotutto esistevano metodi più rapidi ed efficaci come la metropolvere
e la smaterializzazione che stare appesi ad un legnetto instabile sospeso
Seguirono gli spostamenti dei
bolidi su e giù per il campo
-
I nostri figli
sono proprio bravi, eh Draco? – disse poi ritrovando
il buonumore scorgendo la chioma biondissima della sua piccola al vento mentre
sfrecciava appena sopra le loro teste
-
Mi domando se si
divertano… ogni volta è la stessa storia e finisce in parità
-
Forse questa ne è
la prova
-
Un minuto! – strillò Canon al microfono
Gardis si appropriò della palla che le aveva passato Merritt, doveva sbrigarsi, erano in parità, ma tra qualche
attimo Leonard avrebbe acchiappato il boccino volante, non poteva certo
permettersi di farlo vincere!
Avevano fatto dei passi
avanti rispetto agli anni passati, generalmente capitava che le partite
finissero in dieci minuti, invece adesso Jack riusciva a dare quasi del filo da
torcere allo Slytherin, meno male che Jeff e Thunder
erano riusciti ad impedire che i cacciatori delle serpi si avvicinassero alla
porta… dato che Cartrett era assente avevano dovuto
rimpiazzare il portiere con uno da panchina e, benché l’avesse personalmente
allenato fino alla morte tutta la settimana, non aveva certo raggiunto il livello
del loro titolare e di sicuro non sarebbe riuscito a bloccare i tiri micidiali
che le serpi di Leonard, che disgraziatamente erano pure brave, gli avrebbero
lanciato.
Ma quello non era il tempo
delle riflessioni, bisognava mandare in buca quella maledetta palla e fare più
punti possibili, ciò voleva dire anello centrale e il portiere lo sapeva.
D’accordo, gioco d’astuzia:
si guardò indietro mentre i suoi compagni si azzuffavano con i verde-argento
per darle modo di tirare, controllò che non ci fossero giocatori pronti a
piombarle alle spalle e con tutta la forza che aveva in corpo lanciò la palla
più in alto che poteva, doveva farcela.
Non appena la palla cominciò
a salire puntò la scopa verso il cielo e quando la sfera si arrestò un attimo
prima di ridiscendere, carica di energia potenziale, la colpì con il bastone
della Icarus 333 spedendola come un razzo
completamente dall’altra parte della porta, sfrecciandole poi dietro alla
velocità della luce.
Troppo tardi il portiere si
accorse delle sue reali intenzioni, non aveva certo sbagliato un tiro, non in
quella circostanza, non LEI!
Lui si mosse, ma forse
sarebbe stato meglio se si fosse piazzato, pronto a prendere al volo la pluffa che, dall’altra parte del campo, venne rilanciata
dalla capitana dei grifoni alla porta
-
Fine del Match!
Gridò Philip Canon segnando
il momento in cui Leonard aveva acchiappato quella pallina malefica e, proprio
sulla F di “fine del match”, prima che suonasse il fischietto di Madama Bumb, si udì il tintinnio dei campanelli della porta che
aveva accolto l’ultimo goal, sullo scoccare della fine del tempo.
Un silenzio si tomba invase i
presenti, speranzosi, mentre il tabellone di legno posto sopra l’ingresso dei
giocatori si aggiornava automaticamente facendo ruotare le piastre di ottone
con sopra incisi i numeri.
150 a 150
-
Parità! –
urlò – anche quest’anno la partita del
girone d’andata tra Serpeverde e Grifondoro
si conclude con una situazione di parità di 150 a 150! Leonard Malfoy ha conquistato il boccino d’oro regalando 150 punti
alla sua squadra ma non è riuscito a contrastare la graffiante offensiva della
rappresentante Gryffindor Gardis
Malfoy che ha segnato due tiri da 50 punti e tre da
30 punti con un bonus di 10 punti per via del bolide impazzito.
Dagli spalti si alzarono
grida e coriandoli colorati alle squadre che rientravano ansanti e
insoddisfatte verso il centrocampo, scannandosi minacciosamente con gli occhi,
ancora una volta il solito risultato.
-
Prendi quel
deficiente di Montague e mettilo a pane e acqua per
un mese! – disse Gardis affiancando il fratello, era
sempre un po’ drastica quando si trattava di punizioni
-
E tu proprio
all’ultimo dovevi segnare quel benedetto centro?
-
Ovvio, non potevo
certo lasciarti vincere… - rispose con falsa modestia citando le parole
preferite di papà
-
Sei una
maledetta, sorellina
-
Ti avevo detto
che ti avremmo fatto mangiare la polvere, fratellino, dopotutto ho chiesto io
questa partita, non potevo lasciartela passare liscia
-
Se papà non mi
stesse guardando, credimi che ti torcerei quel collo che ti ritrovi – lei
ghignò alla maniera dei Malfoy e lo sfilò rapida,
andando ad abbracciare Jeff, Jack, Penworthy, Merrit e Thunder che erano stati fenomenali e anche il
piccoletto che avevano in porta e che la guardava con reverenza.
-
Stai su Roderick, diventerai un ottimo portiere quando Cartrett lascerà Hogwarts, ti
serve solo un po’ più di allenamento
Roderick annuì perché non poteva fare altro, ma avrebbe
preferito arruolarsi nell’esercito piuttosto che subire ancora una settimana
come quella che il suo Prefetto gli aveva fatto passare e non stava certo
esagerando!
Kitt corse incontro alla bionda Gardis
e le strinse la mano facendo il gesto della vittoria, sapendo cosa significasse
per lei quella partita, poi lei si diresse verso la splendida coppia che
stazionava un poco in disparte: la mamma era deliziosa in quell’abito rosso e
nero, le stava davvero d’incanto e papà, beh, lui stava sempre bene, non era
certo una novità.
