Eccomi,
finalmente sono tornata non con una traduzione ma con un capitolo di
una storia tutta mia, non sapete che emozione!! Mi scuso tantissimo per
averci messo ben quattro mesi ad aggiornare, ma le vacanze sono state
pienissime di impegni (non ero quasi mai a casa) e questo capitolo non
mi piaceva più nella forma originale, quindi ho dovuto fare
un sacco di cambiamenti e ci è voluto un bel po’
di tempo prima di sentirmi un minimo soddisfatta. Leggete pure e se per
caso volete lasciare un commentino, che sia bello o brutto fate pure, a
me fa molto piacere anche rispondervi! Vi chiedo solo di evitare il
lancio di pomodori via web perché ci metterei troppo a
ripulire lo schermo, le altre verdure sono accettate, così
faccio un bel pinzimonio!
Ricordatevi
di leggere gli avvisi dopo il capitolo.
A
dopo
ladyarle
XXXXXX
“
“ discorsi
- -
pensieri
La
notte è nuovamente scesa e io, ormai ristorata, posso
raccontarvi nuovamente questa avvincente storia. Quindi vi prego, non
addormentatevi, rimanete svegli e attenti, prestate orecchio alle mie
parole e viaggiate con la fantasia. Lasciate che la mia voce vi porti a
visitare luoghi sconosciuti, lasciate che nella vostra mente si formino
le immagini di ciò che vi sto per raccontare,
perché la storia è solo all’inizio, ma
vuole crescere con voi.
La
luce della candela illumina lo scrittoio e la mia mente non
è più annebbiata dall’alcool e dalla
solitudine. Le stelle del firmamento saranno testimoni di
ciò che vi narrerò stanotte, quindi prestate
attenzione, miei giovani lettori, perché l’alba
sorgerà presto.
Un
diffuso chiacchiericcio che nemmeno il cibo era riuscito a smorzare
serpeggiava tra gli studenti di Hogwarts in seguito
all’entrata trionfale di James Potter.
Al
tavolo dei Serpeverde un ragazzino di 11 anni con lunghi capelli biondo
platino discuteva con le sue ‘guardie del corpo’.
“Tiger,
Goyle, quello è un ragazzo che dobbiamo farci amico. Con
Potter dalla nostra parte riusciremo senz’altro a vincere
questa gloriosa guerra e noi Purosangue potremmo finalmente schiacciare
tutti quei Babbanofili e Mezzosangue.” Lucius Malfoy, figlio
di maghi ricchi sfondati e fanatici della linea di pensiero del
‘Purosangue
doc è meglio’ stava
esprimendo al meglio le sue facoltà mentali per spiegare ai
suoi compagni tutti muscoli e niente cervello un discorso non proprio
elementare.
“Ma
Lucius… io ho sentito che Potter è il figlio di
due Auror, difficilmente si schiererà dalla nostra
parte… non potremmo piuttosto volgere a nostro favore la
presenza a Grifondoro di quel Sirius Black.” Lucius scosse
disperato la folta chioma, perché tutte le amicizie scelte
dai suoi illustri genitori sembravano non possedere un briciolo di
materia grigia?
“Oh
Nott, ma tu non sai come è il mio caro cuginetto: Sirius
è sempre stato un animo un po’ ribelle, per
convincerlo bisogna toccare i tasti giusti.” Bellatrix,
bellissima con la sua aria da vergine romana intrisa di
oscurità, con i lunghi capelli fluenti che le incorniciavano
il viso dai lineamenti aristocratici perfetti come solo una Black
poteva possedere, si intromise all’interno di quel discorso
prettamente maschile.
“Nessuno
ha chiesto il tuo parere, Bella, quindi vedi di rimanere al tuo
posto.”
Bellatrix
guardò il futuro cognato con uno sguardo ricolmo
d’ira, non sopportava di essere sottovalutata per il solo
fatto di essere una ragazza, Malfoy non l’avrebbe passata
liscia.
“Non
sono Narcissa, Lucius, vedi di ricordartelo. Potresti pentirti di
questo affronto. I miei genitori ti hanno solo fatto un favore
concedendoti di sposare mia sorella: fino a prova contraria noi Black
rimaniamo sempre un gradino sopra di voi nella gerarchia
sociale.”
