Capitolo
nove.
Mi sveglio di nuovo presto, scendo e trovo la nonna già in
cucina che beve il caffè.
< < Già in piedi? > >
< < Si, non ho dormito molto bene >
> mi prendo il solito succo di frutta e per una volta
decido di mangiare qualcosa, di solito non mangio mai a colazione.
< < Cosa c'è? Non ti sei divertita ieri sera
con le tue amiche? > >
< < Si si, ci siamo divertite, ma Valentina ci ha dato
una notizia che mi ha lasciata del tutto spiazzata > >
dico mentre spalmo pigramente un pò di marmellata, fatta da
mia nonna, sopra una fetta biscottata.
< < Oh cielo, cosa le è successo? >
> sembra preoccupata.
< < Niente di grave, se ne va dieci mesi con
un'associazione umanitaria in giro per l'Europa. > >
Mia nonna appare un pò sconcertata. < < Un'
associazione umanitaria? Di che cosa si tratta? > >
< < Farà animazioni per i bambini disagiati
,ci sono anche dei clown > > sbaglio o fa freddo qua
dentro?
< < Wow, questa si che è una notizia. Ma
è una cosa sicura? Insomma, partire così con
degli sconosciuti, bisogna avere un bel coraggio. > >
O mio Dio, ma allora non sono solo io a credere che Valentina
finirà ammazzata in un vicolo in Serbia.
< < E' così contenta! Era al settimo cielo.
Per me è pazza. > >
< < Dici così perchè ti
mancherà. Ma vedrai che anche tu ti farai delle nuove
amcizie e non ci penserai più. > >
Sgranocchio la mia fetta biscottata chiedendomi a cosa si riferisce.
Nuove amicizie? Parla forse delle sue amiche del ramino?
Poi capisco.
Ma certo, il mio cosìddetto lavoro. E' convinta che
verrò assunta da qualche parte e che farò
amicizia con tutti i colleghi. Si certo, come no.
Non sa che non ho alcuna intenzione di farmi assumere da nessuna parte.
< < Però Ambra mi ha detto che vuole lasciare
Alberto! > > dico con un gran sorriso stampato in faccia.
< < Oh Anais! Non dovresti gufare così contro
la loro relazione! Non è che dato che tu sei single devi
costringere anche le tue amiche ad esserlo! > >
Cosa? Ma di che diavolo sta parlando? Ok si, forse un paio di volte le
ho accennato al fatto che muoio dalla voglia che Ambra scarichi
Alberto, ma sarei felicissima anche se restassero insieme.
Scherzo ovviamente. Non vedo l'ora che molli quel pirla.
< < Non so di cosa tu stia parlando! Guarda che io ADORO
Alberto! E' così simpatico! > >
Mia nonna mi guarda con l'espressione di chi non se l'è
bevuta affatto.
< < Si certo, come no! > >
< < Guarda che io non voglio che Ambra sia single! Solo
che non stia più con quel deficiente! > >
Prima che possa dire altro aggiungo < < E comunque tu
parli così perchè non lo conosci! Se lo
incontrassi la penseresti come me! > >
In quel momento entra in cucina mia mamma assonnata con la sua
vestaglia La Perla pagata un sacco mentre io compro la biancheria
intima da Tezenis.
< < Buongiorno Monica! > > esclama mia
nonna. E' l'unica persona mattutina in casa, noi altri siamo
più del tipo che è meglio lasciarci stare se non
vuoi rimetterci una mano.
Mia mamma le molla un'occhiataccia, riempie due tazzine di
caffè, mette alcune fette biscottate in un piatto, sistema
tutto in un vassoio insieme al vasetto di marmellata e se ne torna in
camera senza aprire bocca.
Wow, tua mamma porta la colazione a letto a tuo padre, è
così romantico! Starete pensando voi.
Fidatevi, non c'è assolutamente niente di romantico.
