Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Nyssa    16/07/2008    12 recensioni
Sequel de: Le Relazioni Pericolose
Sono passati circa diciotto anni da quando abbiamo lasciati Harry, Draco, Hermione e tutti gli altri e molte cose sono cambiate nel frattempo.
Adesso sono i loro figli a frequentare la Scuola di Magia e Stregoneria, divenuta stranamente tranquilla; ma non tutto è come sembra perchè misteri e fantasmi del passato stanno tramando nell'ombra e Hogwarts potrebbe non essere il posto apparentemente pacifico che sembra.
E i nostri nuovi protagonisti, la new generation, affascinati dai misteri come lo erano stati i loro genitori, chiaramente non intendono lasciarsi sfuggire l'occasione di vivere qualche avventura tra le antiche mura della scuola e rompere così la noiosa routine di tutti i giorni!
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Famiglia Black, Tom O. Riddle | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'L'oro e l'argento' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

-          Siamo quasi alla fine dell’incontro! – urlò il giovane Philip Canon nel microfono dal palco adibito ai professori – la situazione è di 0 a 100, ma Leonard Malfoy ha quasi raggiunto il boccino e potrebbe ancora assicurare la vittoria alla sua squadra,  una cosa mai vista!

-          Guarda che è successo così anche l’anno scorso! – sbraitò una voce femminile in lontananza e, amplificata dal microfono, si propagò per tutti gli spalti, qualcuno ridacchiò conoscendo già l’andamento delle partite tra Grifondoro e Serpeverde

-          Ecco che avanza: Gardis Malfoy scarta Rudiger Greengrass e prosegue verso gli anelli, ma… cos’è quello? Un bolide!

Gardis spostò appena lo sguardo verso la palla che si dirigeva rapida verso di lei, proseguì ancora qualche metro, poi, proprio all’ultimo, virò il manico di scopa in una manovra improvvisa spiazzando il tiro che volteggiò per l’aria spaesato, tornò appena in picchiata su di esso per rispedirlo al mittente con un colpo della scopa

-          Questa è la volta che me la paghi, maledetto Montague! – probabilmente quello fu tutto ciò che il ragazzo comprese poco prima che la palla che lui stesso aveva lanciato gli ritornasse dritta in faccia

-          Che cazzo staresti facendo?! – chiese un’altra voce appartenente al capitano degli Slytherin all’inseguimento del boccino d’oro al suo compagno di squadra (o forse alla sua sorellina?)

-          Cazzo Leonard, prenditi quell’idiota e portalo al manicomio – urlò la sorella al ragazzo, qualche metro sopra di lei

-          Mancano pochi minuti! – la voce di Philip percorse rapidamente gli spalti con gli studenti schierati e i genitori

 

 

-          Ho come un deja-vu – commentò una bella signora dai capelli castani raccolti sulla nuca e gli occhi dorati

-          Già… aspetta che prenda il padre di quel mentecatto ed è la volta che gli leggo la vita – borbottò un uomo affianco a lei con vistosi capelli chiari che spiccavano nel mare di anonimità

-          Però credo che dovremmo fare qualcosa per il linguaggio di nostra figlia – Hermione sorrise portandosi la mano alla bocca mentre ridacchiava degli insulti che i suoi due figli si stavano ancora lanciando a mezz’aria

-          Leonard dovrebbe fare più attenzione – commentò Draco incrociando le braccia

-          Ma smettila, quando giocavi te era un tripudio di pluffe truccate e ingiustizie e non ti degnavi certamente di controllare cosa facessero i tuoi compagni, preso com’eri dall’inseguire Harry

-          Io veramente inseguivo il boccino – puntualizzò l’uomo sentendosi di nuovo un diciottenne alle prese con la solita Granger rompiballe

-          No no, te inseguivi proprio Harry! Ci fosse stata una volta che l’avessi preso quel benedetto boccino…

-          Cosa fai, sfotti pure?

-          Sei permaloso?

-          Mi dà fastidio cosa quell’idiota di Montague stava facendo a nostra figlia – borbottò incassando la testa nelle spalle

-          Ma Gardis sa badare a se stessa, stai tranquillo che nessuno riesce a prenderla se sta su una scopa

-          Beh, questo non l’ha preso da te

-          Decisamente no – lo rimbrottò lei storcendo le labbra stizzita, perché ogni volta doveva ricordarle che sapeva a malapena stare in equilibrio su un manico di scopa? Dopotutto esistevano metodi più rapidi ed efficaci come la metropolvere e la smaterializzazione che stare appesi ad un legnetto instabile sospeso

Seguirono gli spostamenti dei bolidi su e giù per il campo

-          I nostri figli sono proprio bravi, eh Draco? – disse poi ritrovando il buonumore scorgendo la chioma biondissima della sua piccola al vento mentre sfrecciava appena sopra le loro teste

-          Mi domando se si divertano… ogni volta è la stessa storia e finisce in parità

-          Forse questa ne è la prova

-          Un minuto! – strillò Canon al microfono

Gardis si appropriò della palla che le aveva passato Merritt, doveva sbrigarsi, erano in parità, ma tra qualche attimo Leonard avrebbe acchiappato il boccino volante, non poteva certo permettersi di farlo vincere!

Avevano fatto dei passi avanti rispetto agli anni passati, generalmente capitava che le partite finissero in dieci minuti, invece adesso Jack riusciva a dare quasi del filo da torcere allo Slytherin, meno male che Jeff e Thunder erano riusciti ad impedire che i cacciatori delle serpi si avvicinassero alla porta… dato che Cartrett era assente avevano dovuto rimpiazzare il portiere con uno da panchina e, benché l’avesse personalmente allenato fino alla morte tutta la settimana, non aveva certo raggiunto il livello del loro titolare e di sicuro non sarebbe riuscito a bloccare i tiri micidiali che le serpi di Leonard, che disgraziatamente erano pure brave, gli avrebbero lanciato.

Ma quello non era il tempo delle riflessioni, bisognava mandare in buca quella maledetta palla e fare più punti possibili, ciò voleva dire anello centrale e il portiere lo sapeva.

D’accordo, gioco d’astuzia: si guardò indietro mentre i suoi compagni si azzuffavano con i verde-argento per darle modo di tirare, controllò che non ci fossero giocatori pronti a piombarle alle spalle e con tutta la forza che aveva in corpo lanciò la palla più in alto che poteva, doveva farcela.

Non appena la palla cominciò a salire puntò la scopa verso il cielo e quando la sfera si arrestò un attimo prima di ridiscendere, carica di energia potenziale, la colpì con il bastone della Icarus 333 spedendola come un razzo completamente dall’altra parte della porta, sfrecciandole poi dietro alla velocità della luce.

Troppo tardi il portiere si accorse delle sue reali intenzioni, non aveva certo sbagliato un tiro, non in quella circostanza, non LEI!

Lui si mosse, ma forse sarebbe stato meglio se si fosse piazzato, pronto a prendere al volo la pluffa che, dall’altra parte del campo, venne rilanciata dalla capitana dei grifoni alla porta

-          Fine del Match!

Gridò Philip Canon segnando il momento in cui Leonard aveva acchiappato quella pallina malefica e, proprio sulla F di “fine del match”, prima che suonasse il fischietto di Madama Bumb, si udì il tintinnio dei campanelli della porta che aveva accolto l’ultimo goal, sullo scoccare della fine del tempo.

