The power of the elements

di Colpa delle stelle
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EPILOGO




La sala dove il presidente Snow aveva convocato il primo stratega, era ampia, ma buia e priva di finestre.
L'ambiente era arredato in modo spartano, con un tavolo di vetro al centro della stanza e due sedie ai lati estremi, rivolte verso un proiettore, puntato al muro.
Il presidente Snow fece cenno al primo stratega di accomodarsi e subito prese posto di fronte a lui.
- Quello che è accaduto durante questi giochi è stata la prova di cui non avevamo bisogno. - esordì, intrecciando le mani e appoggiandole al tavolo.
- Dei ragazzi ci hanno ridicolizzato, davanti a tutta Panem, e non doveva succedere. -
Il primo stratega non osava alzare lo sguardo, preoccupandosi invece di mantenerlo ben fisso a terra, per evitare di incontrare la furia che certamente animava gli occhi di Snow.
- Il movimento dei ribelli si è rafforzato. Il giorno della vittoria alcuni Maghi del Fuoco hanno fatto esplodere il campo di lavoro dl Distretto 7 e tutti i prigionieri sono scappati. - continuò, mantenendo una calma quasi glaciale. - E si sono riuniti a Capitol City, per organizzare l'attacco di cui siamo stati testimoni durante la cerimonia della premiazione. -
Solo allora, colpito da un pensiero improvviso, il primo stratega alzò lo sguardo e lo puntò su Snow.
- Non crederà davvero alle dicerie che i Ribelli hanno fatto circolare nei Distretti, vero? - domandò, quasi incredulo.
Snow scosse la testa.
- Quattro ragazzi predestinati per liberare Panem dalla morsa della tirannia. -
Scosse ancora la testa e si appoggiò allo schienale della sedia, accarezzandosi i baffi.
- La speranza è più forte della paura, ma troppa speranza rende gli uomini cechi e privi della capacità di ragionare. -
Sorrise e il primo stratega rabbrividì.
- Quei ragazzi sono potenti, signore. - si azzardò comunque a dire, dopo aver preso un respiro profondo.
- Lo sono. - ammise Snow. - Ed è per questo che abbiamo bisogno di loro. -
- Abbiamo bisogno di loro? - domandò il primo stratega, incredulo, sporgendosi istintivamente in avanti.
- Abbiamo bisogno di loro per riportare razionalità nei Distretti. Devono morire. - chiarì Snow.
- Anche la Favorita del 4? - chiese ancora il primo stratega, cercando di fare chiarezza nei propri pensieri. - Da quello che mi ricordo, non fa parte dell'organizzazione dei ribelli. È dalla nostra parte, se non sbaglio. -
- Il destino è l'arma più potente che esiste a questo mondo – commentò Snow. - Ma siamo noi a decidere il nostro destino. E saranno le azioni di quella ragazza a decidere cosa farne della sua vita. -
Il primo stratega annuì, finalmente con il piano del presidente chiaro nella mente.
- Sarà un'edizione della memoria speciale. - dichiarò Snow, scoppiando subito dopo in una risata secca e rauca.
L'uomo si sforzò di imitarlo e, nel contempo, ne ammirò l'astuzia e la malignità che dimostrava.
Il presidente Snow non si sarebbe fermato davanti a niente.
Avrebbe mantenuto il suo pugno di ferro su Panem ancora per molto tempo e i ribelli non sarebbero riusciti a impedirglielo.
Nemmeno con l'aiuto degli eredi dei fondatori.

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Ultimo angolo d'autrice:
La storia è finita!
Faccio fatica a crederci anche io, in effetti.
Non mi aspettavo di riuscire a portare a compimento una storia a capitoli così lunga e anche di prevedere un continuo.
Perché si, ora è deciso: farò un secondo capitolo di questa saga, perché io stessa voglio vedere come andranno a finire le nostre vite in questo mondo (:
Ringrazio tutti quelli che mi hanno seguito e che hanno recensito e spero che faranno altrettanto nella seconda parte di questa storia, che comunque non arriverà a breve.
Ho già delle idee, alcune le ho buttate giù, altre le lascio lì e vedo cosa mi porteranno.
Spero anche che l'epilogo vi abbia soddisfatto (Giulia e Camilla, parlo soprattutto con voi) (:
Alla prossima dunque,
Lucinda_Lockwood





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