Titolo: Gryffindor
Heart, Slytherin Tongue.
Capitoli: 21/25
(possibili modifiche)
Personaggi:
Blaine Anderson, Kurt Hummel,
Dave karofsky, Finn Hudson, Un Pò Tutti.
Genere: Generale,
Romantico
Raiting: Arancione
Avvertimenti: OOC,
Slash, Crossover.
Parole: 2185
Disclaimer: I
personaggi non sono miei, ma di proprietà di R.Murphy e
della FOX.
XXI
Blaine
non capì mai quale fosse la fatidica parola magica, sapeva
solo che
una mattina, quasi una settimana dopo la prima prova, la lastra si
era illuminata e delle linee sottili si erano formate sull'argilla.
Il moro si era quasi infilato lo spazzolino in gola quando lo aveva
notato, finendo in fretta e furia di lavarsi i denti, prima di
chiamare Quinn per mostrarle la novità. La ragazza aveva
guardato
l'oggetto da tutte le angolazioni possibili, anche alla rovescia, e
poi aveva sospirato.
-Secondo
te cos'è?- gli aveva chiesto, girando la parte incisa verso
di lui.
Blaine aveva inclinato la testa pensieroso, prima da un lato e poi
dall'altro. Si era anche allontanato di un paio di passi, cercando di
trovare qualcosa che poteva essergli sfuggito.
-A
me sembra una sirena senza coda.- disse, tornando a guardare il viso
dell'altra. Sulla lastra era chiaramente visibile una figura
femminile seduta su un qualcosa che poteva essere un masso come una
collinetta di terra. Teneva le mani fra i lunghi capelli mossi dal
vento, e aveva tutto l'aspetto di una sirena. Tuttavia erano ben
visibili un paio di lunghe gambe incrociate.
-E'
quello che vedo anche io. E forse so cosa sono, ne ho letto in un
vecchio libro qualche tempo fa. Chiama gli altri e venite subito in
biblioteca, sicuramente hanno anche qui quel libro.- disse Quinn
sbrigativa e, dopo un cenno di Blaine, si allontanò. Il
ragazzo
tornò nella sua stanza che divideva con Kurt, Sebastian e
Dave, e
vide il suo ragazzo seduto sul letto che avevano diviso fino a un ora
prima, intento a guardarsi i piedi. Quando lo sentì arrivare
alzò
subito gli occhi e gli sorrise.
-Allora?
Sei scappato da quel bagno come se ci fosse dentro uno Schiopodo in
procinto di esplodere...-
-E'
apparso un disegno sulla lastra e dovevo assolutamente farlo vedere a
Quinn.- gli spiegò il moro e si mise al suo fianco,
infilandosi le
scarpe che aveva dimenticato di mettere quando era corso via. Kurt si
voltò subito verso di lui stupito, sbattendo un paio di
volte le
palpebre.
-E
ha capito cosa è la seconda prova?- chiese, girandosi un
poco per
guardare meglio l'altro.
-Credo
proprio di si, ci aspetta in biblioteca. Dave e Sebastian? Vuole
anche loro.-
***
-Spero
che tu abbia una buona scusa biondina, ho lasciato a metà il
mio
cupcake alla vaniglia, e io odio lasciare a metà i miei
cupcake.-
esordì Sebastian a voce alta, infischiandosene dell'enorme
cartello
“per favore, silenzio” affisso proprio sopra la
testa di Quinn e
Sam, seduti a uno dei tanti tavoli della sala. La ragazza
sospirò,
chiudendo un attimo gli occhi. Ma chi glielo aveva fatto fare a
chiamare anche lui? Cercò di cacciare via quel pensiero, in
fondo un
cervello in più, benché fosse quello di Sebastian
Smythe, faceva
sempre comodo.
-Potevi
anche portare il tuo preziosissimo cupcake alla vaniglia e mangiarlo
qui. Almeno avresti avuto la bocca impegnata per un po'.- disse la
ragazza, portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Lo
Slytherin sbuffò platealmente e si mise a sedere su una
delle sedie
vuote.
