Arianna /
Scribak
ArIaNa
Primavera 1892
Oggi
in cielo non c’è una
nuvola…è appena iniziata la primavera, e il cielo
è di un
blu intenso, esattamente come l’abito preferito della mamma.
In giardino con me non
c’è
nessuno: mamma e Aberforth sono andati al paese vicino: hanno cercato
di non
farmelo sapere, ma è
così…chissà perché non
hanno voluto portarmi con loro al
mercato… Albus e papà, invece, sono in studio: Al
andrà a settembre a Hogwarts,
la scuola di magia e stregoneria dove andrò
anch’io fra quattro anni…è tutto il
giorno che gli sta insegnando a spostare gli oggetti con il
pensiero…e pensare
che io ci riesco benissimo già da sola…
La bambina
bionda, a quel pensiero, fissò con i suoi occhi azzurri le
sedie di ferro
traforato che ingombravano buona parte del piccolo giardino sul retro
di casa
Silente: mentre un lampo blu le balenò nelle iridi,
iniziarono a volteggiare
con grazia in aria, roteando vorticosamente su se stesse.
Un piccolo
sorriso le increspò le labbra sottili, sostituito subito da
una smorfia
preoccupata.
Oddio…mamma
mi aveva detto di non fare magie in
giardino…
Si
guardò intorno, preoccupata.
Be’…vorrà
dire che mostrerò direttamente a pa’ i miei poteri.
Ariana sorrise, divertita dalla
possibile reazione di
Albus di fronte alla sua abilità…per la prima
volta surclassato da qualcuno…
La bambina si lasciò
sfuggire una risatina, librandosi a
qualche centimetro dal suolo facendo frusciare la gonna del vestitino
leggero.
-Hai ancora poco da ridacchiare,
mostro…-
Il sorriso di Ariana si gelò
sul suo viso, e,
“precipitando” al suolo, si voltò
rapidamente verso un ragazzo di circa dieci
anni che la fissava dalla stradina, al di fuori dal cancello.
Hugh Warren? Che ci fa
qui? È da mesi che non mi rivolge la parola!!! Speriamo che
non mi abbia visto far
magie…
Pensò la piccola,
indietreggiando di qualche passo.
-Be’? Non mi colpisci con
qualche incantesimo,
streghetta?- disse, scavalcando agilmente la piccola staccionata che
circondava
il giardino, comprendo rapidamente la distanza che li separava.
-Che intendi dire, Warren?-
balbettò inutilmente Ariana,
ricordandosi l’avvertimento della madre: “se un
Babbano ti vede far magie, nega
sempre Ariana, nega e fuggi via…”.
La ragazzina tentò di
indietreggiare nuovamente, ma i
piedi le si erano come bloccati.
-Non fare la sciocca, Ariana-
grugnì Hugh, sputando per
terra –Ti ho visto nel vicolo, qualche giorno fa, mentre
curavi quel gatto…come
spieghi che prima era quasi morto e dopo pochi secondi zampettava vivo
e vegeto
sul muretto dei Piers?-
Ariana continuò a non
parlare, gli occhi sbarrati fissi
sul ragazzo, che si avvicinava poco a poco.
-Scommetto che anche la tua famiglia
è magica-
disse, pronunciando l’ultima parola tra i denti.
-T-ti sbagli, Hugh…-
riuscì a sussurrare.
-Come no- disse il ragazzino,
trovandosi ormai a pochi
centimetri da lei –Kendra e Percival…che coppia
stravagante…si dice in paese
che tutti i pleniluni si ritrovino nel bosco per compiere certi riti
esotorici…-
-Si dice esoterici bifolco-
disse distrattamente
la bambina, coprendosi immediatamente la bocca con una mano, come se
gli fosse
sfuggito un singulto.
-Ah, allora le mie supposizioni erano
giuste…- sibilò
sornione, mentre un sorrisetto trionfante gli si dipingeva in viso
–Chissà
allora cosa combinano i tuoi fratelli… quel mezzo svitato di
Albus e quello
straccione di Aberforth…- concluse, guardando con gusto la
bambina, che aveva
iniziato a tremare… “Ecco, ora si mette a
piangere” pensò divertito, aspettando
che le lacrime iniziassero a rigarle le guance.
Ma Ariana non tremava perché
doveva piangere, o perché
aveva paura.
Tremava di rabbia.