Probabilmente soffriva di un
forte complesso di inferiorità nei confronti dei suoi genitori, ma bastava il
loro sorriso per rimetterla di buonumore
-
Scusa se non ti
abbraccio, papà, ma sono sudata marcia – annunciò al genitore
-
Non preoccuparti
tesoro, devo comunque andare a dire due paroline al padre di Montague, ho giusto un paio di teorie da esporgli – Hermione rise sotto i baffi
-
Lascia stare, ci
penserà Leonard quando tornano – lo rassicurò la figlia – e comunque devo farci
un discorsetto anche io
Leonard scese dalla scopa
ancora in movimento e atterrò morbidamente sul prato verde del campo,
sorridendo orgoglioso ai genitori: non c’era studente a Hogwarts
i cui genitori potessero entrare in competizione con i propri, era bello
guardare gli altri dall’alto in basso scortato da tre figure come mamma, papà
e… sì, anche la sua sorellina
-
A proposito di Montague – annunciò ancora Draco,
per niente incline a lasciar cadere la questione. L’ultima volta che aveva
visto un bolide lanciato a quel modo Potter era diventato una gelatina e non ci
teneva a vedere sua figlia ridotta ad un budino
-
Quando lo
acchiappo gli faccio un culo come una casa! Brutto idiota, gli avevo detto solo
di marcare stretto di cacciatori, ma ci fosse una volta che quello stronzo mi
dà retta! Figuriamoci, mi ha detto che “pensava che sarebbe stata una bella
idea”! La conferma vivente che anche senza cervello si può parlare e,
soprattutto, dire cretinate… pensare, puah, come se
quell’idiota ne fosse capace…
-
Tesoro! – lo
rabbonì la mamma, sospirando a quella sequenza di parolacce che comparivano fin
troppo spesso tra le belle labbra di suo marito – eppoi
si è risolto tutto per il meglio…
-
Mamma, ma non
capisci! – scandì il figlio – è una questione d’onore e di principio! – ah, gli
uomini (e ormai anche il suo ragazzo), sempre con le questioni d’onore in
bocca… quante volte lo ripeteva Draco al giorno? Dopo
un po’ perdeva il conto e suo figlio stava dirigendosi proprio sulla stessa
strada
-
Ad ogni modo
vedete di fare qualcosa – commentò ancora il genitore – comincio quasi ad
annoiarmi a vedere le vostre partite – i due figli sorrisero in sincrono con il
miglior sguardo innocente che riuscissero a pescare dal loro repertorio
-
Papà, senti, non
avevi detto che lo zio Blaise sarebbe venuto a
trovarci?
-
Lo vedrete presto
– confermò il biondo – credo che si occuperà del ritrovo di magia che avrete a
scuola tra un po’
Leonard sorrise contento di
riabbracciare lo zio e lo stesso fece la sorella, rabbuiandosi subito dopo
pensando alle devastanti conseguenze di avere come gestore dell’arrivo degli
stranieri uno come Blaise.
Ci mancava solo lui…
-
Scusatemi un
attimo, devo fare una piccola comunicazione di servizio agli altri studenti,
già che siamo tutto riuniti – e senza aspettare risposta risalì sulla scopa,
raggiunta poi da Christopher che l’aveva vista risalire in cielo, senz’altro il
posto dove preferiva stare
-
Dove vai?
-
Ho appena saputo
che il responsabile della gestione del Mahora sarà
mio zio – annunciò lugubre
-
E con questo?
-
Zio Blaise non è proprio come te – sottolineò – anzi, direi che
la gestione non è il suo punto di forza
-
E quindi?
-
Dovremo
organizzare tutto alla perfezione, non ci devono essere errori o andrà tutto a
puttane
-
Evviva…
Lei scese dalla scopa al
palco dei prof, confabulò un attimo con la McGranitt e poi si
avvicinò al microfono scostando Philip che vi era abbarbicato come una scimmia
ad un casco di banane
-
Attenzione a
tutti i Prefetti delle Case! – gridò nel piccolo disco elettronico che emise un
fischio assordante attirando l’attenzione dei presenti verso la piccola Gryffindor che vi parlava – domani si terrà una riunione
preliminare per l’organizzazione degli ospiti del Mahora,
l’appuntamento è alle due e mezza nell’Aula di Aritmanzia
al terzo piano. Sono pregati di prendervi parte TUTTI e sottolineo TUTTI i
Prefetti, tutti i rappresentanti dei club scolastici e tutti coloro che
collaborano al Giornale Studentesco e al Comitato.
I ragazzi dabbasso si
guardarono sconcertati l’un l’altro
-
Avvisate chi non
è presente. Ricordo ancora che i Caposcuola presenti saranno solo quelli di Serpeverde e Corvonero – Kitt accanto a lei rise divertito – io sostituirò Cartrett, Caposcuola di Grifondoro
costretto in infermeria, Christopher Black, invece –
e indicò il ragazzo accanto a lei – rappresenterà Henrietta
Hammond di Tassorosso.
Dopodiché, senza aspettare
altri commenti, circondata dal divertimento dei professori, tornò al prato
verso i suoi genitori.
-
Ehi, sorellina,
dovresti smetterla di prendermi impegni di questo genere senza consultarmi! –
si lamentò il Caposcuola verde-argento sbuffando – non ti passa proprio per
l’anticamera del cervello che io potrei avere di meglio da fare
Sapeva che Leonard si sarebbe
lamentato, quando mai non lo faceva? Assomigliava così tanto a papà…
-
Taci,
scansafatiche, se sei un Caposcuola fai il tuo lavoro altrimenti puoi lasciare
il posto a Rudiger Greengrass
che è lì che non aspetta altro
-
Come no, così te
lo mangi in un sol boccone alla prima occasione
-
Paura?
-
Sì, aspetta e
spera – ghignarono con aria minacciosa
-
Su ragazzi,
smettetela di bisticciare – s’intromise Chris, pacificatore come sempre,
piuttosto divertito dal loro continuo battibeccare
I due terminarono il litigio
con una occhiata al vetriolo voltandosi le spalle e facendo sorridere i
genitori, ormai abituati a scene analoghe
-
Tesoro –
intervenne la mamma tutta contenta – chi è questo ragazzo
-
Il Caposcuola di Corvonero, Christopher Black – le
rispose la figlia
-
E un maledetto
impiccione – puntualizzò il maggiore sbuffando
-
Non è vero, sei
tu che sei un lavativo! – s’intromise di nuovo la ragazza
-
Guarda che sei
fai così ricominciamo da capo!
-
Dai, un bello scontro
fra titani con tanto di Trombe del Giudizio – la punzecchiò l’erede Malfoy
-
Piacere di
conoscerti – interrompendo l’ennesima zuffa, Hermione
passò in mezzo ai suoi due figli allungando la mano per stringerla allo
studente dai capelli neri e gli occhi di un affascinante blu cobalto; gli
regalò un bel sorriso sereno e materno – mi pare di capire che tu sei quello
che impedisce a questi due di scatenare un conflitto mondiale – Kitt arrossì mentre i due Malfoy
sospiravano conoscendo che tipo fosse la mamma – ti ringrazio per quello che fai,
anche da parte del mondo – e rise – prenditi cura di loro… sono sicura di
potermi fidare di te
-
Mamma! –
esclamarono all’unisono i due
La mamma si ritrasse tra le
braccia del marito continuando a sorridere al ragazzo.
-
Piuttosto, vi
fermate a mangiare a scuola? – domandò il figlio maggiore ai genitori, il padre
scosse la testa
-
Ci chiama il
Ministero per un ricevimento all’ambasciata – precisò, il biondo annuì
-
Verrete per il
Natale? – intervenne la più piccola
-
Certo tesoro! –
esclamò quasi offesa la mamma
-
Beh, allora ci
vediamo
-
Ciao tesoro,
comportati bene – e si abbassò per baciarle la fronte e stringerle le spalle
Dopodiché si voltò verso
Leonard, salutarlo era un’impresa non da poco
-
Ciao amore, ci
vediamo presto – e si alzò appena in punta di piedi per baciare anche a lui la
fronte, Leonard arrossì completamente
-
Fagli il saluto romano, mamma, sono certa che lo
apprezzerebbe di più… - Draco, dietro di loro, ghignò
mentre Hermione prendeva effettivamente coscienza di
essere un fallimento come genitrice
-
Smettila te,
Impiastro!
