In case
Quando
Hinata si era inchinata davanti a lui, la testa così
bassa da sfiorare il pavimento per chiedergli di aiutarla ad affinare
il Juken
del clan, si era sentito stupito, incredulo. Nonostante tutto quello
che le
aveva fatto, lei non aveva pensato due volte a rivolgersi a lui,
umilmente come
al solito, senza tutte quelle pretese che avrebbe potuto avanzare come
membro
del clan più importante.
Quando
era con Hinata, nonostante fosse inferiore, si
sentiva un suo pari: lei aveva quella capacità, gli faceva
dimenticare tutto
quello che era accaduto in passato soltanto standogli vicino, senza
parlare.
Quando
aveva deciso di cambiare, si era imposto di
cominciare da lei, per
farsi
perdonare di tutto quello che le aveva fatto, di tutto l’odio
che le aveva
riversato addosso soltanto perché era la figlia
dell’uomo che aveva creduto per
dodici anni l’assassino di suo padre. Essere buoni con Hinata
era davvero
semplice, veniva spontaneo, e spesso si era ritrovato a chiedersi
perché non se
ne fosse accorto prima. Il suo modo di fare gentile, così
poco adatto alla loro
vita, la sua volontà incrollabile, la sua forza nascosta gli
suscitavano ogni
volta una scossa al petto che lo privava di ogni sentimento malvagio,
facendolo
sentire in pace.
In
quel modo aveva capito di amarla. Se n’era accorto
all’improvviso, come una rivelazione piovuta per caso dal
cielo che chiariva
ogni cosa, ma non ne era rimasto sconvolto più di tanto: il
suo cuore aveva
smesso di cercare vendetta e finalmente si era fermato a riposare,
rendendolo
più sereno. Persino sopportare la sua condizione era
diventato più facile, e
dover obbedire a suo zio non gli sembrava più tanto
umiliante.
Era
felice. Anche se sapeva che Hinata non l’avrebbe mai
compreso fino in fondo, perché il suo cuore era
già occupato da quando aveva
visto Naruto per la prima volta.
“Neji-niisan!
Mi cercavi?”
Hinata
gli sorrise timidamente e si sedette accanto a lui,
lasciando penzolare i piedi fuori dal tatami della verandina. Aveva i
capelli
scompigliati e i vestiti zuppi, probabilmente aveva passato
l’intera mattinata
ad allenarsi.
“Scusami
se ti ho disturbata, Hinata-sama. Vorrei parlarti.”
La
kunoichi scosse la testa.
“Non
preoccuparti.”
“Il
maestro Gai mi ha comunicato questa mattina che il
consiglio ha proposto di promuovermi a jonin.”
“Oh,
congratulazioni!”
Hinata
lo disse realmente contenta per lui, con gli occhi
che le brillavano, ma Neji non lo sembrava affatto, come se qualcosa
non lo
convincesse fino in fondo.
“C’è…
C’è qualcosa che non va?” gli chiese
allora
sommessamente. Neji incontrò i suoi occhi per un attimo, poi
scosse la testa
con un sospiro.
“No,
è che…” Soppesò per un
momento quello che desiderava
dirle, temendo che sarebbe stato eccessivo aprirsi in quel modo con
lei, ma l’occhiata
davvero preoccupata che la kunoichi gli rivolse lo convinse a parlare.
“Temo di
non essere all’altezza dell’incarico.”
confessò alzando gli occhi al cielo,
quel giorno luminoso e libero dalle nuvole “Potrei dover
avere degli allievi,
un giorno…”
“Secondo
me saresti un ottimo maestro.” replicò Hinata con
un filo di voce. Neji abbassò gli occhi e la
guardò sorpreso, facendola
arrossire e balbettare: “Ecco… Tu… Tu
mi hai insegnato bene! Se ora sono più
forte… È grazie a te…”
Con
un sorriso quasi invisibile, Neji spostò lo sguardo
davanti a sé.