Malfoy
sbuffò alquanto irritato, Bellatrix non perdeva
un’occasione per ricordargli che la sua famiglia era
inferiore ai Black. Era disonorevole per l’uomo essere di
casta inferiore rispetto alla donna, ma in quel caso
l’occasione era troppo succulenta, Lucius avrebbe ricevuto
un’enorme fortuna tramite la dote della piccola Cissy.
Fortunatamente Nott si intromise nel discorso bloccando sul nascere
quella che sarebbe stata una pericolosa discussione.
“Tu
cosa proponi Bella?”
Bellatrix
sorrise deliziata, finalmente uno di quei ‘machi’
cerebrolesi dimostrava di avere un minimo di segatura
all’interno di quelle crape vuote.
“Finalmente
me lo chiedi, Nott. Sono convinta che il modo migliore per portare
Potter dalla nostra parte sia di agire su due
fronti…”
“Ehi
Sirius, ma chi era quel ragazzo?”
Nel
frattempo, anche nella tavolata rosso-oro si chiacchierava volentieri
dell’avvenimento appena accaduto.
“Ma
come Peter, non lo sai? Ma è l’erede dei Potter,
la famiglia più potente di tutta la Gran Bretagna.
È anche stato chiamato per giocare nella Nazionale Inglese
come Cercatore a soli 11 anni.”
Sirius
guardò stranito il neoamico; era impossibile per un mago non
essere a conoscenza di chi fosse quel ragazzo. Lui aveva passato la sua
intera esistenza a tentare di superare le possibili capacità
di quel bambino, anche se sapeva di aver già perso in
partenza. Lui, con tutto quel sangue sulla camicia, sarebbe rimasto
zitto zitto in Infermeria ad aspettare di essere completamente guarito,
e non avrebbe mai sfidato così apertamente il Preside. I
Potter erano però conosciuti come persone orgogliose e
decisamente molto stravaganti…
“Sirius,
la vuoi smettere di iniziare le frasi con ‘ma’…
non è grammaticalmente corretto.”
Sirius
Sbuffò divertito, quel ragazzino tutto timidino diventava
una vera e propria iena se qualcuno osava toccargli la sua adorata
grammatica.
“Mamma
mia Rem, sei peggio di quella racchia di mia madre… il che
è tutto dire!”
“Wow…
ma di cosa stava parlando Silente? Io non ci ho capito
niente…”
Sirius
guardò stranito il compagno: cosa c’entrava
Silente con le sue discutibili (a suo parere) improprietà
grammaticali… dopo qualche secondo riuscì a
collegare la domanda di Peter con l’argomento di cui stavano
discutendo prima. Il piccolo Peter si era appena risvegliato da un
prolungato stato di catalessi profonda che l’aveva portato a
perdere una buona parte dei discorsi successivi. Nella sua infinita
bontà il piccolo Black scelse di soddisfare la
curiosità del bimbetto.
“Non
ho capito bene, ma ho la sensazione che Potter fosse già a
scuola, in fondo nessuno di noi l’ha visto in
stazione…. No?”
“James
Potter è il nipote di Silente, probabilmente sarà
passato prima a salutare suo zio oppure ha passato le vacanze
qui…” soggiunse Remus
“Ma
cosa stai dicendo Rem?”
Sirius
si girò stupito verso l’amico. Da quando in qua i
Potter erano parenti di Silente? Certo però che questo
avrebbe spiegato moltissime cose…
“La
madre di Silente era una Potter, e smettila con quei ma”
Sirius scosse la testa sconsolata, ma perché aveva dovuto
incontrare proprio Remus Lupin, alias ‘Minerva McGranitt 2 La Vendetta’
su quel maledetto treno? Gli innocui marmocchi che fine avevano fatto?
La sua buona stella si era evidentemente eclissata in quei cinque
fatidici minuti.
“Comunque
a me sembra un ragazzo coraggioso”
Ecco
che Peter ritornava all’interno del discorso, Remus scosse il
capo disperato; aveva conosciuto un bimbetto un po’
rimbambito e un figlio di papà decisamente rincoglionito, ma
che aveva fatto di male nella vita per meritarsi tutto quello?
