CAPITOLO 21: IN TRAPPOLA
Ecco il tanto atteso(tutti: non esagerare!) seguito. Qui troverete una
citazione di Eragon.
Ringrazio chi ha letto, cioè:
XGiodan: . Piuttosto divertente, vero? Ho pensato che ci servisse
qualche scenetta comica ogni tanto, dato che non si può
essere
sempre seri(con Jakotsu nel gruppo poi!). E ti si spezzerebbe il cuore
se arrivassero in una
città chiamata Rabanastre, ma non comparisse nessun
personaggio
di Final Fantasy? Ma tranquillo, per il capitano ho già in
mente
un ruolo.
Un grazie anche a coloro che leggono senza recensire(ma uno straccio di
commento ogni tanto lo potreste anche lasciare! Dai, che vi costa?)
Zhai e gli altri erano in viaggio già da alcuni giorni.
Sfruttando i portali e le stazioni di servizio, erano riusciti a
percorrere parecchie decine di chilometri; tuttavia erano ancora
lontani dalla meta.
Quando giunse la sera il
gruppo si accampò in un bosco.
"Ci fermeremo qui." -
disse Drizzt - "Una volta usciti da questo boschetto, raggiungeremo la
Foresta Nera."
"Che bel nome!" -
commentò Zhai ironica.
"Il mio maestro mi ha
raccontato alcune cose su quel posto." - spiegò lo stregone.
"Che cosa?" - chiese
Rannek grattandosi la corta barba castana e i baffi.
"Sembra che sia pieno di
bestie feroci. Ma soprattutto che sia il regno
di un mostro potentissimo. Non si conosce bene il suo vero aspetto, chi
lo ha intravisto a distanza a raccontato che sembra una gorgone..."
"Gorgone?"
"Un mostro
femmina con i serpenti al posto dei capelli e che pietrifica con lo
sguardo. Il busto è umano, ma il resto ricorda un serpente."
-
spiegò Drizzt.
"Si sa solo questo e che
è potentissimo. Nessuno lo ha mai visto
da vicino. O meglio nessuno è vissuto per poterlo
raccontare."
"E che nome gli hanno
dato?"
"Dio del Bosco.
Ma è solo un soprannome che gli ha dato qualche
stolto. Il Dio della Natura è Cenarius, ed è
decine, no,
centinaia di volte più forte. Ma si tratta pur sempre di un
avversario temibile. Quando attraverseremo la foresta, dovremo fare
molta attenzione."
Mentre i guerrieri
cenavano e parlavano davanti ad un fuoco, piuttosto lontano da loro,
una nuvola nera scese dal cielo.
Era Durza.
"Finalmente li ho
trovati! Dannazione ai portali! Ho fatto una fatica
enorme a raggiungerli!" - ansimò - "Devo assolutamente
ucciderli, se voglio restare ancora in questo mondo! Arthas non ha
pietà per chi fallisce, ed io ho già avuto
fortuna!"
Dopo il breve monologo
riprese l'autocontrollo e fece un respiro
profondo; poi cominciò ad agitare le braccia, parlando in
una
lingua abietta che soltanto lui conosceva. O meglio lui e i suoi servi.
Due fiamme nere
comparvero davanti a lui, per poi dissolversi. Al loro posto c'erano
due esseri incappucciati vestiti di nero, alti come un uomo, ma con una
gobba sulla schiena.
"Ra'Zac, miei demoni."
I due mostri si
inchinarono.
"Come possssiamo
ssservirivi, potente Durza?" - sibilarono con la loro voce da insetto.
"Illius, si
può sapere cos'hai?" - chiese Zhai allo stregone,
che da alcuni minuti aveva cambiato espressione e si guardava intorno
preoccupato.
Il mago prese il bastone.
"Percepisco delle
presenze malvagie. Ho paura che passeremo la notte in bianco."
I quattro si alzarono,
spensero il fuoco e si disposero in cerchio, attendendo l'attacco.
I minuti passavano, ma
nessuno si fece vedere. Poi, d'improvviso, Illius e Rannek cominciarono
ad ansimare.
"He? Cosa vi succede?!" -
chiese allarmato Drizzt.
