Ghosts Riders

di Judith Kylem Sparrow
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ghost Si guardò intorno spaesato. Dove si trovava?

Tutto intorno a lui era buio e il vento era gelido.

-Ghost Rider!-

Disse una voce tenebrosa.

-Chi sei?-

Chiese Troy un po' spaventato.

-Lo saprai molto presto.-

Improvvisamente di fronte al ragazzo apparve la sua moto.

-Ma che...-

Provò ad avvicinarsi ma venne bloccato e avvolto da una catena d' acciaio.

-Ghost Rider!-

Disse nuovamente la voce.

-Che cosa è un Ghost Rider?-

Chiese cercando di liberarsi.

-Domanda sbagliata ragazzo. Non che cosa è, ma chi è!-

Questa volta comparve un uomo di mezza età vestito di nero. Nella mano sinistra portava un bastone dal taglio elegante e raffinato.

-Che cosa vuoi da me?-

-Sei il prescelto Troy,non puoi sottrarti al tuo destino.-

Il vecchio sbattè la punta del bastone sul pavimento e il playmaker venne avvolto dalle fiamme.

-Ecco qual'è il tuo destino!-

Il ragazzò urlò dal dolore.

-Liberami!-

Tentò di liberarsi,ma inutilmente.

-Non posso... i poteri stanno entrando dentro di te e poi... ne va anche della vita di tuo padre!-

-SEI STATO TU!TU HAI FATTO VENIRE IL CANCRO A MIO PADRE, MALEDETTO!-

-Non avevo scelta ragazzo... sapevo che ti saresti rifiutato.-

-Cosa mi stai facendo diventare?-

Chiese  stringendo i denti per il dolore.

-Un cacciatore di anime...-

-CHE COSA?-

-Attraverso le anime malvagie che catturerai arriverai a Bleckheart!-

-Blackheart?-

-è il figlio del diavolo,egli vuole impossessarsi del contratto di San Venganza, devi ucciderlo!-

-E dovrei fare tutto da solo?-

L' uomo rise.

-No ragazzo. Il tuo primo compito sarà quello di trovare la prescelta. Insieme sconfiggerete Blackheart e salverete il mondo.-

-NON SONO SUPERMAN!-

Urlò lui sentendo il dolore allievarsi.

-Mi dispiace Troy, se non ubbidirai allora sarò costretto a prendere la vita di tuo padre. Ora vai Ghost Rider, sul tuo cammino troverai chi potrà aiutarti e guidarti.-

La catena cadde e Troy venne spedito in un buco nero.


Si svegliò di soprassalto sentendo uno strano calore invaderlo.

-Mhm...Troy che hai?-

Gli chiese Giselle stropicciandosi un occhio.

-Nulla... dai scendiamo, è ora di cena!-

Rispose scompigliandole affettuosamente i capelli.

Ma non poteva sapere che un' altra persona, apparentemente così lontana a lui, aveva fatto lo stesso sogno.

Continua nel terzo capitolo...

Grazie a chi ha commentato, siete dei tesori^^




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