se scappi4
Parte cinque:...d'amore per te.
Il campanello di casa suonò e Ariadne
sussultò. Mancavano ormai solo due giorni al matrimonio ed era ad un
livello tale di nervosismo da sobbalzare per qualsiasi cosa. Per
essere precisi non solo sobbalzava, ma urlava contro qualsiasi cosa e
aveva anche rotto qualche bicchiere. Un incidente ovviamente, magari
non proprio un incidente, ma li aveva in mano e sua mamma era
comparsa a casa sua per annunciarle che il suo abito era pronto, era
plausibile che le cadessero a terra.
“vai ad aprire” le urlò Will,
Ariadne si alzò svogliatamente dal tavolo dove stava studiando,
raggiunse la porta e l'aprì, non ebbe nemmeno il tempo di aprire la
bocca che Frika le saltò al collo
“non ci si sposa senza addio al
nubilato” annunciò entrando
“tu sei qui?” domandò sconvolta
“secondo te mi perdo il tuo
matrimonio?” Ariadne sospirò
“non è..”
“non mi vedi da quasi un anno e vuoi
discutere di questa cosa?” la interruppe “Ari mi sei mancata” e
si abbracciarono
“Toronto ti ha fatto bene” constatò
Ariadne
“e a te lasciare che tua madre
organizzi il matrimonio ti ha reso radiosa” la canzonò Frika
“ciao, Frika” disse Will passando
diretto verso la cucina
“ciao Frika?” ripeté Ariadne “non
sei sconvolto? Aveva detto che non poteva venire nemmeno per il
matrimonio e invece è qui” disse indicandola con entrambe le mani
“è veramente qua!” le passò un braccio attorno alle spalle
“si lo vedo” disse lui
tranquillamente
“mi ha chiamato lui” spiegò Frika
“dove la mia nipotina?” chiese poi dirigendosi verso il box dove
si trovava Harriet
“tu cosa?” domandò Ariadne, lui si
strinse nelle spalle
“forza andiamo le altre ci aspettano
per l'addio al nubilato” annunciò Frika prendendola sotto braccio
“le altre?” domandò “ma Hattie?
E tu sei appena arrivata e..”
“si le altre, il tuo addio al
nubilato è stato organizzato da due continenti differenti assieme a
tua sorella, di Hattie si occupa Will e per quanto riguarda me, ho
già dormito un paio d'ore dai miei..” Ariadne inarcò un
sopracciglio
“i tuoi vivono a due ore e più di
macchina da qui, potevi dirmelo ti avrei ospitata”
“e poi che sorpresa sarebbe stata?
Inoltre i miei mi volevano a casa, cielo non ritornavo nella mia
cameretta da anni” Ariadne aggrottò la fronte spostando lo sguardo
da Hattie nel box a Will
“Will?”
“non è problema tenere Hattie, devo
solo metterla a dormire, inoltre io l'ho festeggiato il mio addio al
celibato, è giusto che lo faccia anche tu”
“non hai idea di cosa darei per avere
le foto di Will al suo addio” disse Frika fischiando
“oh, anch'io per questo ho corrotto
Jim per ottenerle” approvò Ariadne
“cosa hai fatto?” domandò Will
“bè dobbiamo andare no?!” chiese
Ariadne
“si e anche velocemente” rispose
sorridente Frika e la trascinò fuori.
Ariadne non credeva fosse una buona
idea festeggiare il suo addio al nubilato, non stavano nemmeno
celebrando un vero matrimonio, non c'era nulla da festeggiare.
Inoltre i personaggi del suo libro erano ancora bloccati. Invischiati
fra le pagine di word senza un vero finale. Aveva pensato a Tania e
Dorian anche mentre si cambiava con un vestito nuovo sui sedili
posteriori della macchina di Frika, poi, quando si era ritrovata
intenta ad indossare le decoltè che gli aveva lanciato l'amica
mentre stavano chiacchierando come sempre, i suoi pensieri erano
inevitabilmente finiti alla discussione che aveva avuto con Will.
Si era imposta di non pensarci, ma Will
che ammetteva di essere innamorato di lei non era esattamente una
piccolezza facilmente ignorabile. Ancora una volta era stata Frika a
venirle in soccorso, si sentivano spesso in video chiamata, ma non
gli aveva ancora parlato di quella piccola rivelazione. Frika
appoggiata alla sua macchina pensierosa davanti al club dove le altre
le aspettavano, aveva trovato la soluzione ai suoi problemi. La
tequila.