Circa due anni fa i miei fecero una scommessa idiota, aveva a che fare
con le elezioni politiche, chi perdeva doveva portare la colazione a
letto all'altro ogni week end. Per sempre.
Mia mamma perse. Per quello ha sempre quell'aria assassina il sabato
mattina.
Questa vicenda mi ha insegnato due cose: mai fare scommesse e tenermi
alla larga dalla politica.
La mattina io e mia nonna ce ne andiamo a fare una passeggiata
portandoci dietro Lafayette, per cui il nostro passo è
ancora più lento del solito.
La nonna è sempre convinta di dover levare le tende quando i
miei sono a casa, è convinta che vogliono essere lasciati
soli nei loro giorni di riposo, così ce ne andiamo sempre a
fare camminate o gite in bicicletta. Pensa sempre di essere un peso, la
mamma dovette insistere a lungo per convincerla a trasferirsi da noi
dopo la morte del nonno, io e mio padre ci unimmo a lei insistendo e
alla fine cedette. Io ero felicissima, mia mamma anche, potè
accettare il lavoro full time che aveva sempre voluto dato che non
doveva più pensare a me.
Attraversiamo tutto il paese, io le descrivo per filo e per segno il
carattere adorabile di Alberto, le racconto di come tratta Ambra e
delle storie che fa ogni volta che lei esce la sera senza di lui.
Dopo il mio quadretto poco lusinghiero ma molto accurato, e vero, mia
nonna sembra aver cambiato idea.
< < Si, forse mi sa che hai ragione. E' meglio se Ambra
si trova un ragazzo un pò più gentile. >
>
Adoro aver ragione.
Torniamo a casa per pranzo, mentre la nonna cucina io insisto per darle
una mano, apparecchio la tavola sul terrazzo, sistemo un vasetto di
fiori nel mezzo e piego con cura i tovaglioli di stoffa e ne sistemo
uno in ogni piatto.
Mia mamma, che è seduta sulla panchina, mi fissa.
< < Dio Anais, cos'hai mangiato stamattina? >
>
< < Cioè? > >
< < Non ti avevo mai vista affannarti così,
non ti sei fermata un attimo da quando siete tornate! > >
Forse perchè non sono come te che se ne sta seduta tutto il
giorno a guardare gli altri sgobbare.
< < Ero convinta che ti saresti chiusa in camera tua come
fai di solito. > >
< < Guarda che da quando è in vacanza Anais
non è mai stata in camera sua! > > mia nonna
esce in terrazza portando l'insalatiera. < < E' sempre in
giardino con me a darmi una mano e mi aiuta nelle faccende domestiche.
> >
Si! Proprio quello che volevo! Mia nonna che tesse le mie lodi con i
miei dicendo loro quanto il mio aiuto sia INDISPENSABILE.
Mia mamma ci fissa, scommetto che non crede alle sue orecchie.
< < Bè, questa è bella! Anais che
si dà da fare invece di guardare telefilm e cavolate varie!
> >
< < Guarda che non passo più tutto il tempo a
guardare serie tivù! Preferisco trascorrerlo
facendo qualcosa di più utile! > >
Non posso mica dirle che i miei telefilm preferiti sono in pausa estiva
e che comunque non avrei niente da guardare...
< < Secondo me è molto bello che Anais aiuti
Elvira. > > dice mio padre mettendo giù il
giornale. < < Dopotutto tua madre comincia ad essere
stanca, è un bene che Ana le dia una mano dato che non ha
nient'altro di meglio da fare. > >
NIENT'ALTRO. Sta forse dicendo che è meglio che io mi
dedichi esclusivamente ad aiutare mia nonna? Io ci sto.
Il mio piano sta facendo passi da gigante.
Ci sediamo a tavola, mangiamo in silenzio come sempre e alla fine mia
mamma dice < < A proposito, stasera noi saremo a cena da
amici quindi sarete solo voi due. > >
< < Chi ci sarà alla vostra cena? >
> chiedo.
