And the Oscar goes
to...
Capitolo 7. Epilogo
Questa
notte fa davvero caldo, nonostante le finestre aperte; se c'è
una cosa che odio di Los Angeles è l'umidità. Mi alzo e
vado in bagno per rinfrescarmi un po'. Apro l'acqua fredda e mi bagno
il viso e il collo, più volte, provando a liberarmi di quella
sensazione fastidiosa. Mi asciugo e fisso il mio riflesso allo
specchio: i capelli sono spettinati, più ricci del solito
perché dopo la doccia non li ho asciugati col phon, non ho
occhiaie ma lo sguardo è assonnato. Il party a cui avevo
partecipato è iniziato nel tardo pomeriggio ed è finito
solo due ore fa, quindi sono molto stanca. Il che ultimamente accade
spesso. Esco dal bagno e torno in camera, stendendomi subito sul
letto cercando di non fare troppo rumore ma, ovviamente, finisco per
farne il doppio.
“Jen?”
L'ho svegliato, mannaggia a me. La piccola lampada sul comodino si
accende e due occhi color nocciola mi scrutano preoccupati. “Che
succede? Stai male?”
Gli
sorrido e scuoto leggermente la testa. “No, avevo caldo e sono
andata a rinfrescarmi. Ma non ha funzionato molto.”
“Sicura?
Non saremmo dovuti andare lì, ti sei stancata troppo.”
“Josh”,
mi giro su un fianco per guardarlo meglio, “sto bene, sul
serio. Non preoccuparti.”
“Come
se fosse facile.” borbotta lui di rimando, i suoi occhi sono
divertiti.
Allungo
una mano e gli accarezzo i capelli, spostando qualche ciocca dalla
fronte, e poi seguo con le nocche il profilo della sua mascella, un
tratto di lui che mi è sempre piaciuto. Mi avvicino e gli
bacio la punta del naso, incontrando poi il suo sguardo. “Te
l'ho mai detto che sei la persona più apprensiva del mondo?”
sussurro, continuando ad accarezzargli la guancia.
Josh
socchiude leggermente gli occhi, come se ci stesse riflettendo su.
“Mmh no”, si blocca per afferrarmi la spalla e spingermi
sul materasso, guardandomi dall'alto mentre ghigna divertito, come
fece durante la notte degli Oscar di un anno e mezzo fa, “ripetilo
se hai coraggio.”
Sto
per rispondergli a tono ma non riesco a formulare pensieri coerenti
perché il mio ragazzo comincia a lasciarmi una scia di baci
lungo il collo e sulla spalla. “Che stai facendo?” riesco
a dire.
“Dai
Shrader, secondo me puoi arrivarci.” mormora lui tra un bacio e
l'altro.
“Ho
una mezza idea, sì.” sospiro, passando le braccia
intorno al suo collo per avvicinarlo a me.
Se
ne accorge e, per farmi un dispetto, si allontana. “Non così
in fretta, tesoro.”
Assumo
un'espressione contrariata e lui ride sommessamente; con una mano fa
scivolare in alto la canottiera che indosso e si sposta più
in basso. “E qui come va?” chiede, prima di baciare
delicatamente la mia pancia.
“Anche
lui sta bene. O lei.”
“Mi
piacerebbe una femmina, specialmente se fosse bella come la mamma.”
Ecco,
questo è uno di quei momenti in cui sento un nodo un gola.
Sentirlo parlare in questo modo mi emoziona sempre. Sarà un
papà fantastico, già lo so. Mi metto seduta, gli prendo
il viso tra le mani e lo bacio, come se volessi donargli tutta me
stessa, ancora una volta. Automaticamente il contatto si accende di
passione e desiderio, ma non voglio lasciarmi trasportare da tutto
questo, non ancora.
“Ti
amo Josh.” gli dico, cercando di mantenere la voce ferma ma con
scarsi risultati.
“Ti
amo anch'io. Aspetta, perché piangi?”
“Sono
solo felice. Stiamo insieme, ci amiamo e tra sei mesi avremo un
bambino. È tutto così perfetto.”
Mi
sorride di nuovo e riprende a baciarmi, i pochi indumenti che avevamo
addosso finiscono a terra nel giro di pochi secondi. I nostri corpi
sudati si uniscono di nuovo, perfetti, nati per completarsi a
vicenda. Perché io e Josh siamo questo, da sempre: due persone
fatte per stare insieme. È cominciato tutto con una splendida
amicizia che ha avuto i suoi momenti difficili, ma che è
servita da base per un rapporto nuovo, nato quella fatidica notte,
con quel bacio rubato. L'ingenuità dell'uno e l'impulsività
dell'altra hanno rischiato di rovinare tutto ancora una volta ma,
quando Josh mi ha chiesto di scegliere, mi sono resa conto che non
avrei più potuto fare a meno di lui, doveva far parte della
mia vita. Sapevamo di essere innamorati da tempo ma nel giro di
questi pochi mesi lo abbiamo compreso appieno, imparando a conoscerci
ancora meglio e anche ad accettare i nostri difetti. Da quando stiamo
insieme, non sento più quell'ansia che mi invadeva ogni volta
che dovevo sfilare su un red carpet, perché ora c'è lui
accanto a me, c'è lui a tenermi la mano, c'è lui a
farmi sentire la donna più importante del mondo. Credevo che
non avrei mai provato tanta gioia in vita mia, e invece mi sbagliavo,
perché adesso dentro di me sta crescendo il nostro bambino e
sento che non potrei essere più felice di così.
Ciao
ragazzi!
Eccoci
qua, siamo giunti all'ultimo capitolo di questa piccola fanfiction
Joshifer che spero vi sia piaciuta. Ringrazio tutte le persone che
hanno letto, seguito e recensito la storia capitolo dopo capitolo,
non immaginate quanto mi faccia piacere tutto questo! :)
Grazie
ancora, vi adorooo <3
Ci
vediamo alla prossima fanfiction!
Con
tanto tanto affetto,
Sara
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