Capitolo 3
Grazie
a tutti quelli che hanno letto sino ad ora i miei due capitoletti! e
Grazie alle tre persone che hanno commentato, un grazie speciale a
FuckingChemicalGirl <3.
Sono
circa le quattro di pomeriggio, Danilo, il secondo chitarrista della
band, insieme a Domenico, il bassista sono appena passati da casa mia.
Prima ha telefonato Mary anche a loro, per comunicargli data e luogo
dell'incontro. Andremo in macchina assieme, e passeremo a prendere
Elena e Mary. Priscilla e Fioranna invece ci aspettano direttamente
là.
Non
nascondo che sono un pò agitata, forse mi agita il fatto che
questa misteriosa casa discografica ha ascoltato proprio i nostri demo
senza che Mary l'abbia contattata, perchè forse sono stata io a
contattarla. No, Spava non fare la testa di cazzo, di sicuro Mary si
è scordata il nome e l'aveva di sicuro già contattata
lei. Si, sarà sicuro così, mi ripeto tra me e me, poi con
tutti gli impegni che ha Mary in questo periodo, lei è manager
di due band, i ''The Smiles" che siamo noi, e quella del suo ragazzo, i
''Last Resonance''.
Viaggia spesso tra l'Italia e l'America per questo motivo.
Sono
parecchio agitata e mi sa che anche i ragazzi se ne sono accorti,
mentre io saltello per la casa Domenico e Danilo si lanciano delle
occhiate come per dire '' Ma che cazzo le è preso a quella
là?" Si, dai loro volti si capisce benissimo.
"Ragazzi, che ore sono?" Esclamo io, quasi risvegliandomi.
"Saranno le quattro passate" Dice Danilo tranquillamente, Domenico sembra entrare nel panico anche lui.
"Le quattro?" Esclama infatti poco dopo in presa all'ansia.
"Si, perchè?"
"Danilo come fai ad essere così tranquillo!" Ecco, come al solito intervengo io, la rompiscatole.
"Ti
ricordo che ci dobbiamo anche esibire, e cioè suonare i nostri
pezzi davanti a delle persone che ci spianeranno la strada per il
nostro futuro!" Ecco adesso Domenico è allarmato, totalmente
allarmato.
"Che ne dite di muoverci allora?" Con la sua solita calma Danilo prende le chiavi della macchina e ci conduce con lui.
Gli
strumenti sono già caricati, abbiamo il nostro furgoncino che
contiene anche i cavi di riserva e altre cose indispensabili per noi
artisti.
Domenico sale davanti, accanto a Danilo che guida. Io salgo dietro, ed inevitabilmente mi perdo tra i miei pensieri.
Avrò
fatto bene a lasciare l'Italia? In pochi secondi di ansia le
preoccupazioni che non ho mai avuto non tardano ad arrivare.
Ma
adesso devo pensare solo a suonare. La macchina corre veloce tra le
strade, a piedi la strada è molto corta, mentre in macchina
dobbiamo attraversare delle zone un pò piu' intasate. Arriviamo
sotto casa di Ele, Danilo comincia a suonare il clacson all'impazzata
finchè non esce una ragazza bionda un pò affannata che
solleva la sua enorme Tastiera e aprendo le porte del camioncino la
sistema accanto gli altri strumenti, seguita da una fresca e pettinata
Mary, nel suo professionale tailleur rosa con dei teschietti bianchi.
C'è silenzio tra noi, poichè tutti sappiamo che le nostre vite stanno per cambiare.
Arriviamo
al luogo dell'incontro. Priscilla e Fioranna sono già là
davanti, ci troviamo difronte ad un enorme palazzo con delle
gigantesche vetrate, per il resto è bianco.
L'insegna è coperta da un telo, per ristrutturazione credo.
Si scorgono degli uffici e molte sale prove, Cavolo!
Mary, in quanto manager avanza nella portineria, sicura di se, con noi sei al seguito.
Un tizio al quanto strano sta in portineria, Mary si rivolge dicendo che i ''The Smiles'' sono arrivati.
Ci viene indicato l'ascensore, quinto piano, prima porta a destra. Saliamo un pò agitati..