-
Cafone!
Nel frattempo Hermione si diresse verso il terzo ragazzo, vestito con la
casacca blu e argento dei corvi
-
Arrivederci
Christopher, è stato un piacere conoscerti! Spero che di incontrarti ancora – e
sorrise, quel ragazzo le ispirava davvero fiducia
Kitt abbozzò un sorriso e le baciò la mano con la quale
gli aveva preso le sue.
-
I miei amici mi
chiamano Chris, vorrei pregarla di fare altrettanto…
Un rossore diffuso imporporò
le guance della giovane donna poco prima che il trio se ne andasse con le
proprie scope al seguito.
-
Stai pensando di
fare concorrenza a tua figlia? – le chiese il marito
-
Neppure per
sogno, Draco, che ti salta in mente?
-
Ammettilo che
quel tipo ti piace
-
Ha qualcosa di
rassicurante, a differenza di te quando avevi la sua età
-
Ah sì?
-
Eri l’imprevisto
fatto persona
-
Non mi pare che
ti facesse così schifo
-
La nostra vita è
fatta di imprevisti
-
Già e uno su
tutti…
Due teste si girarono a
guardare la schiena del figlio maggiore, il più alto del gruppetto, che
camminava verso l’uscita con la
Nimbus 3001 in mano.
-
Altro che
imprevisti… - commentò il marito scuotendo la testa, quello era stato un
autentico colpo basso, sia in senso letterale che non
Dopodiché le tre sagome
svanirono oltre l’uscita e i due genitori si voltarono per andare a salutare il
collegio docenti, che non era cambiato così tanto da quando loro stessi avevano
frequentato la scuola: Silente, la
McGranitt, Piton,
la Sprite, Vitius, Ruf, Raymond ed Evangeline, già, alla fine anche lei era rimasta ad
insegnare.
* * *
-
Bene, siamo qui
oggi per organizzare l’evento che si terrà quest’anno nella nostra Scuola,
parlo dello scambio interculturale con l’Istituto di Magie e Arti Orientali Mahora
Uno sguardo alla platea le
disse che le venti persone che aveva davanti avrebbero preferito di gran lunga
essere da altre parti a fare altro piuttosto che stare lì ad ascoltarla mentre
cercava di limitare i danni che la gestione malsana dello zio Blaise, sommata al consueto casino di Hogwarts,
avrebbero potuto arrecare agli ospiti.
-
Dopo una
consultazione – parola che avrebbe potuto essere sostituta con colluttazione,
- con Leonard, si è deciso di sistemare queste persone nelle aule disabitate
sopra la serra n°3 della Sprite
-
Ma sono piene di
polvere e ragnatele – protestò una ragazza dai capelli tinti di rosso
proveniente dagli Hufflepuff alzando la mano a molla
-
Di questo ci occuperemo
più tardi. Ci sono pareri contrari
Due decine di persona
scossero la testa all’unisono, probabilmente non avevano neppure sentito ciò
che aveva da dire.
-
I professori
saranno sistemati nella Torre Nord
Ancora uno scuotere del capo
unico prima che lei dicesse se c’erano obiezioni. Detestava fare quel genere di
riunioni, la gente non partecipava, i Caposcuola passavano il loro tempo a
limarsi le unghie dietro di lei e quelli delle file in fondo all’aula
probabilmente stavano impiegando quel tempo per leggere una rivista.
Beata pazienza.
-
Molto bene, se
non ci sono domande passerò a controllare i punti dell’Ordine del Giorno –
assenso totale e incondizionato, avrebbe potuto dire “Da domani saremo giudicati
dalla corte marziale” che non avrebbe fatto molta differenza – per quanto
riguarda il club artistico… - Hestia tra i tanti
sorrise sentendo il nome “club artistico” e si rizzò sulla sedia trascurando
momentaneamente il giornalino che aveva sulle ginocchia – avete il permesso di
creare un’opera in onore degli ospiti che verrà poi regalata loro prima della
partenza
-
E per il
soggetto? – domandò la piccola Potter, presidentessa del circolo
-
Discutine con i
membri del tuo club, ma ti consiglio di sbrigarti – aggiunse acida che lei
fosse l’unica a farsi un mazzo tanto e gli altri se ne stessero beatamente ad
imbrattare le tele
-
Dobbiamo mostrare
l’idea ai Caposcuola? – s’informò
-
Sarebbe
preferibile.
-
Cos’è, hai paura
che creino un poster pornografico? – le sussurrò da dietro suo fratello
ridacchiando, sempre a intervenire a sproposito
-
Stai zitto,
idiota. – non era proprio dell’umore migliore per assecondare il suo umorismo
fuori luogo, se fosse stato un altro al posto di suo fratello avrebbe fatto
meglio a tacere perché non sarebbe tornato a casa con tutte le ossa integre -
Per il club di giornalismo – aggiunse a voce più alta – sono scettica sull’idea
che riusciate a creare in linea con le scadenze un’edizione in lingua originale
per i nostri ospiti, però sarebbe carina un’intervista agli studenti o almeno
ai professori
-
Pensi che la
concederebbero? – s’interessò Albert Canon del terzo anno con un blocco prendiappunti in mano
-
Potete sempre
intervistare il responsabile che il Ministero ha assegnato al progetto –
spiegò, ricordando tristemente che lo zio non si sarebbe certo tirato indietro
per un’iniziativa del genere
-
Chi è?
-
Blaise Zabini
Albert scrisse qualcosa sulla
carta e annuì.
-
Gradirei che il
vostro interessamento fosse poco invadente – puntualizzò la bionda – e
toglietevi dalla testa di fare degli scoop su quei poveretti. Per carità,
lasciateli in pace!
Il ragazzino biondo annuì e
tornò a sedersi.
-
Per il club di
geografia e storia geografica, credo sia buona cosa distribuire prima della
venuta del Mahora un opuscolo agli studenti di Hogwarts per informarli di chi sono e cosa fanno i nostri
ospiti, sono certa che ci siano persone che credono ancora che questi arrivino
dalla Nuova Zelanda…
Come a conferma della cosa
vide due paia d’occhi che si guardavano interrogativamente, ci avrebbe messo la
mano sul fuoco che uno dei due proprietari stava chiedendo all’altro dove fosse
la Nuova Zelanda.
Tatiana Preston
di Corvonero annuì come presidentessa del circolo.
