IMPORTANTE!!!!! questa fanfic la pubblico io x una mia amica, che tra
parentesi è qui con me, quindi lei vorrebbe
precisare che l'essere dotato di intelligenza superiore che ha scritto la ff è lei e
non io che pubblico (inutile sottolineare che è modesta)!
ihihih apparte gli scherzi, buona lettura e fate tanti commenti!!!
ciau!!!!
Capitolo 2 - Partenza
Una settimana dopo, i gemelli erano nella macchina della madre, pronti
per partire per Hannover. Tom con due bagagli enormi, uno zaino e la
sua chitarra, tenuta a riguardo nella sua custodia.
Bill con tre bagagli enormi e uno zaino, pieno di cianfrusaglie.
Simone si era offerta di portarli, in modo da avere la
possibilità di parlare con l'ex-marito faccia a faccia.
Quando arrivarono alla stazione di Hannover, ebbero una bella sorpresa.
Nessun Hans era lì ad aspettarli.
- Lo sapevo che non dovevamo fidarci- esclamò Simone
scocciata
- Vedrai mamma, arriverà!- le disse Bill
- Già, sarà in ritardo- aggiunse Tom, che si
avvicinò a Bill per parlargli in modo che la madre non li
sentisse.
- Ricordati del patto, questo è già un punto in
meno!- bisbigliò
- Avanti Tom non fare così! Tu sei sempre in ritardo-
- Ma hai sempre qualcosa da dirmi tu!- gli disse dandogli un pugno
sulla spalla.
Dopo ormai una mezz'ora che aspettavo, avevano tutti perso la pazienza.
Simone perchè aveva poca voglia di incontrare il marito, che
per di più era in ritardo.
Tom, perchè gli scocciava essere lì.
Bill, perchè semplicemente odiava le persone in ritardo.
- Bill e Tom?-
I due sentendosi chiamare si girarono e si ritrovarono davanti una
donna alta almeno venti centimetri in meno di loro.
- Oh mio Dio, per fortuna vi ho trovato, pensavo foste andati via. E'
da mezz'ora che vi cerco!-
- Mi scusi, ma lei chi è?- chiese Bill
- O, che sbadata, io sono Daphne, immagino che Hans, vi abbia detto di
me!-
- Daphne è un piacere conoscerti!- esclamò Simone.
- Il piacere è mio, tu devi essere Simone, giusto?-
- Si sono io!-
- Ma come ha fatto Hans a lasciare una bella donna come te?-
Le due si misero a ridere, sotto lo sguardo allibito di Bill e Tom.
Normalmente due donne nella loro situazione si sarebbero lanciate
frecciatine velenose, invece loro si parlavano come se fossero grandi
amiche.
- I tuoi figli mi sembrano un po' allibiti che ne dici?-
- Su ragazzi, che vi aspettavate, che io e Daphne ci uccidessimo! Ci
siamo parlate molte volte al telefono nell'ultima settimana.
- Daphne, ma dov'è nostro padre?- chiese Tom
- Come Hans non ve l'ha detto che sarei venuta io a prendervi?-
- No ci spiace, non lo sapevamo- disse deluso Bill
- Mio dio, quell'uomo è proprio incorreggibile, ma via non
restate lì, prendete i vostri bagagli, almeno che voi non
desideriate restare in stazione, anche se non ve lo consiglio, non
è molto comodo-
- No grazie, preferiamo un letto- disse Bill.
Daphne gli piaceva. Sembrava una di quelle donne simili a Simone.
Allegra e con il senso dell'umorismo. Non era molto alta, e non era ne
magra ne grassa. Più di tutto lo aveva colpito il suo
aspetto. Non sembrava affatto una donna classica. Sembrava giovanile.
Tom invece non aveva avuto un'ottima impressione. Quella donna aveva
comunque in qualche modo, sostituito loro madre, e lui questo non lo
poteva accettare.
Arrivarono alla macchina. Un enorme Cadillac grigio metallizzata.
- O porca puttana!!!-
- Tom!- Simone lo riprese subito
- Scusa, ma hai visto che macchina???-
- Non mi sembra comunque il caso di fare tutto questo chiasso-
- Mi dispiace Tom, ma questa macchina non è mia!-
- E allora qual è?-
- Tom!- di nuovo Simone lo riprese
- Non preoccuparti Simone, i ragazzi curiosi sono sempre i
più intelligenti-
- Ahahah, Tom intelligente, questa donna si che è simpatica-
disse Bill
- Cretino, comunque grazie Daphne, sei la prima che mi dice una cosa
del genere!!!!- disse Tom rivolgendosi prima al fratello, che ancora
rideva e poi a Daphne. Forse poteva essergli anche lontanamente
simpatica.
Daphne intanto rideva.
