2
Fu la suoneria del telefono a svegliarla.
Alice si guardò intorno assonata e si rese conto di aver dormito per un paio di ore.Il sole che prima splendeva in cielo stava scomparendo dietro il mare.Prese il telefono e senza vedere chi la stava chiamando rispose
-Pronto?-
-Aly dove ti sei cacciata?-era suo padre e la sua voce era per niente amichevole
-Scusa papà sono a fare un giretto,adesso arrivo-
-Devi ancora prepararti le valigie per domani,fai veloce-
-Hai ragione.Dieci minuti e sono a casa-
Prese la sua borsetta e si incamminò con passo veloce.Maledizione si era addormentata!
Le strade erano meno affollate di prima e la spiaggia si stava pian piano svuotando da tutti gli ombrelloni variopinti.
Passò davanti a un albero dai rami secchi per il caldo e guardò le lettere A e F che Filippo aveva inciso sul tronco.Accarezzò la effe e poi svoltò la strada e finalmente arrivò a casa.
Appena entrata corse in camera sua a fare i bagagli e finì di radunare le sue cose solo in tarda serata.
Steso nel suo letto Filippo piangeva in silenzio.Era da poco arrivato a Torino e il viaggio era andato bene.
Pensava ad Alice.Come avrebbe fatto a vivere così tanto tempo lontano da lei?Non poterla baciare,abbracciare ne scaldare tra le sue braccia..Poi però smise di piangere.Doveva farcela per lei.Lentamente uscì dal letto e si avvicinò alla finestra.La spalancò e sentì un ondata di aria calda e profumata penetrargli nelle narici.Fissò la stella polare e pensò a lei nuovamente.Era tutto ciò che lui aveva sempre desiderato e doveva lottare per lei.Si ristese nel letto e finalmente si addormentò sognando di essere al suo fianco.
|