 

Un silenzio si tomba invase i presenti, speranzosi, mentre il tabellone di legno posto sopra l’ingresso dei giocatori si aggiornava automaticamente facendo ruotare le piastre di ottone con sopra incisi i numeri.

150 a 150

-          Parità! – urlò – anche quest’anno la partita del girone d’andata tra Serpeverde e Grifondoro si conclude con una situazione di parità di 150 a 150! Leonard Malfoy ha conquistato il boccino d’oro regalando 150 punti alla sua squadra ma non è riuscito a contrastare la graffiante offensiva della rappresentante Gryffindor Gardis Malfoy che ha segnato due tiri da 50 punti e tre da 30 punti con un bonus di 10 punti per via del bolide impazzito.

Dagli spalti si alzarono grida e coriandoli colorati alle squadre che rientravano ansanti e insoddisfatte verso il centrocampo, scannandosi minacciosamente con gli occhi, ancora una volta il solito risultato.

-          Prendi quel deficiente di Montague e mettilo a pane e acqua per un mese! – disse Gardis affiancando il fratello, era sempre un po’ drastica quando si trattava di punizioni

-          E tu proprio all’ultimo dovevi segnare quel benedetto centro?

-          Ovvio, non potevo certo lasciarti vincere… - rispose con falsa modestia citando le parole preferite di papà

-          Sei una maledetta, sorellina

-          Ti avevo detto che ti avremmo fatto mangiare la polvere, fratellino, dopotutto ho chiesto io questa partita, non potevo lasciartela passare liscia

-          Se papà non mi stesse guardando, credimi che ti torcerei quel collo che ti ritrovi – lei ghignò alla maniera dei Malfoy e lo sfilò rapida, andando ad abbracciare Jeff, Jack, Penworthy, Merrit e Thunder che erano stati fenomenali e anche il piccoletto che avevano in porta e che la guardava con reverenza.

-          Stai su Roderick, diventerai un ottimo portiere quando Cartrett lascerà Hogwarts, ti serve solo un po’ più di allenamento

Roderick annuì perché non poteva fare altro, ma avrebbe preferito arruolarsi nell’esercito piuttosto che subire ancora una settimana come quella che il suo Prefetto gli aveva fatto passare e non stava certo esagerando!

 

Kitt corse incontro alla bionda Gardis e le strinse la mano facendo il gesto della vittoria, sapendo cosa significasse per lei quella partita, poi lei si diresse verso la splendida coppia che stazionava un poco in disparte: la mamma era deliziosa in quell’abito rosso e nero, le stava davvero d’incanto e papà, beh, lui stava sempre bene, non era certo una novità.

Probabilmente soffriva di un forte complesso di inferiorità nei confronti dei suoi genitori, ma bastava il loro sorriso per rimetterla di buonumore

-          Scusa se non ti abbraccio, papà, ma sono sudata marcia – annunciò al genitore

-          Non preoccuparti tesoro, devo comunque andare a dire due paroline al padre di Montague, ho giusto un paio di teorie da esporgli – Hermione rise sotto i baffi

-          Lascia stare, ci penserà Leonard quando tornano – lo rassicurò la figlia – e comunque devo farci un discorsetto anche io

Leonard scese dalla scopa ancora in movimento e atterrò morbidamente sul prato verde del campo, sorridendo orgoglioso ai genitori: non c’era studente a Hogwarts i cui genitori potessero entrare in competizione con i propri, era bello guardare gli altri dall’alto in basso scortato da tre figure come mamma, papà e… sì, anche la sua sorellina

-          A proposito di Montague – annunciò ancora Draco, per niente incline a lasciar cadere la questione. L’ultima volta che aveva visto un bolide lanciato a quel modo Potter era diventato una gelatina e non ci teneva a vedere sua figlia ridotta ad un budino

-          Quando lo acchiappo gli faccio un culo come una casa! Brutto idiota, gli avevo detto solo di marcare stretto di cacciatori, ma ci fosse una volta che quello stronzo mi dà retta! Figuriamoci, mi ha detto che “pensava che sarebbe stata una bella idea”! La conferma vivente che anche senza cervello si può parlare e, soprattutto, dire cretinate… pensare, puah, come se quell’idiota ne fosse capace…

-          Tesoro! – lo rabbonì la mamma, sospirando a quella sequenza di parolacce che comparivano fin troppo spesso tra le belle labbra di suo marito – eppoi si è risolto tutto per il meglio…

-          Mamma, ma non capisci! – scandì il figlio – è una questione d’onore e di principio! – ah, gli uomini (e ormai anche il suo ragazzo), sempre con le questioni d’onore in bocca… quante volte lo ripeteva Draco al giorno? Dopo un po’ perdeva il conto e suo figlio stava dirigendosi proprio sulla stessa strada

-          Ad ogni modo vedete di fare qualcosa – commentò ancora il genitore – comincio quasi ad annoiarmi a vedere le vostre partite – i due figli sorrisero in sincrono con il miglior sguardo innocente che riuscissero a pescare dal loro repertorio

-          Papà, senti, non avevi detto che lo zio Blaise sarebbe venuto a trovarci?

-          Lo vedrete presto – confermò il biondo – credo che si occuperà del ritrovo di magia che avrete a scuola tra un po’

Leonard sorrise contento di riabbracciare lo zio e lo stesso fece la sorella, rabbuiandosi subito dopo pensando alle devastanti conseguenze di avere come gestore dell’arrivo degli stranieri uno come Blaise.

Ci mancava solo lui…

-          Scusatemi un attimo, devo fare una piccola comunicazione di servizio agli altri studenti, già che siamo tutto riuniti – e senza aspettare risposta risalì sulla scopa, raggiunta poi da Christopher che l’aveva vista risalire in cielo, senz’altro il posto dove preferiva stare

-          Dove vai?

-          Ho appena saputo che il responsabile della gestione del Mahora sarà mio zio – annunciò lugubre

-          E con questo?

-          Zio Blaise non è proprio come te – sottolineò – anzi, direi che la gestione non è il suo punto di forza

-          E quindi?

-          Dovremo organizzare tutto alla perfezione, non ci devono essere errori o andrà tutto a puttane

-          Evviva…

Lei scese dalla scopa al palco dei prof, confabulò un attimo con la McGranitt e poi si avvicinò al microfono scostando Philip che vi era abbarbicato come una scimmia ad un casco di banane

-          Attenzione a tutti i Prefetti delle Case! – gridò nel piccolo disco elettronico che emise un fischio assordante attirando l’attenzione dei presenti verso la piccola Gryffindor che vi parlava – domani si terrà una riunione preliminare per l’organizzazione degli ospiti del Mahora, l’appuntamento è alle due e mezza nell’Aula di Aritmanzia al terzo piano. Sono pregati di prendervi parte TUTTI e sottolineo TUTTI i Prefetti, tutti i rappresentanti dei club scolastici e tutti coloro che collaborano al Giornale Studentesco e al Comitato.

