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Autore: The Galway Girl    28/07/2014    2 recensioni
Mi chiamo Anais, ho 19 anni, ho appena finito il liceo e non ho voglia di fare niente.
Dico sul serio, proprio niente.
La mia idea era quella di starmene tutto il giorno davanti alla tivù, ma ho dovuto fare i conti con mia mamma, una snob che non vuole assolutamente sfigurare di fronte alle sue amiche, così ho messo a punto un piano infallibile, un Piano Geniale. Mi sarei trovata un lavoro così orribile e imbarazzante che mia madre mi avrebbe costretta a licenziarmi....
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo nove.



Mi sveglio di nuovo presto, scendo e trovo la nonna già in cucina che beve il caffè.
< < Già in piedi? > >
< < Si, non ho dormito molto bene > >  mi prendo il solito succo di frutta e per una volta decido di mangiare qualcosa, di solito non mangio mai a colazione.
< < Cosa c'è? Non ti sei divertita ieri sera con le tue amiche? > >
< < Si si, ci siamo divertite, ma Valentina ci ha dato una notizia che mi ha lasciata del tutto spiazzata > > dico mentre spalmo pigramente un pò di marmellata, fatta da mia nonna, sopra una fetta biscottata.
< < Oh cielo, cosa le è successo? > > sembra preoccupata.
< < Niente di grave, se ne va dieci mesi con un'associazione umanitaria in giro per l'Europa. > >
Mia nonna appare un pò sconcertata. < < Un' associazione umanitaria? Di che cosa si tratta? > >
< < Farà animazioni per i bambini disagiati ,ci sono anche dei clown > > sbaglio o fa freddo qua dentro?
< < Wow, questa si che è una notizia. Ma è una cosa sicura? Insomma, partire così con degli sconosciuti, bisogna avere un bel coraggio. > >
O mio Dio, ma allora non sono solo io a credere che Valentina finirà ammazzata in un vicolo in Serbia.
< < E' così contenta! Era al settimo cielo. Per me è pazza. > >
< < Dici così perchè ti mancherà. Ma vedrai che anche tu ti farai delle nuove amcizie e non ci penserai più. > >
Sgranocchio la mia fetta biscottata chiedendomi a cosa si riferisce.
Nuove amicizie? Parla forse delle sue amiche del ramino?
Poi capisco.
Ma certo, il mio cosìddetto lavoro. E' convinta che verrò assunta da qualche parte e che farò amicizia con tutti i colleghi. Si certo, come no.
Non sa che non ho alcuna intenzione di farmi assumere da nessuna parte.
< < Però Ambra mi ha detto che vuole lasciare Alberto! > > dico con un gran sorriso stampato in faccia.
< < Oh Anais! Non dovresti gufare così contro la loro relazione! Non è che dato che tu sei single devi costringere anche le tue amiche ad esserlo! > >
Cosa? Ma di che diavolo sta parlando? Ok si, forse un paio di volte le ho accennato al fatto che muoio dalla voglia che Ambra scarichi Alberto, ma sarei felicissima anche se restassero insieme.
Scherzo ovviamente. Non vedo l'ora che molli quel pirla.
< < Non so di cosa tu stia parlando! Guarda che io ADORO Alberto! E' così simpatico! > >
Mia nonna mi guarda con l'espressione di chi non se l'è bevuta affatto.
< < Si certo, come no! > >
< < Guarda che io non voglio che Ambra sia single! Solo che non stia più con quel deficiente! > >
Prima che possa dire altro aggiungo < < E comunque tu parli così perchè non lo conosci! Se lo incontrassi la penseresti come me! > >
In quel momento entra in cucina mia mamma assonnata con la sua vestaglia La Perla pagata un sacco mentre io compro la biancheria intima da Tezenis.
< < Buongiorno Monica! > > esclama mia nonna. E' l'unica persona mattutina in casa, noi altri siamo più del tipo che è meglio lasciarci stare se non vuoi rimetterci una mano.