D'accordo, non era esattamente la
soluzione del problema, ma dopo che furono entrate nel club, ebbe
salutato le sue compagne di università con cui spesso usciva e
stretto in un abbraccio sua sorella, il piano di Frika iniziò ad
attuarsi sotto forma di shot e Ariadne dovette ammettere che c'era
una vena geniale in lei. Dopo il terzo shot non ricordava più i suoi
problemi, dopo il quinto non ricordava nemmeno di aver mai pensato,
dopo l'ottavo non ricordava nemmeno chi fosse.
Frika che come autista ufficiale era
rimasta sobria, l'aveva accompagnata fino al suo appartamento e
l'aveva aiutata ad inserire le chiavi nella toppa, il tutto
prendendola in giro con la cadenza di una battutina ogni cinque
secondi. Ariadne alla fine della serata non era ancora tornata
sobria, ma lo era abbastanza per ritirare di aver sostenuto che la
sua amica avesse una vena geniale. L'aveva saluta facendole
promettere di chiamarla il giorno dopo per potersi vendicare di tutte
le prese in giro di quel momento.
Ariadne camminò, anzi si trascinò
verso la sua camera, ma si bloccò, c'era Hattie che dormiva. Le
aveva già causato troppi traumi infantili, non poteva rischiare che
la vedesse in quello stato, certo non se lo sarebbe mai ricordato e
la mattina non sarebbe stata in quello stato, ma non voleva
rischiare.
Scese dai tacchi e si sedette sul
divano scivolando poi di lato, se avesse alzato le gambe avrebbe
potuto dormire lì, ma sembrava un impresa troppo complessa.
Un rumore di passi proveniente dal
corridoio delle camere le impedì di addormentarsi in quella scomoda
posizione, Will comparve in soggiorno. Anche al buio, con un mal di
testa martellante e stanchissima avrebbe potuto notare il sorrisetto
divertito che il giovane aveva tentato di nascondere.
Passò e si diresse verso la cucina
“non dici niente?” biascicò
Ariadne, Will prese due bicchieri, una bottiglia d'acqua e tornò in
soggiorno sedendosi sul tavolino davanti al divano
“dormi qui, se entri in camera tua e
svegli Hattie ti distruggo con le mie stesse mani” posò uno dei
due bicchieri sul tavolino e lo riempi d'acqua poi si alzò per
tornare in camera sua
“Will” lo richiamò Ariadne
tirandosi su a sedere per bere “secondo te visto che siamo amici da
tanto funzioneremo insieme?” Will si voltò corrucciato, tornò
indietro e si sedette sul tavolino, le prese il bicchiere dalle mani
e lo poggiò di lato
“alcool e ora tarda, sarà un cliché,
ma fidati è una combinazione che ti porta a dire o chiedere cose
imbarazzanti, va a dormire”
“dico sempre cose imbarazzanti per
te” replicò puntandogli il dito contro
“ecco perchè dovresti stare zitta”
“no, invece, rispondi!” sbottò
mettendo il broncio
“non ho la sfera magica Ari”
rispose rassegnato “non so se funzioneremo come coppia”
“non intendevo quello” cantilenò
con una smorfia “intendevo il sess..”la mano di Will fu
prontamente sulla sua bocca
“visto?ora tarda e alcool pessima
combinazione”esclamò poi mentre Ariadne mugugnava sulla sua bocca
“auo!” urlò di colpo “mi hai morso?” domandò guardandosi il
palmo della mano
“ti trasformerai in un vampiro o in
uno zombie” pausa “o in uno zombie- vampiro anche se secondo me
morso di zombie batte quello vampiro” disse
“si” fece Will ancora impegnato a
guardare la mano
“e non ti dispiace diventare uno
zombie?”
“rispondevo alla tua domanda” disse
alzandosi “idiota” aggiunse
“oh” esclamò Ariadne, poi però
iniziò a scuotere la testa “no, no, no ti sbagli, siamo amici da
troppo, sarebbe una cosa tranquilla e amichevole, neutro come la
svizzera” Will alzò gli occhi al cielo
“alzati” le disse facendole cenno
con la mano di raggiungerlo, Ariadne perplessa si alzò leggermente
ondeggiante e si mise di fronte a lui
“cosa c'è capitano?” chiese
imitando un saluto militaresco, Will le prese il mento fra le dita e
appoggiò la sua fronte alla sua, lei ridacchiò “non stai per
farlo vero?”