"Que...sto...odore...è...l'alito...dei
Ra'Zac!" -
balbettò il mago prima di cadere a terra, cosa che successe
anche al suo compagno.
"E due sono fuori
combattimento." - disse una voce gelida alle spalle dei due elfi, che
si voltarono: Durza.
Lo Spettro sorrise.
"Incendio, divampa!"
Molti alberi e piante
presero fuoco, e in breve un cerchio di fuoco col diametro di trenta
metri circondò gli eroi.
"Maledizione! Siamo in
trappola!"
Dal folto della foresta
sbucarono i Ra'Zac; le loro deformi mani
reggevano delle affilatissime spade ed erano pronti al combattimento.
"Sarà una
battaglia dura." - disse Zhai sfregando le lame.
"Occ...occupatevi voi dei
Ra'Zac..."
"Ha, vi siete ripresi. Ma
che vi era preso? E che diavolo sono quelle creature?"
"Ra'Zac. L'alito di quei
demoni annebbia le menti umane, ma gli elfi ne
sono immuni. Meglio se ve ne occupate voi. Penseremo noi due allo
Spettro."
Illius fece roteare il
bastone.
"Ti libereremo, Carsaib!"
Gli occhi dello Spettro
si riempirono di collera.
"L'ho già
detto...io non sono più Carsaib...ora sono DURZA!"
Una sfera infuocata
partì dalla sua mano, ma Illius la fermò con un
fulmine.
"Dannato Spettro!" -
gridò Rannek correndoli incontro.
Lo spadaccino
tentò di colpirlo con la sua lama, ma questi si dissolse al
contatto.
"Cosa? Dove..."
"Dietro di te!"
L'uomo si
voltò e parò il colpo per un soffio, cadendo
all'indietro.
Illius si intromise,
incrociando il bastone con la spada.
Dopo una breve prova di
forza i due si staccarono.
"Palla di fuoco!"
"Fiamme demoniache!"
I due colpi si
scontrarono; dopo qualche istante lo Spettro ebbe la meglio e
lanciò lo stregone contro un albero.
Rannek puntò
la spada contro il rivale, che fece roteare la propria.
I due si scambiarono una
serie di colpi micidiali, poi Durza
colpì l'avversario al petto col palmo della mano, creando
un'onda d'urto che lo lanciò contro un albero.
Intanto gli elfi stavano
lottando con i demoni.
Drizzt si
portò rapidamente in vantaggio sul rivale, ma questi
schivò un affondo e tramortì l'elfo con un pugno.
"Ohi...ha!"
Il drow rotolò
all'indietro per evitare la spada nemica.
"Ha una forza
incredibile!" - pensò l'elfo.
Il demone
infilò una mano nel mantello, prendendo dei coltelli da
lancio.
Emettendo un sibilo, la
creatura li lanciò sul drow, che li
deviò abilmente, per poi correre verso il rivale e
sferrargli un
poderoso calcio volante.
La creatura fu sbattuta
contro un albero.
"S...sssei forte, piccolo
drow."
"Taci e combatti."
Emettendo un sibilo, il
demone attaccò Drizzt con tutta la sua
forza: elfo era più veloce, ma i micidiali colpi lo
costringevano ad arretrare.
Le spade si incrociarono.
Il Ra'Zac
alitò.
"Puzzi più del
letame!" - lo insultò l'elfo oscuro
buttandosi all'indietro per poi dargli un doppio calcio che lo
sollevò di peso e che lo lanciò contro un albero.
Zhai e l'altro demone si
studiarono prima di attaccare: le fiamme che
divampavano a pochi metri da loro contribuivano a caricare l'atmosfera
di tensione.
I due attaccarono: Zhai
schivò rapidamente l'affondo, poi
tentò una pugnalata al mento, che fallì,
piroettò
su sé stessa e dette un calcio all'avversario,
allontanandolo.
"Ancora in piedi?"
"Ha ha! La nossstra forza
è molto più grande di quella dei vosssstri sssimili!"
"Vediamo quanto resisti!"
L'elfa dette un altro
calcio, ma il demone le afferrò il piede, poi
alzò la spada pronto a tagliarle le gamba.