< < Non che siano affari tuoi ma, i soliti amici. Ettore,
Marta, Virginia. > >
E' vero, che ti frega? Vi starete chiedendo voi.
Assolutamente niente ma, ricordate quando vi ho detto che mia mamma fa
sempre a gara con le sue amiche sulle figlie e i loro successi?
Se ce n'è una che non sopporto è proprio
Virginia. E' praticamente la migliore amica di mia mamma.
Si vedono sempre per bere l'aperitivo, fare compere, vanno a cene e
vernissage.
Virginia ha una figlia, Lavinia, si avete sentito bene, mamma e figlia
hanno il nome che fa rima, ha un anno più di me quindi si
può dire che siamo cresciute insieme, veniva sempre da me a
giocare in estate e sono andata a tutte le sue feste di compleanno, e
lei alle mie.
Se dovessi scegliere un'antagonista in questa storia, la mia nemesi,
sarebbe Lavinia, perchè il fatto è che io e lei
non ci possiamo vedere.
Quando è invitata qua con sua mamma siamo costrette a
mettere su il teatrino delle amiche del cuore, ma se ci incontriamo per
strada lei non mi degna di uno sguardo (meno male, potrei trasformarmi
in una statua di pietra.)
Inutile dirvi che Lavinia è bellissima.
Alta, magra come un grissino, i capelli biondi lunghi e lisci
e i vestiti sempre all'ultimo grido.
Ah si, è anche una delle ex di Lorenzo.
Virginia si vanta sempre con mia mamma di quanto sua figlia sia
intelligente e coltivata, ma tutti sappiamo che ha terminato le
superiori solo grazie al recupero anni.
La mia tesina sarà anche stata ridicola, il mio voto finale
ben al di sotto delle aspettative, ma io almeno non ho dovuto pagare
per averlo.
Questa è l'unica soddisfazione che mi sono presa nei suoi
confronti, perchè per il resto mi batte su tutta la linea.
So già che domani mia mamma mi farà una testa
così sugli exploit di Lavinia, sui suoi voti altissimi e
sulle sue conquiste.
Decido di fare qualcosa di carino per la nonna, così le dico
di andare a far visita alle sue amiche e intanto le cucino
qualcosa per cena.
Sfoglio i libri di ricette di mia mamma, non che lei ne abbia mai
aperto uno, sono un regalo di nozze, e ne trovo una che mi sembra
invitante.
Galletto ruspante con patate al forno.
Si, lo so, siamo all'inizio di agosto e fuori ci sono 30 gradi, ma mia
nonna adora il pollo, e io anche.
Inforco la bicicletta e vado a comprare gli ingredienti che mi servono.
Quando esco con la borsa che pesa circa mezzo quintale mi rendo conto
che rischio di spaccarmi la faccia se torno in bici, così
sono costretta a sistemare la spesa alla meno peggio sul sellino e
portare la bicicletta a mano fino a casa. Vi giuro che se
incrocio di nuovo Lorenzo mi sparo.
Ci impiego circa quaranta minuti a tornare indietro, ho le gocce di
sudore che mi corrono lungo la schiena e i capelli appiccicati alla
fronte. Quando entro mio padre mi guarda e mi dice <
< Anais, sei andata al supermercato in bici per comprare un
pollo e un kilo di patate? > >
< < Già. Sul momento mi era sembrata una buona
idea, ma non sapevo che un kilo di patate pesasse
così tanto! > >
Mio padre mi guarda perplesso < < Avresti potuto
chiamarmi, sarei venuto a prenderti. > >
< < Ci ho pensato, ma avrei dovuto lasciare lì
la bici e andare a riprenderla, sarebbe stato poco pratico. >
>
Farmi due volte la strada? No grazie.
< < Se lo dici tu. Senti, prima che te ne vai, volevo
dirti che sono contento che aiuti così tanto la nonna. Non
è più tanto giovane e sappiamo entrambi che tua
madre tende a trattarla come una governante, quindi sono felice che tu
le dia una mano. > >
Detto questo se ne va su per le scale e sparisce fuori dal mio campo
visivo.
