Le mani di Jared corsero subito sul volto di Jensen, e lo esplorarlo piano.
L’indice della mano sinistra torturava il lobo dell’orecchio, assaggiandone la morbidezza e godendone la freschezza, il mignolo vagava sugli zigomi fino ad arrivare al dorso del naso e accarezzava tutto con delicatezza, mentre il pollice sosteneva la mandibola e ne testava la durezza.
La destra invece scese sul collo, massaggiandolo con cautela col dorso della mano e sfiorando il pomo d’Adamo con i polpastrelli.
Jensen continuava a bearsi di quel bacio tutto labbra e schiocchi e sussulti, e non sapendo che diamine farsene di due mani in un momento come quello, le unì a quelle del compagno.
Subito Jared smise di interessarsi al volto dell’altro e intrecciò le proprie dita con le sue .
Entrambi furono sorpresi da un grosso brivido che li congelò le tempie e si propagò per tutto il corpo, sempre più in basso.
Qualcuno dei due schiuse finalmente le labbra e entrambi scoprirono che gusto avesse l’altro.
La presa delle mani di Jared su quelle di Jensen si fece più stretta e bisognosa, la barba graffiava e le teste si muovevano a ritmo.
Jensen però ritrasse il capo.
-Che c’è?
-Avevano ragione.
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