I ragazzi dabbasso si guardarono sconcertati l’un l’altro

-          Avvisate chi non è presente. Ricordo ancora che i Caposcuola presenti saranno solo quelli di Serpeverde e CorvoneroKitt accanto a lei rise divertito – io sostituirò Cartrett, Caposcuola di Grifondoro costretto in infermeria, Christopher Black, invece – e indicò il ragazzo accanto a lei – rappresenterà Henrietta Hammond di Tassorosso.

Dopodiché, senza aspettare altri commenti, circondata dal divertimento dei professori, tornò al prato verso i suoi genitori.

-          Ehi, sorellina, dovresti smetterla di prendermi impegni di questo genere senza consultarmi! – si lamentò il Caposcuola verde-argento sbuffando – non ti passa proprio per l’anticamera del cervello che io potrei avere di meglio da fare

Sapeva che Leonard si sarebbe lamentato, quando mai non lo faceva? Assomigliava così tanto a papà…

-          Taci, scansafatiche, se sei un Caposcuola fai il tuo lavoro altrimenti puoi lasciare il posto a Rudiger Greengrass che è lì che non aspetta altro

-          Come no, così te lo mangi in un sol boccone alla prima occasione

-          Paura?

-          Sì, aspetta e spera – ghignarono con aria minacciosa

-          Su ragazzi, smettetela di bisticciare – s’intromise Chris, pacificatore come sempre, piuttosto divertito dal loro continuo battibeccare

I due terminarono il litigio con una occhiata al vetriolo voltandosi le spalle e facendo sorridere i genitori, ormai abituati a scene analoghe

-          Tesoro – intervenne la mamma tutta contenta – chi è questo ragazzo

-          Il Caposcuola di Corvonero, Christopher Black – le rispose la figlia

-          E un maledetto impiccione – puntualizzò il maggiore sbuffando

-          Non è vero, sei tu che sei un lavativo! – s’intromise di nuovo la ragazza

-          Guarda che sei fai così ricominciamo da capo!

-          Dai, un bello scontro fra titani con tanto di Trombe del Giudizio – la punzecchiò l’erede Malfoy

-          Piacere di conoscerti – interrompendo l’ennesima zuffa, Hermione passò in mezzo ai suoi due figli allungando la mano per stringerla allo studente dai capelli neri e gli occhi di un affascinante blu cobalto; gli regalò un bel sorriso sereno e materno – mi pare di capire che tu sei quello che impedisce a questi due di scatenare un conflitto mondiale – Kitt arrossì mentre i due Malfoy sospiravano conoscendo che tipo fosse la mamma – ti ringrazio per quello che fai, anche da parte del mondo – e rise – prenditi cura di loro… sono sicura di potermi fidare di te

-          Mamma! – esclamarono all’unisono i due

La mamma si ritrasse tra le braccia del marito continuando a sorridere al ragazzo.

-          Piuttosto, vi fermate a mangiare a scuola? – domandò il figlio maggiore ai genitori, il padre scosse la testa

-          Ci chiama il Ministero per un ricevimento all’ambasciata – precisò, il biondo annuì

-          Verrete per il Natale? – intervenne la più piccola

-          Certo tesoro! – esclamò quasi offesa la mamma

-          Beh, allora ci vediamo

-          Ciao tesoro, comportati bene – e si abbassò per baciarle la fronte e stringerle le spalle

Dopodiché si voltò verso Leonard, salutarlo era un’impresa non da poco

-          Ciao amore, ci vediamo presto – e si alzò appena in punta di piedi per baciare anche a lui la fronte, Leonard arrossì completamente

-          Fagli il saluto romano, mamma, sono certa che lo apprezzerebbe di più… - Draco, dietro di loro, ghignò mentre Hermione prendeva effettivamente coscienza di essere un fallimento come genitrice

-          Smettila te, Impiastro!

-          Cafone!

Nel frattempo Hermione si diresse verso il terzo ragazzo, vestito con la casacca blu e argento dei corvi

-          Arrivederci Christopher, è stato un piacere conoscerti! Spero che di incontrarti ancora – e sorrise, quel ragazzo le ispirava davvero fiducia

Kitt abbozzò un sorriso e le baciò la mano con la quale gli aveva preso le sue.

-          I miei amici mi chiamano Chris, vorrei pregarla di fare altrettanto…

Un rossore diffuso imporporò le guance della giovane donna poco prima che il trio se ne andasse con le proprie scope al seguito.

-          Stai pensando di fare concorrenza a tua figlia? – le chiese il marito

-          Neppure per sogno, Draco, che ti salta in mente?

-          Ammettilo che quel tipo ti piace

-          Ha qualcosa di rassicurante, a differenza di te quando avevi la sua età

-          Ah sì?

-          Eri l’imprevisto fatto persona

-          Non mi pare che ti facesse così schifo

-          La nostra vita è fatta di imprevisti

-          Già e uno su tutti…

Due teste si girarono a guardare la schiena del figlio maggiore, il più alto del gruppetto, che camminava verso l’uscita con la Nimbus 3001 in mano.

-          Altro che imprevisti… - commentò il marito scuotendo la testa, quello era stato un autentico colpo basso, sia in senso letterale che non

Dopodiché le tre sagome svanirono oltre l’uscita e i due genitori si voltarono per andare a salutare il collegio docenti, che non era cambiato così tanto da quando loro stessi avevano frequentato la scuola: Silente, la McGranitt, Piton, la Sprite, Vitius, Ruf, Raymond ed Evangeline, già, alla fine anche lei era rimasta ad insegnare.

 

*          *          *

 

-          Bene, siamo qui oggi per organizzare l’evento che si terrà quest’anno nella nostra Scuola, parlo dello scambio interculturale con l’Istituto di Magie e Arti Orientali Mahora

Uno sguardo alla platea le disse che le venti persone che aveva davanti avrebbero preferito di gran lunga essere da altre parti a fare altro piuttosto che stare lì ad ascoltarla mentre cercava di limitare i danni che la gestione malsana dello zio Blaise, sommata al consueto casino di Hogwarts, avrebbero potuto arrecare agli ospiti.

-          Dopo una consultazione – parola che avrebbe potuto essere sostituta con colluttazione, - con Leonard, si è deciso di sistemare queste persone nelle aule disabitate sopra la serra n°3 della Sprite

-          Ma sono piene di polvere e ragnatele – protestò una ragazza dai capelli tinti di rosso proveniente dagli Hufflepuff alzando la mano a molla

-          Di questo ci occuperemo più tardi. Ci sono pareri contrari

Due decine di persona scossero la testa all’unisono, probabilmente non avevano neppure sentito ciò che aveva da dire.

-          I professori saranno sistemati nella Torre Nord

Ancora uno scuotere del capo unico prima che lei dicesse se c’erano obiezioni. Detestava fare quel genere di riunioni, la gente non partecipava, i Caposcuola passavano il loro tempo a limarsi le unghie dietro di lei e quelli delle file in fondo all’aula probabilmente stavano impiegando quel tempo per leggere una rivista.

Beata pazienza.