“Sono
certa che saresti un ottimo jonin, non rinunciare!”
ripeté Hinata stringendosi le mani all’altezza del
petto. La sua voce era
bassa, ma talmente sicura che lo stupì profondamente.
Avrebbe voluto dirle che
riponeva troppa fiducia in lui, che non la meritava, però
non se la sentì di
deluderla in quel modo.
“Posso
provarci.” si disse allora, e annuì
all’indirizzo di
sua cugina con la stessa fiducia che lei riponeva in lui.
“Grazie,
Hinata-sama.”
Lei
gli sorrise, visibilmente più tranquilla, e il suo cuore
spiccò il volo, certo, per la prima volta, che Hinata
credeva fino in fondo in
lui.
Hinata
non pensava mai alla sua vita, sempre pronta a
mettersi al servizio degli altri. Non aveva esitato un attimo a
mettersi
davanti a Naruto per proteggerlo con il suo corpo da quegli aculei di
legno
appuntiti. Non sapeva se sarebbe stata veloce abbastanza da respingerli
tutti,
ma si era lanciata comunque in quell’impresa. L’amore
fa fare cose impensabili.
Non
sarebbe riuscita ad evitare quell’aculeo, lo sentiva
dentro. Vide Hinata già trapassata, cadere per terra
grondante di sangue senza
neppure una lacrima di Naruto, perché lui non era mai
riuscito a capire, e si
lanciò verso di lei con le
ultime forze che gli restavano. Il legno lo trapassò in
più punti del corpo,
sentì la schiena andare a fuoco e non riuscì
più a tenersi in piedi. Naruto lo
afferrò; lesse il terrore nei suoi occhi. Guardò
Hinata, immobile in ginocchio
davanti a lui, e sorrise amaramente alle sue lacrime. Allora lo amava
un po’
anche lei.
Si
sentì felice, felice di averla salvata, di essersi
sentito libero di disporre della propria vita per lei. C’era
ancora una cosa
che voleva fare prima di chiudere gli occhi per sempre.
“Naruto,
Hinata-sama è pronta a morire per te.”
Lo
disse senza staccare gli occhi dalla ragazza, cercando
disperatamente di aprire quelli di Naruto a quell’amore senza
fine che sua
cugina provava per lui. La kunoichi continuò a piangere in
silenzio, con gli
occhi pieni di una preghiera che Neji osò credere fosse
soltanto per lui.
Qualunque cose lei stesse chiedendo, pregò a sua volta che
fosse esaudita: desiderava
con tutto se stesso che Hinata potesse essere finalmente felice, anche
se lui
non avrebbe mai potuto vederla. Anche se non con lui.
But
I keep it just in case
Yeah,
I keep it just in case
In
case
You
don't find what you're looking for
In
case
You're
missing what you had before
In
case
You
change your mind, I'll be waiting here
In
case
You
just want to come home
(Demi Lovato – In
case)
Note:
Questa
fic mi è stata ispirata da un commento di un utente
del forum ItaSasu riguardante il capitolo 414. Il commento era
più o meno
questo: “Neji doveva amare Hinata davvero tanto per
sacrificarsi in quel modo.”
Beh, queste parole mi hanno stuzzicato per giorni e finalmente sono
riuscita a
mettere per iscritto quello che avevo in mente. Scrivere di un Neji
innamorato,
felice anche se non ricambiato è stato molto interessante e
istruttivo. Ho
amato l’evoluzione di questo personaggio e scrivere di lui, e
mi dispiace di
come Kishimoto l’abbia messo da parte per poi farlo uscire di
scena in modo
così frettoloso. Ma ormai quel che è fatto
è fatto.
Note
(31/07/2014):
Eccomi
a pubblicare la fic, aggiungendo a ciò che ho già
scritto che essa è ispirata al tema 11, dying
is what, to live, each has to do; un tema
che mi ha aveva dato molte idee e
che all’inizio doveva essere una scena familiare con Minato,
Kushina e Naruto,
ma che dedico più che volentieri a Neji, il cui sacrificio
non ha nulla da
invidiare a quello dei genitori di Naruto.