“ogni volta che mi interrompevi, ogni
volta che discutevamo, ogni volta che ti vedevo parlare con Hattie e
tante, tante altre volte volevo solo fare questa cosa, ma solitamente
tu uccidevi i miei istinti inciampando o dicendo qualcosa di
stupido..”
“ehi” sbottò stizzita Ariadne, ma
non riusci a dire nient'altro, le labbra di Will sfiorarono le sue,
le sentì mordere leggermente, poi fu come con l'ottavo shot di
tequila, non si ricordo più chi fosse. Will non aspetto oltre e
approfondi il bacio, Ariadne rispose automaticamente sentendo solo il
suo corpo che si schiacciava su quello del ragazzo, le sue mani
finirono a stringere i suoi capelli, mentre tentava di reggersi, le
sue gambe non sembravano in grado di farlo adeguatamente, Will le
passò un braccio sulla schiena e la strinse a sé più di quanto
fosse possibile, la fece camminare indietro fino a che non trovò il
muro, solo allora mollò leggermente la presa su di lei. Era fame.
Non c'era altro modo per definire quel bacio. Nulla era più
importante in quel momento, di avvicinarsi di più fra di loro, di
mordere le labbra del l'altro, di perdersi completamente in quel
bacio. Era come se inconsciamente, tutti quegli anni, avessero solo
aspettato quel preciso momento. Una mano di Will era dietro la sua
nuca mentre l'altra stava salendo lungo la coscia di Ariadne, lei
fece scivolare la mano sotto la maglietta di Will, quando lui si
allontanò con un gemito
“sai di alcool e fa schifo” disse
mentre Ariadne lo guardava scioccata
“m-ma” balbettò, da quando era lei
che balbettava?!
“ora non metterai più in discussione
la nostra possibile complicità”
“ma..”
“non fare rumore, buonanotte” e si
avviò verso la sua camera, Ariadne si schiaffò una mano sul volto,
non era successo, non poteva essere successo, non proprio a due
giorni dal matrimonio, o meglio un giorno, vista l'ora.
Sospirò,ancora una volta aveva ragione Will, alcool e ora tarda non
erano una buona combinazione. Si trascinò verso il divano e vi si
gettò sopra crollando in un sonno profondo pochi secondi dopo.
Mentre si guardava allo specchio,
continuava a credere che ad un certo punto qualcuno fosse saltato
fuori urlando che era tutto uno scherzo, che tutta la sua vita era
uno scherzo. Si trovava in una piccola anticamera di uno degli
alberghi più in vista della città, in un vestito che odiava e
circondata da ortensie che odiava.
“Deirdre esca, qui è tutto apposto”
ripetè per l'ennesima volta Frika, la donna questa volta però annui
e usci non prima però di aver lanciato un' occhiata di rimprovero
alla figlia, così, giusto perchè alla fine la figlia la meritava
sempre un' occhiata del genere a prescinder
“odio questo velo” si lagnò
Ariadne, Frika posò la mani sulle sue spalle girandola verso di sé
e con un gesto veloce tolse il fermaglio del velo
“problema risolto” annunciò
girandosi poi a prendere Hattie dalle mani di Amy che si avvicinò
alla sorella per toglierle il collier
“e senza questo va ancora
meglio”disse ottenendo l'approvazione di Frika che annuì convinta.
Ariadne gemette e si lasciò cadere a terra, ignorando le sedie
imbottite presenti, ignorando che il pavimento potesse non essere del
tutto pulito, ignorando di indossare un vestito bianco.
Non andava meglio, non poteva andare
meglio. Stava per sposare un uomo per far sì che sua madre
continuasse a pagare gli avvocati che le impedivano che le portassero
via sua figlia. Nulla avrebbe potuto migliorare la situazione, meno
che non fosse stata innamorata di quell'uomo come lo era lui di lei.
Il giorno dopo del suo addio al
nubilato, lui si era comportato normalmente, lei si era rintanata a
scrivere, non aveva idea di quante volte avesse iniziato un frase per
poi cancellarla subito dopo. Quello era l'amore di cui si era
occupata negli ultimi anni, quella fra Tania e Dorian, un amore
fittizio, controllato, sicuro, perchè anche se si dividevano,
soffrivano, alla fine si ritrovavano sempre. Dopo George, Ariadne
aveva completamente escluso quel sentimento da sé, se ne era accorta
solo dopo la rivelazione di Will, non voleva più soffrire, così
nell'allontanare il dolore aveva allontanato anche la causa ovvero i
sentimenti.