La ragazza
però fu più rapida, e con l'altra gamba gli
sferrò un calcio in faccia.
Il mostro
barcollò e cadde a terra.
"Alzati e combatti,
verme!"
La creatura si
voltò, ora senza cappuccio.
"Shaaaa!" -
gridò.
Il mostro aveva la pelle
nera e lucida, la testa calva e occhi
senza palpebre grandi quanto un pugno, senza iridi né
pupille,
nei quali si specchiavano le fiamme. Al posto della bocca e del naso
aveva aveva un lungo becco appuntito.
"Sssei sssorpresssa?"
"Sei ripugnante!"
Drizzt lanciò
un'occhiata alla creatura, poi si voltò sul proprio
avversario, che si era tolto il cappuccio.
"Ha! Muori!"
I Ra'Zac attaccarono con
ancora maggior vigore.
"Stregone!" -
gridò Zhai - "Qualche idea?"
"I Ra'Zac temono la luce
e l'acqua, ma sono troppo occupato ora!" - spiegò mentre
schivava un colpo diretto al cuore.
Nel movimento
però il mago inciampò e cadde a terra.
"Muori!"
Un pugnale volante di
Zhai colpì lo Spettro alla spalla.
"Tutto qui? HAA!"
Il volto di Durza si
trasformò in una maschera di dolore quando la spada di
Rannek gli trapassò schiena e petto.
Drizzt
allontanò un nemico con un calcio.
"La luce? Ma allora ho
quello che fa per loro! Proteggete gli occhi!"
Il drow alzò
una spada verso l'alto.
"Lampo accecante!"
Una grande
luce illuminò
qualsiasi cosa nel raggio di decine di metri, stordendo i Ra'Zac.
Approfittando di
ciò, Zhai si avventò sull'avversario,
colpendolo più volte per poi sbatterlo a terra; a quel punto
fece roteare i pugnali e glieli piantò nel petto.
La creatura
lanciò un gemito di dolore, per poi non muoversi
più.
"Ed ora tocca a te!"
Drizzt attaccò
l'ultimo Ra'Zac, lo sbatté contro un albero e lo
trapassò col tronco.
Il mostro si
dimenò, cercò di liberarsi, ma in breve si
accasciò e spirò.
Intanto Durza era
riuscito ad allontanare Rannek e Illius, ma era visibilmente in
difficoltà.
Lo spadaccino si fece da
parte.
"Io ti libero, Carsaib!"
Lo stregone
puntò le mani verso Durza.
"No! Fermo!"
"IO VI SCAGLIO, LAME
BIANCHE DI LUCE!"
Delle saette
magiche partirono verso lo Spettro, colpendolo in pieno:
l'impatto fu micidiale, e l'essere venne colpito in pieno: la pelle
cominciò a dissolversi, mentre il suo grido
disumano si
levava fino al cielo.
Lo Spettro fu spazzato via, assieme ad
alcuni alberi e al terreno.
Dopo qualche istante
Illius cadde in ginocchio.
"Non...avevo...mai...sferrato...un...colpo...così...forte...wow!
Merito anche delle perle!"
Quando tornò
la calma i quattro si guardarono.
"Beh, è stata
dura, ma abbiamo vinto!" - disse Zhai sorridendo.
"Hai ragione" -
confermò Drizzt - "Ma..."
"Ma?"
"A meno che non
passassero di qui per caso, se ci siamo imbattuti in
loro significa che hanno capito che strada stiamo percorrendo, e anche
la nostra destinazione."
Sul campo calò
il silenzio.
"Hai ragione Drizzt" -
confermò Illius - "Ma non dobbiamo
arrenderci. Credo che dopo questa sconfitta non si faranno vedere per
un bel po'!"
"È vero" -
intervenne Rannek - "E se si faranno vedere di nuovo, li
batteremo ancora!"
"Giusto! Ma ora
preoccupiamoci di spegnere l'incendio, prima che bruci tutta la
foresta."
Con la magia le fiamme
vennero domate, e i quattro fecero la guardia a turni.
Piaciuto? Spero proprio di sì, e vi avviso: questo
è solo uno degli inconvenienti che troveranno!
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