Mia mamma le molla un'occhiataccia, riempie due tazzine di caffè, mette alcune fette biscottate in un piatto, sistema tutto in un vassoio insieme al vasetto di marmellata e se ne torna in camera senza aprire bocca.
Wow, tua mamma porta la colazione a letto a tuo padre, è così romantico! Starete pensando voi.
Fidatevi, non c'è assolutamente niente di romantico.
Circa due anni fa i miei fecero una scommessa idiota, aveva a che fare con le elezioni politiche, chi perdeva doveva portare la colazione a letto all'altro ogni week end. Per sempre.
Mia mamma perse. Per quello ha sempre quell'aria assassina il sabato mattina.
Questa vicenda mi ha insegnato due cose: mai fare scommesse e tenermi alla larga dalla politica.
La mattina io e mia nonna ce ne andiamo a fare una passeggiata portandoci dietro Lafayette, per cui il nostro passo è ancora più lento del solito.
La nonna è sempre convinta di dover levare le tende quando i miei sono a casa, è convinta che vogliono essere lasciati soli nei loro giorni di riposo, così ce ne andiamo sempre a fare camminate o gite in bicicletta. Pensa sempre di essere un peso, la mamma dovette insistere a lungo per convincerla a trasferirsi da noi dopo la morte del nonno, io e mio padre ci unimmo a lei insistendo e alla fine cedette. Io ero felicissima, mia mamma anche, potè accettare il lavoro full time che aveva sempre voluto dato che non doveva più pensare a me.
Attraversiamo tutto il paese, io le descrivo per filo e per segno il carattere adorabile di Alberto, le racconto di come tratta Ambra e delle storie che fa ogni volta che lei esce la sera senza di lui.
Dopo il mio quadretto poco lusinghiero ma molto accurato, e vero, mia nonna sembra aver cambiato idea.
< < Si, forse mi sa che hai ragione. E' meglio se Ambra si trova un ragazzo un pò più gentile. > >
Adoro aver ragione.
Torniamo a casa per pranzo, mentre la nonna cucina io insisto per darle una mano, apparecchio la tavola sul terrazzo, sistemo un vasetto di fiori nel mezzo e piego con cura i tovaglioli di stoffa e ne sistemo uno in ogni piatto.
Mia mamma, che è seduta sulla panchina, mi fissa.
< < Dio Anais, cos'hai mangiato stamattina? > >
< < Cioè? > >
< < Non ti avevo mai vista affannarti così, non ti sei fermata un attimo da quando siete tornate! > >
Forse perchè non sono come te che se ne sta seduta tutto il giorno a guardare gli altri sgobbare.
< < Ero convinta che ti saresti chiusa in camera tua come fai di solito. > >
< < Guarda che da quando è in vacanza Anais non è mai stata in camera sua! > > mia nonna esce in terrazza portando l'insalatiera. < < E' sempre in giardino con me a darmi una mano e mi aiuta nelle faccende domestiche. > >
Si! Proprio quello che volevo! Mia nonna che tesse le mie lodi con i miei dicendo loro quanto il mio aiuto sia INDISPENSABILE.
Mia mamma ci fissa, scommetto che non crede alle sue orecchie.
< < Bè, questa è bella! Anais che si dà da fare invece di guardare telefilm e cavolate varie! > >
< < Guarda che non passo più tutto il tempo a guardare serie tivù! Preferisco trascorrerlo  facendo qualcosa di più utile! > >
Non posso mica dirle che i miei telefilm preferiti sono in pausa estiva e che comunque non avrei niente da guardare...
< < Secondo me è molto bello che Anais aiuti Elvira. > > dice mio padre mettendo giù il giornale. < < Dopotutto tua madre comincia ad essere stanca, è un bene che Ana le dia una mano dato che non ha nient'altro di meglio da fare. > >
NIENT'ALTRO. Sta forse dicendo che è meglio che io mi dedichi esclusivamente ad aiutare mia nonna? Io ci sto.