-          Molto bene, se non ci sono domande passerò a controllare i punti dell’Ordine del Giorno – assenso totale e incondizionato, avrebbe potuto dire “Da domani saremo giudicati dalla corte marziale” che non avrebbe fatto molta differenza – per quanto riguarda il club artistico… - Hestia tra i tanti sorrise sentendo il nome “club artistico” e si rizzò sulla sedia trascurando momentaneamente il giornalino che aveva sulle ginocchia – avete il permesso di creare un’opera in onore degli ospiti che verrà poi regalata loro prima della partenza

-          E per il soggetto? – domandò la piccola Potter, presidentessa del circolo

-          Discutine con i membri del tuo club, ma ti consiglio di sbrigarti – aggiunse acida che lei fosse l’unica a farsi un mazzo tanto e gli altri se ne stessero beatamente ad imbrattare le tele

-          Dobbiamo mostrare l’idea ai Caposcuola? – s’informò

-          Sarebbe preferibile.

-          Cos’è, hai paura che creino un poster pornografico? – le sussurrò da dietro suo fratello ridacchiando, sempre a intervenire a sproposito

-          Stai zitto, idiota. – non era proprio dell’umore migliore per assecondare il suo umorismo fuori luogo, se fosse stato un altro al posto di suo fratello avrebbe fatto meglio a tacere perché non sarebbe tornato a casa con tutte le ossa integre - Per il club di giornalismo – aggiunse a voce più alta – sono scettica sull’idea che riusciate a creare in linea con le scadenze un’edizione in lingua originale per i nostri ospiti, però sarebbe carina un’intervista agli studenti o almeno ai professori

-          Pensi che la concederebbero? – s’interessò Albert Canon del terzo anno con un blocco prendiappunti in mano

-          Potete sempre intervistare il responsabile che il Ministero ha assegnato al progetto – spiegò, ricordando tristemente che lo zio non si sarebbe certo tirato indietro per un’iniziativa del genere

-          Chi è?

-          Blaise Zabini

Albert scrisse qualcosa sulla carta e annuì.

-          Gradirei che il vostro interessamento fosse poco invadente – puntualizzò la bionda – e toglietevi dalla testa di fare degli scoop su quei poveretti. Per carità, lasciateli in pace!

Il ragazzino biondo annuì e tornò a sedersi.

-          Per il club di geografia e storia geografica, credo sia buona cosa distribuire prima della venuta del Mahora un opuscolo agli studenti di Hogwarts per informarli di chi sono e cosa fanno i nostri ospiti, sono certa che ci siano persone che credono ancora che questi arrivino dalla Nuova Zelanda…

Come a conferma della cosa vide due paia d’occhi che si guardavano interrogativamente, ci avrebbe messo la mano sul fuoco che uno dei due proprietari stava chiedendo all’altro dove fosse la Nuova Zelanda.

Tatiana Preston di Corvonero annuì come presidentessa del circolo.

-          I quattro club di quidditch avevano proposto una amichevole con gli stranieri, ma temo sia impossibile visto che in Oriente non si praticano i nostri stessi sport

Hetty Logden, capitana della squadra di Tassorosso confermò.

 

Ringraziò che, diligente come al solito, Kitt le avesse scritto tutti i punti di cui doveva discutere altrimenti se ne sarebbe sicuramente dimenticata mezzi per strada, soprattutto con la relazione di Storia della Magia che le frullava in testa.

Lanciò un’occhiata a Chris e a Leonard dietro di lei, il primo seduto sulla sedia che seguiva divertito tutto quel discorso, il secondo svaccato e tristemente disinteressato.

Ogni attimo in più cominciava a pensare che lei e il Caposcuola di Serpeverde non potessero essere parenti. Neppure se le avessero detto che lui era il figlio di secondo letto della sorella del cugino di quarto grado di papà.

Era comunque una parentela troppo vicina per spiegare le loro differenze.

Dal canto suo, al posto che darle una mano, Leonard stava sfruttando il suo fascino con una ingenua ragazza Ravenclaw in prima fila, ammaliata dai canini appena aguzzi che stavano mordicchiando in maniera provocante il labbro.

Se solo avesse avuto una minima voglia di lavorare… se a parlare fosse stato lui nella platea ci sarebbe stato un silenzio di tomba e non dubitava che il pubblico misto sarebbe stato anche totalmente femminile.

Gli lanciò un’occhiata ammonitrice che venne disintegrata da un ghigno sadico così, involontariamente, gli pestò un piede e la smorfia di dolore che si dipinse sul volto del fratello non aveva prezzo. Christopher rise sotto i baffi.

-          Inoltre – continuò la bionda – per quanto riguarda il club di arte drammatica e teatrale, avete il permesso del Consiglio – Vanessa, dall’alto del palchetto dei Caposcuola sorrise ai rappresentati – per la messa in scena di un’opera appartenente alla letteratura anglosassone, ma di questo dovrete discutere con i professori, responsabili del progetto saranno la McGranitt, Vitius e Ruf.

-          Uno spasso – commentò acido Leonard

Le proteste dello Slytherin sarebbero state anche interessanti se lui non le esprimesse esclusivamente per fare il bastian contrario. Nessuno odiava il teatro più di lui, NESSUNO!

-          E per i provini? – s’informò uno dei membri del club

-          Potete affiggere un avviso in bacheca e uno per ogni Casa, vi verrà affidata l’aula 5 di Babbanologia per le prove

-          Non è un po’ piccola? – indagò scettico Rufus, altro membro del club

-          Non l’ho scelta io quindi vedete di farvela andare bene oppure rivolgetevi ai prof, credo di avere problemi più urgenti

Tristemente i due annuirono, il loro circolo era così bistrattato…

-          E per finire – aggiunse ancora il Prefetto Grifondoro cercando di attirare l’attenzione del disattento pubblico – vi aspetto domenica prossima alle otto e mezza di fronte all’ingresso delle aule sopra la serra della Sprite per dare una riordinata approssimativa

-          Cheeee??? – urlarono i presenti

-          Ma è assurdo! – protestò uno – è troppo presto!

-          È il giorno dopo Halloween! – continuò un altro

-          Dobbiamo festeggiare quella notte!

-          Dobbiamo dormire!

-          Dobbiamo riposare!

-          DOVETE LAVORARE! – urlò sopra gli altri la ragazza – avete delle responsabilità a cui non potete sottrarvi. Metterò a rapporto chi non si presenterà quindi vedete di essere presenti e numerosi

-          Ma quel posto è un porcile!

-          Non dovresti sfruttarci così…

-          Non permetterò alle mie serpi di lavorare come elfi domestici! – s’indignò Leonard

-          Fa’ come ti pare, ma sono 100 punti in meno alla tua casa – il ragazzo fu costretto a tacere, se c’era una cosa che riusciva bene a sua sorella era di circuire i prof con una facilità inimmaginabile e di certo la McGranitt non aspettava altro che una scusa decente per mandare in vantaggio la sua Casa protetta.

Mogi mogi i ragazzi cominciarono a uscire dall’aula, già escogitando stratagemmi convincenti per esentarsi dal lavoro di ammodernamento dei loro futuri ospiti

-          Perché non usi la servitù? – indagò il biondo rappresentante delle serpi alla sorella

-          Gli elfi hanno già il loro bel da fare a mettere a posto quella discarica che chiami “camera”

-          Non sarà mai peggio di quella che dividono Potter e Weasley – borbottò contrariato

-          Non entro nel merito. Però non possiamo appioppare loro altri lavori supplementari solo perché nella tua Casa non sapete neppure tenere in mano una ramazza

-          Sappiamo fare qualcosa di più utile – bofonchiò il ragazzo dagli occhi dorati

-          Sì, come rompere le scatole a chi lavora davvero

-          Che saresti tu?