“tesoro, se non lo vuoi fare possiamo
trovare un altra soluzione, non ti preoccupare” le disse Frika
sedendosi al suo fianco con Hattie che si allungò verso la madre,
Ariadne la prese e la strinse a sé
“posso prendere tempo con la mamma,
adesso ho accesso al mio conto, posso prelevare il più possibile
prima che me lo blocchi” intervenne Amy
“mi dispiace dirtelo, ma mamma ha
imposto la sua firma per prelievi superiori ai mille euro, perchè
credi che quando ho iniziato a lavorare ho aperto un conto a parte?”
Amy sussultò “bè, anche perchè il mio conto di famiglia era già
stato bloccato da tempo”
“troveremo qualche avvocato che vuole
lavorare per la causa, esisteranno ancora gli idealisti in questo
mondo?!” esclamò Frika
“già cercato, nessun idealista vuole
mettersi contro lo studio che cura gli affari dei Stubbs, senza
contare che non ne serve uno, ma una squadra per fronteggiarli”
disse Ariadne poggiando la fronte sulla testolina di Hattie “devo
sposarmi” dichiarò “rischiando che un giorno in futuro Will mi
odi per avergli fatto questo”
“Will ti ama” sussurrò Amy
“già e io?”domandò, prese la
manina di Harriet e la posò sul suo petto all'altezza del cuore
“cosa dici Hattie, il cuore della mamma batte ancora? Batte perchè
è innamorato di Will?” la bambina rise
“ci-ci” borbottò
“bambina intelligente per essere
figlia tua” ironizzò Frika
“deve aver preso tutto dalla zia”
approvò Amy
“voi pensate che sia innamorata di
Will?” domandò confusa Ariadne
“dalla nascita di Hattie secondo me”
disse Amy
“secondo me da prima” ribattè
Frika
“prima c'era George” ringhiò
Ariadne
“sì e ti piaceva d'avvero, ma ne eri
innamorata? Ne era affascinata, ti piaceva il modo in cui ti
trattava, ma con Will hai sempre avuto una complicità che andava al
di là di tutto ciò, vi siete sempre girati attorno come due poli
opposti” spiegò Frika mimando con le mani quello che dovevano
essere i due poli
“e quando pensavi di dirmi questa
cosa?” Frika alzò gli occhi al cielo e Amy la colpi sul braccio
“non si dice alla gente che è
innamorata! Solitamente lo capiscono da sole” esclamò indignata,
Ariadne aprì la bocca per replicare, ma bloccò
“sono davvero così messa male”
“si” risposero all'unisono
scoppiando a ridere subito dopo
“hai imparato in meno di un anno
tutte la basi del russo per poter iniziare a studiare alcuni autori
in lingua originale, ma non avevi capito una cosa così basilare,
complimenti sorellina” aggiunse Amy facendo ridere anche lei
“allora che si fa?” domandò Frika
“vado a sposarmi” annunciò Ariadne
alzandosi “credo” aggiunse con una smorfia “magari con calma”
concluse tornando a sedere per terra
“Ariadne!”la voce di un tono
udibile solo ai cani la fece rialzare di scattò facendo sobbalzare
Hattie ancora stretta fra le sue braccia “è ora, dai la bambina a
Amy e vieni” ordinò Deirdre con la mano stretta sulla maniglia
della porta che aveva appena spalancato
“scordatelo” e strinse la bambina
al petto “lei viene con me”
“non iniziare a fare sceneggiate”
“Deirdre ci pensiamo noi, vada a
sedersi, la prendiamo noi la bambina” la tranquillizzò Frika
gesticolando però in modo da farla arretrare
“va bene” e uscì, subito seguita
dalle tra ragazze, attraversarono la hall e si fermarono davanti alla
porta della sala riservata ai ricevimenti
“non mollerò Hattie” disse Ariadne
“certo che no, era solo per far
sparire tua madre” fece Frika sbirciando dalla porta “allora sei
pronta?” le domandò voltandosi verso di lei “Will in smoking sta
davvero bene” aggiunse facendole l'occhiolino, Ariadne sentì il
respirò mancarle, iniziò a respirare velocemente, mentre Amy le
passava una mano sulla schiena, si focalizzò su Hattie che
giocherellava con una decorazione del suo vestito
“pronta” annunciò, Amy annui,
superò Frika e aprì le porte, una quartetto d'archi iniziò a
suonare, se fosse stato il matrimonio suo e di Will, avrebbero scelto
un saxofonista, per entrambi niente era meglio del vecchio jazz,
socchiuse gli occhi a quel pensiero. Quello era il matrimonio suo e
di Will, strano che continuasse a dimenticarlo.
