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Autore: Scribak    17/07/2008    0 recensioni
Ariana Dumbledore/Silente...una ragazzina fragile, con una magia racchiusa nel corpo difficile da controllare...un piccolo viaggio attraverso le tappe della sua piccola vita.
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Arianna / Scribak

 ArIaNa

 Primavera 1892

Oggi in cielo non c’è una nuvola…è appena iniziata la primavera, e il cielo è di un blu intenso, esattamente come l’abito preferito della mamma.

In giardino con me non c’è nessuno: mamma e Aberforth sono andati al paese vicino: hanno cercato di non farmelo sapere, ma è così…chissà perché non hanno voluto portarmi con loro al mercato… Albus e papà, invece, sono in studio: Al andrà a settembre a Hogwarts, la scuola di magia e stregoneria dove andrò anch’io fra quattro anni…è tutto il giorno che gli sta insegnando a spostare gli oggetti con il pensiero…e pensare che io ci riesco benissimo già da sola…

La bambina bionda, a quel pensiero, fissò con i suoi occhi azzurri le sedie di ferro traforato che ingombravano buona parte del piccolo giardino sul retro di casa Silente: mentre un lampo blu le balenò nelle iridi, iniziarono a volteggiare con grazia in aria, roteando vorticosamente su se stesse.

Un piccolo sorriso le increspò le labbra sottili, sostituito subito da una smorfia preoccupata.

Oddio…mamma mi aveva detto di non fare magie in giardino…

Si guardò intorno, preoccupata.

Be’…vorrà dire che mostrerò direttamente a pa’ i miei poteri.

Ariana sorrise, divertita dalla possibile reazione di Albus di fronte alla sua abilità…per la prima volta surclassato da qualcuno…

La bambina si lasciò sfuggire una risatina, librandosi a qualche centimetro dal suolo facendo frusciare la gonna del vestitino leggero.

-Hai ancora poco da ridacchiare, mostro…-

Il sorriso di Ariana si gelò sul suo viso, e, “precipitando” al suolo, si voltò rapidamente verso un ragazzo di circa dieci anni che la fissava dalla stradina, al di fuori dal cancello.

Hugh Warren? Che ci fa qui? È da mesi che non mi rivolge la parola!!! Speriamo che non mi abbia visto far magie…

Pensò la piccola, indietreggiando di qualche passo.

-Be’? Non mi colpisci con qualche incantesimo, streghetta?- disse, scavalcando agilmente la piccola staccionata che circondava il giardino, comprendo rapidamente la distanza che li separava.

-Che intendi dire, Warren?- balbettò inutilmente Ariana, ricordandosi l’avvertimento della madre: “se un Babbano ti vede far magie, nega sempre Ariana, nega e fuggi via…”.

La ragazzina tentò di indietreggiare nuovamente, ma i piedi le si erano come bloccati.

-Non fare la sciocca, Ariana- grugnì Hugh, sputando per terra –Ti ho visto nel vicolo, qualche giorno fa, mentre curavi quel gatto…come spieghi che prima era quasi morto e dopo pochi secondi zampettava vivo e vegeto sul muretto dei Piers?-

Ariana continuò a non parlare, gli occhi sbarrati fissi sul ragazzo, che si avvicinava poco a poco.

-Scommetto che anche la tua famiglia è magica- disse, pronunciando l’ultima parola tra i denti.

-T-ti sbagli, Hugh…- riuscì a sussurrare.

-Come no- disse il ragazzino, trovandosi ormai a pochi centimetri da lei –Kendra e Percival…che coppia stravagante…si dice in paese che tutti i pleniluni si ritrovino nel bosco per compiere certi riti esotorici…-

-Si dice esoterici bifolco- disse distrattamente la bambina, coprendosi immediatamente la bocca con una mano, come se gli fosse sfuggito un singulto.

-Ah, allora le mie supposizioni erano giuste…- sibilò sornione, mentre un sorrisetto trionfante gli si dipingeva in viso –Chissà allora cosa combinano i tuoi fratelli… quel mezzo svitato di Albus e quello straccione di Aberforth…- concluse, guardando con gusto la bambina, che aveva iniziato a tremare… “Ecco, ora si mette a piangere” pensò divertito, aspettando che le lacrime iniziassero a rigarle le guance.