Essendo
ancora in attesa dei risultati, presto aggiungerò
qualche altra nota, nel contempo sarei contentissima di ricevere pareri
di ogni
tipo.
Grazie
anticipatamente! ^^
Pian
piano questa raccolta continua… Ho scritto altri
capitoli, ma non ne sono convinta e li lascerò a
“maturare” ancora un po’, ma
non escludo che nel contempo potrebbero nascere capitoli del tutto
nuovi!
Mai
disperare! Puoi farcela, Ayumi! ;)
EDIT del 19/08/2014: ieri sera la giudiciA Fefy, che ringrazio di cuore (<3) ha pubblicato le valutazioni del contest, che ho molto apprezzato e con cui concordo in tutto. La copio-incollo qui sotto e speriamo di fare meglio al prossimo contest! ;)
Ayumi Yoshida
La grammatica della tua storia è ben curata, non ho trovato errori di distrazione o di battitura, né di forma. In un paio di punti avrei utilizzato la punteggiatura in modo differente, aggiungendo delle virgole ed eliminandone altre, ma nel complesso è tutta una questione di gusto personale e non c’è niente che possa essere definito un errore. Complimenti.
Lo stile è semplice ma curato, però devo ammettere di non averlo trovato molto coinvolgente. Forse perché si tratta perlopiù di un flusso di pensieri in tutta la prima porzione della storia, che – secondo la mia opinione – ha appesantito un po’ il ritmo, rendendo l’inizio lento. La storia diventa più piacevole nello spezzone del ricordo e raggiunge il massimo nel finale, che è stato la mia parte preferita, in cui sei stata capace di mettere insieme sia i pensieri e sentimenti di Neji che l’azione, senza annoiare. Un’annotazione puramente formale che ti farei riguarda il passaggio in cui Neji pensa: hai utilizzato ancora le virgolette alte, che fino ad allora erano state usate nei dialoghi. Per una questione di coerenza nell’utilizzo della punteggiatura, penso che dovresti rimuoverle e utilizzare un altro stile di scrittura, magari il corsivo.
Il lessico mi sembra molto adeguato alla situazione descritta e non ho trovato niente fuori luogo da segnalare.
La caratterizzazione dei personaggi si è bilanciata, per così dire, su due poli opposti. Trovo interessante, ma non proprio credibile, l’amore di Neji per Hinata, anche se penso che fosse un amore più “fraterno” che quel sentimento profondo con cui li hai legati. Comunque, Neji in generale è ben caratterizzato, mi sono piaciuti in particolare i riferimenti al cuore in pace perché liberato dal desiderio di vendetta, dall’odio che provava nei confronti della cugina. Ho trovato un po’ meno IC i passaggi in cui descriveva quant’era facile essere gentile con lei e come si è aperto riguardo alle sue insicurezze. Anche se di Neji, dopo aver saputo la sua storia, ci è stato dato molto poco da conoscere, mi è sempre sembrato un po’ burbero nelle sue manifestazioni d’affetto e riservato al riguardo dei suoi sentimenti. Diciamo che un Neji che si prende cura di Hinata in maniera implicita l’avrei trovato molto più IC.
Hinata invece mi è piaciuta moltissimo e ho ritrovato negli atteggiamenti che le hai fatto assumere l’Hinata del manga che io tanto amo: determinata a migliorarsi, con una volontà ferma, altruista e un po’ timida. L’immagine di Hinata che arrossisce e balbetta dopo essersi complimentata con Neji la trovo centrata in pieno e assolutamente IC.
Come ti ho già spiegato, senza considerare l’inizio lento, la storia nel complesso mi è piaciuta, quindi il gradimento personale è medio. Non è una storia che salverei, ecco, però è stata una lettura piacevole e sicuramente originale, visto che un amore così di Neji per Hinata non l’avevo mai letto e mi ha lasciato sorpresa e intrigata.
Grazie alla giudicia per questo magnifico banner! *______*
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