Perché non aveva investito un qualsiasi altro bambinetto
presente sulla piattaforma? Il fato sapeva essere così
crudele alle volte… Ora ci mancava solo che Sirius partisse
con un’uscita delle sue e avrebbero raggiunto il colmo della
demenza.
“In
confronto a te chiunque sarebbe coraggioso Peter e per favore asciugati
quel rivoletto di bava e assumi un’espressione un minimo
più intelligente.”
Molte
risate cominciarono a sentirsi dal tavolo dei Grifondoro, persino Remus
si scompose un minimo tentando però di riprendere subito il
controllo delle sue povere ganasce.
“Secondo
me è anche un bel ragazzo.”
Una
delle ragazzine che erano state smistate qualche minuto prima si era
sporta in avanti sul tavolo per riuscire ad entrare nella
conversazione. I corti capelli corvini della frangetta le oscuravano
leggermente gli stupendi occhi ametista mentre alcune striature grigie
danzavano malandrine all’interno delle iridi.
“E
tu chi saresti?”
Un
piccolo sorriso illuminò il volto della bimba, mentre
osservava deliziata i visi pieni di sugo di Sirius e Peter.
“Victoria
Faulkner… e tu devi essere Sirius Black”
“Esattamente
dolcezza… se vuoi possiamo vederci più
tardi… in privato…”
L’occhiata
accattivante di Sirius venne ricambiata da una maliziosa della ragazza.
Come avrebbe mai potuto prendere sul serio un bimbetto troppo cresciuto
con tutto il muso rosso grazie alla pasta al sugo appena mangiata,
senza togliere il fatto che avevano entrambi solo undici anni,
d’accordo essere precoci, ma così era troppo.
“Ma
certamente signorino Black… e nel frattempo con cosa vuole
che annaffi il suo amichetto irrequieto? Brodo di pollo bollente, acqua
di fonte ghiacciata o entrambi?!?”
Un
gemito di terrore si alzò dall’intera fauna
maschile del tavolo che istintivamente andava con le mani a proteggere
i gioielli di famiglia dall’invisibile minaccia di un pollo
lesso con in mano due ciotole e uno sguardo assassino negli occhi
solitamente così da… da pollo.
“Ma
dolcezza… come farò dopo a lasciare una progenie?
Sconvolgeresti gli equilibri naturali…” tutti i
ragazzi annuirono per simpatia al loro compagno sfortunato…
eh la solidarietà maschile…
“Credo
che farei un favore al mondo se lo liberassi di qualche Black,
probabilmente erigerebbero un monumento in mio onore”
Remus,
un ragazzo solitamente tranquillo ormai aveva gli occhi che lacrimavano
dal gran ridere mentre Peter rideva sommessamente, quasi avesse paura
di essere notato dal resto della scolaresca. Quella Victoria aveva la
lingua lunga, ed anche decisamente tagliente; Sirius era stato il primo
ad avere il piacere di constatarlo, e non sarebbe di certo stato
l’ultimo e unico.
A
quel tavolo l’atmosfera era rilassata, i Grifoni, oltre che
per il coraggio e l’orgoglio erano famosi anche per la loro
grandissima capacità di fare conoscenza, in fondo doveva pur
esserci un motivo se i peggiori dongiovanni del Mondo Magico uscivano
da lì…
Al
contrario al tavolo degli insegnanti l’atmosfera era alquanto
tesa. Fra i docenti una parte si era sinceramente divertita alla
plateale e comica uscita del piccolo Potter, ma in fondo nessuno di
loro era riuscito a scorgere l’enorme macchia vermiglia che
continuava ad estendersi sulla candida camicia del ragazzo. Chi invece
era a conoscenza della verità continuava ad osservare
angosciato l’enorme portone quasi che il piccoletto dovesse
tornare dentro per fare qualche altra marachella e pensava ad un modo
per coprire tutto il polverone che aveva inconsapevolmente sollevato.
“Silente,
quel ragazzo si farà ammazzare, devi fare
qualcosa.”