-          Che saremmo tutti – rispose a tono la sorellina alterata

Eccoli pronti ad un ennesimo scontro.

Gardis era la degna figlia di sua madre, sempre con quelle idee balzane sugli elfi domestici da salvare e liberare… a casa loro, con uno stratagemma o con l’altro, la mamma era riuscita a liberarli praticamente tutti e quelli che ancora lavoravano da loro erano regolarmente pagati con uno stipendio mensile.

Papà si sarebbe messo le mani nei capelli ogni volta che trovava un nuovo elfo con la spilla in serie che Hermione aveva creato per loro, sventolando il suo contratto di assunzione, e doveva ancora fare attenzione a quando sua madre e suo padre andavano a trovarli perché i due altolocati Malfoy non erano certo abituati a personale di servizio regolarmente retribuito che minacciava il licenziamento…

 

Guardandolo allontanarsi con la luna di traverso, e lei completamente storta, Gardis sospirò malinconicamente

-          Vieni Kitt, il menu… - disse con l’aria del condannato che si avviava alle cucine, aveva una lista lunga due metri di cose ancora da fare, ospitare degli stranieri era una bella seccatura, perché poi non se ne occupavano i prof?

Beh, poteva immaginare la risposta che avevano dato i docenti: “testare le capacità organizzative dei nostri allievi”, peccato solo che non sapeva cosa avrebbero risposto alla polizia del Ministero nel caso la scuola fosse saltata in aria per “mancanza di organizzazione”, ovvero se a fare tutto quello ci fosse stato, tanto per dirne uno, Leonard, ma Rudiger andava bene.

 

*          *          *

 

Pochi lo sapevano, ma, oltre ad un’orda di elfetti tuttofare, Hogwarts vantava anche un cuoco di grido che dirigeva il lavoro là sotto: monsieur Dishman, nato inglese e naturalizzato francese, era la personificazione di Polifemo con tanto di occhio mancante. Aveva perso l’uso del sinistro ai tempi che era solamente un’apprendista e un altro aiuto-chef lo aveva quasi infilzato con un girarrosto, ma con l’ultimo che gli era rimasto vedeva assai meglio della maggior parte degli sguatteri che aveva avuto sotto di lui dopo aver fatto carriera.

 

Christopher, accanto a le, le posò dolcemente una mano sulla spalla facendole coraggio, dopotutto era normale che avesse i nervi a fior di pelle: quel pomeriggio aveva già cercato di spiegare a Vanessa che un torneo di volano sarebbe stato da escludere, ma, ogni due parole che diceva, la presidentessa del Consiglio scolastico la interrompeva chiedendole se voleva assaggiare i suoi nuovi pasticcini o se aveva letto quell’articoletto molto carino sull’ultimo numero di Strega 3000.

Dopo una prova del genere era pronta per andare a lavorare al manicomio, nessun matto sarebbe stato peggiore di quella gabbia di assatanati che erano le autorità dirigenziali scolastiche alias Caposcuola, Prefetti, Presidenti dei Club studenteschi e Vanessa Vermyl.

E non era tutto perché per quella sera le mancavano ancora:

1)      un discorsetto ad Hagrid sulle norme di sicurezza da tenere quando fossero arrivati gli ospiti, no, Grop non sarebbe stato lasciato a gironzolare per la scuola in completa libertà…

2)      un predicozzo della McGranitt su quello che sarebbe stato consentito per la festa di Halloween (tipo roba analcolica e tramezzini al prosciutto)

3)      due paroline con Piton su quel set di provette che erano miracolosamente esplose durante la sua lezione con grifondoro e serpeverde (e lì ci sarebbe stato pure Leonard, come rappresentante della sua Casa, quindi razione doppia)

4)      e per finire, dulcis in fundo, una bella letterina a mamma e papà adeguatamente purgata dei fatti più violenti e una relazione di sette pagine per lo strisciante prof di Pozioni sul Filtro d’Amore.

Altro?

 

*          *          *

 

Hestia e Karen stavano camminando per i corridoi della scuola con il loro pacco di libri sottobraccio, erano state in biblioteca per cercare di trovare qualche informazione per la ricerca di Piton, ma erano solo riuscite a respirarsi un bel po’ di polvere centenaria e a scoprire che il Filtro d’Amore era usato addirittura nell’antico Egitto.

 

La primogenita dei Potter, già perché era maggiore di Jack di ben 2 minuti e 57 secondi, sospirò malinconicamente, Pozioni era una materia che non le piaceva per niente e sembrava che il suo amato professore (sì perché a differenza del suo aspetto un po’ disordinato lo trovava abbastanza affascinante) si divertisse un mondo a distruggere i suoi miti come l’Elisir di Lunga Vita e il Filtro d’Amore. Era cresciuta con le favole che le raccontava la zia Fleur e la Pozione d’Amore, le filtre de l'amour, come lo chiamava lei, era senz’altro al centro della metà di queste quindi era normale che si sentisse scoraggiata quando uno come Severus Piton gridava allo scandalo paragonando suddetta Pozione ad un bidone da fattucchiere alle prime armi.

 

Karen, invece, sembrava meno sconvolta di lei e camminava con la testa sempre tra le nuvole, questo era il principale motivo per cui cadeva in continuazione. Non lo faceva apposta e non soffriva neppure di disturbi della vista, era semplicemente distratta. In tutto.

Per esempio, quando era venuta l’ora di uscire dalla biblioteca aveva raccolto i suoi libri e, prima di riuscire a metterli tutti sottobraccio le erano scivolati sui pavimento almeno due volte. Ma Karen era una brava ragazza, un autentico tesoro che aiutava tutti con un altruismo che difficilmente si riesce a scovare nelle persone.

Era per questo che si trovava bene con lei ed era per lo stesso motivo che lei, Gardis e Karen erano così amiche e così unite, ciascuna era aveva una parte mancante e il loro gruppo era perfetto: la dolce e gentile Karen, l’intelligente e fiera Gardis e l’allegra e vivace Hestia.

Diciassette anni passati insieme che erano stati meravigliosi. E non avevano solo giocato alle bambole…

 

Poi c’era Jack. Non avrebbe saputo spiegare come ci si sentisse ad avere un fratello gemello, sapeva solo che era fantastico perché, qualunque cosa succedesse, anche dopo il peggior litigio che potessero avere, poteva tornare da lui, chiedergli scusa e rimettere tutto a posto senza sentire quella sensazione di acidità che si prova a chiedere scusa ad uno sconosciuto. Si conoscevano, si capivano senza essere la stessa persona come accadeva per i gemelli omozigoti.

Ma nella loro famiglia i gemelli non erano una rarità, bastava pensare allo zio Fred e allo zio George, rispettivamente i loro padrini, e poi loro.

 

Il gemello omozigote di Jack non era lei, ma Jeff.