-
I quattro club di
quidditch avevano proposto una amichevole con gli
stranieri, ma temo sia impossibile visto che in Oriente non si praticano i
nostri stessi sport
Hetty Logden, capitana della
squadra di Tassorosso confermò.
Ringraziò che, diligente come
al solito, Kitt le avesse scritto tutti i punti di
cui doveva discutere altrimenti se ne sarebbe sicuramente dimenticata mezzi per
strada, soprattutto con la relazione di Storia della Magia che le frullava in
testa.
Lanciò un’occhiata a Chris e
a Leonard dietro di lei, il primo seduto sulla sedia che seguiva divertito
tutto quel discorso, il secondo svaccato e tristemente disinteressato.
Ogni attimo in più cominciava
a pensare che lei e il Caposcuola di Serpeverde non
potessero essere parenti. Neppure se le avessero detto che lui era il figlio di
secondo letto della sorella del cugino di quarto grado di papà.
Era comunque una parentela
troppo vicina per spiegare le loro differenze.
Dal canto suo, al posto che
darle una mano, Leonard stava sfruttando il suo fascino con una ingenua ragazza
Ravenclaw in prima fila, ammaliata dai canini appena
aguzzi che stavano mordicchiando in maniera provocante il labbro.
Se solo avesse avuto una
minima voglia di lavorare… se a parlare fosse stato lui nella platea ci sarebbe
stato un silenzio di tomba e non dubitava che il pubblico misto sarebbe stato
anche totalmente femminile.
Gli lanciò un’occhiata
ammonitrice che venne disintegrata da un ghigno sadico così, involontariamente,
gli pestò un piede e la smorfia di dolore che si dipinse sul volto del fratello
non aveva prezzo. Christopher rise sotto i baffi.
-
Inoltre –
continuò la bionda – per quanto riguarda il club di arte drammatica e teatrale,
avete il permesso del Consiglio – Vanessa, dall’alto del palchetto dei
Caposcuola sorrise ai rappresentati – per la messa in scena di un’opera
appartenente alla letteratura anglosassone, ma di questo dovrete discutere con
i professori, responsabili del progetto saranno la McGranitt,
Vitius e Ruf.
-
Uno spasso –
commentò acido Leonard
Le proteste dello Slytherin sarebbero state anche interessanti se lui non le
esprimesse esclusivamente per fare il bastian
contrario. Nessuno odiava il teatro più di lui, NESSUNO!
-
E per i provini?
– s’informò uno dei membri del club
-
Potete affiggere
un avviso in bacheca e uno per ogni Casa, vi verrà affidata l’aula n° 5 di Babbanologia per le prove
-
Non è un po’
piccola? – indagò scettico Rufus, altro membro del
club
-
Non l’ho scelta
io quindi vedete di farvela andare bene oppure rivolgetevi ai prof, credo di
avere problemi più urgenti
Tristemente i due annuirono,
il loro circolo era così bistrattato…
-
E per finire –
aggiunse ancora il Prefetto Grifondoro cercando di attirare
l’attenzione del disattento pubblico – vi aspetto domenica prossima alle otto e
mezza di fronte all’ingresso delle aule sopra la serra della Sprite per dare
una riordinata approssimativa
-
Cheeee??? – urlarono i presenti
-
Ma è assurdo! –
protestò uno – è troppo presto!
-
È il giorno dopo
Halloween! – continuò un altro
-
Dobbiamo
festeggiare quella notte!
-
Dobbiamo dormire!
-
Dobbiamo
riposare!
-
DOVETE LAVORARE!
– urlò sopra gli altri la ragazza – avete delle responsabilità a cui non potete
sottrarvi. Metterò a rapporto chi non si presenterà quindi vedete di essere
presenti e numerosi
-
Ma quel posto è
un porcile!
-
Non dovresti
sfruttarci così…
-
Non permetterò
alle mie serpi di lavorare come elfi domestici! – s’indignò Leonard
-
Fa’ come ti pare,
ma sono 100 punti in meno alla tua casa – il ragazzo fu costretto a tacere, se
c’era una cosa che riusciva bene a sua sorella era di circuire i prof con una
facilità inimmaginabile e di certo la McGranitt non aspettava
altro che una scusa decente per mandare in vantaggio la sua Casa protetta.
Mogi mogi
i ragazzi cominciarono a uscire dall’aula, già escogitando stratagemmi
convincenti per esentarsi dal lavoro di ammodernamento dei loro futuri ospiti
-
Perché non usi la
servitù? – indagò il biondo rappresentante delle serpi alla sorella
-
Gli elfi hanno
già il loro bel da fare a mettere a posto quella discarica che chiami “camera”
-
Non sarà mai
peggio di quella che dividono Potter e Weasley –
borbottò contrariato
-
Non entro nel
merito. Però non possiamo appioppare loro altri lavori supplementari solo
perché nella tua Casa non sapete neppure tenere in mano una ramazza
-
Sappiamo fare
qualcosa di più utile – bofonchiò il ragazzo dagli occhi dorati
-
Sì, come rompere
le scatole a chi lavora davvero
-
Che saresti tu?
-
Che saremmo tutti
– rispose a tono la sorellina alterata
Eccoli pronti ad un ennesimo
scontro.
Gardis era la degna figlia di sua madre, sempre con quelle
idee balzane sugli elfi domestici da salvare e liberare… a casa loro, con uno
stratagemma o con l’altro, la mamma era riuscita a liberarli praticamente tutti
e quelli che ancora lavoravano da loro erano regolarmente pagati con uno
stipendio mensile.
Papà si sarebbe messo le mani
nei capelli ogni volta che trovava un nuovo elfo con la spilla in serie che Hermione aveva creato per loro, sventolando il suo
contratto di assunzione, e doveva ancora fare attenzione a quando sua madre e
suo padre andavano a trovarli perché i due altolocati Malfoy
non erano certo abituati a personale di servizio regolarmente retribuito che
minacciava il licenziamento…
Guardandolo allontanarsi con
la luna di traverso, e lei completamente storta, Gardis
sospirò malinconicamente
-
Vieni Kitt, il menu… - disse con l’aria del condannato che si
avviava alle cucine, aveva una lista lunga due metri di cose ancora da fare,
ospitare degli stranieri era una bella seccatura, perché poi non se ne occupavano
i prof?
Beh, poteva immaginare la
risposta che avevano dato i docenti: “testare le capacità organizzative dei
nostri allievi”, peccato solo che non sapeva cosa avrebbero risposto alla
polizia del Ministero nel caso la scuola fosse saltata in aria per “mancanza di
organizzazione”, ovvero se a fare tutto quello ci fosse stato, tanto per dirne
uno, Leonard, ma Rudiger andava bene.