Io abbozzo un balletto, sono felice che il mio piano cominci finalmente
a mettere radici.
Vado in cucina, mi annodo il grembiule stretto e mi metto all'opera.
Preparo nel mixer un trito di aglio, alloro, rosmarino, sale grosso e
origano, le erbe aromatiche arrivano direttamente dall'orto della nonna.
Ungo una teglia, ci dispongo il galletto, che in realtà
è un pollo, al supermercato c'era solo quello, ci spalmo
sopra dell'olio e distribuisco bene il trito, sperando che appaia
abbastanza "ruspante".
Inforno, imposto il timer a forma di fragola che ho regalato alla nonna
per la festa della mamma e aspetto.
Passata un'ora spelo le patate, le taglio a cubetti e le distribuisco
nella teglia insieme al pollo, quando apro lo sportello del forno un
odore buonissimo si diffonde in tutta la cucina.
La nonna rientra in casa proprio ora, quando entra in cucina mi dice
< < Mmm Anais, c'è un odore buonissimo! Non
dovevi darti tanto disturbo! > >
< < Ma no! Non è niente! E ora, get the fuck
out of my kitchen! > > esclamo imitando Gordon Ramsey.
Mia nonna non parla una parola d'inglese ma ha capito lo stesso.
Intanto che aspetto che la cena finisca di cuocere preparo un semplice
aperitivo, mescolo in una caraffa del gingerino e del vino bianco, ci
aggiungo qualche fetta di arancia e lo porto fuori in terrazzo.
Ne verso un pò in un bicchiere e lo servo alla nonna che mi
aspetta seduta sulla panchina insieme a Lafayette.
< < Wow, grazie! Anche l'aperitivo! Oggi mi sento proprio
viziata! > >
< < Te lo meriti! > > facciamo un brindisi
e io vado a recuperare il pollo nel forno.
Apparecchio per due e ci prepariamo a mangiare.
E' buonissimo. Sono proprio fiera di me.
< < Che odorino. Mamma perchè hai cucinato il
pollo oggi che non ceno a casa? > > mia madre
è risorta dalla sua camera dove ha passato tutto il
pomeriggio a farsi la piega e truccarsi neanche dovesse andare alla
cerimonia degli Oscar.
< < Guarda che io non ho fatto proprio niente. E' stata
Anais a cucinare, mi ha fatto una sorpresa! > >
Mia madre, che nel frattempo si è messa a piluccare un
pò di pollo dalla teglia, rimane col boccone sospeso a
mezz'aria e mi fissa.
< < Ok, chi sei tu? Che ne hai fatto della mia sfaticata
di figlia? > >
< < Guarda che ho imparato un sacco di cose stando con la
nonna! > > A differenza tua.
< < Bè almeno non hai dato fuoco alla cucina!
> >
< < Ahah molto divertente. > >
< < Ok, allora noi andiamo! > > interviene
il papà trascinando via la mamma.
< < Divertitevi! > > augura loro la nonna.
Inutile che io le dica di divertirsi, so già che
passerà la sera a inventarsi storie su di me.
Il giorno dopo mi concedo uno strappo alla regola, dopotutto
è domenica, va bene far credere ai miei che sgobbo come una
matta ma, un conto è farlo solo credere, un conto
è farlo sul serio e io non sono stata ferma un attimo negli
ultimi giorni.
Di solito la domenica dormiamo tutti fino a tardi, tranne mia nonna che
va a messa, pranziamo con quello che capita e non facciamo
assolutamente niente.
I miei si preparano un panino col pollo rimasto e mia nonna ed io ci
prepariamo un'insalata veloce.
Nel pomeriggio mando un sms a Valentina per salutarla, domani
partirà e non la rivedrò per un sacco di tempo.
Mi piazzo sul letto, accendo la televisione e mi guardo I Goonies. E'
il mio film preferito e lo guardo ogni volta che voglio tirarmi un
pò su di morale.