Il mio piano sta facendo passi da gigante.
Ci sediamo a tavola, mangiamo in silenzio come sempre e alla fine mia mamma dice < < A proposito, stasera noi saremo a cena da amici quindi sarete solo voi due. > >
< < Chi ci sarà alla vostra cena? > > chiedo.
< < Non che siano affari tuoi ma, i soliti amici. Ettore, Marta, Virginia. > >
E' vero, che ti frega? Vi starete chiedendo voi.
Assolutamente niente ma, ricordate quando vi ho detto che mia mamma fa sempre a gara con le sue amiche sulle figlie e i loro successi?
Se ce n'è una che non sopporto è proprio Virginia. E' praticamente la migliore amica di mia mamma.
Si vedono sempre per bere l'aperitivo, fare compere, vanno a cene e vernissage.
Virginia ha una figlia, Lavinia, si avete sentito bene, mamma e figlia hanno il nome che fa rima, ha un anno più di me quindi si può dire che siamo cresciute insieme, veniva sempre da me a giocare in estate e sono andata a tutte le sue feste di compleanno, e lei alle mie.
Se dovessi scegliere un'antagonista in questa storia, la mia nemesi, sarebbe Lavinia, perchè il fatto è che io e lei non ci possiamo vedere.
Quando è invitata qua con sua mamma siamo costrette a mettere su il teatrino delle amiche del cuore, ma se ci incontriamo per strada lei non mi degna di uno sguardo (meno male, potrei trasformarmi in una statua di pietra.)
Inutile dirvi che Lavinia è bellissima.
Alta, magra come un grissino, i capelli biondi  lunghi e lisci e i vestiti sempre all'ultimo grido.
Ah si, è anche una delle ex di Lorenzo.
Virginia si vanta sempre con mia mamma di quanto sua figlia sia intelligente e coltivata, ma tutti sappiamo che ha terminato le superiori solo grazie al recupero anni.
La mia tesina sarà anche stata ridicola, il mio voto finale ben al di sotto delle aspettative, ma io almeno non ho dovuto pagare per averlo.
Questa è l'unica soddisfazione che mi sono presa nei suoi confronti, perchè per il resto mi batte su tutta la linea.
So già che domani mia mamma mi farà una testa così sugli exploit di Lavinia, sui suoi voti altissimi e sulle sue conquiste.
Decido di fare qualcosa di carino per la nonna, così le dico di andare a far visita alle sue amiche e intanto le  cucino qualcosa per cena.
Sfoglio i libri di ricette di mia mamma, non che lei ne abbia mai aperto uno, sono un regalo di nozze, e ne trovo una che mi sembra invitante.
Galletto ruspante con patate al forno.
Si, lo so, siamo all'inizio di agosto e fuori ci sono 30 gradi, ma mia nonna adora il pollo, e io anche.
Inforco la bicicletta e vado a comprare gli ingredienti che mi servono.
Quando esco con la borsa che pesa circa mezzo quintale mi rendo conto che rischio di spaccarmi la faccia se torno in bici, così sono costretta a sistemare la spesa alla meno peggio sul sellino e portare la bicicletta  a mano fino a casa. Vi giuro che se incrocio di nuovo Lorenzo mi sparo.
Ci impiego circa quaranta minuti a tornare indietro, ho le gocce di sudore che mi corrono lungo la schiena e i capelli appiccicati alla fronte. Quando entro mio padre mi guarda e mi dice  < < Anais, sei andata al supermercato in bici per comprare un pollo e un kilo di patate? > >
< < Già. Sul momento mi era sembrata una buona idea, ma non sapevo che un kilo di patate  pesasse così tanto! > >
Mio padre mi guarda perplesso < < Avresti potuto chiamarmi, sarei venuto a prenderti. > >
< < Ci ho pensato, ma avrei dovuto lasciare lì la bici e andare a riprenderla, sarebbe stato poco pratico. > >
Farmi due volte la strada? No grazie.