* * *
Pochi lo sapevano, ma, oltre
ad un’orda di elfetti tuttofare, Hogwarts
vantava anche un cuoco di grido che dirigeva il lavoro là sotto: monsieur Dishman, nato inglese e naturalizzato francese, era la
personificazione di Polifemo con tanto di occhio
mancante. Aveva perso l’uso del sinistro ai tempi che era solamente
un’apprendista e un altro aiuto-chef lo aveva quasi infilzato con un girarrosto,
ma con l’ultimo che gli era rimasto vedeva assai meglio della maggior parte
degli sguatteri che aveva avuto sotto di lui dopo aver fatto carriera.
Christopher, accanto a le, le
posò dolcemente una mano sulla spalla facendole coraggio, dopotutto era normale
che avesse i nervi a fior di pelle: quel pomeriggio aveva già cercato di
spiegare a Vanessa che un torneo di volano sarebbe stato da escludere, ma, ogni
due parole che diceva, la presidentessa del Consiglio scolastico la
interrompeva chiedendole se voleva assaggiare i suoi nuovi pasticcini o se
aveva letto quell’articoletto molto carino sull’ultimo numero di Strega 3000.
Dopo una prova del genere era
pronta per andare a lavorare al manicomio, nessun matto sarebbe stato peggiore
di quella gabbia di assatanati che erano le autorità dirigenziali scolastiche
alias Caposcuola, Prefetti, Presidenti dei Club studenteschi e Vanessa Vermyl.
E non era tutto perché per
quella sera le mancavano ancora:
1)
un discorsetto ad
Hagrid sulle norme di sicurezza da tenere quando
fossero arrivati gli ospiti, no, Grop non sarebbe
stato lasciato a gironzolare per la scuola in completa libertà…
2)
un predicozzo
della McGranitt su quello che sarebbe stato
consentito per la festa di Halloween (tipo roba analcolica e tramezzini al
prosciutto)
3)
due paroline con Piton su quel set di provette che erano miracolosamente
esplose durante la sua lezione con grifondoro e serpeverde (e lì ci sarebbe stato pure Leonard, come
rappresentante della sua Casa, quindi razione doppia)
4)
e per finire,
dulcis in fundo, una bella letterina a mamma e papà adeguatamente purgata dei
fatti più violenti e una relazione di sette pagine per lo strisciante prof di
Pozioni sul Filtro d’Amore.
Altro?
* * *
Hestia e Karen stavano camminando per i corridoi della
scuola con il loro pacco di libri sottobraccio, erano state in biblioteca per
cercare di trovare qualche informazione per la ricerca di Piton,
ma erano solo riuscite a respirarsi un bel po’ di polvere centenaria e a
scoprire che il Filtro d’Amore era usato addirittura nell’antico Egitto.
La primogenita dei Potter,
già perché era maggiore di Jack di ben 2 minuti e 57 secondi, sospirò
malinconicamente, Pozioni era una materia che non le piaceva per niente e
sembrava che il suo amato professore (sì perché a differenza del suo
aspetto un po’ disordinato lo trovava abbastanza affascinante) si divertisse un
mondo a distruggere i suoi miti come l’Elisir di Lunga Vita e il Filtro
d’Amore. Era cresciuta con le favole che le raccontava la zia Fleur e la
Pozione d’Amore, le filtre de l'amour, come
lo chiamava lei, era senz’altro al centro
della metà di queste quindi era normale che si sentisse scoraggiata quando uno
come Severus Piton gridava
allo scandalo paragonando suddetta Pozione ad un bidone da fattucchiere alle
prime armi.
Karen, invece, sembrava meno
sconvolta di lei e camminava con la testa sempre tra le nuvole, questo era il
principale motivo per cui cadeva in continuazione. Non lo faceva apposta e non soffriva
neppure di disturbi della vista, era semplicemente distratta. In tutto.
Per esempio, quando era
venuta l’ora di uscire dalla biblioteca aveva raccolto i suoi libri e, prima di
riuscire a metterli tutti sottobraccio le erano scivolati sui pavimento almeno
due volte. Ma Karen era una brava ragazza, un autentico tesoro che aiutava
tutti con un altruismo che difficilmente si riesce a scovare nelle persone.
Era per questo che si trovava
bene con lei ed era per lo stesso motivo che lei, Gardis
e Karen erano così amiche e così unite, ciascuna era aveva una parte mancante e
il loro gruppo era perfetto: la dolce e gentile Karen, l’intelligente e fiera Gardis e l’allegra e vivace Hestia.
Diciassette anni passati
insieme che erano stati meravigliosi. E non avevano solo giocato alle bambole…
Poi c’era Jack. Non avrebbe
saputo spiegare come ci si sentisse ad avere un fratello gemello, sapeva solo
che era fantastico perché, qualunque cosa succedesse, anche dopo il peggior
litigio che potessero avere, poteva tornare da lui, chiedergli scusa e
rimettere tutto a posto senza sentire quella sensazione di acidità che si prova
a chiedere scusa ad uno sconosciuto. Si conoscevano, si capivano senza essere
la stessa persona come accadeva per i gemelli omozigoti.
Ma nella loro famiglia i
gemelli non erano una rarità, bastava pensare allo zio Fred e allo zio George,
rispettivamente i loro padrini, e poi loro.
Il gemello omozigote di Jack
non era lei, ma Jeff.
Al di là del nome orribile
che aveva scelto la zia Pansy, suo cugino era un autentico
diavolo rosso. Lui e Jack erano inseparabili fin dalla culla e, dalla culla,
lei e Jeff si punzecchiavano in continuazione. I libri di psicologia avrebbero
detto che era una reazione incondizionata al fatto che lui fosse così vicino al
suo fratello più intimo e, quindi, lei avrebbe voluto preservarlo e tenerlo
sempre con sé, ma lei ne sapeva certo di più di uno stupido libercolo da
quattro soldi e sapeva che c’era dell’altro se lei e Weasley
passavano il tempo in un tripudio di malizie.
Ognuno a Hogwarts
aveva la sua storia e la nuova generazione, piuttosto numerosa, aveva le sue
grane alle prese con fratelli e sorelle più grandi e più piccoli.
Gardis e Leonard erano sicuramente l’esempio più conosciuto
della scuola. Il loro rapporto era ancora differente: due autentici geni e due
attaccabrighe di prim’ordine quando si trovavano insieme. Forse era attraverso
le male parole che esprimevano il loro affetto, un po’ come lei e Jeff, ma
bisognava dire che lei e il cuginetto oltre un certo limite non si spingevano
mai mentre la sua migliore amica e il fratello di lei erano continuamente ad
oltrepassarlo, quel benedetto limite, quasi a voler provare cosa si scatenasse dopo,
pareva che volessero testare ciò che non sapevano, che volessero davvero
arrivare al punto di non ritorno.
Gardis e Leonard non si risparmiavano in niente, abbaiavano su
tutto e la minima sciocchezza poteva scatenare una guerra. Di certo avevano
contribuito ad acuire l’odio che intercorreva tra le rispettive Case di
appartenenza e, bisognava ammetterlo, ci si divertiva un mondo, anche se c’era
parecchio da aver paura a girare da soli la notte per la scuola.