Scendo per la cena e trovo i miei già seduti a tavola che
parlano fisso.
< < Allora, com'è andata ieri sera? >
> non che mi interessi, è tanto per fare
conversazione.
< < Bene, la mia amica Virginia mi ha detto che Lavinia
è al secondo anno di università. > >
Ecco, ci risiamo.
< < Studia pubbliche relazioni e condivide un
appartamento con altre tre studentesse. Ha ottimi voti. >
>
Si certo come no.
< < Wow, buon per lei > > dico in tono
piatto.
< < Mi ha detto che ogni tanto il sabato sera fa la
ragazza immagine nelle discoteche per guadagnare qualche soldo.
> >
< < Bene. Interessante > > ma che me ne
frega di Lavinia?
< < Anais, senti, è ora che anche tu cominci a
far qualcosa! > > dice secca.
< < Qualcosa? Ma se non faccio altro che sgobbare! Lo hai
visto con i tuoi occhi! > > esclamo.
< < Non intendo in casa, nessuno ti ha chiesto di
trasformarti nella donna delle pulizie, intendo un lavoro vero. Se non
vuoi andare all'università va bene, ma almeno mettiti a fare
qualcosa di utile! > >
< < Si, qualcosa di cui puoi vantarti coi tuoi amici con
la puzza sotto al naso! > > sbotto.
Ogni volta è la stessa solfa. Esce a cena con Virginia e il
giorno dopo attacca con "Ma perchè non sei più
alta, Lavinia è una stangona!", "Ma perchè non
sei più simpatica, Lavinia fa scompisciare dalle risate!",
"Ma perchè non esci con qualcuno? Lavinia ha un fidanzato
bellissimo!".
< < Non parlarmi con questo tono! Io non mi vanto coi
miei amici! > >
< < Ma se non fate altro che darvi arie tra di voi! Sai
che c'è? Non me ne importa un fico secco di quella smorfiosa
di Lavinia, io la odio! E' così, io e lei non ci
sopportiamo, quindi smettila di fare confronti tra di noi, non
sarò mai come lei! > >
< < E chi ti chiede di essere come lei! Devi darti una
mossa Anais, organizza altri colloqui di lavoro e cercane uno sul serio
invece di perdere tempo! > >
Esco dal salotto sbattendo la porta e me ne vado in camera mia
chiudendomi a chiave.
Maledetta Lavinia. Per colpa di quella smorfiosa il mio piano ha subito
una battuta d'arresto, eppure ieri mi sembrava a buon punto.
Mia madre sarà difficile da convincere, mio padre
è già praticamente dalla mia parte, ma lei
è troppo preoccupata di cosa penserebbero i suoi amici.
Scommetto che Lavinia neanche ci va all'università.
Mi sveglio il lunedì mattina felice di non vedere mia mamma,
quando entro in cucina non c' è nessuno e sul tavolo trovo
"La Bancarella" un giornale di annunci di ogni tipo.
Lo sfoglio distrattamente e noto che alcuni sono stati cerchiati a
penna.
Sono tutte offerte di lavoro.
Mia madre deve averlo comprato stamattina e spulciato a fondo prima di
andare a lavorare.
Leggo attentamente gli annunci che ha selezionato.
"Ditta seleziona ambosessi motivati per facile lavoro d'ufficio"
"Ristorante Al Cavallino Bianco cerca cameriera anche prima esperienza"
"Ufficio cerca personale per lavoro telefonico"
"Bar in centro cerca banconiera bella presenza, massimo 25 anni" ,
questo dev'essere Il Rigoletto.
"Azienda leader nel settore cerca giovani motivati, no porta a porta" ,
quindi porta a porta.
In ogni annuncio c' è scritto "astenersi perditempo", quindi
tecnicamente io dovrei astenermi ma decido lo stesso di andare a
navigare in internet per trovare informazioni su questi lavori.