-Sei
matta per caso? Lo sanno tutti che in biblioteca non si mangia. E poi
ci sono modi per più interessanti per tenere la bocca
occupata, se
vuoi te ne insegno un paio...-
-Tutto
questo- lo interruppe Kurt, alzando per un attimo gli occhi dal libro
che teneva fra le mani. -Non interessa a nessuno. Vi dispiacerebbe
concentrarvi sul vero problema qui?-
-Bene...-
cominciò subito Quinn, voltando verso gli altri un vecchio
volume
aperto quasi al centro. Le pagine erano ingiallite e sottili, come se
una folata di vento potesse farle staccare dalle altre. -Ho letto
già
questo libro a Hogwarts e mi ricordavo di aver visto qualcosa di
simile.- la ragazza indicò un disegno sulla pagina
-Assomiglia a
quello sulla lastra, quindi, probabilmente è questo che
dovremmo
affrontare nella seconda prova.-
-Beh,
magnifico no?- sorride Blaine, guardandola. -Sappiamo cos'è
e
possiamo prepararci bene, no?-
-Non
esattamente. È una creatura antica, e sembra innocua ma non
lo è.
Non sarà facile.- gli rispose lei, girando nuovamente il
libro per
poter leggere le parole scritte evidentemente a mano. -Nella
mitologia
slava,
le vile sono creature fatate
femminili,
simili alle ninfe
greche o
agli elfi.
A seconda delle varie culture e tradizioni popolari, assumono nomi e
caratteristiche diverse. Possono assumere diverse forme, e apparire
ai viaggiatori sotto forma di cigno, cavallo, lupo, oltre che come
bellissime donne. Le Villi sono spiriti di giovani fanciulle morte
prima del matrimonio perché tradite o abbandonate o giovani
madri
straziate dalla morte dei loro giovani bambini morti prematuramente
per motivi ingiusti. Son esseri vendicative e spettrali, incapaci di
trovare riposo eterno nella morte, che ogni notte tra il crepuscolo e
l'alba cercano i traditori d'amore che costringono, con l'aiuto di
rametti di vischio apparentemente magici, a ballare convulsamente
fino a provocarne la morte per sfinimento o fino a che totalmente
indeboliti non vengono gettati in un lago nelle loro vicinanze...-
-Beh
bella morte, morte da troppo ballo. Come nei peggiori dei
cliché.-
la ragazza chiuse gli occhi e sospirò, cercando di
trattenersi dal
saltare al collo del suo maleducato compagno di casa.
-Dicevo...
Le Villi provano infatti un irrefrenabile desiderio e un amore
incredibile per la danza. Alla morte del traditore le Villi si
dileguano e con esse svanisce, finalmente placato, il fantasma della
fanciulla morta per amore. Secondo alcune fonti le Vila son
l'equivalente delle sirene solo che sulla terraferma: apparentemente
son belle fanciulle, ma quando si infuriano svelano il loro vero
aspetto mostrando i loro becchi da uccello e la pelle squamosa.-
-Quindi..-
cominciò Blaine, cauto. -L'unico modo per sconfiggerle
è farmi
morire dal troppo ballo?-
-Come
il peggiore dei cliché.- si intromise di nuovo Sebastian,
accavallando le gambe.
-C'è
dell'altro...- continuò la bionda, cambiando libro. -Su
questo libro
c'è scritto che se la loro morte viene vendicata gli spiriti
svaniscono e le donne possono riposare in pace.-
-Quindi
o muori ballando...-
-Come
nel peggiore dei cliché...-
-O
le vendichi e finisce la storia?- chiese di nuovo il moretto, e Quinn
annuii, chiudendo con cura i volumi.
-Quindi
non possiamo prepararci in nessun modo. Come facciamo a sapere per
quale motivo la nostra Vile è morta?- chiese ancora lui,
togliendosi
gli occhiali per strofinarsi un occhio stanco.