E per la prima volta, la sua primissima
volta, la bambina
provò nel suo cuore un sentimento che iniziò a
bruciarle nel petto.
Odio.
Non puoi insultare
Aberforth…no, no, NO!!! Tu non lo conosci
neanche…e io che ti credevo anche mio
amico!!!
Pensò, sentendo la magia che
premeva contro ogni
centimetro della sua pelle, cercando disperatamente di fuoriuscire dal
corpo
della bambina e di riversarsi potente contro quel moccioso arrogante.
-Tu…TU NON PUOI INSULTARE
MIO FRATELLO!!!- urlò infine,
mentre Hugh si trovò circondato dal un nugolo di fiamme
verdine.
Sul volto del ragazzo si dipinse
un’espressione sorpresa,
ma non si lasciò impressionare più di tanto
(aveva previsto qualcosa del
genere), e, portandosi le mani alla bocca, emise un lungo fischio acuto.
Come in un incubo, due ragazzini si
avventarono su
Ariana, dopo aver scavalcato con la stessa agilità di Hugh
il muretto.
Che codardo…si
è portato
anche gli scagnozzi
Pensò la bambina, mentre
veniva tempestata da pugni e
calci.
In pochi istanti, si trovò
coperta da lividi e graffi e
ben presto si accucciò a terra, non avendo più
nemmeno la forza di contrastare
i colpi.
Crollò sulla terra, e
socchiuse gli occhi, aspettando che
gli aguzzini smettessero.
-Vieni Hugh- sentì Ariana
dire da uno dei due ragazzi
–Vieni a dare il colpo finale alla strega!!!-
La bambina aprì gli occhi di
scatto: Hugh, che nel
frattempo era riuscito a liberarsi dalle fiamme evocate da Ariana, la
sovrastava minacciosamente.
Alzò una gamba, pronto a
sferrarle un calcio, e la
piccola, prima di sentire un dolore lancinante al fianco,
riuscì a sussurrare:
-Una volta eri mio amico…-
Quando il colpo arrivò, la
ragazzina sussultò,
stringendosi le ginocchia al petto.
-LASCIATE STARE MIA FIGLIA,
LURIDI BABBANI!!!-
Papà?
-È arrivato
Percival!!!Filiamo!!!-
-Codardi!!! Stupeficium!!!-
Ariano si tappò le orecchie,
premendosi le mani
affusolate contro le tempie, serrando gli occhi, mentre intorno a
sé infuriava
una battaglia.
Nel buio che proiettavano le palpebre
contro gli occhi,
balenavano comunque di tanto in tanto alcuni lampi di luce.
Gli incantesimi che balzavano
ovunque…
Le urla della madre, appena
tornata…
I ragazzi che tagliavano la
corda…
…e poi…solo
buio…e pace…
§§§
-La ferità
guarirà…ma per lo shock
psicologico…non
saprei…-
Ariana era sveglia, e giaceva nel suo
lettino, gli occhi
chiusi che non sopportavano nemmeno quei pochi raggi di sole che
filtravano
dalla piccola finestra della cameretta.
-E…la magia?-
sussurrò la voce di suo padre al
guaritore,credendola addormentata.
-Quella è
integra…anche se dovrebbe più preoccuparsi per
come l’ha usata lei, aggredendo quei poveri ragazzi, che non
quella di sua
figlia!!!-
-Non mi importa di finire a
Azkaban…io ho difeso Ariana
da quei…quei…bruti…sono nel
giusto…e basta…-.
Hugh…
Improvvisamente la ragazzina
ricordò il viso dell’amico
che l’aveva aggredita poco prima: cosa vi aveva potuto
leggere? Disgusto?
Amarezza?
Non sapeva…ma era certa di
una cosa…era la magia la
colpevole della perdita dell’amico…la colpevole
della prigionia a cui sarebbe
stata poi costretta negli anni futuri…
E così,mentre il guaritore
andava via, la bambina formulò
nella sua mente confusa un giuramento.
Non userò mai
più la
magia, mai, mai più!!! Mai più…
Ehi!!! Spero che vi piaccia
l’inizio della storia che sto
scrivendo su uno dei personaggi di HP che mi ha maggiormente
colpito…Ariana
Dumbledore (Silente). In realtà la mia ff si basa solo su
alcuni momenti della
sua vita, su cui JKRoling ha purtroppo glissato.
Al prossimo chap,ragazzi!!!
Scribak
o… Arianna F
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