Mary
bussa alla porta, ci apre una ragazza e ci fa segno di entrare. Ci
accomodiamo in un salottino, io mi accendo una sigaretta e nervosa
inizio a fumare. Tra poco ci chiameranno per andare direttamente a
provare, infatti degli addetti stanno già sistemando i nostri
strumenti. Fà uno strano effetto essere considerati così
importanti.
Subito dopo Mary torna, già a suo agio, e ci conduce verso la sala prove. Molta gente è ferma a guardarci.
Priscilla
prende in mano il microfono, io, Danilo e Domenico attacchiamo chitarre
e bassi agli amplificatori, Elena si prepara davanti alla sua tastiera
e Fioranna da il tempo con le bacchette. Così cominciamo a
suonare.
Mi
perdo in accordi e assoli, seguendo la voce della nostra mitica
cantante, che nemmeno mi accorgo che la ragazza di prima porta in mano
delle carpette, ed in ognuna di queste vi sta scritto sopra '' Skeleton
Crew''.
Così
continuo a suonare, un pezzo dopo l'altro, e mentre suono, mi
accorgo di una persona, una persona che ci guarda con aria
soddisfatta dall'altro lato della sala, guarda ogni movimento che
faccio, guarda ogni accordo ed ogni nota, e sembre perdersi nella
nostra musica, mentre con i piede batte il ritmo delle canzoni. No, mi
dico tra me e me, non può essere chi sembra.
Ma
quegli occhi, io, me li ricordo benissimo. Sono grandi e verdi, e
mentre mi fissa quasi mi ci perdo. Ha un bellissimo sguardo, che io
conosco molto bene. . . si, è proprio lui, Frank Iero, il
secondo chitarrista dei My Chemical Romance. . .
Allora,
penso tra me e me, questa è davvero la ''Skeleton Crew'', la
casa discografica creata da lui e la moglie, a cui ho mandato i nostri
demo, allora se siamo qui' è solo ed esclusivamente merito mio.
Appena finiamo di suonare Frank si avvicina a noi, ed anche gli altri sembrano accorgersi della sua presenza.
Sono
tutti un pò confusi, nessuno si aspettava che ci trovassimo
davanti proprio lui, chitarrista dei My Chemical Romance, a
Domenico quasi cade il basso dalle mani per lo spavento, e Frank non
tarda a soffocare una risata.
Sembra simpatico. E di sicuro non è neanche male, i suoi occhi sono meravigliosi.
Si avvicina a noi, " Bravi, i The Smiles", ci guarda compiaciuto e sorride. "Beh, grazie" mormora Danilo.
"Ragazzi,
devo dire che dal vivo suonate molto bene, e vi annuncio così
che siete con noi". Non smette mai di sorridere, sarà sempre
così allegro, mi chiedo io? Tutti sono felici e si scambiano
chiacchiere e io? Io, idiota, rimango di sasso davanti tutto cio'.
Chi l'avrebbe mai detto, chi se lo sarebbe mai aspettato..
Eccolo
che torna a parlare "Quando mi hanno detto che avevamo ricevuto dei
demo abbastanza buoni da una band Italiana che pero' sta a New York ho
voluto ascoltarvi io stesso, e così ho contattato la vostra
manager e vi ho chiesto di venire a suonare per vedere se c'era davvero
tutto questo talento, e devo dire che c'è.."
Siamo
tutti ancora un po scioccati ed intimiditi, Priscilla prende parola e
con entusiasmo inizia a parlare della band, di come abbiamo iniziato a
suonare, e del perchè abbiamo deciso di venire quà. La
ringrazio mentalmente per aver preso parola, io mi sarei sentita male
al solo pensiero. Domenico invece si rivolge a me "Ma allora davvero
sei stata tu a mandargli i demo" "Così credo" rispondo io.
"E non cel'hai detto" " Si che vel'ho detto, ma mi avete preso in giro".
Priscilla
si gira velocemente verso noi altri, rimasti in disparte, " io sono
Priscilla, cantante.. e loro sono.." Così ci induce a
presentarci.. Stringe la mano ad ognuno di noi, io rimango per ultima,
finchè si avvicina a me e sono costretta a parlare.."Francesca,
prima chitarrista... meglio nota come Spava". Danilo mi fulmina con lo
sguardo, sono io la prima chitarrista e non si discute v.v
Non
lo guardo negli occhi poichè rischierei di impazzire o di
perdermici, ma sono costretta ad alzare lo sguardo, mentre lui mi
regala un bellissimo sorriso, ed io mi perdo in quell'istante. "Brava,
non c'è che dire, mi piace come suoni".