Poi c’erano Karen e le sue
sorelle.
Sette sorelle non erano
poche.
Loro, per fortuna, andavano
tutte d’accordissimo e il loro motto era “non far preoccupare papà”; era una
frase che la loro bella mamma doveva aver istillato loro fin dalla culla perché
nascevano con quella filosofia già incorporata nel loro DNA, tutto purchè papà non dovesse preoccuparsi perché “papà è così
buono e gentile che sarebbe davvero un peccato terribile dargli delle
preoccupazioni” e tutte e sette seguivano rigidamente la regola Greengrass-Longbottom.
Il loro bel cuginetto Serpeverde, in compenso, era un autentico spasso, Rudiger Greengrass sapeva davvero
come far ridere una ragazza, se si stava insieme non si poteva fare altro in continuazione
per gli aneddoti che raccontava, per le battute che faceva e, ovviamente, per
il bellissimo sorriso da fotoromanzo che sfoggiava nelle occasioni, con tanto
di capelli biondi ed occhi verdissimi impertinenti come quelli di ogni serpeverde.
Era la pecora nera della Casa
perché socializzava fin troppo volentieri con gli altri, e questo non faceva
tanto piacere al Caposcuola degli Slytherin, ma
assieme a Leonard e Christopher Black di Corvonero faceva parte dell’albo d’oro dei ragazzi più
belli del loro corso di studi nonostante la disapprovazione del bel rinato
Principe dei Serpeverde.
Ciel, la sorella maggiore di
Karen, attraversò il corridoio di fronte a loro e sollevò la mano in segno di
saluto verso le due. Karen fece altrettanto e i libri sottobraccio scivolarono
sul pavimento.
Le tre ragazze si abbassarono
sul pavimento per raccoglierli, Ciel era la più grande delle Longbottom ed era una ragazza paziente e dolce, anche se un
po’ meno svampita della sorellina; fisicamente non si somigliavano molto perché
Ciel era alta e dai capelli scuri tagliati corti e con gli occhi celesti mentre
la piccola (piccola per modo di dire visto che era più grande di lei) Karen
aveva i capelli color del miele e gli occhi castani come quelli del cartone
animato di Bambi.
-
Dovresti fare più
attenzione, sorellina – le disse la maggiore raccattando una penna che era
finita lontano e porgendola alla piccola di casa, Hestia
sorrise desiderando avere anche lei una sorella maggiore, cosa impossibile
visto che era lei la più grande della progenie dell’ormai ex Bambino
Sopravvissuto.
-
Sì – rispose
piano e senza alterarsi Karen
Qualcuno fece svolazzare la
gonna della piccola Potter, Hestia se ne accorse
lasciando andare il suo carico di tomi e affrettandosi a coprire le mutandine
con l’orsetto che non era certo il caso di mettere in mostra in mezzo al
corridoio di Hogwarts.
Si voltò appena in tempo per
scorgere Jeff e Jack che arrivavano tranquilli. Beh, ammetteva che ogni tanto
comprendeva cosa spingesse Gardis a rispondere a tono
a suo fratello.
-
Ciao Hestia! - la salutò cordiale il rosso rinfoderando l’arma
del delitto, ovvero nascondendo la bacchetta tra le tasche dei pantaloni
-
Sei proprio un
cafone, Jeff, è mai possibile che devi farmi arrabbiare a questo modo?
Il rosso non rispose e le
fece pat-pat sulla testa come ad un cagnolino; lei
sbuffò stizzita risistemandosi i vestiti e recuperando i volumi sulla passiera del corridoio, beh, almeno se gli spettatori erano
stati solo i presenti non c’erano problemi… Karen sapeva perfettamente che
biancheria aveva, suo fratello non era un problema e, almeno da quando era
nata, lei e Jeff erano sempre stati costretti a bere dallo stesso bicchiere.
-
Avete visto Gardis? – domandò Jacob facendosi largo tra gli altri e
rivolgendosi alle tre ragazze
Ciel parve rifletterci un
attimo
-
Ho visto Vanessa
e Chris parlare poco fa quindi Gardis dovrebbe essere
al dormitorio del Grifondoro
Potter2, come lo chiamava
Leonard, annuì e ringraziò
-
Starà come al
solito sui libri – bofonchiò Jeff
-
Non è una novità
– confermò Hestia, stranamente d’accordo col cugino
-
Beh, così
potrebbe aiutarci con i compiti – rispose diplomatica Karen
-
Avete da
preparare una relazione? – s’interessò la sorella maggiore
-
Piton vuole un pacco così di fogli sul Filtro d’Amore –
esagerò Potter1, alias Hestia, segnando la pila di pergamene
con la mano, la maggiore delle sorelle Longbottom
rise e annuì
-
In bocca al lupo
allora – e scomparve verso la
Torre di Corvonero
-
Che donna! –
esclamò Jeffrey fischiando – Karen, vedi di diventare come tua sorella che poi
ci sposiamo! – Karen arrossì
-
Non dovresti dire
certe stupidaggini, Jeff, Karen è bellissima così com’è
-
Cioè, ma l’ha
vista sua sorella?
-
Tanto è
territorio di caccia di Leonard – ribattè sempre
sorridente Jack aggiustandosi gli occhiali sul naso
-
Cosa intendi? –
s’informò Hestia
-
Pare che stia
frequentando lui, ultimamente – precisò
-
Leonard Malfoy
frequenta le ragazze solo per una notte – puntualizzò sbuffando il rosso
-
Sì, ma sembra che
l’abbiano vista chiacchierare con lui più di una volta… e c’è da dire che Ciel
non ha un ragazzo da almeno un paio d’anni…
-
Per non dire che
quei due si conoscono da un pezzo e lui ha sempre sostenuto che erano amici…
-
Chissà che il
lupo non cominci a perdere il vizio – celiò diplomaticamente Jack
-
Chi, Leonard? –
lo canzonò Hestia – gelerà l’Inferno prima che questo
accada
-
Sì, e lui è il re
di tutto l’Infermò – rincarò la dose il figlio di Ron e Pansy
-
Oh, andiamo, non
dovreste dire sempre così male di lui, deve per forza essere una brava persona
-
Sei troppo buona
Karen – scosse la testa il rosso – è come dire che Hestia
è intelligente!
-
Ehi, modera i
termini!
-
Ma è la verità! –
si difese come se fosse un’ovvietà completa
-
Beh, allora è
come dire che sei un bravo battitore a quidditch
-
Io SONO un bravo
battitore a quidditch – sottolineò acido
-
Se se e io sono la Regina d’Inghilterra… - gli
lanciò un’occhiata allusiva e come al solito erano a battibeccare
-
Su su, smettetela, andiamo a cercare Gardis – cercò di
intromettersi Jack, gelato da occhiatacce da ogni parte, ma alla fine tutti gli
diedero retta e, rimettendo in ordine il proprio carico di materiale, si
avviarono verso le scale che conducevano al Corridoio dei Ritratti e poi al
loro piano.