Al di là del nome orribile che aveva scelto la zia Pansy, suo cugino era un autentico diavolo rosso. Lui e Jack erano inseparabili fin dalla culla e, dalla culla, lei e Jeff si punzecchiavano in continuazione. I libri di psicologia avrebbero detto che era una reazione incondizionata al fatto che lui fosse così vicino al suo fratello più intimo e, quindi, lei avrebbe voluto preservarlo e tenerlo sempre con sé, ma lei ne sapeva certo di più di uno stupido libercolo da quattro soldi e sapeva che c’era dell’altro se lei e Weasley passavano il tempo in un tripudio di malizie.

 

Ognuno a Hogwarts aveva la sua storia e la nuova generazione, piuttosto numerosa, aveva le sue grane alle prese con fratelli e sorelle più grandi e più piccoli.

Gardis e Leonard erano sicuramente l’esempio più conosciuto della scuola. Il loro rapporto era ancora differente: due autentici geni e due attaccabrighe di prim’ordine quando si trovavano insieme. Forse era attraverso le male parole che esprimevano il loro affetto, un po’ come lei e Jeff, ma bisognava dire che lei e il cuginetto oltre un certo limite non si spingevano mai mentre la sua migliore amica e il fratello di lei erano continuamente ad oltrepassarlo, quel benedetto limite, quasi a voler provare cosa si scatenasse dopo, pareva che volessero testare ciò che non sapevano, che volessero davvero arrivare al punto di non ritorno.

Gardis e Leonard non si risparmiavano in niente, abbaiavano su tutto e la minima sciocchezza poteva scatenare una guerra. Di certo avevano contribuito ad acuire l’odio che intercorreva tra le rispettive Case di appartenenza e, bisognava ammetterlo, ci si divertiva un mondo, anche se c’era parecchio da aver paura a girare da soli la notte per la scuola.

 

Poi c’erano Karen e le sue sorelle.

Sette sorelle non erano poche.

Loro, per fortuna, andavano tutte d’accordissimo e il loro motto era “non far preoccupare papà”; era una frase che la loro bella mamma doveva aver istillato loro fin dalla culla perché nascevano con quella filosofia già incorporata nel loro DNA, tutto purchè papà non dovesse preoccuparsi perché “papà è così buono e gentile che sarebbe davvero un peccato terribile dargli delle preoccupazioni” e tutte e sette seguivano rigidamente la regola Greengrass-Longbottom.

Il loro bel cuginetto Serpeverde, in compenso, era un autentico spasso, Rudiger Greengrass sapeva davvero come far ridere una ragazza, se si stava insieme non si poteva fare altro in continuazione per gli aneddoti che raccontava, per le battute che faceva e, ovviamente, per il bellissimo sorriso da fotoromanzo che sfoggiava nelle occasioni, con tanto di capelli biondi ed occhi verdissimi impertinenti come quelli di ogni serpeverde.

Era la pecora nera della Casa perché socializzava fin troppo volentieri con gli altri, e questo non faceva tanto piacere al Caposcuola degli Slytherin, ma assieme a Leonard e Christopher Black di Corvonero faceva parte dell’albo d’oro dei ragazzi più belli del loro corso di studi nonostante la disapprovazione del bel rinato Principe dei Serpeverde.

 

Ciel, la sorella maggiore di Karen, attraversò il corridoio di fronte a loro e sollevò la mano in segno di saluto verso le due. Karen fece altrettanto e i libri sottobraccio scivolarono sul pavimento.

Le tre ragazze si abbassarono sul pavimento per raccoglierli, Ciel era la più grande delle Longbottom ed era una ragazza paziente e dolce, anche se un po’ meno svampita della sorellina; fisicamente non si somigliavano molto perché Ciel era alta e dai capelli scuri tagliati corti e con gli occhi celesti mentre la piccola (piccola per modo di dire visto che era più grande di lei) Karen aveva i capelli color del miele e gli occhi castani come quelli del cartone animato di Bambi.

-          Dovresti fare più attenzione, sorellina – le disse la maggiore raccattando una penna che era finita lontano e porgendola alla piccola di casa, Hestia sorrise desiderando avere anche lei una sorella maggiore, cosa impossibile visto che era lei la più grande della progenie dell’ormai ex Bambino Sopravvissuto.

-          Sì – rispose piano e senza alterarsi Karen

 

Qualcuno fece svolazzare la gonna della piccola Potter, Hestia se ne accorse lasciando andare il suo carico di tomi e affrettandosi a coprire le mutandine con l’orsetto che non era certo il caso di mettere in mostra in mezzo al corridoio di Hogwarts.

Si voltò appena in tempo per scorgere Jeff e Jack che arrivavano tranquilli. Beh, ammetteva che ogni tanto comprendeva cosa spingesse Gardis a rispondere a tono a suo fratello.

-          Ciao Hestia! - la salutò cordiale il rosso rinfoderando l’arma del delitto, ovvero nascondendo la bacchetta tra le tasche dei pantaloni

-          Sei proprio un cafone, Jeff, è mai possibile che devi farmi arrabbiare a questo modo?

Il rosso non rispose e le fece pat-pat sulla testa come ad un cagnolino; lei sbuffò stizzita risistemandosi i vestiti e recuperando i volumi sulla passiera del corridoio, beh, almeno se gli spettatori erano stati solo i presenti non c’erano problemi… Karen sapeva perfettamente che biancheria aveva, suo fratello non era un problema e, almeno da quando era nata, lei e Jeff erano sempre stati costretti a bere dallo stesso bicchiere.

-          Avete visto Gardis? – domandò Jacob facendosi largo tra gli altri e rivolgendosi alle tre ragazze

Ciel parve rifletterci un attimo

-          Ho visto Vanessa e Chris parlare poco fa quindi Gardis dovrebbe essere al dormitorio del Grifondoro

Potter2, come lo chiamava Leonard, annuì e ringraziò

-          Starà come al solito sui libri – bofonchiò Jeff

-          Non è una novità – confermò Hestia, stranamente d’accordo col cugino

-          Beh, così potrebbe aiutarci con i compiti – rispose diplomatica Karen

-          Avete da preparare una relazione? – s’interessò la sorella maggiore

-          Piton vuole un pacco così di fogli sul Filtro d’Amore – esagerò Potter1, alias Hestia, segnando la pila di pergamene con la mano, la maggiore delle sorelle Longbottom rise e annuì

-          In bocca al lupo allora – e scomparve verso la Torre di Corvonero

-          Che donna! – esclamò Jeffrey fischiando – Karen, vedi di diventare come tua sorella che poi ci sposiamo! – Karen arrossì

-          Non dovresti dire certe stupidaggini, Jeff, Karen è bellissima così com’è

-          Cioè, ma l’ha vista sua sorella?

-          Tanto è territorio di caccia di Leonard – ribattè sempre sorridente Jack aggiustandosi gli occhiali sul naso

-          Cosa intendi? – s’informò Hestia

-          Pare che stia frequentando lui, ultimamente – precisò

-          Leonard Malfoy frequenta le ragazze solo per una notte – puntualizzò sbuffando il rosso

-          Sì, ma sembra che l’abbiano vista chiacchierare con lui più di una volta… e c’è da dire che Ciel non ha un ragazzo da almeno un paio d’anni…

-          Per non dire che quei due si conoscono da un pezzo e lui ha sempre sostenuto che erano amici…

-          Chissà che il lupo non cominci a perdere il vizio – celiò diplomaticamente Jack

-          Chi, Leonard? – lo canzonò Hestia – gelerà l’Inferno prima che questo accada

-          Sì, e lui è il re di tutto l’Infermò – rincarò la dose il figlio di Ron e Pansy

-          Oh, andiamo, non dovreste dire sempre così male di lui, deve per forza essere una brava persona

-          Sei troppo buona Karen – scosse la testa il rosso – è come dire che Hestia è intelligente!