Okaaaaaay adesso posso anche morire, o no?
Frank
si rivolge ad una segretaria che ci fa accomodare nel suo ufficio, lui
si diede dietro la sua scrivania, nella parete vi è un poster
con il logo dei Leathermouth, prevedibile penso tra me e me.
Decido così di stare zitta, per evitare di fare figuracce, e di fare parlare gli altri.
Sto
attenta a tutto quello che dicono, parlano di noi e del nostro futuro,
della possibilità di aprire il tour di qualche band famosa e se
tutto va bene, entro qualche mese, di far uscire un nostro singolo.
Siamo tutti un pò scossi alla notizia..ma d'altronde è quello che sognavamo, no?
Ora
stiamo per firmare il nostro primo contratto, non sembra vero a nessuno
di noi, lui è contento e crede in noi, e così il gioco
è fatto, noi, i The Smiles, ci siamo finalmente ritagliati un
posto.
Frank
mette tutti a suo agio, poi diventa serio e inizia a parlare dicendo
che ''ci sarà da lavorare". "Per la musica questo ed altro".
Sono io a rispondere, senza nemmeno accorgermene, gli altri mi assecondano subito, ma io..perchè ho aperto bocca?
Lui mi guarda sorridente, credo che potrei svenire da un momento all'altro.
"Voi avete ottime possibilità per farcela, non vi manca niente"
"Grazie mille per tutto.." mormora Domenico.
Scrive
velocemente il suo numero di telefono di casa, di cellulare,
dell'azienda e l'indirizzo email su un pezzo di carta e lo da a
Mary.
"Per qualsiasi cosa chiamatemi".
Ci
alziamo e a turno gli stringiamo la mano. Sarà lui a farsi
sentire per tutte le comunicazioni, Mary gli ha lasciato un foglio con
tutti i nostri recapiti.
Arrivata
al mio turno stavolta alzo lo sguardo, e mi perdo nei suoi occhi. Anche
lui sembra perdersi nei miei, ma poi io distolgo in fretta lo sguardo e
seguo gli altri. Uscendo dalla porta una donna ci viene incontro,
allegra e sorridente, Jamia, sua moglie.
Già,
Frank, perdendomi nei tuoi occhi mi ero completamente dimenticata che
fossi sposato. Così usciamo di scena, mentre il ricordo dei tuoi
occhi mi perseguita. Devo smetterla di fare la bambina idiota,
smetterla di farmi fantasie in testa, stupida Spava, stupidissima Spava.
Usciamo in fretta da quel palazzo, dove per noi è cambiato tutto.
"Ragazziii,
ma ci credete, eh?Non vedo l'ora di dirlo a tutti, noi siamo i The
Smiles..!" Non poteva che essere Fioranna, la nostra batterista.
"Gente, arrivano i The Smiles, tremate!" E questa volta sono io, che mi
faccio trascinare da questa strana allegria che ci prende un pò
a tutti. "Che ne dite di festeggiare?" mormora Ele, timida tastierista.
"Okaaay" esclamiamo tutti in coro. "Allora ci vediamo questa sera nel pub di fronte casa di Ele,?" è Mary a parlare.
Siamo
tutti d'accordo, così ci dividiamo come all'andata e
proseguiamo. Mentre Danilo fa partire la macchina mi volto verso
l'enorme palazzo della Skeleton Crew, che mi provoca un tuffo al cuore.
Vi ricordo, ragazzi miei, che è merito mio e del mio My Space.
I
ragazzi lasciano Ele a casa, e poi lasciano me, insieme a Mary.
Scendiamo dalla macchina e ci avviamo nel vialetto di casa mia.
"Maaaaaaaaary ti rendi contoooo?" Okay comincio a fare la pazza . . .
"Si, Frauzzaaaa, è grandioso.."
"E non chiamarmi Frauzza -.- "
"Okaaaay Spavuccia"
"Adesso va meglio"
Prendo le chiavi dalla tasca della felpa e corro ad aprire la porta, ma cos'è questa euforia che ci circonda?
Dopo aver sistemato la mia amata chitarra blu e bianca torno da Mary saltellando...
