CAPITOLO PRIMO: ( l’inizio della scuola )
E anche quest’anno era arrivato il primo giorno di scuola, il tanto odiato 15 Settembre, la cosa
sconvolgente non era tanto il fatto che questo giorno fosse odiato dai liceali ma che fosse detestato da tutti
gli studenti di tutte le età. Torniamo a noi, quel giorno stranamente mi svegliai prima che la sveglia
iniziasse a fracassarmi le orecchie con la sua musica, presi il telefono e controllai l’ora e scoprii che erano
appena le sei del mattino e quel giorno l’entrata a scuola sarebbe stata alle dieci. Decisi di alzarmi, intanto
il sonno se n’era andato a farsi benedire, feci colazione con la mia fedele tazza che non mi abbandonava
mai e poi andai al bagno per prepararmi. Mezz’ora dopo mi trovavo in camera mia sola con i miei dubbi sul
cosa mettermi, voi ovviamente vi starete chiedendo se una persona sana di mente possa avere dei dubbi
sul cosa indossare, bè voi dovete sapere miei cari lettori che fino al mese scorso nell’armadio avevo
solamente vestiti neri e magliette grigie; in un bel giorno d’Agosto però mia madre decise di fare piazza
pulita di tutte le mie cose e rinnovarmi interamente il guardaroba in quanto secondo lei i miei vestiti non
erano adatti ad una ragazza di sedici anni. All’incirca ci misi ben quarantacinque minuti a decidere cosa
indossare, alla fine optai per un paio di jeans blu notte e una maglietta a mezze maniche bianca con le
converse dello stesso colore. Dato che mi rimanevano due ore e mezza di tempo accesi il pc e controllai il
sito sul quale pubblico le mie storie , ah già che sbadata che sono, non ve ne avevo mai parlato, amo tutto
ciò che è arte, soprattutto scrivere, lo faccio da quando ero bambina e credo sia l’unica cosa che mi riesca
meglio ma non importa a nessuno intanto sono sempre una stupida. Mentre stavo usando il pc sentii il mio
cellulare squillare e mi accorsi che la suoneria era orribile, prima o poi l’avrei dovuta cambiare, mi alzai,
presi il telefono e risposi
< Chi è?>
< Anya sono Alessia, che ne dici se andiamo a scuola insieme?>
< Va bene, oltre a te viene anche Marica con noi?>
< Si, allora ci vediamo a Re di Roma alle nove e mezza alla piazzetta ok?>
< Si perfetto allora a dopo ciao >
< Ciao > .
Alessia e Marica sono due delle mie più care amiche, andiamo a scuola insieme dalla prima media,
quante ne abbiamo fatte e passate, pensate miei cari lettori che non basterebbe un millennio per
descriverle tutte. Se volete posso descrivervi le mie amiche, lo faccio lo stesso anche se non ve ne importa
nulla. Allora Alessia è una ragazza schietta che dice tutto ciò che pensa senza mezzi termini, purtroppo
l’altezza non è il suo forte ( non diteglielo mi raccomando ) però sa farsi rispettare ugualmente, ama i
cavalli e i videogiochi, una delle cose che odia di più è lo studio, per quanto riguarda l’aspetto fisico i suoi
capelli sono mossi e castani e gli occhi sono dello stesso colore, porta gli occhiali anche se da un paio
d’anni porta le lenti a contatto, inoltre non è molto magra ma non è nemmeno molto grassa diciamo che è
quasi nella norma, mi sono dimenticata di dirvi che ha un grande senso dell’umorismo ed è molto furba ed
intelligente. Ora veniamo a Marica, lei sembra essere nata per stare sul palcoscenico, è un attrice
bravissima, è portatissima per lo studio, credetemi sembra che nella vita faccia solo quello anche se non è
così, è abbastanza alta e magra, ha i capelli lunghi neri e gli occhi che hanno le tonalità che variano dal
verde a castano, è altruista anche se testarda, è un po’ permalosa e vanitosa ma sa essere un ottima
amica e ascoltatrice, inoltre i suoi consigli sono sempre utili. Riprendiamo il racconto della giornata.
Appena spensi il pc, controllai l’ora e mi accorsi che mancavano 25 minuti all’appuntamento, allora decisi
di prendere la mia borsa, le cuffiette con le chiavi e uscii di casa. Mentre percorrevo la strade per arrivare
alla metro feci partire la musica, la prima canzone della mia playlist era Stop and stare degli One Republic
. Arrivai all'appuntamento con cinque minuti di ritardo , come al mio solito ( dovete sapere che sono una
ritardataria incallita ). Quando vidi Alessia le corsi in contro e salutai sia lei che Marica
< Allora siete pronte ad iniziare un nuovo anno?> chiese Marica con la sua solita euforia travolgente,
< Per niente, io oggi volevo continuare a dormire, stavo facendo un bellissimo sogno > brontolò Alessia,
< Io nemmeno volevo andare a scuola, oggi però mi sono svegliata alle sei e mi sono annoiata a casa
quindi preferisco andare a scuola> risposi io ,
< Dai che anche quest’anno andrà bene>riprese Marica,
< Non ne sarei così sicura> disse Alessia,
< Già, vabbè ragazze sbrighiamoci che se no facciamo tardi > e così ci incamminammo verso la scuola.
Entrammo alle dieci precise. Quando varcammo la soglia della classe vidi gli stessi volti delle persone
che non sopportavo, in teoria non mi avevano fatto nulla però dato che non gli stavo simpatica loro non
stavano ( e non stanno tutt’ora ) simpatici a me. Salutai tutti con un cenno della mano e mi andai a sedere
accanto a Youling, la mia amica un po’ bambina che conosco dal primo anno di superiori. Quindici minuti
dopo entrò il professore d’Italiano che dopo aver finito l’appello iniziò a fare la sua solita ramanzina. Dovete
sapere che lui se non fa almeno una ramanzina al giorno non è soddisfatto e noi che siamo suoi alunni
siamo i principali bersagli.
La giornata passò abbastanza velocemente anche se fu molto pallosa. Finalmente dopo aver passato
quattr’ore dentro quel manicomio di scuola decisi di chiamare Cristina la leale amica che conosco dai
tempi della scuola materna. La chiamai e le chiesi se quel pomeriggio poteva uscire, la risposta che
ricevetti fu si. Passammo circa quattro ore a passeggiare per via Tuscolana, fino a quando giunte le sette
della sera non decidemmo di tornare a casa.
Anche il 15 di Settembre era passato, era stato un giorno come tutti gli altri ma da lì in poi sarebbe
cambiato tutto, stravolgendo completamente la mia vita.
Angolino degli arcobaleni:
allora per il momento non è successo nulla di eclatante ma datemi qualche altro capitolo e vedrete, spero di non avervi annoiati, un abbraccio
ARCOBALENO_ |