< < Se lo dici tu. Senti, prima che te ne vai, volevo dirti che sono contento che aiuti così tanto la nonna. Non è più tanto giovane e sappiamo entrambi che tua madre tende a trattarla come una governante, quindi sono felice che tu le dia una mano. > >
Detto questo se ne va su per le scale e sparisce fuori dal mio campo visivo.
Io abbozzo un balletto, sono felice che il mio piano cominci finalmente a mettere radici.
Vado in cucina, mi annodo il grembiule stretto e mi metto all'opera.
Preparo nel mixer un trito di aglio, alloro, rosmarino, sale grosso e origano, le erbe aromatiche arrivano direttamente dall'orto della nonna.
Ungo una teglia, ci dispongo il galletto, che in realtà è un pollo, al supermercato c'era solo quello, ci spalmo sopra dell'olio e distribuisco bene il trito, sperando che appaia abbastanza "ruspante".
Inforno, imposto il timer a forma di fragola che ho regalato alla nonna per la festa della mamma e aspetto.
Passata un'ora spelo le patate, le taglio a cubetti e le distribuisco nella teglia insieme al pollo, quando apro lo sportello del forno un odore buonissimo si diffonde in tutta la cucina.
La nonna rientra in casa proprio ora, quando entra in cucina mi dice < < Mmm Anais, c'è un odore buonissimo! Non dovevi darti tanto disturbo! > >
< < Ma no! Non è niente! E ora, get the fuck out of my kitchen! > > esclamo imitando Gordon Ramsey.
Mia nonna non parla una parola d'inglese ma ha capito lo stesso.
Intanto che aspetto che la cena finisca di cuocere preparo un semplice aperitivo, mescolo in una caraffa del gingerino e del vino bianco, ci aggiungo qualche fetta di arancia e lo porto fuori in terrazzo.
Ne verso un pò in un bicchiere e lo servo alla nonna che mi aspetta seduta sulla panchina insieme a Lafayette.
< < Wow, grazie! Anche l'aperitivo! Oggi mi sento proprio viziata! > >
< < Te lo meriti! > > facciamo un brindisi e io vado a recuperare il pollo nel forno.
Apparecchio per due e ci prepariamo a mangiare.
E' buonissimo. Sono proprio fiera di me.
< < Che odorino. Mamma perchè hai cucinato il pollo oggi che non ceno a casa? > > mia madre è risorta dalla sua camera dove ha passato tutto il pomeriggio a farsi la piega e truccarsi neanche dovesse andare alla cerimonia degli Oscar.
< < Guarda che io non ho fatto proprio niente. E' stata Anais a cucinare, mi ha fatto una sorpresa! > >
Mia madre, che nel frattempo si è messa a piluccare un pò di pollo dalla teglia, rimane col boccone sospeso a mezz'aria e mi fissa.
< < Ok, chi sei tu? Che ne hai fatto della mia sfaticata di figlia? > >
< < Guarda che ho imparato un sacco di cose stando con la nonna! > > A differenza tua.
< < Bè almeno non hai dato fuoco alla cucina! > >
< < Ahah molto divertente. > >
< < Ok, allora noi andiamo! > > interviene il papà trascinando via la mamma.
< < Divertitevi! > > augura loro la nonna.
Inutile che io le dica di divertirsi, so già che passerà la sera a inventarsi storie su di me.

Il giorno dopo mi concedo uno strappo alla regola, dopotutto è domenica, va bene far credere ai miei che sgobbo come una matta ma, un conto è farlo solo credere, un conto è farlo sul serio e io non sono stata ferma un attimo negli ultimi giorni.
Di solito la domenica dormiamo tutti fino a tardi, tranne mia nonna che va a messa, pranziamo con quello che capita e non facciamo assolutamente niente.
I miei si preparano un panino col pollo rimasto e mia nonna ed io ci prepariamo un'insalata veloce.
