vampire knight cap ultimo
Povera,
povera Tenshi! E' da due ore che sta facendo esercizi di respirazione
per cercare di calmarsi.
Adesso però sta esagerando. Tra un po' c'è l'alba!
- Ehm... Tenshi... - provai a chiamarla. Non rispose.
- Tenshi...
Ancora niente.
- Tenshi! In giardino c'è Aido nudo!
- Oddio! Dove?!
Ogni tanto ci vuole. Dopo aver accurato che effettivamente non
c'è nessuno in giardino, Ten-chan mi venne incontro con aria
minacciosa.
Mi sollevo per il colletto della camicia, mostrando i denti.
- Ichigo, lo sai, vero, che mi hai fatto venire un'accidente? Come ti
viene in mente di dire certe cose? - mi ringhiò contro.
- Scusa, ma non riuscivo a catturare la tua attenzione... - bisbigliai
spaventata. Era meglio moderare le parole. Pena: morte istantanea per
congelamento. Non potevo mica dirgli 'Razza di rimbambita, vuoi
muoverti sì o no?!'. Decisamente non potevo.
Tenshi strinse ancora il bavero, poi mi lasciò andare.
Si tolse la giacca e la buttò ul letto, sospirando.
- Su, diamogli sta cavolo di cioccolata. - disse impassibile, prendendo
il suo pacchetto per il fiocco.
- Tenshi, non puoi affrontare San Valentino con questo spirito. Devi
dichiararti, non affrontare un incontro di wrestling. - dissi cauta,
mentre la gurdavo raggiungere la porta.
- Certo, certo. - disse noncurante, sbattendosi la porta alle spalle.
Avevo un pessimo presentimento.
Tenshi uscì dalla stanza in punta di piedi, guardandosi in
giro.
All'improvviso, qualcuno la afferrò per la vita e le
tappò la bocca, trascinandola in fondo al corridoio. Dato
che
sapeva benissimo chi era, non ci volle molto prima che Tenshi
arrossì.
Non appena il suo rapitore allentò la stretta e le tolse la
mano
dalla bocca, Ten-chan si voltò inviperita verso di lui.
- Ma cosa diavolo stai facendo?!
Aido le sorrise innocentemente.
- Non ti trovavo da nessuna parte, e così...
- Hai pensato bene di rapirmi! - concluse Ten-chan per lui.
- Comunque, perchè mi cercavi? - domandò
scocciata -
dimenticandosi del tutto per quale motivo era uscita dalla sua stanza.
- Perchè... - iniziò a frugare nella tasche dei
vestiti, un'espressione concentratissima sul volto.
- Ah! Ti devo dare questo!- esclamò all'improvviso, tirando
fuori dalla tasca un pacchettino viola con un nastro dorato.
Si inginocchiò davanti a lei, porgendoglielo.
- Tenshi, io ti amo. Amo tutto di te. Dalla prima volta che ti ho
vista. Davvero. - disse velocemente, con gli occhi rivolti al pavimento.
Dire che Ten-chan rimase stupita è veramente poco,
più che altro era... scoccata all'inverosimile, veramente.
La dichiarazione di Aido - molto romantica - l'aveva fatta da prima
arrossire furiosamente, poi sbiancare pian piano.
Aveva preso il pacchetto dalle sue mani, prima di accasciarsi al suolo.
Aido si era subito chinato su di lei, sinceramente preoccupato.
- Ehi, Tenshi! Cosa succede?! - chiese allarmato, scuotendola per le
spalle.
Lei scoppiò a piangere come una bambina.
- Cosa... cosa è successo? Non lo vuoi?! Non mia ami?! Non
ti
piace la cioccolata?! Non ti piace il pacchetto?! Per caso ho sbagliato
giorno?! - esclamò, facendo salire il tono della sua voce
gradualmente.
Tenshi si calmò, lo guardò un attimo con occhi
tristi.
- Non... è che... - si fermò, chiedendosi se era
il caso di dirglielo.
- E' che...
- E' che?! - chiese al limite dell'esasperazione Aido, scuotendola
talmente forte che molto probabilmente tutti i suoi organi devono
essersi scambiati di posto.
- A San Valentino sono le ragazze a dare la cioccolata, non i ragazzi!
Aido spalancò gli occhi, interdetto.
Silenzio.
