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Autore: Colpa delle stelle    11/08/2014    3 recensioni
- In revisione... -
Anno 2200, Inghilterra
Anche i tempi d'oro in seguito alla sconfitta di Voldemort terminarono e una nuova epoca di problemi e battaglie si fece strada nel Mondo Magico.
Gli eroi del passato persero la loro importanza, gli antichi ideali furono distrutti da una nuova grave minaccia, che si fece strada tra le debolezze dei Maghi.
Fu allora, quando le persone erano deboli e non potevano combattere, che un giovane uomo, a dispetto della sua natura non magica, ideò un colpo di stato e piegò con il suo potere dittatoriale l'intera nazione, dividendola poi in 14 parti, per meglio governarla: la capitale, Diagon City, e altri 13 Distretti, che la circondavano e la mantenevano in vita.
Anche questo tempo di pace però non durò e una nuova guerra sconvolse la nazione, che vide la vittoria del nuovo presidente Snow e del suo governo.
Il Distretto 13 venne raso al suolo dalla capitale e una condizione fu imposta a tutti i cittadini degli altri Distretti.
Un nuovo gioco, una nuova distrazione, terribile ma efficace: gli Hunger Games.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Favoriti, Nuovi Tributi, Nuovo personaggio, Presidente Snow, Sorpresa
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'The power of the elements'
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EPILOGO




La sala dove il presidente Snow aveva convocato il primo stratega, era ampia, ma buia e priva di finestre.
L'ambiente era arredato in modo spartano, con un tavolo di vetro al centro della stanza e due sedie ai lati estremi, rivolte verso un proiettore, puntato al muro.
Il presidente Snow fece cenno al primo stratega di accomodarsi e subito prese posto di fronte a lui.
- Quello che è accaduto durante questi giochi è stata la prova di cui non avevamo bisogno. - esordì, intrecciando le mani e appoggiandole al tavolo.
- Dei ragazzi ci hanno ridicolizzato, davanti a tutta Panem, e non doveva succedere. -
Il primo stratega non osava alzare lo sguardo, preoccupandosi invece di mantenerlo ben fisso a terra, per evitare di incontrare la furia che certamente animava gli occhi di Snow.
- Il movimento dei ribelli si è rafforzato. Il giorno della vittoria alcuni Maghi del Fuoco hanno fatto esplodere il campo di lavoro dl Distretto 7 e tutti i prigionieri sono scappati. - continuò, mantenendo una calma quasi glaciale. - E si sono riuniti a Capitol City, per organizzare l'attacco di cui siamo stati testimoni durante la cerimonia della premiazione. -
Solo allora, colpito da un pensiero improvviso, il primo stratega alzò lo sguardo e lo puntò su Snow.
- Non crederà davvero alle dicerie che i Ribelli hanno fatto circolare nei Distretti, vero? - domandò, quasi incredulo.
Snow scosse la testa.
- Quattro ragazzi predestinati per liberare Panem dalla morsa della tirannia. -
Scosse ancora la testa e si appoggiò allo schienale della sedia, accarezzandosi i baffi.
- La speranza è più forte della paura, ma troppa speranza rende gli uomini cechi e privi della capacità di ragionare. -
Sorrise e il primo stratega rabbrividì.
- Quei ragazzi sono potenti, signore. - si azzardò comunque a dire, dopo aver preso un respiro profondo.
- Lo sono. - ammise Snow. - Ed è per questo che abbiamo bisogno di loro. -
- Abbiamo bisogno di loro? - domandò il primo stratega, incredulo, sporgendosi istintivamente in avanti.
- Abbiamo bisogno di loro per riportare razionalità nei Distretti. Devono morire. - chiarì Snow.
- Anche la Favorita del 4? - chiese ancora il primo stratega, cercando di fare chiarezza nei propri pensieri. - Da quello che mi ricordo, non fa parte dell'organizzazione dei ribelli. È dalla nostra parte, se non sbaglio. -
- Il destino è l'arma più potente che esiste a questo mondo – commentò Snow. - Ma siamo noi a decidere il nostro destino. E saranno le azioni di quella ragazza a decidere cosa farne della sua vita. -
Il primo stratega annuì, finalmente con il piano del presidente chiaro nella mente.
- Sarà un'edizione della memoria speciale. - dichiarò Snow, scoppiando subito dopo in una risata secca e rauca.
L'uomo si sforzò di imitarlo e, nel contempo, ne ammirò l'astuzia e la malignità che dimostrava.
Il presidente Snow non si sarebbe fermato davanti a niente.
Avrebbe mantenuto il suo pugno di ferro su Panem ancora per molto tempo e i ribelli non sarebbero riusciti a impedirglielo.
Nemmeno con l'aiuto degli eredi dei fondatori.

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Ultimo angolo d'autrice:
La storia è finita!
Faccio fatica a crederci anche io, in effetti.
Non mi aspettavo di riuscire a portare a compimento una storia a capitoli così lunga e anche di prevedere un continuo.
Perché si, ora è deciso: farò un secondo capitolo di questa saga, perché io stessa voglio vedere come andranno a finire le nostre vite in questo mondo (:
Ringrazio tutti quelli che mi hanno seguito e che hanno recensito e spero che faranno altrettanto nella seconda parte di questa storia, che comunque non arriverà a breve.
Ho già delle idee, alcune le ho buttate giù, altre le lascio lì e vedo cosa mi porteranno.
Spero anche che l'epilogo vi abbia soddisfatto (Giulia e Camilla, parlo soprattutto con voi) (:
Alla prossima dunque,
Lucinda_Lockwood

   
 
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