“Ari, in qualsiasi secondo, qualsiasi
sia il motivo, ci giriamo e mandiamo tutto all'aria, non sei felice e
questo non va bene” fece Frika “starai dai miei, troveremo una
soluzione per Hattie, falsifichiamo documenti, non importa”
“grazie” fu l'unica cosa che riusci
a dire, l'amica la strinse in un abbraccio attenta ad Hattie e si
girò, seguendo Amy lungo il tappeto bianco che portava davanti
all'officiante. Ariadne non avrebbe voluto delle damigelle, ma almeno
così aveva avuto la scusa di avere Frika e Amy attorno a sé fino
all'ultimo. Suo padre non l'avrebbe accompagnata, non lo aveva voluto
e lui non aveva protestato. Prese un profondo respiro e iniziò a
camminare.
Passo, passo, inspira, passo, passo,
espira.
Hattie si strinse a lei impaurita da
tutte quelle persone
“non ti preoccupare, non ti mangia
nessuno, bè forse la nonna, ma ti proteggo io” le sussurrò e una
risata risuonò, alzò lo sguardo notando che su madre la stava
guardando furiosa, forse il suo tono non era stato così basso come
credeva, davanti a lei Frika stava nascondendo le risate dietro
quello che doveva essere il suo bouquet ma al quale aveva rinunciato
per tenere Hattie, Amy più avanti, già al fianco dell'officiante si
stava mordendo un labbro sorridente, fece scivolare lo sguardo più
in là, da dove proveniva la risata. Will.
Will in smoking che aveva smesso di
ridere dopo una gomitata del suo testimone, un ragazzone,
simpaticissimo e gentile,suo amico di sempre. Will che adesso la
guardava con quei occhi azzurri che Ariadne non aveva mai trovato
attraenti su un ragazzo, ma che su di lui avevano un che di
magnetico. Will che sorrideva a labbra strette con la testa
leggermente piegata. Will che aveva scoperto essere molto bello. Will
che aveva capito di amare.
Era come se ogni mattina della sua
vita, si fosse allenata solo per quello, perchè le sue gambe
scattarono prima di aver elaborato il pensiero in sé. Quello che
tutti gli invitati videro, fu Ariadne che si fermava, si girava e si
metteva a correre, nonostante Hattie stretta fra le braccia,
nonostante il vestito e le scarpe, si era messa a correre.
Quello che vedeva Ariadne invece era
Tania che decideva di prendere l'aereo per raggiungere Dorian a
Vienna, la vedeva scendere, prendere un taxi e raggiungere il loro
caffè, dove sapeva che lo avrebbe trovato. Si sedeva ora, mentre
osserva lo sguardo di Dorian spalancarsi sorpreso, lei dalla sua
borsa tirava fuori il suo rossetto borgogna, se lo metteva, si
avvicinava e lo baciava. Dorian sorrideva, si sporgeva un'altra volta
verso di lei, ma lei lo rifiutava, si toglieva l'anello di
fidanzamento dall' anulare, lo poggiava sul tavolo assieme al
rossetto ormai finito e bisbigliava al suo orecchio che erano finiti
i baci a loro disposizione. Tania si allontanava dal caffè ignorando
i richiami di Dorian, si accendeva una sigaretta e proseguiva il suo
cammino, decisa a portare a termine la ricerca affidatele da sua
nonna da sola.
Ariadne aveva visto tutto questo mentre
le sue gambe sicure correvano fuori dal hotel e si dirigevano verso
casa, doveva andare a scrivere il finale prima di dimenticarlo.
Il fiato si fece corto e si rese conto
di stare correndo con Hattie in braccio e su un paio di tacchi.
Rallentò, era appena scappata dal matrimonio, questa volta sua madre
l'avrebbe maledetta, magari con una qualche bambola voodoo.