Minerva
McGranitt aveva per una volta sostituito la solita espressione austera
che tanto la contraddistingueva all’interno
dell’aula con una che lasciava trasparire tutta la
preoccupazione che albergava nel suo animo. Albus non le aveva detto
molto a proposito dell’incontro che aveva avuto prima con
Potter o della missione segreta che gli era stata precedentemente
assegnata, ma da quelle poche informazioni che era riuscita ad
estrapolare con la forza all’astuto vecchietto, aveva
compreso che James aveva corso un enorme pericolo e che avrebbe anche
potuto perdere la ragione, o peggio, la vita. Le seguenti ore le aveva
passate a maledire continuamente in tutte le lingue conosciute e anche
in qualcheduna di sua personale invenzione il sangue caldo e il
carattere impulsivo che era il marchio di fabbrica di ogni Potter doc.
“Minerva
ha ragione, Silente, il Signor Potter è stato troppo
avventato, se i Serpeverde l’avessero guardato bene avrebbero
visto e soprattutto riconosciuto i segni della Maledizione Crociatus e
di varie torture. La loro copertura rischierà di
saltare.”
Arabella
Figg, la giovane professoressa di Difesa contro le arti Oscure,
osservava impensierita la sorridente figura del Preside che non tradiva
alcun segno di nervosismo. Anche a lei aveva fatto ridere
l’uscita di James legato e trascinato quasi a forza da
un’Infermiera impazzita, ma dato che dalla sua angolazione
era riuscita benissimo a scorgere il sangue che si spandeva a macchia
d’olio sui vestiti del bambino, il sorriso le si era gelato
sulle labbra. Incubi già vissuti e futuri le avevano
affollato la mente, le membra si erano bloccate, il respiro si era
fatto affannoso, il terrore le aveva attanagliato le viscere. Questione
di secondi certo, ma attimi di puro terrore.
“Purtroppo,
Arabella, James è un Potter, e sai questo cosa
significa?”
”No,
in fondo John era al settimo anno quando io ero solo al
primo.”
Bella,
come la chiamavano gli amici più cari, scosse la testa
sorridendo, conosceva poco il famoso capofamiglia dei Potter. Lui era
sempre stato una lontana figura lungo il corridoio, fulgente e
abbagliante, ma troppo lontana e troppo luminosa per essere raggiunta.
Ci pensò la Professoressa di Trasfigurazione a finire il
concetto del Preside.
”Glielo
spiego io Albus. Il cognome Potter è sinonimo di completo
disprezzo delle regole ed intelligenza fuori dal comune, poca voglia di
lavorare ma grande lealtà verso gli amici.”
“Minerva
ti sei dimenticata della caratteristica più
importante…”
“E
qual è?”
Arabella,
giovane Strega di 23 anni con capelli castani e occhi grigi fremeva
letteralmente di curiosità. Sapeva che probabilmente era
gossip, ma la sua anima chiacchierina da donna si era irrimediabilmente
risvegliata.
“Vera
e propria calamita per i guai!”
”Bell’aspetto
fascino e carisma.”
I
due Professori più importanti della scuola avevano parlato
all’unisono esprimendo però pareri completamente
diversi e contrastanti. Silente assunse un’espressione
contrariata, mentre dietro le lenti degli occhiali a mezzaluna le sue
iridi cerulee brillavano dal divertimento.
“Minerva,
potrei considerarmi geloso!!”
“Beh…
in effetti John faceva sospirare molte ragazze a scuola, ma credo che
Potter troverà in Black un degno
rivale…”
Silente
stava per rispondere ma la McGranitt, riacquistato il suo solito
cipiglio severo, riportò tutti sulla via della ragione con
l’uso di una sola ma terrificante occhiata. Silente,
fingendosi intimorito dall’espressione rigida assunta dalla
vicepreside ne approfittò per abbassare lo sguardo verso i
ragazzi,guardandoli con fare paterno ed infine sussurrare tenendo la
bacchetta ben stretta sotto il tavolo
“Oblivion.”
Nessuno
avrebbe avuto memoria dello smistamento di James Potter, nelle loro
menti sarebbero rimaste solo delle sensazioni a ricordo di
quell’episodio e del suo protagonista.
La
cena continuò in modo più silenzioso, in fondo
Sirius Black non aveva ancora nessuno con cui fare scherzi e Remus
sarebbe sempre stato un ragazzo dall’indole pacata…
Finalmente
Silente si alzò dalla sedia battendo le mani.
