The
story of us.
«Raccontami
una storia.»
Sussurrai ad Ashton
prima di appoggiare la mia testa sulla sua spalla e
allungare un braccio verso il suo alla ricerca della sua mano,
così da poterla
stringere delicatamente tra la mia.
«Raccontami
una storia che solo noi sappiamo, una storia che magari
domani non ci ricorderemo nemmeno più.» Continuai
a sussurrare, alzando
leggermente il viso per poter parlare vicino al suo orecchio,
«anzi raccontami
di noi, Ash.»
Mi guardò, e
mi rivolse uno dei suoi soliti sorrisi per poi avvolgere
un braccio attorno alla mia vita ed io mi avvicinai a lui,
accoccolandomi al
suo petto.
«Però
sappi che questa storia non ha una fine, o almeno, ancora non ce
l’ha.» Mi disse lui con un filo di voce e mi
baciò il capo, per poi riprendere
a parlare quasi in un sussurro per paura che qualcuno potesse sentirlo,
per
paura che qualcuno potesse sentire quella storia che parlava di noi,
quella
storia che dovevamo conoscere solo io e lui.
«Era il 18
Maggio, ed io ancora me lo ricordo come se fosse ieri..»
iniziò lui, riuscivo ad intuire che avesse il suo solito
sorriso stampato sul
viso, si capiva quando sorrideva, si capiva anche solo dalla sua voce.
Socchiusi gli occhi e
strinsi maggiormente la sua mano, continuando ad
ascoltare attentamente la sua voce.
«..ed era una
giornata fredda, nonostante fosse Maggio. Ed io ero lì,
seduto sotto il tronco di un albero a guardare il sole scomparire
lentamente
sotto un manto di nuvole, e poi qualcuno si fermò davanti a
me impedendomi la
visuale, ricordo che mi disse che si era perso perché era
nuovo di qui, ed io
ricordo che lo odiai con tutto me stesso in quel momento
perché aveva
interrotto i miei pensieri sconnessi, ma poi lo vidi in viso e capii
che non me
ne fregava un cazzo dei miei soliti pensieri, perché lui era
qualcosa di più
bello.» Si fermò per qualche secondo e mi
accarezzò delicatamente la schiena,
io sorrisi involontariamente alle sue parole e gli lasciai un dolce
bacio sul
petto da sopra il tessuto della sua maglia e rimasi in silenzio stretto
tra le
sue braccia.
«E poi si,
ricordo che mi disse se poteva sedersi al mio fianco ed io
annuii, cos’altro potevo fare? Quando si mise seduto sentii
un profumo
buonissimo, un profumo che mi fece pensare a mille altre cose, ma che
al centro
di ognuna di esse c’era sempre e solo lui, quel ragazzo di
cui ancora non
sapevo nulla, e sai cosa, in quel momento mi venne in mente una
canzone.»
«Quale?»
mormorai contro la sua pelle, chiudendo del tutto gli occhi.
Lui iniziò a
cantare, ed io sorridevo, non riuscivo a togliermi quel
dannato sorriso dal viso.
“You're
the missing piece I need, the song inside of me..
You're
the voice I hear inside my head, the reason that I'm singing..
You're
the missing piece I need, the song inside of me
I
need to find you, I gotta find you..
Been
feeling lost, can't find the words to say
Spending
all my time stuck in yesterday
Where
you are is where I want to be
next
to you, and you next to me.”
«Questa.»
Mormorò dopo aver finito di intonare il pezzo della canzone.
«Questa
è stata la prima cosa che mi è venuta in mente
non appena si mise seduto di
fianco a me, e le nostre braccia si sfiorarono, ho pensato che quel
pezzo
mancante che mancava nella mia vita fosse lui. Ma tornando a
noi..» prese un respiro
per poi appoggiare la testa allo schienale del letto, riprendendo a
parlare
poco dopo.
«Dicevo, dopo
iniziai a parlare con quel ragazzo e mi presentai,
mormorai un timido “piacere,
io sono Ashton.” E gli porsi la mano, lui la
strinse e mi rivolse un piccolo sorriso per poi dirmi “ed io sono Luke,
piacere
mio.” Rimasi a guardarlo per un po’
prima di lasciare la sua mano, non sapevo
cosa fare, ma poi iniziai a dire cose a caso e quel ragazzo rise, e dio
cos’era
la sua risata. Me ne innamorai, capii di amare la sua risata e
continuai a
parlare a vanvera pur di risentire ancora una volta quel suono
meraviglioso, ma
poco dopo gli squillò il cellulare e mi disse che se ne
doveva andare, mi
salutò e lo vidi allontanarsi. In quel momento avevo come un
vuoto nel petto,
come se quel Luke si fosse portato via con se un pezzo di
me.» smise di parlare
e mi guardò, ma io avevo ancora gli occhi chiusi e la
guancia premuta contro il
suo petto per accorgermene.