Will. Il nome le passò nella mente
veloce. Aveva lasciato anche lui. Lei però lo amava, anche questo
aveva capito. Spostò Hattie su un braccio, piegandosi di lato per
alzare la gonna, con difficoltà riuscì a prendere il cellulare
legato alla giarrettiera. Sul display comparve l'icona di un
messaggio da parte di Frika, lo aprì e lesse: Ho già chiamato i
miei, sono contenti di ospitarti per tutto il tempo che vuoi, sai che
per loro sei come una figlia, quindi non farti problemi, cambiati,
passo a prenderti tra mezzora a casa tua. ps: sei stata meglio di
Julia Roberts, ti voglio bene.
Ariadne sorrise, le bastano un paio di
giorni, il tempo di scrivere il finale e di portarlo alla casa
editrice.
Il telefono iniziò a vibrare e All of
me di Sidney Bechet risuonò nell'aria, premette sul tasto verde e si
portò il cellulare all'orecchio
“state bene?” la voce di Will era
secca, il tono basso, Ariadne rabbrividì scoprendosi a sorridere
inconsciamente solo al suono della sua voce
“so come finisce” esclamò, ci
furono un paio di istanti di silenzio, poi sentì il suono della
conversazione terminata. Ariadne guardò lo schermo, Will le aveva
chiesto se lei e Hattie stavano bene anche se era arrabbiato. Era
così dannatamente da lui e lei amava quel suo modo di fare e adesso
che lo sapeva doveva dirglielo. Iniziò a richiamarlo, ma continuava
a metterle giù. Non si sarebbe arresa, doveva dirglielo. Gli mandò
un messaggio con scritto che era urgente, era sleale, ma sapeva che
Will le avrebbe risposto in quel modo. Riprovò a chiamarlo e questa
volta non senti il tipico suono della chiamata rifiutata
“si?” rispose Will con un ringhio
“ti amo” fu ciò che disse
semplicemente Ariadne, subito dopo entrò nel panico, c'era silenzio
dall'altro capo del telefono. Lo aveva appena lasciato sull'altare,
forse finalmente aveva capito che era un disastro, non abbastanza per
lui e che era il caso di lasciarla perdere
“bene” disse finalmente Will, una
sola parola, diretta e schietta, ma il tono era addolcito
“bene” replicò Ariadne sorridente.
Will si alzò al suono del campanello e
andò ad aprire. Era passata una settimana dal giorno delle nozze e
dopo quella telefonata non aveva più sentito Ariadne se non per un
messaggio che le aveva inviato per dirgli che sarebbe stata a casa
dei genitori di Frika.
Aprì la porta non vedendo nessuno,
scrollò la testa, voleva lasciarle del tempo, ma iniziava a stufarsi
di alzarsi pensando che quel giorno sarebbe tornata a casa
rimanendone puntualmente deluso.
Era scappata dal loro semi-falso
matrimonio, gli aveva detto di amarlo e poi era sparita assieme ad
Harriet. Sì, aveva detto che si sarebbe innamorato di una donna che
lo avrebbe fatto impazzire, ma in quel momento erano altri gli
aspetti di Ariadne che amava. Si scompigliò i capelli, lui
innamorato di Ariadne era la cosa più assurda e giusta al contempo
che avesse mai sentito. Stava per richiudere la porta quando lo
sguardo ricadé sullo zerbino, c'era un pacco, si piegò e lo prese.
Non c'era mittente constatò mentre
chiudeva la porta, andò a sedersi sul divano e poggiò il pacco sul
tavolino davanti a sé. Incrociò le braccia continuando ad
osservarlo, poi si decise, aprì il pacco e lo scrollò facendo
scivolare il contenuto. Era un libro, non c'era copertina e la
rilegatura era grezza, ma a chiare lettere si poteva leggere il
titolo sotto il quale si trovava il nome dell'autrice, Ariadne
Oliver.
La sua mascella si irrigidì,
scompariva dalla faccia della terra, ma gli spediva il suo libro.
Strinse le mani attorno alla copertina, non era da Ariadne, la
conosceva, ci doveva essere una spiegazione. Sollevò la copertina,
sulla prima pagina, una freccia in matita indicava le righe usate per
le dediche, lesse “alla
mia piccola Hattie e a Will di cui amo il suo modo di dire bene”,
Will sorrise scuotendo la testa, c'era un'altra freccia vicino alla
quale era riportata la frase che lui le aveva scritto in fondo al
primo libro come commento. Girò il libro e aprì l'ultima pagina,
scoppiò a ridere quando vide la scritta “Mi
vuoi sposare? Ps:..magari non subito però, mia madre non troverebbe
opportuno fare due cerimonie a così breve distanza l'una
dall'altra.”