-Non
ne ho idea.- ammise lei, scuotendo la testa. -E' per questo che ho
chiesto a tutti di venire. Dobbiamo inventarci qualcosa prima di
dopodomani, o arriveremo impreparati...-
-Quinn
Fabray e Blaine Anderson?- il gruppo si voltò verso la voce
della
ragazza appena arrivata. Indossava la divisa della Country Day, i
lunghi capelli neri erano acconciati in una treccia. -La preside
Corcoran mi ha mandato a chiamarvi. Passerete la notte in isolamento
con gli altri campioni per concentrarvi al meglio per la prova.
Seguitemi per favore.- disse la ragazza con un piccolo sorriso mentre
inclinava la testa di lato. Blaine sospirò frustrato e
guardo Kurt
che aveva gli occhi fissi su di lui, un piccolo sorriso triste sulle
labbra sottili.
-Ci
vediamo dopodomani. E torna tutto intero, non mi piacciono i
fidanzati a pezzi.- disse il castano e si sporse in avanti, posando
un piccolo bacio sulle labbra dell'altro, prima di vederlo andare
via.
***
-Il
che cosa?- esclamò Dave, prendendo il foglio che Kurt gli
porgeva
con un sorriso eccitato.
-Il
ballo del ceppo!- esclamò, sedendosi meglio sul divano.
Quella
mattina aveva ricevuto un messaggio da Blaine, a quanto pare l'unico
modo in cui i campioni potevano comunicare con gli altri, e gli aveva
mandato un piccolo biglietto per dirgli che stava bene e che lui e
Quinn si stavano preparando per bene. E poi, in fondo alla busta,
aveva allegato quella specie di volantino con scritto sotto:
“prepara
il tuo vestito più bello, ti porto a ballare”.
-Sorvolando
sul messaggio da cliché...-
-Stai
iniziando a parlare come Sebastian, forse uscire con lui non ti fa
tanto bene.-
-Noi...
non usciamo insieme. Insomma non ufficialmente. Io... non lo so
nemmeno io.- Dave gli passò il volantino, guardandosi le
ginocchia.
Kurt si accigliò, riprendendo il foglio con il messaggio di
Blaine.
-Dave,
va tutto bene con Sebastian? A me sembrava di si insomma... siete
sempre insieme, parlate un sacco...-
-E
li si ferma la storia. Cioè, lui...- il ragazzo
sospirò frustrato,
passandosi una mano fra i capelli. -Lui ha provato a baciarmi.-
confessò, arrossendo un po'. Kurt sorrise come un bambino
che vede
lo zucchero filato per la prima volta, saltellando letteralmente sul
posto.
-Quando?
Dove? E come? Come è stato?-
-Ehi
piano, piano. Ho detto che ci ha provato, non che c'è
riuscito.
Io... mi sono scansato prima.- confessò,voltandosi a
guardare
l'amico.
-E
perché mai lo avresti fatto? Pensavo che ti piacesse!-
-E
mi piace! E' solo che... è Sebastian.- mormorò,
stringendosi una
mano nell'altra. -Se... se si stufasse di me dopo un po', come ha
fatto con Blaine?- sussurrò, ancora, guardando l'amico con
gli occhi
che sembravano quasi più grandi del normale. Kurt si morse
piano
l'interno della guancia, posandogli una mano sulla spalla.
-Non
puoi saperlo.- iniziò a dire, giocherellando con l'angolo
del
volantino. -Devi solo fidarti di lui. Non puoi fare altro che questo
per il momento.- Dave abbassò di nuovo gli occhi e
annuì.
-Credo...
credo di sì. Posso solo fidarmi.-
***
-Stai
scherzando, vero? Dimmi che stai scherzando...- Blaine si
passò una
mano fra i ricci disordinati, guardando un Sebastian vestito in una
divisa che non era della sua scuola e con un sorriso strafottente fra
le labbra. Un distintivo da Caposcuola faceva bella vista di
sé,
appuntato sul petto del ragazzo. -Non stai scherzando... ti sei
bevuto completamente il cervello?-
-Che
c'è? Nessuno se ne accorgerà e il ragazzo a cui
l'ho presa non
sembrava molto dispiaciuto. Non mi ha nemmeno chiesto a cosa mi
serviva. Si vede che fare da balia a voi qui deve essere di una noia
mortale...-
-Sai
che se qualcuno ti becca ci butteranno in mare e ci faranno tornare
in Inghilterra a nuoto?- chiese il moro, facendo entrare l'altro
nella sua stanza.