"Ma a che servo io se gli agganci ce li hai procurati tu?"
"Ma daaaai Mary, ho solo tentato una cosa, eh beh, ci sono riuscita".
Non so se si nota, ma sono davvero contenta...
Mary svuota la sua borsa sul tavolo del salotto, sta cercando qualcosa...e tira fuori un foglietto.
Oddio,
alla vista di quel foglietto quasi mi sento male, e le farfalle con le
loro ali variopinte cominciano a svolazzare nel mio stomaco, me lo
sento, e con le loro vocine non possono che dire '' Guaaarda Spava
guardaaaa chi l'ha scritto "
Con un gesto della mano scaccio l'aria attorno a me.
" Ma che hai?" mormora Mary. "Mmm niente, provo a scacciare le farfalle che mi perseguitano nello stomaco".
"Ahaha, Spava, non ti smentisci mai, aspettavo proprio questo..."
"Questo cosa?"
"Niente Niente.." mormora soddisfatta.
"Mi
devi fare incazzare? Guarda che oggi è una splendida giornata,
sono la chitarrista di una band che sta per diventare qualcuno!"
"Solo per questo, ehh?"
"Si"
"Convinta...ma non hai visto come ti guardava?"
"Smettila
Mary, smettila e non dire cazzate...punto. Se vuoi saperlo sono
contenta di aver conosciuto il chitarrista della mia band preferita,
tutto quì..."
"Okay..."
Prende quel dannato foglietto e se lo mette in tasca...
Da una parte vorrei supplicarla di farmi tenere quel foglietto, dall'altra mi sento una perfetta idiota e decido di rinunciare..
Nella
mia mente c'è una grande confusione, mi dirigo nella mia camera,
dove dominano su tutti i poster dei My Chemical Romance..
Ecco,
oggi è un giorno importante poichè ho conosciuto uno di
loro, e sicuramente non ci vorrà molto per conoscere anche gli
altri quattro. Cosa? Che ho detto? Conoscere gli altri quattro. Quando
mai capita di conoscere la propria band preferita? E soprattutto da
"collega"..Oddio, e oggi ho conosciuto Frank, non mi sembra vero.
Mi siedo sul letto, continuando a fissare quei poster, sicuro che oggi non è stato tutto un sogno?
Probabile, molto probabile...
Non vedo l'ora di trovarmi su un vero palco, e di suonare.
Così comincio a provare i nostri pezzi...
Quasi
ripenso alle parole di Mary, che cazzate. Pero' nei suoi occhi io mi ci
sono persa, non posso negarlo, e avrei voluto che quegli attimi fossero
durati per sempre. . .
"Spavaaaa è tardi, dobbiamo andare, posa quella dannata chitarra peruna volta.."
E'
Mary che mi chiama, esco dalla mia stanza in fretta, prendendo una
giacca, e ci avviamo verso il locale dove ci aspettano gli altri, fanno
sempre della buona musica là.
Mary mi aspetta davanti alla porta.."Cazzo, ma come ti sei conciata?"
"Modera il linguaggio, cara, sono la vostra manager".
No, non è la Mary che conosco io, indossa i miei vestiti, le mie scarpe, ha addosso il mio smalto..che le è preso?
"Che ti è preso?"
"Niente..tanto lo so che Spavuccia è tanto buona e mi presta le sue cose.."
Faccia da schiaffi.
Usciamo insieme da casa e prendiamo la mia macchina..
Accendiamo
la radio, che passa ''I'm Not Okay" dei My Chemical Romance, e a questo
punto non posso fare a meno di mettermi a cantare nonostante stia
guidando..
Mary tenta di seguirmi, ma sa solo il ritornello, sono io quella che li ascolta da troppo tempo.
Non
posso fare a meno di pensare a chi ci aiuterà a diventare
qualcuno, e tutto questo è successo proprio a noi, gente, si, a
noi!!!
Posteggio la macchina e mi dirigo con Mary verso il locale, dove troviamo già gli altri ad un tavolo e li raggiungiamo.
L'allegria ci circonda e non sembra volerci abbandonare...
Non
dimenticheremo mai quella sera passata a scherzare tra una birra e
l'altra, passata a fantasticare su come sarebbe girare un video o
aprire il tour di qualche band famosa, passata a pensare al nostro
futuro.
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