* * *
Spazio autrice:
ed eccoci al quarto capitolo… confesso che fino ad un paio di giorni fa ero
piuttosto preoccupata perché ho avuto dei problemi col pc
e quindi rischiavo di far slittare tutte le pubblicazioni dei capitoli, ma
grazie al Cielo si è risolto tutto ed ho potuto aggiornare la storia
regolarmente.
Facendo un po’ di storia dei
titoli della fic (sceglierli è la parte che mi piace
di più, anche se ogni tanto sto a pensarci dei giorni), l’ho dato ispirandomi
all’aggeggio elettronico che fa un bel mix di tante canzoni diverse e lo stesso
vale per questo capitolo dove si vedono tante storie differenti di tanti
personaggi differenti, girando tra punti di vista diversi.
Abbiamo iniziato con qualche
scorcio di vita sportiva a Hogwarts, si sono
rincontrati Draco ed Hermione,
vivi, vegeti e felici, si è scoperto qualcosa sul collegio docenti della scuola
(che comunque io avevo già abbondantemente spoilerato)
e poi si è fatto qualche accenno sugli ospiti e sui personaggi.
Parlando dei ragazzi che sono
seriamente apparsi da questo capitolo, e mi riferisco ai Potter, a Karene e a Jeff, volevo fare alcune precisazioni che,
comunque, credo siano abbastanza evidenti anche dalla storia.
Hestia assomiglia molto a sua madre, ma a differenza sua è
più tranquilla e sotto certi aspetti meno, attiva, come suo padre, Harry infatti
era un autentico pigrone, gli unici momenti in cui si svegliava era quando
stava nel bel mezzo di un guaio, per il resto era anche un po’ svampito… o
almeno nelle mie storie…
Jack è la sua copia sputata
Jeff invece è un caso a
parte, ho deciso di differenziarlo un pochettino dai
genitori sennò potevo fare una Relazioni pericolose II: i figli uguali ai
genitori. A differenza di Ron lo giudico più attivo ed intelligente,
probabilmente merito dell’influsso di Pansy, ha meno
lentiggini del genitore, ma i caratteristici capelli rossi e gli occhi azzurri,
quindi gli assomiglia fisicamente.
Karen: tanto mi domandano di
Karen, ma è un personaggio che si mostra via via con
la storia, anche se, fondamentalmente, è proprio come la si vede, dolce,
tranquilla e gentile, sempre sulle nuvole, come il suo papà.
A questo punto passo ai
ringraziamenti per quelli che mi hanno lasciato una recensione al terzo cappy e ne approfitto anche per ringraziare quelli che
hanno aggiunto la fic ai preferiti o che la seguono
abitualmente, thank you very much!
Arwen_90:
sì, concordo, anche secondo me Gardis e Kitt stanno bene insieme. Per quanto riguarda la parentela,
come specificato nel terzo cappy, no, non sono
parenti, eppure Gardis voleva davvero trovare il ramo
da cui discendevano tutti e due, ma nada de nada.
Sono contenta di incuriosire
chi legge, fa piacere sapere di non scrivere una fic
che è una noia assurda, credo che sia la cosa che temo di più quando butto giù
qualcosa…
Ehehe, Leonard lo si vede col contagocce perché è un
personaggio che ubriaca fin troppo con le sue piccole apparizioni, ad ogni modo
in questo nuovo aggiornamento compare fin troppo! Aspetto di sapere che cosa ne
pensi, ciao e a presto, un bacio, Nyssa
Killkenny:
beh, non credo che ci saranno puristi a leggere la mia fic,
soprattutto dopo che nella precedente ho infilato Evangeline
a fare la professoressa (ogni tanto faccio paura a me stessa), ad ogni modo non
ho ancora deciso che classe far comparire, se solo qualche personaggio della
classe di Negi oppure tutta oppure solo un paio, si
vedrà in futuro, le cose sono ancora tutte da scrivere…
Spero che ti piaccia anche il
quarto capitolo, ciao e a presto! Nyssa
Hollina:
per quanto riguarda Kitt sono contenta che sia un
personaggio che ti piace, è difficile scrivere una storia di Hogwarts dove il protagonista non ha il carattere di Draco e il suo modo di ragionare, quindi fa piacere di non
aver creato una ciofeca senza personalità ^^
Aspetto allora i commenti a
questo nuovo aggiornamento, ciao e a prestissimo, Nyssa
Queensol:
ehehe, come accennato all’inizio, mi sono fatta un
voto di aggiornare abbastanza regolarmente, questo perché ne ho davvero piene
le tasche di autori che aggiornano ad ogni morte di papa e io sono qui a
deprimermi dietro a storie infinite di cui non conoscerò mai la conclusione…
Comunque, tornando alla
storia: che il legame tra Kitt e Gardis
ci sia è evidente, solo che entrambi lo vivono in maniera differente, o meglio,
uno ammette qualcosa e l’altro non ci pensa neppure, in questo sono molto
differenti da D/Hr perché quei due, invece, non
facevano che negare l’evidenza totale.
Per quanto riguarda Draco sex-symbol geloso della sua
figlioletta, ci rido sopra anche io, soprattutto perché i genitori cambiano
parecchio quando passano dall’altra parte della barricata e Draco
lo prenderò un po’ in giro in questa storia, se lo merita con il personaggio
così serioso che vuole apparire.
Il motivo per cui arrivano
quelli del Mahora è che si vuole fare uno scambio
interculturale tra Magia Orientale e Magia Occidentale, nelle scuole normali è
una cosa che succede ogni tanto, quindi perché non anche tra le scuole di
magia?
Per quanto riguarda Kitt, non posso dire più di quello che spiego nella storia,
è ovvio che su di lui ci sia qualcosa da dire, quello su tutti, ma arriverà col
tempo, al momento adatto.
Mi fa piacerissimo
sapere che il precedente chappy ti sia piaciuto e
spero che sia lo stesso anche con questo quindi a presto! Aspettando la tua
recensione ti mando un bacione grande, ciao, Nyssa
DragonSlave:
beh, per essere sinceri, neppure io pensavo di ricominciare così presto e,
soprattutto, non con una storia così impegnativa (perché oltre alla trama ci
sono da creare mille nuovi personaggi di contorno che, invece, nella precedente
aveva provveduto a fornirmi la zia Row), però
evidentemente sono masochista e non so stare senza scrivere e avere la scadenza
della pubblicazione, quindi eccomi qui!
Che gli ingredienti
aumenteranno… ehm… io spero solo che tu non faccia indigestione, per quanto mi
riguarda faccio solo della gran confusione e mescolo veramente di tutto,
confermo però che ci sarà ancora mooooooolto da
aggiungere.