-Dici
che anche qui hanno la piovra gigante? Potremmo prendere un tentacolo
per uno...-
-Sebastian.
Che sei venuto a fare? Domani sarò ucciso sfinito per il
troppo
ballare, vorrei almeno fare il mio ultimo sonno in pace.- Blaine si
buttò letteralmente sul suo letto, Sebastian non aveva
pensato che
probabilmente a quell'ora stesse dormendo. O almeno, ci aveva pensato
e non gliene poteva importare di meno.
-Ho
bisogno di parlare con te, quindi tirati su e dammi retta.- lo
Slytherin si mise a sedere ai piedi del letto, accavallando le gambe.
Blaine sbuffò e si mise a sedere sconfitto, appoggiandosi al
muro
contro il quale era sistemato il letto. -Io voglio invitare Dave al
Ballo del Ceppo.- iniziò il castano, guardandolo in viso. Il
Gryffindor batté le palpebre un paio di volte, come se non
lo avesse
ascoltato realmente.
-Tu
sei venuto qui, in piena notte. Sei qui, seduto sul mio letto, con
una divisa di un'altra scuola rischiando di farci tornare a casa a
calci nel sedere... Per dirmi che vuoi invitare il tuo praticamente
ragazzo al Ballo del Ceppo?- chiese il moro inarcando le
sopracciglia. L'altro annuì, passandosi le mani sulla divisa
che
indossava. Rimasero entrambi zitti per un attimo, poi Blaine
ringhiò
letteralmente, alzandosi in piedi. -E' meglio che vado a bermi un
bicchiere d'acqua prima di ammazzarti a mani nude. Non potevi dirmelo
domani? Cosa cambiava, il ballo è fra due settimane! Ho
bisogno
d'acqua.- il moro si avvicinò al comodino, versandosi un
bicchiere
d'acqua fresca per calmare i nervi.
-Sono
venuto a dirtelo ora perché credo che lui non voglia.- disse
tranquillamente l'altro quasi con noncuranza, controllandosi anche le
unghie nel mentre. Blaine si mise di nuovo a sedere, con un nuovo
sbuffo sulle labbra.
-E
cosa te lo fa pensare, di grazia?-
-Ho
provato a baciarlo l'altro giorno. Si è staccato poco prima
che
potessi farlo, come se avessi qualche specie di malattia infettiva.
Faccio così schifo a baciare?- gli chiese sconsolato. Blaine
non lo
aveva mai visto così, o forse nessuno si era mai azzardato a
rifiutare un suo bacio e questo aveva ferito il suo immancabile
orgoglio Slytherin.
-Secondo
me lo hai preso alla sprovvista, magari.- cominciò il moro,
sistemandosi a gambe incrociate. -Insomma, ne avete mai parlato
prima? Forse sei stato un po'... brusco?-
-Blaine
dovevo mandargli una lettera scritta? “Scusami sai, ma ti sto
per
infilare la lingua in gola”. Non mi sembra molto adatto.-
-Vedi?
Troppo rude. Troppo... troppo.- gesticolò Blaine, mentre
Sebastian
cominciava a sbuffare e a passarsi una mano fra i capelli castani.
-Tu prova ad invitarlo al ballo come una persona normale e senza
stargli troppo addosso. Anche un semplice biglietto va bene, e vedi
cosa risponde lui. Ma non fargli pressioni e vedrai che
andrà bene.-
Sebastian sbuffò ancora e sembrò sgonfiarsi, come
se avesse
trattenuto il fiato per tutto quel tempo. Poi, dopo qualche secondo,
annuì, alzandosi in piedi.
-Secondo
te dove dormono questi sfigati che devono farvi la guardia?- Blaine
sorrise e si sistemò sotto la coperta.
-Devono
farci la guardia. Non dormono.-
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