“Bene,
ora che ci siamo tutti rifocillati passiamo agli avvisi: gli studenti
del Primo Anno devono ricordare che l’accesso alla Foresta
Proibita è, come appunto dice il suo nome, proibito a tutti
gli studenti, e sono fermamente convinto che anche i più
grandi dovrebbero tenerlo a mente… siete quindi pregati di
cercare altri luoghi per appartarvi con la vostra anima
gemella… inoltre il guardiano, il signor Margus Javes, mi ha
pregato di ricordare a tutti voi che sono assolutamente vietati Duelli
Magici o qualunque altra manifestazione di Magia lungo i corridoi della
Scuola” lì il suo sguardo si posò su
Sirius ”I Prefetti hanno ora il compito di accompagnare i
nuovi arrivati verso i dormitori delle proprie Case. Per stasera
è tutto e… buonanotte”
Sirius,
Remus e Peter seguirono il Prefetto di Grifondoro del Quinto Anno, un
certo Ryan Scott fino al quadro della Signora Grassa al settimo piano.
La Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts non poteva essere
descritta in una sola parola se non con il suo stesso nome…
Hogwarts. Era tanta la magia rinchiusa in quel luogo…
l’antichissima Magia dei fondatori, quella vecchia di Silente
e degli altri professori, quella che doveva ancora sbocciare degli
studenti.
Questa
mescolanza di flussi magici poteva essere paragonata a uno dei tanti
roseti che adornavano il parco, dove i rami e le rose più
grosse difendevano i giovani boccioli dalle intemperie e dagli attacchi
dei ragazzi scalmanati o semplicemente tanto innamorati..
Pochi
potevano immaginare che proprio quei piccoli ed indifesi boccioli
sarebbero un giorno diventati le colonne portanti del Mondo Magico e da
loro sarebbero nate le leggende viventi… il magico
Trio… i nuovi Malandrini…
Perdonatemi
se ogni tanto perdo il filo del discorso addentrandomi in fatti troppo
avanti per questa storia ma… non riesco a non pensare a
tutte le malefatte dei Malandrini e a ciò che faranno i loro
successori… ora però è il momento che
ritorni alla mia storia, il momento arriverà anche per
loro…
“Ehi
Remus, guarda che bello… è tutto
così… caldo!”
La
Sala Comune dei Grifondoro era semplicemente stupenda. La mobilia era
sobria ma molto incantevole, il fuoco nel caminetto riempiva la stanza
di varie sfumature rossastre, mentre un dolce tepore prendeva le membra
dei presenti.
- Eh già
Sirius… finalmente hai trovato un posto che puoi chiamare
casa! Niente più gelide ed anonime mura nere, niente
più fredde e spaventose fiamme verdastre ad inneggiare ad
una Casa maledetta, niente più glaciali e formali
colorazioni spente, benvenuti colori, benvenuto calore, benvenuta
gioia…-
“Hai
ragione… non so perché ma questa atmosfera mi
ricorda di quando ero piccolo e passavo le serate a casa con i miei
genitori e loro mi raccontavano le storia davanti al caminetto.
È passato tanto tempo e tante cose sono cambiate, ma la
sensazione che continuo a provare è sempre la stessa, calda,
famigliare, confortante.”
“Già
già ragazzi, come sempre avete assolutamente
ragione!!!”
- Mi sembrava che ci mancasse il
lecchino…- pensò crudele Sirius,
mentre Remus guardava dispiaciuto il bimbo che gli stava accanto, aveva
deciso che l’avrebbe aiutato nel sviluppare una
personalità tutta sua, sarebbe stata la sua crociata
personale per quei sette lunghi anni, non avrebbe desistito fino a che
non avrebbe aiutato Peter a diventare una persona matura ed
indipendente,capace di prendersi le proprie responsabilità e
capace di sopportare con forza ed orgoglio le conseguenze delle proprie
azioni. Povero piccolo Remus, tutti i suoi propositi sarebbero stati
buttati al vento anni dopo proprio dal ragazzo che tanto desiderava
aiutare, così crudele a volte il destino… ma
perdonatemi ancora una volta se potete, come al solito sto dilagando
troppo.