Nel pomeriggio mando un sms a Valentina per salutarla, domani partirà e non la rivedrò per un sacco di tempo.
Mi piazzo sul letto, accendo la televisione e mi guardo I Goonies. E' il mio film preferito e lo guardo ogni volta che voglio tirarmi un pò su di morale.
Scendo per la cena e trovo i miei già seduti a tavola che parlano fisso.
< < Allora, com'è andata ieri sera? > > non che mi interessi, è tanto per fare conversazione.
< < Bene, la mia amica Virginia mi ha detto che Lavinia è al secondo anno di università. > >
Ecco, ci risiamo.
< < Studia pubbliche relazioni e condivide un appartamento con altre tre studentesse. Ha ottimi voti. > >
Si certo come no.
< < Wow, buon per lei > > dico in tono piatto.
< < Mi ha detto che ogni tanto il sabato sera fa la ragazza immagine nelle discoteche per guadagnare qualche soldo. > >
< < Bene. Interessante > > ma che me ne frega di Lavinia?
< < Anais, senti, è ora che anche tu cominci a far qualcosa! > > dice secca.
< < Qualcosa? Ma se non faccio altro che sgobbare! Lo hai visto con i tuoi occhi! > > esclamo.
< < Non intendo in casa, nessuno ti ha chiesto di trasformarti nella donna delle pulizie, intendo un lavoro vero. Se non vuoi andare all'università va bene, ma almeno mettiti a fare qualcosa di utile! > >
< < Si, qualcosa di cui puoi vantarti coi tuoi amici con la puzza sotto al naso! > > sbotto.
Ogni volta è la stessa solfa. Esce a cena con Virginia e il giorno dopo attacca con "Ma perchè non sei più alta, Lavinia è una stangona!", "Ma perchè non sei più simpatica, Lavinia fa scompisciare dalle risate!", "Ma perchè non esci con qualcuno? Lavinia ha un fidanzato bellissimo!".
< < Non parlarmi con questo tono! Io non mi vanto coi miei amici! > >
< < Ma se non fate altro che darvi arie tra di voi! Sai che c'è? Non me ne importa un fico secco di quella smorfiosa di Lavinia, io la odio! E' così, io e lei non ci sopportiamo, quindi smettila di fare confronti tra di noi, non sarò mai come lei! > >
< < E chi ti chiede di essere come lei! Devi darti una mossa Anais, organizza altri colloqui di lavoro e cercane uno sul serio invece di perdere tempo! > >
Esco dal salotto sbattendo la porta e me ne vado in camera mia chiudendomi a chiave.
Maledetta Lavinia. Per colpa di quella smorfiosa il mio piano ha subito una battuta d'arresto, eppure ieri mi sembrava a buon punto.
Mia madre sarà difficile da convincere, mio padre è già praticamente dalla mia parte, ma lei è troppo preoccupata di cosa penserebbero i suoi amici.
Scommetto che Lavinia neanche ci va all'università.
Mi sveglio il lunedì mattina felice di non vedere mia mamma, quando entro in cucina non c' è nessuno e sul tavolo trovo "La Bancarella" un giornale di annunci di ogni tipo.
Lo sfoglio distrattamente e noto che alcuni sono stati cerchiati a penna.
Sono tutte offerte di lavoro.
Mia madre deve averlo comprato stamattina e spulciato a fondo prima di andare a lavorare.
Leggo attentamente gli annunci che ha selezionato.
"Ditta seleziona ambosessi motivati per facile lavoro d'ufficio"
"Ristorante Al Cavallino Bianco cerca cameriera anche prima esperienza"
"Ufficio cerca personale per lavoro telefonico"
"Bar in centro cerca banconiera bella presenza, massimo 25 anni" , questo dev'essere Il Rigoletto.
"Azienda leader nel settore cerca giovani motivati, no porta a porta" , quindi porta a porta.