- Scema! E tu badi a queste cose?! - sorrise Aido, abbracciando la
poveretta, che, inerme tra le sue braccia, si preoccupava ancora del
fatto che il protocollo di San Valentino era stato violato senza
pietà. Sorvolò - o forse non lo sentì
proprio -
sul fatto che Aido l'avesse chiamata scema - anche se per gioco.
- Bè, tu non hai niente da darmi? - chiese malizioso,
guardandola in faccia.
- Tipo questo? - aggiunse, sventolandole davanti al naso il suo regalo.
- Ma... da dove l'hai preso? - chiese sorpresa Tenshi, allungando al
mano per prenderlo.
- A-ah-ah, cara, non te lo cedo così facilmente. - le
sussurrò all'orecchio, quando lei appoggiò la
mani sulle
sulle spalle per issarsi e prendere il pacchetto, che lui aveva -
crudelmente - allontanato da lei con il braccio.
- E dai, dammelo! - si lamentò, allungando il braccio
più che poteva.
- Ma neanche per idea! Dopotutto è per me, no? - rise Aido.
Tenshi dovette ammettere che aveva ragione, ma doveva dargliela lei, la
cioccolata, maledizione!
Quando finalmente la vampira riuscì a strapparglielo dalle
mani, persero entrambi l'equilibrio e caddero all'indietro.
- Però, che testa dura... - commentò Aido,
guardando
Tenshi coccolare e baciare il suo pacchetto. Ma la sua affermazione si
riferiva al fatto che Ten-chan faceva di tutto per ottenere
quello
che vuole, oppure lo stava dicendo perchè lei aveva appena
sbattuto la testa sul suo petto - e non gli aveva certo fatto bene?
Mentre Tenshi continuava ad adorare il suo cioccolato, Aido la fissava
con le sopracciglia alzate. Tento di rialzarsi, ma Ten-chan -
praticamnete sdraiata su di lui e troppo occupata con le sue cose - non
glielo permetteva.
- Potresto toglierti? - domandò, schioccando le dita davanti
alla sua faccia, per richiamare la sua attenzione.
Tenshi lo guardò per un momento con sufficienza - irritata
di
essere stata interrotta nell'atto di contemplazione del cioccolato - ma
non lo ascoltò. Aido sbuffò sonoramente, pensando
a un
modo per rialzarsi senza doverla ghiacciare e portarla via.
- Ok... se non vuoi andartene, allora resta pure qui. -
ghignò,
avvolgendo il corpo della ciocco-maniaca con le sue braccia. Se non
potevano togliersi di lì, tanto valeva trarre i vantaggi
della
situazione.
- No, un momento... - tentò di protestare Tenshi,
dimenandosi tra le sue braccia.
Ogni sua protesta fu bloccata dalle labbra di Aido.
- Sennò cosa mi fai? - sogghignò il ragazzo una
volta
staccatosi da lei, osservando la sua faccia interdetta ed arrabbiata.
Tenshi fece lavorare il cervello a ritmi pazzeschi per fargli trovare
una risposta - considerando tutti i fattori dovuti alla situazione -
come batticuore, rischio serio infarto, rossore incontrollabile,
tremarella, stomaco in gola... era una discarica vivente - che comunque
non trovò.
Così resto muta, fissando il vampiro davanti a se. Le
tremava il
sopracciglio. Brutto segno: si stava arrabbiando di brutto. E questo
succede quando non sa rispondere per le rime...
- T-tu! - esclamò furiosa, puntandogli il dito contro.
- Io? - Aido sorrise divertito.
- Tu... potresti almeno ringraziare! - e gli ficcò in mano -
senza troppi complimenti - il pacchettino.
- Ah, bè... grazie! - disse stupito Aido, aprendo il
pacchetto.
- E smettila di prenderti gioco di me! Non è affatto
divertente!
- urlò lei - con un tono un poco stridulo e isterico.
- Chi, io? - Aido non riusciva più a trattenere le risate.
- Io ti ammazzoooo!! - urlò Tenshi perdendo definitivamente
il controllo e saltando addosso al povero - ? - Aido.
Cominciò a riempirlo di botte - rissa! Rissa! - ma lui passo
al
contrattacco facendole il solletico - e chi resiste al solletico?