Will si alzò dal divano diretto al
cellulare, quando realizzò che non c'era mittente, ma nemmeno
destinatario sul pacco, si fiondò alla porta aprendola di scatto.
Ariadne si trovava seduta sulle scale, al rumore della porta che si
apriva si voltò, aveva un'espressione tesa
“ce ne hai messo di tempo” disse
stirando un sorriso “mi aspettavo che lo capissi più velocemente”
“si” disse lui raggiungendola e
sedendosi al suo fianco
“ammetti di essere stato lento nel
capire che ero qua fuori nascosta?”domandò perplessa “che ne è
stato del tuo ego?”
“o mi interrompi o non mi ascolti”
sospirò Will “ci ritroviamo sempre nelle stesse situazioni dove tu
non capisci nulla e io devo spiegarti tutto” la canzonò
“non è vero! Sei tu che rispondi
troppo lentamente per i miei pensieri, devi tenere il passo con
questa” disse tamburellando l'indice sulla tempia
“sarà difficile...” constatò
“scusa tanto per la lentezza, il mio sì, era la risposta
all'ultima domanda che mi hai fatto o meglio scritto” Ariadne
scosse la testa
“qual..oh!”esclamò e sorrise “mi
vuoi sposare?”
“così sembrerebbe” disse
avvicinandosi e sfiorando le labbra con le sue
“anche se siamo in due?” domandò
allungandosi per baciarlo a stampo
“Hattie è tornata all'asilo?”
chiese e Ariadne annui “bene, avevo chiamato per sapere se stesse
bene, ma mi avevano detto che avevi deciso di tenerla con te per un
pò” lei sorrise intenerita da quel gesto “con Hattie non ho
problemi, è con te che avrò vita dura” disse baciandola a sua
volta, si staccò da lei e alzò il polso per guardare l'orologio
“l'asilo chiude fra tre ore, quindi abbiamo tutto il tempo che
vogliamo prima di andarla a prendere” prese la mano di Ariadne e
l'aiutò ad alzarsi assieme a lui “vieni”
“qualcosa mi dice che ti sei fatto
una chiara idea di come occuperemo queste ore..” Will la trascinò
nell'appartamento chiudendo la porta dietro di sé
“una settimana fa mi hai chiesto se
avremmo funzionato in un determinata circostanza..”iniziò Will
attirandola a sé
“..e tu mi hai dimostrato che era
così” Will scosse la testa
“non del tutto; l'ora, ciò che avevi
ingerito e un improvviso attacco di coscienza mi avevano fermato..”
“oh” esclamò Ariadne “allora
dovremmo assolutamente rimediare” ribatté seria
“bene” approvò lui sorridente
“bene” sussurrò lei sulle sue
labbra.
4 anni dopo...(ovvero, che storia
sarebbe senza un super happy ending?!)
“sei in ritardo” la rimproverò
Will, urlando da fuori del piccolo gazebo in cui Ariadne si era
rintanata per prepararsi
“ho dovuto preparare Hattie” si
giustificò
“no, io ho dovuto preparare Hattie,
tu le hai solo messo il vestito”
“ha ragione Ari, è stato lui a
trascinarla fuori di casa, non so come faccia ma riesce ad incantare
quella bambina” disse Frika mentre poggiava la bottiglietta
d'acqua, da cui stava bevendo, su una sedia
“lo sai che ogni tanto lo chiama
pater?” le domandò divertita Amy mentre allacciava i bottoni del
abito bianco corto fino al ginocchio della sorella
“no, non l'avevo mai sentita”
rispose Frika
“sì, significa padre in latino, a
forza di sentirlo blaterare di scavi e storia varia ha deciso di
chiamarlo così” spiegò Amy mentre Ariadne alzava gli occhi al
cielo, Frika ridacchiò
“e a lui va bene?” domandò dopo
“lui è divertito dalla cosa”
scandì Ariadne “lui è divertito” ripetè “ho provato a
parlargli, tentare di capire se la cosa lo turbasse, ma niente, lui
adora Hattie, lei adora lui ed è contento che lo chiami pater”
sbottò “ giuro che mi fa saltare i nervi, mi da dell'idiota per le
più piccole cose e poi come niente fosse si fa chiamare pater”
“tesoro, so di avertelo già detto ma
tu hai dei seri problemi” esclamò Frika
“in verità la vorrebbe adottare
ufficialmente” borbottò Amy
“cosa?” domandò Ariadne “e
perchè io non lo sapevo?”