In ogni annuncio c' è scritto "astenersi perditempo", quindi tecnicamente io dovrei astenermi ma decido lo stesso di andare a navigare in internet per trovare informazioni su questi lavori.
Comincio con la prima offerta. Digito il numero telefonico fornito nell'annuncio per scoprire a che ditta appartiene e mi escono fuori vari forum in cui gli utenti raccontano le loro disavventure con questa "ditta". Si tratta di un ufficio che si occupa di energia elettrica e gli "ambosessi motivati" dovevano andare in giro da azienda in azienda a proporre un contratto con loro. Un incubo, senza parlare che non c'è nessun ufficio.
Il secondo annuncio riguarda un ristorante veramente carino, potrei anche farci un salto.
Il lavoro telefonico non se ne parla e al Rigoletto ci sono già stata.
L'Azienda leader nel settore è come temevo, porta a porta, quindi molto simile al primo annuncio.
Wow. Mia madre vorrebbe che io mi riducessi a svolgere uno di questi lavori?
Non ho parole. Lei se ne starebbe tutto il giorno nel suo bell'ufficio e io dovrei andare in giro a fare porta a porta? No Way.
Devo almeno farle credere che mi sto impegnando, così butto giù un curriculum vitae che è lungo la bellezza di una facciata e mezza, ne stampo un pò di copie e le lascio sulla scrivania.
Quando tornerà le dirò di aver fissato un paio di appuntamenti e che ho intenzione di distribuire un pò di curriculum nei negozi del centro.
Il resto della settimana trascorre tranquillo tra la solita routine e i miei colloqui di lavoro falsi.
Passo un sacco di tempo fuori casa, devo far credere a mia nonna di cercare un impiego con tutte le mie forze, ma in realtà vado al parco, mi porto dietro un libro e leggo seduta ai piedi di un albero.
Un giorno sono anche andata a trovare Ambra, l'ho strappata via dai libri e l'ho convinta a mangiarci un gelato.
< < Sto pensando di lasciare Alberto > >  ha detto all'improvviso.
Lo avevo intuito già da un pò ma sentirglielo dire mi ha rincuorata.
< < Sei sicura? > > non vedo l'ora, ma ripenso a quello che mi ha detto mia nonna, che dovrei essere un pò più felice per la mia amica e non sempre remarle contro.
< < Si, ho deciso. Non lo sopporto più. All'inizio mi affascinava, più grande, più maturo, pensavo che io e lui saremmo stati sulla stessa lunghezza d'onda, invece non fa altro che credersi superiore e farmi sentire stupida. > >
< < Mi sento sempre così anch'io con lui! Ha questo modo di parlarti, come se volesse a tutti i costi convincerti che quello che pensa lui è giusto e quello che dici tu sono cavolate! > > , è stato liberatorio poterglielo dire finalmente.
< < Si! E' proprio così che mi sento! Ana, non mi avevi mai detto di pensarla così! > >
< < Bè, non è che potevo venire da te e dirti "Hei, sai che c'è? Il tuo ragazzo è insopportabile!", sei la mia migliore amica, finchè ti ho vista felice con lui non ho detto niente, ma ora che vedo che sei triste ti dico quello che penso di lui. > >
< < Grazie della tua onestà, ero convinta di essere matta a pensare di lasciarlo. > >
< < Perchè mai dovresti essere pazza? Se non lo ami più non lo ami e basta. > >
< < Lo so ma sai, lui è il mio primo vero fidanzato, è un ragazzo responsabile, serio. I miei genitori stravedono per lui, è di buona famiglia, sempre educato con mia mamma. > >
< < Si ma ci devi stare tu con lui non loro > > non voglio che i suoi la spingano a cambiare idea.
< < Lo so, ma ti dico, ci sto pensando. Non voglio che lui pensi che l'ho usato solo per aiutarmi ad entrare all'università, non so se riesci a capire. > >
Capisco benissimo. Alberto è proprio il tipo che se mollato se ne uscirebbe accusando Ambra di averlo frequentato solo per un suo tornaconto.