- Uh uh! Basta, ti prego, basta! - Tenshi era rossa e rideva come una
pazza, mentre Aido - sopra di lei - continuava imperterrito a farle il
solletico - ignorando bellamente la sua posizione.
E a questo punto ci chiediamo che fine hanno fatto tutti, per non
sentire tutto questo fracasso. Detto, fatto: io mi ero addormentata -
la sua dichiarazione stava andando troppo per le lunghe - ma gli altri
si stavano leggermente insospettendo e preoccupando, quindi decisero di
uscire dalle proprie camere.
Abbastanza lentamente perchè Aido li sentisse e si mettesse
al
riparo insieme alla sua amata. Dei vampiri interrotti nel bel mezzo del
loro sonno ristoratore sono ben pericolosi.
Quando Rima, Ichijo, Shiki e Ruka si affacciarono sul
corridoio, lo
videro deserto - ma nessuno notò la finestra semi-aperta.
Così - abbastanza perplessi - tornarono alle loro camere.
Intanto, fuori dalle finestra - praticamente appiccicati alla parete e
con i piedi ben incollati al cornicoone - stavano Tenshi ed Aido.
Quest'ultimo aveva tappato la bocca della vampira vicino a lui, che
portava ancora i segni di una dose industriale di solletico. La sua
faccia tornò pian piano al colore normale, e il suo respiro
si
faceva regolare.
- Tutto a posto? - chiese Aido, guardandola preoccupata.
- Certo... se non fosse che poco fa, se non fossi stata un vampiro,
sarei morta soffocata, ma tu mi avresti seguita. - sorrise
angelicamente, mentre Aido era sbigottito.
- Ehm... scusa, non volevo...
- Ma figurati! - sorrise Tenshi, dandogli una pacca 'amichevole', che
quasi non lo fece cadere.
- Ma sei pazza?! - esclamò lui, appena ebbe ripreso
l'equilibrio.
- E' quello che ti meriti! - disse seccata Tenshi, incrociando le
braccia.
- E' così che vuoi trascorrere San Valentino?! -
commentò stizzito Aido, fissandola negli occhi.
- San Valentino...? Oh, ma certo, è oggi! - Tenshi cadde
letteralmente dalle nuvole. E dire che prima si faceva così
tanti problemi...
- Ma dai?! - sospirò lui, alzando gli occhi al cielo.
- Vuoi andare sul tetto? - chiese Aido all'imrpovviso, tendendole la
mano.
- Eh? Ok... - accettò sospettosa Tenshi, mentre lui
afferrava la sua mano e la aiutava a salire.
- Ho un dejavu... - disse Ten-chan, appena arrivata in cima.
- E tra poco te lo sembrerà ancora di più... -
disse Aido, sedendosi vicino a lei.
- Cosa...? - chiese confusa Tenshi, girandosi a guardarlo.
Aido la zittì con un bacio. E sono due...
Quado si allontanò da una scoccata Tenshi, Aido si
leccò le labbra.
- Non so te, ma io questo giorno me lo immagino così. -
sorrise.
- Mpf!
Tenshi incrociò le braccia e voltò la testa
dall'altra parte, imbronciata.
- Suu, non far così... - sorrise Aido, scoccandole
un bacio sulla guancia.
- Ehi, non baciare le persone senza preavviso! - Tenshi
spalancò gli occhi, arrossendo.
- Ma noi ormai ci possiamo considerare fidanzati, no? - disse allegro
Aido, abbracciandola.
- Eh-ehi! - protestò Ten-chan, scalpitando.
Aido non la ascoltò - ma che sorpresa -, ma
contiuò a
coccolarla, mentre la faccia della malcapitata assumeva colorazioni
anormali.
- Ehi, non sono un gatto! - si lamentò Tenshi, cercando di
sottrarsi alle torture - che in fondo non le dispiacevano.
- Sì, invece! Sei la mia gattina! - miagolò -
tanto per rimanere in tema - Aido.
- Come mi hai chiamato?! - esclamò rossissima lei.
- Ouch! - disse lui in risposta.
- Ma che razza di risposta è...? - chiese abbastanza biasita
Tenshi, guardandolo coprirsi gli occhi.
Guardò dove Aido stava indicando, e i suoi occhi si chiusero
istantaneamente.