-          Ehi, modera i termini!

-          Ma è la verità! – si difese come se fosse un’ovvietà completa

-          Beh, allora è come dire che sei un bravo battitore a quidditch

-          Io SONO un bravo battitore a quidditch – sottolineò acido

-          Se se e io sono la Regina d’Inghilterra… - gli lanciò un’occhiata allusiva e come al solito erano a battibeccare

-          Su su, smettetela, andiamo a cercare Gardis – cercò di intromettersi Jack, gelato da occhiatacce da ogni parte, ma alla fine tutti gli diedero retta e, rimettendo in ordine il proprio carico di materiale, si avviarono verso le scale che conducevano al Corridoio dei Ritratti e poi al loro piano.

 

*          *          *

 

Spazio autrice: ed eccoci al quarto capitolo… confesso che fino ad un paio di giorni fa ero piuttosto preoccupata perché ho avuto dei problemi col pc e quindi rischiavo di far slittare tutte le pubblicazioni dei capitoli, ma grazie al Cielo si è risolto tutto ed ho potuto aggiornare la storia regolarmente.

 

Facendo un po’ di storia dei titoli della fic (sceglierli è la parte che mi piace di più, anche se ogni tanto sto a pensarci dei giorni), l’ho dato ispirandomi all’aggeggio elettronico che fa un bel mix di tante canzoni diverse e lo stesso vale per questo capitolo dove si vedono tante storie differenti di tanti personaggi differenti, girando tra punti di vista diversi.

Abbiamo iniziato con qualche scorcio di vita sportiva a Hogwarts, si sono rincontrati Draco ed Hermione, vivi, vegeti e felici, si è scoperto qualcosa sul collegio docenti della scuola (che comunque io avevo già abbondantemente spoilerato) e poi si è fatto qualche accenno sugli ospiti e sui personaggi.

Parlando dei ragazzi che sono seriamente apparsi da questo capitolo, e mi riferisco ai Potter, a Karene e a Jeff, volevo fare alcune precisazioni che, comunque, credo siano abbastanza evidenti anche dalla storia.

Hestia assomiglia molto a sua madre, ma a differenza sua è più tranquilla e sotto certi aspetti meno, attiva, come suo padre, Harry infatti era un autentico pigrone, gli unici momenti in cui si svegliava era quando stava nel bel mezzo di un guaio, per il resto era anche un po’ svampito… o almeno nelle mie storie…

Jack è la sua copia sputata

Jeff invece è un caso a parte, ho deciso di differenziarlo un pochettino dai genitori sennò potevo fare una Relazioni pericolose II: i figli uguali ai genitori. A differenza di Ron lo giudico più attivo ed intelligente, probabilmente merito dell’influsso di Pansy, ha meno lentiggini del genitore, ma i caratteristici capelli rossi e gli occhi azzurri, quindi gli assomiglia fisicamente.

Karen: tanto mi domandano di Karen, ma è un personaggio che si mostra via via con la storia, anche se, fondamentalmente, è proprio come la si vede, dolce, tranquilla e gentile, sempre sulle nuvole, come il suo papà.

 

A questo punto passo ai ringraziamenti per quelli che mi hanno lasciato una recensione al terzo cappy e ne approfitto anche per ringraziare quelli che hanno aggiunto la fic ai preferiti o che la seguono abitualmente, thank you very much!

 

Arwen_90: sì, concordo, anche secondo me Gardis e Kitt stanno bene insieme. Per quanto riguarda la parentela, come specificato nel terzo cappy, no, non sono parenti, eppure Gardis voleva davvero trovare il ramo da cui discendevano tutti e due, ma nada de nada.

Sono contenta di incuriosire chi legge, fa piacere sapere di non scrivere una fic che è una noia assurda, credo che sia la cosa che temo di più quando butto giù qualcosa…

Ehehe, Leonard lo si vede col contagocce perché è un personaggio che ubriaca fin troppo con le sue piccole apparizioni, ad ogni modo in questo nuovo aggiornamento compare fin troppo! Aspetto di sapere che cosa ne pensi, ciao e a presto, un bacio, Nyssa

 

Killkenny: beh, non credo che ci saranno puristi a leggere la mia fic, soprattutto dopo che nella precedente ho infilato Evangeline a fare la professoressa (ogni tanto faccio paura a me stessa), ad ogni modo non ho ancora deciso che classe far comparire, se solo qualche personaggio della classe di Negi oppure tutta oppure solo un paio, si vedrà in futuro, le cose sono ancora tutte da scrivere…

Spero che ti piaccia anche il quarto capitolo, ciao e a presto! Nyssa

 

Hollina: per quanto riguarda Kitt sono contenta che sia un personaggio che ti piace, è difficile scrivere una storia di Hogwarts dove il protagonista non ha il carattere di Draco e il suo modo di ragionare, quindi fa piacere di non aver creato una ciofeca senza personalità ^^

Aspetto allora i commenti a questo nuovo aggiornamento, ciao e a prestissimo, Nyssa

 

Queensol: ehehe, come accennato all’inizio, mi sono fatta un voto di aggiornare abbastanza regolarmente, questo perché ne ho davvero piene le tasche di autori che aggiornano ad ogni morte di papa e io sono qui a deprimermi dietro a storie infinite di cui non conoscerò mai la conclusione…

Comunque, tornando alla storia: che il legame tra Kitt e Gardis ci sia è evidente, solo che entrambi lo vivono in maniera differente, o meglio, uno ammette qualcosa e l’altro non ci pensa neppure, in questo sono molto differenti da D/Hr perché quei due, invece, non facevano che negare l’evidenza totale.

Per quanto riguarda Draco sex-symbol geloso della sua figlioletta, ci rido sopra anche io, soprattutto perché i genitori cambiano parecchio quando passano dall’altra parte della barricata e Draco lo prenderò un po’ in giro in questa storia, se lo merita con il personaggio così serioso che vuole apparire.

Il motivo per cui arrivano quelli del Mahora è che si vuole fare uno scambio interculturale tra Magia Orientale e Magia Occidentale, nelle scuole normali è una cosa che succede ogni tanto, quindi perché non anche tra le scuole di magia?

Per quanto riguarda Kitt, non posso dire più di quello che spiego nella storia, è ovvio che su di lui ci sia qualcosa da dire, quello su tutti, ma arriverà col tempo, al momento adatto.

Mi fa piacerissimo sapere che il precedente chappy ti sia piaciuto e spero che sia lo stesso anche con questo quindi a presto! Aspettando la tua recensione ti mando un bacione grande, ciao, Nyssa

 

DragonSlave: beh, per essere sinceri, neppure io pensavo di ricominciare così presto e, soprattutto, non con una storia così impegnativa (perché oltre alla trama ci sono da creare mille nuovi personaggi di contorno che, invece, nella precedente aveva provveduto a fornirmi la zia Row), però evidentemente sono masochista e non so stare senza scrivere e avere la scadenza della pubblicazione, quindi eccomi qui!