Comincio con la prima offerta. Digito il numero telefonico fornito
nell'annuncio per scoprire a che ditta appartiene e mi escono fuori
vari forum in cui gli utenti raccontano le loro disavventure con questa
"ditta". Si tratta di un ufficio che si occupa di energia elettrica e
gli "ambosessi motivati" dovevano andare in giro da azienda in azienda
a proporre un contratto con loro. Un incubo, senza parlare che non
c'è nessun ufficio.
Il secondo annuncio riguarda un ristorante veramente carino, potrei
anche farci un salto.
Il lavoro telefonico non se ne parla e al Rigoletto ci sono
già stata.
L'Azienda leader nel settore è come temevo, porta a porta,
quindi molto simile al primo annuncio.
Wow. Mia madre vorrebbe che io mi riducessi a svolgere uno di questi
lavori?
Non ho parole. Lei se ne starebbe tutto il giorno nel suo bell'ufficio
e io dovrei andare in giro a fare porta a porta? No Way.
Devo almeno farle credere che mi sto impegnando, così butto
giù un curriculum vitae che è lungo la bellezza
di una facciata e mezza, ne stampo un pò di copie e le
lascio sulla scrivania.
Quando tornerà le dirò di aver fissato un paio di
appuntamenti e che ho intenzione di distribuire un pò di
curriculum nei negozi del centro.
Il resto della settimana trascorre tranquillo tra la solita routine e i
miei colloqui di lavoro falsi.
Passo un sacco di tempo fuori casa, devo far credere a mia nonna di
cercare un impiego con tutte le mie forze, ma in realtà vado
al parco, mi porto dietro un libro e leggo seduta ai piedi di un albero.
Un giorno sono anche andata a trovare Ambra, l'ho strappata via dai
libri e l'ho convinta a mangiarci un gelato.
< < Sto pensando di lasciare Alberto >
> ha detto all'improvviso.
Lo avevo intuito già da un pò ma sentirglielo
dire mi ha rincuorata.
< < Sei sicura? > > non vedo l'ora, ma
ripenso a quello che mi ha detto mia nonna, che dovrei essere un
pò più felice per la mia amica e non sempre
remarle contro.
< < Si, ho deciso. Non lo sopporto più.
All'inizio mi affascinava, più grande, più
maturo, pensavo che io e lui saremmo stati sulla stessa lunghezza
d'onda, invece non fa altro che credersi superiore e farmi sentire
stupida. > >
< < Mi sento sempre così anch'io con lui! Ha
questo modo di parlarti, come se volesse a tutti i costi convincerti
che quello che pensa lui è giusto e quello che dici tu sono
cavolate! > > , è stato liberatorio
poterglielo dire finalmente.
< < Si! E' proprio così che mi sento! Ana, non
mi avevi mai detto di pensarla così! > >
< < Bè, non è che potevo venire da
te e dirti "Hei, sai che c'è? Il tuo ragazzo è
insopportabile!", sei la mia migliore amica, finchè ti ho
vista felice con lui non ho detto niente, ma ora che vedo che sei
triste ti dico quello che penso di lui. > >
< < Grazie della tua onestà, ero convinta di
essere matta a pensare di lasciarlo. > >
< < Perchè mai dovresti essere pazza? Se non
lo ami più non lo ami e basta. > >
< < Lo so ma sai, lui è il mio primo vero
fidanzato, è un ragazzo responsabile, serio. I miei genitori
stravedono per lui, è di buona famiglia, sempre educato con
mia mamma. > >
< < Si ma ci devi stare tu con lui non loro >
> non voglio che i suoi la spingano a cambiare idea.
< < Lo so, ma ti dico, ci sto pensando. Non voglio che
lui pensi che l'ho usato solo per aiutarmi ad entrare
all'università, non so se riesci a capire. > >
Capisco benissimo. Alberto è proprio il tipo che se mollato
se ne uscirebbe accusando Ambra di averlo frequentato solo per un suo
tornaconto.