«E dopo cosa
successe? Voglio dire, sei riuscito a rivedere quel Luke?»
Lui accennò
una risata e portò una mano tra i miei capelli,
intrecciandosi alcune ciocche tra le dita, riprendendo a parlare.
«Un passo alla
volta, non essere impaziente.» si sistemò meglio
sul
materasso e continuò ad accarezzarmi dolcemente i capelli,
ed io annuii appena,
rimanendo in silenzio.
«Dopo che Luke
se ne fu andato, mi alzai da terra e m’incamminai verso
casa, infilai le cuffie cercando di togliermi quel ragazzo dalla mente
ma fu
tutto inutile, non riuscivo a non pensare a lui, speravo con tutto me
stesso di
rivederlo, e così successe qualche settimana dopo. Ero in un
bar e mi sedetti
nell’unico tavolo vuoto della stanza quando un ragazzo si
fermò al mio fianco e
mi disse che quel posto l’aveva visto prima lui, e che dovevo
alzarmi. In quel
momento non riconobbi subito la voce, ma poi ci guardammo e mi disse “ma
aspetta, tu sei Ashton!” e scoppiò in
una fragorosa risata, e gli feci cenno di
accomodarsi al tavolo insieme a me. Ero felice in quel momento, ero
felice
perché non si era dimenticato di me.»
Lo interruppi per un
attimo «Magari ci ha provato a dimenticarsi di te,
ma capendo che era impossibile ci rinunciò e
continuò a pensarti ogni giorno ed
ogni notte prima di addormentarsi.» arrossii leggermente a
scrollai le spalle,
per poi stringere una mano sul suo fianco, riaprendo gli occhi per
guardarlo e
lo vidi sorridere. «Non pensavo fosse così
difficile dimenticarsi di uno come
me.» mi rispose, baciandomi la fronte.
«E invece lo
è, ma dimmi..cosa successe dopo tra i due?»
«Da quel
momento iniziarono ad uscire insieme, iniziarono a conoscersi
meglio e capirono di avere diverse cose in comune. Non passò
molto da loro
primo bacio, sai?»
«Raccontamelo,
raccontami come è successo.» lo incitai alzandomi
appena
a sedere, sistemandomi meglio al suo fianco.
Lui annuii e riprese la
sua storia «Insomma, passò si e no una
settimana, eravamo di nuovo sotto quell’albero dove ci
eravamo incontrati la
prima volta, lui appoggiò la testa sulla mia spalla ed
iniziò a piangere senza
motivo, cercai di consolarlo in tutti i modi ma niente, poi eravamo
lì
abbracciati e ad un certo punto lo sentii sussurrare un “magari un bacio
sarebbe l’unica cosa che potrebbe farmi stare meglio,
ora.”»
«Vi siete
baciati?»
«Si Luke, ci
siamo baciati. Ed è stato uno dei baci migliori di tutta
la mia vita.»
«Mi
è piaciuta questa storia.» annuii e gli rivolsi un
ampio sorriso
per poi stendermi a letto, chiudendo gli occhi. «Ma ora
dormiamo, Ash?»
mormorai senza lasciare la sua mano, lui non disse nulla e si stese
subito di
fianco a me avvolgendo il suo braccio attorno al mio corpo e mi
lasciò un
leggero bacio tra i capelli, prima di sussurrarmi un
“buonanotte piccolo Luke,
sei la cosa migliore che potesse capitarmi.” E ci
addormentammo, stretti l’uno
all’altro.
Mio
Angolino.
Okay ho deciso di continuare questa storia, ma
continuarla con tante brevi one shot che quasi non c'entrano nulla
l'una con l'altra, ma comunque riprendono tutte lo stesso argomento.
Insomma, ho pensato che potrebbe essere una cosa carina, ma poi magari
non ha senso e vabbe, rido.
Comunque, ho scritto questa One Shot a mezzanotte, diciamo che l'ho
iniziata a quell'ora poi l'ho continuata il giorno dopo
perché stavo morendo di sonno ed è venuta fuori
sta cosa.
Mi scuro come sempre per eventuali errori e niente, spero vi piaccia.
Lasciate una recensione se vi va, mi farebbe davvero piacere.
Vi voglio bene, Jess♥
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