Ma Ariana non tremava perché doveva piangere, o perché aveva paura.

Tremava di rabbia.

E per la prima volta, la sua primissima volta, la bambina provò nel suo cuore un sentimento che iniziò a bruciarle nel petto.

Odio.

Non puoi insultare Aberforth…no, no, NO!!! Tu non lo conosci neanche…e io che ti credevo anche mio amico!!!

Pensò, sentendo la magia che premeva contro ogni centimetro della sua pelle, cercando disperatamente di fuoriuscire dal corpo della bambina e di riversarsi potente contro quel moccioso arrogante.

-Tu…TU NON PUOI INSULTARE MIO FRATELLO!!!- urlò infine, mentre Hugh si trovò circondato dal un nugolo di fiamme verdine.

Sul volto del ragazzo si dipinse un’espressione sorpresa, ma non si lasciò impressionare più di tanto (aveva previsto qualcosa del genere), e, portandosi le mani alla bocca, emise un lungo fischio acuto.

Come in un incubo, due ragazzini si avventarono su Ariana, dopo aver scavalcato con la stessa agilità di Hugh il muretto.

Che codardo…si è portato anche gli scagnozzi

Pensò la bambina, mentre veniva tempestata da pugni e calci.

In pochi istanti, si trovò coperta da lividi e graffi e ben presto si accucciò a terra, non avendo più nemmeno la forza di contrastare i colpi.

Crollò sulla terra, e socchiuse gli occhi, aspettando che gli aguzzini smettessero.

-Vieni Hugh- sentì Ariana dire da uno dei due ragazzi –Vieni a dare il colpo finale alla strega!!!-

La bambina aprì gli occhi di scatto: Hugh, che nel frattempo era riuscito a liberarsi dalle fiamme evocate da Ariana, la sovrastava minacciosamente.

Alzò una gamba, pronto a sferrarle un calcio, e la piccola, prima di sentire un dolore lancinante al fianco, riuscì a sussurrare:

-Una volta eri mio amico…-

Quando il colpo arrivò, la ragazzina sussultò, stringendosi le ginocchia al petto.

-LASCIATE STARE MIA FIGLIA, LURIDI BABBANI!!!-

Papà?

-È arrivato Percival!!!Filiamo!!!-

-Codardi!!! Stupeficium!!!-

Ariano si tappò le orecchie, premendosi le mani affusolate contro le tempie, serrando gli occhi, mentre intorno a sé infuriava una battaglia.

Nel buio che proiettavano le palpebre contro gli occhi, balenavano comunque di tanto in tanto alcuni lampi di luce.

Gli incantesimi che balzavano ovunque…

Le urla della madre, appena tornata…

I ragazzi che tagliavano la corda…

…e poi…solo buio…e pace…

§§§

-La ferità guarirà…ma per lo shock psicologico…non saprei…-

Ariana era sveglia, e giaceva nel suo lettino, gli occhi chiusi che non sopportavano nemmeno quei pochi raggi di sole che filtravano dalla piccola finestra della cameretta.

-E…la magia?- sussurrò la voce di suo padre al guaritore,credendola addormentata.

-Quella è integra…anche se dovrebbe più preoccuparsi per come l’ha usata lei, aggredendo quei poveri ragazzi, che non quella di sua figlia!!!-

-Non mi importa di finire a Azkaban…io ho difeso Ariana da quei…quei…bruti…sono nel giusto…e basta…-.

Hugh…

Improvvisamente la ragazzina ricordò il viso dell’amico che l’aveva aggredita poco prima: cosa vi aveva potuto leggere? Disgusto? Amarezza?

Non sapeva…ma era certa di una cosa…era la magia la colpevole della perdita dell’amico…la colpevole della prigionia a cui sarebbe stata poi costretta negli anni futuri…

E così,mentre il guaritore andava via, la bambina formulò nella sua mente confusa un giuramento.

Non userò mai più la magia, mai, mai più!!! Mai più…

 

Ehi!!! Spero che vi piaccia l’inizio della storia che sto scrivendo su uno dei personaggi di HP che mi ha maggiormente colpito…Ariana Dumbledore (Silente). In realtà la mia ff si basa solo su alcuni momenti della sua vita, su cui JKRoling ha purtroppo glissato.

Al prossimo chap,ragazzi!!!

Scribak

o… Arianna F

  
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