Non ci credo, anche tu
conosci i personaggi di Negima? Wow, questa storia
sta diventando un ricettacolo di appassionati non puristi… beh, è sempre bello
conoscere della gente con gli stessi gusti.
Beh, il mio l’ho fatto, ecco
sfornato il quarto, confusionario capitolo della storia, spero che lascerai un
commentino anche a questo… e non preoccuparti per scrivere Nissa
o Nyssa, non mi offendo di certo per così poco,
soprattutto dopo la splendida recensione che mi hai lasciato… beh, allora
aspetto, ciao e un bacione grande grande, Nyssa
Lord Martiya: come mai ho deciso di decidere Hogwarts?
Beh, ma mi sembra una cosa inevitabile, già assodata nella precedente storia… a
Sailor Saturn non avevo pensato perché si tratta di
magia differente (Nyssa sta cercando di spiegare i
suoi contorti meccanismi mentali) e poi finirei in un crossover impossibile
invischiato con Sailor Moon e, anche se non si nota da come scrivo di Negima, di SM sono davvero una purista!
Grazie del complimento, spero
che ti piaccia anche il nuovo aggiornamento e aspetto, nel frattempo credo che
dovrò seriamente mettermi a scrivere di questa fantomatica classe del Mahora, non posso sfornare una banalità, non con tutti
quelli che ormai conoscono Negima & co.
Ciao e a presto, Nyssa
Maky91: se
ci fosse una ship GardisxKitt,
credimi, sarei la prima a fiondar mici, ma sfortunatamente EFP non mi fornisce
tutta questa libertà di creazione, però li adoro anche io e sono contenta che
il mio amore per loro sia passato tra le righe e arrivato a chi legge…
Beh, però Leonard ha il suo
fascino, i belli e dannati sono la mia mania, non credo di aver mai scritto una
storia dove non ce ne fosse uno, anche se, generalmente, è un ruolo che riservo
a Draco (lo calza a pennello).
Spero che ti piaccia anche il
nuovo quarto capitolo, a presto e un bacio! Nyssa
Zukkyna:
beh, anche se non ti ho conosciuta nelle Relazioni, fa piacere sapere che c’è
tanta gente che ha letto la mia storia ed è altrettanto bello ritrovarla a
commentare le avventure dei figli degli ex protagonisti.
Per quanto riguarda il
titolo, è una cosa su cui sto rimuginando parecchio e che, in verità, con la
vicenda in sé c’entra poco (almeno per il momento), però anche io adoro quella
pietra e poi calzava con gli occhi di Gardis.
Anche io sono sempre scettica
quando leggo le storie con la nuova generazione di Hogwarts,
o meglio, a volte mi rifiuto addirittura, però mi fa piacere sapere che la mia
nuova vicenda ti ha incuriosita a tal punto da andare oltre il primo capitolo
di prologo; in effetti creare tanti personaggi nuovi prende un bel po’ di tempo
e probabilmente la fic si allungherà soprattutto per
quello, bisogna introdurli tutti con i complicati rapporti che legano ciascuno
all’altro, però spero che ciò non la appesantisca troppo, conto di usare
parecchio anche quelli che avevo già nella storia precedente così da aiutarmi
un pochettino.
Credimi che tutto quello che
mi hai detto su Chris e Leo mi ha fatto molto piacere, io chiaramente non sono
imparziale, so molte più cose sulla storia, però preferisco la sicurezza che
può dare uno come Kitt al fascino di Leonard che,
comunque, credo mi stregherebbe parecchio (pure l’autrice è ancora indecisa…).
Chris ha ovviamente un
carattere complesso che si svilupperà nella storia, per il momento posso dire
solo che gli è toccato crescere fin troppo presto, anche se i motivi li vedremo
in seguito.
Entrambi, come dici tu, sanno
che il loro legame è molto più che amicizia, ma mentre lei ammette quello che
prova, lui cerca di nasconderlo e di negarlo. In compenso diventa un piccolo
demonio quando sono da soli, ma Gardis tira fuori un
po’ della sua vera personalità.
Spero che ti piaccia anche il
quarto capitolo e mi auguro che continuerai a seguire e commentare la fic! Nel frattempo ti mando un bacio grande, ciao e a presto! Nyssa
Akiko:
sì, in effetti Leonard assomiglia a Draco in maniera
piuttosto vistosa, ma più avanti si scoprirà la parte di Hermione
che c’è in lui.
Mon dieu, amore a senso unico? Non
credo di essere capace di scrivere qualcosa di così triste, lo ammetto, le “sad love story” non sono il mio forte, non riesco a
commuovere la gente, preferisco farla divertire con qualche avventura sopra le
righe XP
È bello sapere che
continuerai a seguire la fic, spero quindi che
lascerai una rec anche a questo quarto cappy, ciao e a prestissimo! Nyssa
Semplicementeme:
io direi che il vero capitolo di transizione è questo perché compaiono la
maggior parte dei personaggi centrali della vicenda, ne mancano ancora tre, ma
uno di questi arriverà solo mooooolto più avanti,
quindi calma e sangue freddo.
Sono d’accordo con te, creare
una storia dove i personaggi sono tutti da inventare è molto più complicato e,
probabilmente, è il motivo per cui la fic si
allungherà un poco, probabilmente ci sarà da caratterizzare le varie relazioni
via via e i personaggi che ho creato non hanno
caratteristiche viste prima, anche se ammetto di averli mandati piuttosto OC
nelle Relazioni XP
Il rapporto tra Leonard e Kitt sarà esplicitato meglio nel prossimo capitolo, ma
fondamentalmente credo che Chris sia l’unico a cui Leonard concederebbe la sua
amata sorellina, lo dimostra il fatto che abbia acconsentito a scattare loro
una fotografia insieme.
Sono contenta che le domande
comincino ad arrivare, anche se mi spiace frustrare chi legge senza potergli
dare delle risposte agli interrogativi, so che ci sono mille domande in ballo
e, credimi, siamo solo all’inizio.
No, spiacente, il tempo dell’affetto
fraterno non è ancora arrivato, ma si vedrà, nel frattempo eccoci di nuovo alla
solita routine col ritorno di Draco ed Herm in versione adulta. Ammetto che fa un certo effetto
leggere e scrivere di personaggi ormai grandi quando li si è letti e conosciuti
ragazzi, spero di non aver fatto un pasticcio con loro…
Aspetto un tuo commento su
questo nuovo aggiornamento, nel frattempo ti mando un bacione grandissimo, ciao
e a presto! Nyssa
Lisanna Baston: ammetto che Kitt non è un personaggio
da poco, ma arriverà anche il suo momento,a
tempo debito, quando anche qualcun altro comincerà a sospettare una
cosuccia che si vedrà in seguito.
Mi fa piacere che ti sia
piaciuto anche il precedente capitolo di passaggio, spero che sia lo stesso
anche con questo, ciao e a presto! Nyssa