- Cavolo! Sta albeggiando! Ce ne siamo dimenticati! - disse irritata,
infastidita, stizzita - senza contare che si sentiva estremamente
stupida - Tenshi, che aveva messo il braccio davanti alla faccia.
- Forse è meglio che rientriamo... - suggerì
Aido,
preparandosi a scendere giù dal tetto - che, per loro, deve
essere un posto molto romantico.
- Ma dai? - disse seccata Ten-chan, seguendolo.
Una volta entrati dalla finestra, si guardarono in giro per vedere se
c'era qualcuno.
- Sembra non ci sia nessuno. - confermò Aido, sedendosi per
terra.
- Così pare. - sbadigliò Ten-chan, aprendo la
scatola dei cioccolatini.
- Non vai a dormire? - chiese sospettoso Aido, osservandola ingurgitare
tre cioccolatini alla volta.
- Hanno la marmellata dentro, vero? Geniale! E comunque no, niente
è più importante del cioccolato. -
annuì
solennemente.
- Bè, se è così ti faccio compagnia. -
affermò Aido, prendendo anche la sua cioccolata.
- Mi chiedo come sia possibile... - iniziò a dire Tenshi,
con la
bocca piena ed impastata dal cioccolato misto a marmellata.
- Che cosa?
- Voglio dire, ci conosciamo da quando eravamo piccoli, appure non ci
siamo riconosciuti quando sono venuta qui.
- Ah bè, non chiederlo a me... forse non ci abbiamo mai
pensato
troppo. E poi, non sembri avere una gran voglia di ripensare al passato.
Un lampo di tristezza passò negli occhi di Ten-chan, ma lei
continuò, imperturbabile, a mangiare.
- Su questo hai ragione. Ma ciò non vuol dire che non
possiamo
ripensarci adesso. Ti ricordi quanto ti divertivi a rubarmi la
cioccolata? - sorrise lei.
- Ah... già... - rise imbarazzato Aido, passandosi una mano
fra i capelli.
- E quella volta che ci siamo letti tutta la biblioteca? - disse ancora
la ragazza.
- Ci stavamo annoiando così tanto che abbiamo perso la
cognizione del tempo! - esclamò Aido, ridendo divertito.
Le loro voci si stavano alzando di tono, cosa che mi svegliò
dal
mio sonno. Dovette aver svegliato anche Kain, perchè me lo
ritrovai davanti alla porta, quando uscii.
Tenshi ed Aido si stavano rotolando per terra dalle risate, nel
ricordare i bei tempi andati.
- E quella volta che abbiamo ghiacciato il pavimento? -chiese tra le
lacrime Ten-chan.
- Come scordarselo! Kain non la smetteva più di scivolare! -
sghignazzò Aido, ignorando deliberatamente la presenza del
cugino vicino a se.
- Invece di urlare ai quattro venti cosa mi ruppe la schiena, che ne
direste di andare a dormire? - chiese Kain, abbastanza scocciato.
- Stiamo solo ricordando i vecchi tempi! - sorrise innocente il
biondino.
Kain sospirò e si passo una mano sulla faccia.
- E quella volta del thè? - chiese Aido.
- Ti ricordi la faccia di mia madre quando ci vide?! - Tenshi stava
battendo i pugni a terra, nel tentativo di non soffocare dalle risate.
- Mi sa che domani questi due non li svegliamo neppure con le
cannonate... - sospirò Kain, avviandosi verso la sua camera.
- Sempre se non stanno tutto il tempo qui... - commentai divertita,
entrando nella mia camera.
The End
(Ma tanto vivranno in eterno, quindi non ci sarà mai una
fine)
Sniff
sniff! E' la fineee! T_____T E invece no! In un atto di
carità
assoluta, mi piacerebbe fare un epilogo di questa storia, ma voi dovete
darmi le idee, sennò non lo faccio! Sinceramente
sento che
manca qualcosa a questo capitolo, ma non riesco a trovare cosa.
Aiutatemi, vi prego!
Ed ora, vorrei
ringraziare tantissimissimissimo Kahoko, TemariCross, Sammy Cullen,
kiki91, mikamey, kikka_bill ed AliDiPiume per aver recensito! Harigato!
Ed anche ad Anastasia9, che ha aggiunto la fanfiction nei preferiti!
Spero di rivedervi nel prossimo capitolo - se ci sarà!
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