< < Ma certo! Devi fare quello che ti fa stare meglio! > >
L'ho lasciata forse con più dubbi di prima, ma se l'ho aiutata a far chiarezza sulla sua relazione sono felice.
 Ogni sera quando torna a casa mia madre ancora prima di salutarmi mi chiede < < Trovato qualcosa? > >
All'inizio non ci davo peso, ma ora comincia veramente a darmi sui nervi. Pensa forse che un lavoro si trova così su due piedi?
Ok, forse sì, se mi stessi impegnando veramente forse avrei già trovato qualcosa, ma è la scusa che tiro fuori sempre.
< < Cosa credi, che sia così facile trovare un lavoro? > >
< < Secondo me non ti impegni abbastanza! Domani vedrò di fare qualche telefona e farti avere qualche colloquio! > >
O cacchio no. Non posso permettere che mia madre mi fissi degli appuntamenti, sarei costretta ad andarci per davvero, e verrebbe a sapere se mi sono comportata bene o se li ho sabotati di proposito.
<  < Non ho bisogno del tuo aiuto grazie tante! Me la cavo benissimo da sola! > >
< < Si, abbiamo notato! > > risponde sarcastica.
Passo il resto della settimana al parco e faccio credere a mia mamma di aver sostenuto dei colloqui in un paio di negozi. Questo sembra calmarla un pò, infatti mi da un pò di tregua.
Sabato pomeriggio con i miei a casa, mi vesto bene, pantaloni stretti e camicetta, prendo una cartellina in cui ho infilato un pò di curriculum e annuncio che torno alla ricerca di un lavoro.
In realtà mi metto a cercare un regalo per Ambra. Il suo compleanno è a ferragosto, quindi ho ancora un pò di tempo ma non ho comunque niente di meglio da fare.
Lei è andata a trovare sua nonna e Valentina è partita già da una settimana.
Vago per i negozi del centro ed entro in una libreria. Mi scelgo un libro, a forza di passare i pomeriggi al parco ne leggo quasi uno al giorno, e mi dirigo alla cassa. Sul bancone vedo un cartello con scritto "Cercasi Apprendista". Do la tessera fedeltà alla commessa e le chiedo senza pensarci  < < Posso lasciarti il mio curriculum? > >
Non mi sembra vero di averlo detto ad alta voce. Lei acconsente così le consegno il documento e lei mi da la busta col mio libro.
O mio Dio. Ho consegnato un curriculum per davvero. La buona notizia è che stasera quando rincaserò dicendo ai miei di aver cercato un lavoro per una volta non sarà una bugia, il lato negativo è che potrebbero anche richiamarmi.
Cosa faccio se mi richiamano? Rispondo? Lascio squillare il telefono facendo finta di niente? Ma che dico, io non so quale sia il numero della libreria, dovrei non rispondere a tutti i numeri sconosciuti?
Ok. Niente panico. Le probabilità di essere convocata per un colloquio sono infinitesimali.
Scommetto che il mio curriculum è andato dritto a far compagnia a un sacco di altri che non verranno mai letti.
Non riesco a trovare niente di bello per Ambra, a parte un block notes con la copertina elaborata con una cornice dorata e delle farfalle in rilievo, lei adora le farfalle.
Torno a casa e trovo mia madre pronta sulla porta che mi rivolge la solita domanda  < < Allora, hai combinato qualcosa? > >
Sbuffo. < < No mamma, ho consegnato qualche curriculum. > >
< < Dove? > > insiste.
< < In un paio di posti, anche in libreria. Sanno che sono una cliente abituale magari giocherà in mio favore. > > O cielo, spero di no.
< < Mah, speriamo > > mi risponde scettica.
E' l'unica ad insistere così tanto.
Mio padre non mi ha mai più parlato di colloqui dopo la storia del bar, ma lui so già che è dalla mia parte.
  
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