“è venuto da me per chiedermi di
procurami tutte le vecchie carte della battaglia legale contro gli
Stubbs per assicurasi che fosse tutto apposto prima di chiedertelo,
sai voleva controllare che magari non ci fosse qualche stupida
clausola che potesse impedirlo, sono stati una spina nel fianco per
un bel pò” spiegò Amy
“già, ma ora non sono più un
problema”troncò il discorso secca Ariadne “così vuole
adottarla?” sorrise “non so se voglio condividere la mia piccola”
Frika scoccò la lingua sul palato mentre Amy scuoteva la testa
rassegnata
“abbassati” le ordinò posandole un
cerchietto con veletta fra i capelli “ora sei pronta” le annunciò
“andiamo?” domandò sorridente
Frika, avviandosi verso l'uscita del gazebo, Amy e Ariadne la
seguirono. La chiesetta dove si sarebbero sposati lei e Will si
trovava in una radura di un bosco ad un paio di chilometri da un
piccolo paese. Sua madre aveva provato ad obbiettare che non era il
luogo giusto ma Will aveva ribattuto mettendo sul piatto il suo
essere anglicano e una descrizione dettagliata della costruzione di
quella chiesa, dei personaggi passati e degli affreschi ancora
intatti. Deirdre Oliver non aveva saputo più replicare.
“ehi” la richiamò una voce prima
di essere afferrata per un braccio e trascinata lontano dall'uscita
del gazebo che era stato montato ad una decina di metri della
chiesetta sul prato
“che ci fai qui?” domandò
ritrovandosi tra le braccia di Will, l'uomo indicò con la testa
Hattie che teneva la mano stretta attorno ai suoi pantaloni, Ariadne
si piegò sulle ginocchia, per guardare la bambina negli occhi “hai
finito di giocare e voi venire con me?” domandò dolcemente, a
differenza di quando aveva un anno, ora che ne aveva cinque era stato
difficile convincere Hattie a rimanere con lei mentre si vestiva per
il matrimonio, Will si era allora offerto di controllarla mentre si
divertiva a correre dietro qualsiasi insetto o animaletto vedesse nel
prato
“si” aveva risposto Hattie
sporgendosi in avanti per farsi prendere in braccio, Ariadne si alzò
con la bambina in braccio e si voltò verso Will che aveva fissi su
di lei quei dannati occhi celesti, attento alla bambina si sporse
per baciarla
“porta sfortuna vedere la sposa
prima” obiettò Ariadne, Will sorrise
“certo”sussurrò posandole un altro
bacio sulle labbra
“e se scappo?”
“se scappi...bè con il tuo
allenamento ti lascio andare” Ariadne maledì se stessa, era
proprio necessario fare quella stupida battuta?!
“ma poi, poi ti vengo a prendere e ti
sposo!” terminò Will.
***
E questa è la fine, non avevo mai
pensato, né tanto meno scritto un finale così zuccheroso, ma ci
stava quindi questo è quanto!..;)
I nomi dei personaggi sono stati presi
da: Dieci piccoli indiani (William Blore), La sagra del delitto
(Hattie e George Stubbs, Amy Folliat), Il pericolo senza nome (Frika
Rice, -Jim Lazarus, -Maggie Buckley), Fermate il boia (Deirdre
Henderson) e Adriane Oliver è un personaggio ricorrente in più
libri (se qualcuno li ha letti spero avrà apprezzato il fatto che
all'inizio della storia per colazione lei mangia una mela) tutti
libri di Agatha Christie.
Vi è piaciuta? La odiate? Ci terrei
tanto a sentire i vostri commenti ( fate finta che abbia scritto
qualcosa di acuto e ironico che vi abbia appena spinto a recensire)
(okay, sono imbarazzata dalla parentesi precedente, ma davvero ci
terrei tanto a sentire delle opinioni anche negative (va bene, se
sono positive sinceramente le preferisco ma credo davvero nella
storia delle critiche costruttive quindi dateci pure dentro, non mi
vedrete piangere (scherzo:) (sto facendo parentesi su parentesi forse
è il caso di fermarmi))) un bacio.
ps: ho controllato il testo molto velocemente, se ci sono errori vi prego di perdonarmi in anticipo.
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