- Per risponderti Tom, questa macchina non è proprio mia,
perchè quella che guido di solito è stata
sfondata, e tra parentesi è colpa di Hans che è
da mesi che gli dico di comprarsi un paio di occhiali. Quindi la mia
ditta, dato che servo in ufficio mi ha dato questa, finchè
la mia non sarà riparata-
- Accidenti, mamma perchè anche tu non sfondi la tua, magari
di danno anche a te qualcosa che funzioni e che non si spenga tutte le
volte che vogliamo usarla- disse Bill
- Molto simpatico tesoro!!-
Una ventina di minuti dopo arrivarono a casa.
Era un posto molto carino. Una villetta di due piani con un ampio
giardino.
- Che bella casa Daphne, complimenti!-
- Grazie Simone, a proposito, a che ora hai il treno di ritorno?-
- Hai voglia di mandarmi via?- chiese offesa la donna
- Assolutamente no, avevo anzi intenzione di invitarti a pranzo se non
avevi il treno prima!!!- aggiunse frettolosamente la donna
- OH, perdonami!-
I quattro entrarono in casa.
- Ben ragazzi vi mostro la casa. Al piano terra, c'è la
cucina e la sala da pranzo, che sono a destra dell'atrio. Quella porta
la davanti è la camera da letto mia e di Hans. Questo a
sinistra è il salotto. Scusate il disordine, ho cercato di
dare una ripulita nell'ultima settimana, ma con poco successo-
Tom e Bill, si guardarono intorno. Non c'era traccia di polvere, ne di
oggetti fuori posto. Non si poteva chiamare ordine quello!! Era molto
di più.
- Laggiù abbiamo la scale che porta al seminterrato-
Bill si guardò in giro. La casa era davvero molto grande.
Sopra al camino, era appeso un quadro enorme. Era un ritratto. Due
bambine, entrambe sui cinque anni, forse meno. Entrambe con i capelli
castano scuro. Non si assomigliavano molto. La prima, che sembrava
più grande, aveva degli occhi verdissimi. Portava una
salopette di jeans con sotto una maglietta azzurra. La seconda, quella
più piccola, aveva gli occhi nocciola, e ora che Bill li
osservava meglio, sembravano uguali ai suoi, forse più
scuri. Aveva un vestito giallo con tanti fiorellini, e i capelli a
caschetto, sulla frangia erano tenuti su, come se fossero una banana.
Quando salirono al piano di sopra, scoprirono che era un lungo
corridoio con cinque porte.
- Bene, questo è il bagno, mentre queste due camere, sono le
vostre. Scegliete voi quale preferite. Bene questo è tutto.
Potete iniziare a disfare le valige!-
Daphne e Simone scesero al piano inferiore.
- Accidenti che casa! Papà si è trattato bene!-
disse Bill
- Secondo me invece è lei che è ricca,
papà fa il camionista!-
sottolineò Tom
- Giusto hai ragione, comunque che camera prendi?-
- Quella a destra, dalla parte della strada, va bene a te?-
- Si, si, guarda mi resta indifferente-
- Secondo te perchè non ci ha detto che c'è nelle
altre due camere?-
Disse Tom con un'aria troppo furba, che a Bill non piaceva affatto
- Tom non siamo autorizzati, non è casa nostra!-
- Bè tecnicamente lo è dato che ci vive nostro
padre, quindi...-
- BILL! TOM!- un urlo della madre richiamò l'attenzione dei
gemelli
- Andiamo Indiana Jones!!- disse Bill prendendo per mano il fratello
Quando arrivarono di sotto trovarono la madre e Daphne pronte per
uscire.
"Fantastico se escono potrò dare un'occhiata a quelle
stanze" pensò subito Tom
- Daphne mi porta a fare un giro ad Hannover, venite!-
- Ma mamma...- Tom si sgonfiò tutto, ma forse poteva
scamparla
- Niente storie Tom, passerai qui molto tempo, devi iniziare ad
ambientarti!-
- Veramente dobbiamo disfare ancora le valige - intervenne Bill. Anche
se non approvava l'idea del fratello, era curioso anche lui
- Bill, Daphne ha detto che in centro c'è il più
grande negozio della zona di gioielli gotici, penso che potrebbe
interessarti!-
- Arrivoooooooo!!!- urlò il moro e si fiondò
verso la porta
"Fantastico abbandonato dal mio gemello per dei gioielli!!!! La
prossima volta convinco l'infermiera (vd. capitolo 1) a fare
cambio!”
- Tom?- Daphne guardò speranzosa il ragazzo
- Va bene mi avete convinto!!!-
Quando arrivarono in centro Tom e Bill erano entrambi a bocca aperta.
Quel posto era fantastico! A Bill uscirono i cuoricini dalla testa
quando entro nel negozio di gioielli. E Tom poté notare che
era pieno di belle ragazze.
- Sai Bill forse non è stata una così cattiva
idea venire!-
- già. io ADORO, questo posto-
I due risero, e continuarono a camminare per almeno mezza giornata.
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