< < Ma certo! Devi fare quello che ti fa stare meglio!
> >
L'ho lasciata forse con più dubbi di prima, ma se l'ho
aiutata a far chiarezza sulla sua relazione sono felice.
Ogni sera quando torna a casa mia madre ancora prima di
salutarmi mi chiede < < Trovato qualcosa? >
>
All'inizio non ci davo peso, ma ora comincia veramente a darmi sui
nervi. Pensa forse che un lavoro si trova così su due piedi?
Ok, forse sì, se mi stessi impegnando veramente forse avrei
già trovato qualcosa, ma è la scusa che tiro
fuori sempre.
< < Cosa credi, che sia così facile trovare un
lavoro? > >
< < Secondo me non ti impegni abbastanza! Domani
vedrò di fare qualche telefona e farti avere qualche
colloquio! > >
O cacchio no. Non posso permettere che mia madre mi fissi degli
appuntamenti, sarei costretta ad andarci per davvero, e verrebbe a
sapere se mi sono comportata bene o se li ho sabotati di proposito.
< < Non ho bisogno del tuo aiuto grazie tante!
Me la cavo benissimo da sola! > >
< < Si, abbiamo notato! > > risponde
sarcastica.
Passo il resto della settimana al parco e faccio credere a mia mamma di
aver sostenuto dei colloqui in un paio di negozi. Questo sembra
calmarla un pò, infatti mi da un pò di tregua.
Sabato pomeriggio con i miei a casa, mi vesto bene, pantaloni stretti e
camicetta, prendo una cartellina in cui ho infilato un pò di
curriculum e annuncio che torno alla ricerca di un lavoro.
In realtà mi metto a cercare un regalo per Ambra. Il suo
compleanno è a ferragosto, quindi ho ancora un pò
di tempo ma non ho comunque niente di meglio da fare.
Lei è andata a trovare sua nonna e Valentina è
partita già da una settimana.
Vago per i negozi del centro ed entro in una libreria. Mi scelgo un
libro, a forza di passare i pomeriggi al parco ne leggo quasi uno al
giorno, e mi dirigo alla cassa. Sul bancone vedo un cartello con
scritto "Cercasi Apprendista". Do la tessera fedeltà alla
commessa e le chiedo senza pensarci < < Posso
lasciarti il mio curriculum? > >
Non mi sembra vero di averlo detto ad alta voce. Lei acconsente
così le consegno il documento e lei mi da la busta col mio
libro.
O mio Dio. Ho consegnato un curriculum per davvero. La buona notizia
è che stasera quando rincaserò dicendo ai miei di
aver cercato un lavoro per una volta non sarà una bugia, il
lato negativo è che potrebbero anche richiamarmi.
Cosa faccio se mi richiamano? Rispondo? Lascio squillare il telefono
facendo finta di niente? Ma che dico, io non so quale sia il numero
della libreria, dovrei non rispondere a tutti i numeri sconosciuti?
Ok. Niente panico. Le probabilità di essere convocata per un
colloquio sono infinitesimali.
Scommetto che il mio curriculum è andato dritto a far
compagnia a un sacco di altri che non verranno mai letti.
Non riesco a trovare niente di bello per Ambra, a parte un block notes
con la copertina elaborata con una cornice dorata e delle farfalle in
rilievo, lei adora le farfalle.
Torno a casa e trovo mia madre pronta sulla porta che mi rivolge la
solita domanda < < Allora, hai combinato
qualcosa? > >
Sbuffo. < < No mamma, ho consegnato qualche curriculum.
> >
< < Dove? > > insiste.
< < In un paio di posti, anche in libreria. Sanno che
sono una cliente abituale magari giocherà in mio favore.
> > O cielo, spero di no.
< < Mah, speriamo > > mi risponde scettica.
E' l'unica ad insistere così tanto.
Mio padre non mi ha mai più parlato di colloqui dopo la
storia del bar, ma lui so già che è dalla mia
parte.
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