Che gli ingredienti aumenteranno… ehm… io spero solo che tu non faccia indigestione, per quanto mi riguarda faccio solo della gran confusione e mescolo veramente di tutto, confermo però che ci sarà ancora mooooooolto da aggiungere.

Non ci credo, anche tu conosci i personaggi di Negima? Wow, questa storia sta diventando un ricettacolo di appassionati non puristi… beh, è sempre bello conoscere della gente con gli stessi gusti.

Beh, il mio l’ho fatto, ecco sfornato il quarto, confusionario capitolo della storia, spero che lascerai un commentino anche a questo… e non preoccuparti per scrivere Nissa o Nyssa, non mi offendo di certo per così poco, soprattutto dopo la splendida recensione che mi hai lasciato… beh, allora aspetto, ciao e un bacione grande grande, Nyssa

 

Lord Martiya: come mai ho deciso di decidere Hogwarts? Beh, ma mi sembra una cosa inevitabile, già assodata nella precedente storia… a Sailor Saturn non avevo pensato perché si tratta di magia differente (Nyssa sta cercando di spiegare i suoi contorti meccanismi mentali) e poi finirei in un crossover impossibile invischiato con Sailor Moon e, anche se non si nota da come scrivo di Negima, di SM sono davvero una purista!

Grazie del complimento, spero che ti piaccia anche il nuovo aggiornamento e aspetto, nel frattempo credo che dovrò seriamente mettermi a scrivere di questa fantomatica classe del Mahora, non posso sfornare una banalità, non con tutti quelli che ormai conoscono Negima & co.

Ciao e a presto, Nyssa

 

Maky91: se ci fosse una ship GardisxKitt, credimi, sarei la prima a fiondar mici, ma sfortunatamente EFP non mi fornisce tutta questa libertà di creazione, però li adoro anche io e sono contenta che il mio amore per loro sia passato tra le righe e arrivato a chi legge…

Beh, però Leonard ha il suo fascino, i belli e dannati sono la mia mania, non credo di aver mai scritto una storia dove non ce ne fosse uno, anche se, generalmente, è un ruolo che riservo a Draco (lo calza a pennello).

Spero che ti piaccia anche il nuovo quarto capitolo, a presto e un bacio! Nyssa

 

Zukkyna: beh, anche se non ti ho conosciuta nelle Relazioni, fa piacere sapere che c’è tanta gente che ha letto la mia storia ed è altrettanto bello ritrovarla a commentare le avventure dei figli degli ex protagonisti.

Per quanto riguarda il titolo, è una cosa su cui sto rimuginando parecchio e che, in verità, con la vicenda in sé c’entra poco (almeno per il momento), però anche io adoro quella pietra e poi calzava con gli occhi di Gardis.

Anche io sono sempre scettica quando leggo le storie con la nuova generazione di Hogwarts, o meglio, a volte mi rifiuto addirittura, però mi fa piacere sapere che la mia nuova vicenda ti ha incuriosita a tal punto da andare oltre il primo capitolo di prologo; in effetti creare tanti personaggi nuovi prende un bel po’ di tempo e probabilmente la fic si allungherà soprattutto per quello, bisogna introdurli tutti con i complicati rapporti che legano ciascuno all’altro, però spero che ciò non la appesantisca troppo, conto di usare parecchio anche quelli che avevo già nella storia precedente così da aiutarmi un pochettino.

Credimi che tutto quello che mi hai detto su Chris e Leo mi ha fatto molto piacere, io chiaramente non sono imparziale, so molte più cose sulla storia, però preferisco la sicurezza che può dare uno come Kitt al fascino di Leonard che, comunque, credo mi stregherebbe parecchio (pure l’autrice è ancora indecisa…).

Chris ha ovviamente un carattere complesso che si svilupperà nella storia, per il momento posso dire solo che gli è toccato crescere fin troppo presto, anche se i motivi li vedremo in seguito.

Entrambi, come dici tu, sanno che il loro legame è molto più che amicizia, ma mentre lei ammette quello che prova, lui cerca di nasconderlo e di negarlo. In compenso diventa un piccolo demonio quando sono da soli, ma Gardis tira fuori un po’ della sua vera personalità.

Spero che ti piaccia anche il quarto capitolo e mi auguro che continuerai a seguire e commentare la fic! Nel frattempo ti mando un bacio grande, ciao e a  presto! Nyssa

 

Akiko: sì, in effetti Leonard assomiglia a Draco in maniera piuttosto vistosa, ma più avanti si scoprirà la parte di Hermione che c’è in lui.

Mon dieu, amore a senso unico? Non credo di essere capace di scrivere qualcosa di così triste, lo ammetto, le “sad love story” non sono il mio forte, non riesco a commuovere la gente, preferisco farla divertire con qualche avventura sopra le righe XP

È bello sapere che continuerai a seguire la fic, spero quindi che lascerai una rec anche a questo quarto cappy, ciao e a prestissimo! Nyssa

 

Semplicementeme: io direi che il vero capitolo di transizione è questo perché compaiono la maggior parte dei personaggi centrali della vicenda, ne mancano ancora tre, ma uno di questi arriverà solo mooooolto più avanti, quindi calma e sangue freddo.

Sono d’accordo con te, creare una storia dove i personaggi sono tutti da inventare è molto più complicato e, probabilmente, è il motivo per cui la fic si allungherà un poco, probabilmente ci sarà da caratterizzare le varie relazioni via via e i personaggi che ho creato non hanno caratteristiche viste prima, anche se ammetto di averli mandati piuttosto OC nelle Relazioni XP

Il rapporto tra Leonard e Kitt sarà esplicitato meglio nel prossimo capitolo, ma fondamentalmente credo che Chris sia l’unico a cui Leonard concederebbe la sua amata sorellina, lo dimostra il fatto che abbia acconsentito a scattare loro una fotografia insieme.

Sono contenta che le domande comincino ad arrivare, anche se mi spiace frustrare chi legge senza potergli dare delle risposte agli interrogativi, so che ci sono mille domande in ballo e, credimi, siamo solo all’inizio.

No, spiacente, il tempo dell’affetto fraterno non è ancora arrivato, ma si vedrà, nel frattempo eccoci di nuovo alla solita routine col ritorno di Draco ed Herm in versione adulta. Ammetto che fa un certo effetto leggere e scrivere di personaggi ormai grandi quando li si è letti e conosciuti ragazzi, spero di non aver fatto un pasticcio con loro…

Aspetto un tuo commento su questo nuovo aggiornamento, nel frattempo ti mando un bacione grandissimo, ciao e a presto! Nyssa

 

Lisanna Baston: ammetto che Kitt non è un personaggio da poco, ma arriverà anche il suo momento,a  tempo debito, quando anche qualcun altro comincerà a sospettare una cosuccia che si vedrà in seguito.

Mi fa piacere che ti sia piaciuto anche il precedente capitolo di passaggio, spero che sia lo stesso anche con questo, ciao e a presto! Nyssa

 

   
 
Leggi le 12 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Nyssa