“Comunque
io sono stanco… andiamo a letto, Remus?”
”Sì,
non riuscirei a tenere gli occhi aperti neanche sotto
incantesimo!”
Dopo
un primo attimo di smarrimento, l’aver per sbaglio attivato
la sirena antimaschio dei dormitori femminili ed aver
sturlato le loro preziose testoline contro qualche libro volante che si
aggirava nei paraggi diretto verso qualche zelante studente che
già aveva iniziato a studiare, cominciarono a imboccare le
scale di quello maschile.
“Qui
c’è scritto: I°
anno, Stanza n° 1 Potter
Black
Lupin
Minus
“Come
sarà poi stò Potter?”
- Mamma mia, è la
quindicesima volta che me lo chiede, oltre che essere rimbambito soffre
anche di perdita della memoria a breve termine? Meglio sorvolare o
rischierei di ficcargli quella testolina bacata dentro la tazza del
water. -
”Non
lo so Peter, ma non ti è passato neanche passato per
l’anticamera del cervello di infilarti una ciabatta in quel
forno che ti ritrovi al posto della bocca?
Io
non sono Silente, quindi non posso assolutamente sapere come diavolo
possa essere quel Potter… CAPITO??????”
- Grande Sirius! Devo proprio dire
che sono riuscito a mantenere un minimo di contegno e gli ho risposto
nel modo più delicato possibile data la deficienza della
domanda! -
“Sirius,
così lo traumatizzi!” cercò di
intervenire Remus. Quel piccolo Black da strapazzo sarebbe stato un
faticoso ostacolo da limare o da eliminare. La sua nuova crociata
personale non si sarebbe arrestata per colpa sua.
”Più
che traumatizzato quello lì ha bisogno di una visita nel
reparto psichiatrico del San Mungo…”
continuò imperterrito Sirius non accorgendosi di quanto in
realtà stesse ferendo il nuovo compagno. Per quanto potesse
apparire scialbo ed insignificante ad una prima e sommaria occhiata,
Peter Minus era, in realtà, un essere umano con molto
intricati sentimenti ancora sopiti sotto la pesante e soffice coltre
dell’infanzia. Emozioni positive ed impulsi malvagi. Tutti si
sarebbero risvegliati, ma la forza con cui si sarebbero scatenati
dipendeva molto da quegli anni di crescita formativa, fisica e
psicologica. Sirius di certo non gli stava dando una mano, ma anzi,
aveva istillato un piccolo seme di zizzania fra quelli ancora
addormentati nel suo cuore. Nessuno purtroppo può prevedere
quanto possa crescere quell’erbetta malefica, tutti se ne
accorgeranno solo al momento del raccolto, e forse, ripeto forse,
potrebbe rivelarsi troppo tardi per recuperare un po’ di
grano buono.
”Meglio
se andiamo a dormire…”
“Comunque
se proprio t’interessa sono convinto che quel Potter non
sarà poi malaccio…” fortunatamente
Sirius aveva anche un pizzichino di materia grigia
all’interno di quella cespugliosa testolina. Si era accorto
di aver risposto davvero male al compagno che non meritava tanto
disprezzo e aveva cercato di rimediare, sempre comunque nel suo
personalissimo ed altrettanto discutibile modo: tono indifferente e la
risposta che ‘l’amico’ tanto aspettava.
”Ma
scusa Sirius… non erano i tuoi quelli che detestavano i
Potter?” chiese sinceramente stupito Remus.
“Appunto…
i MIEI! Guarda, se potessi diventerei figlio di due Babbani piuttosto
che sorbirmi ancora quei discorsi medievali da Purosangue rincretiniti!
A proposito… chi è che si lamentava sul mio modo
di parlare grammaticalmente poco corretto?” entrambi i
compagni rimasero stupiti dall’improvvisa e violenta reazione
di Sirius, ma ancora di più dal suo repentino cambio di
argomento. Remus lo guardò pensieroso, di sicuro nascondeva
qualcosa, non necessariamente di oscuro, ma qualcosa che non voleva far
sapere a nessuno. Non aveva mai visto una persona che provasse un
così profondo odio per la sua famiglia, e ne era rimasto
costernato. Un sentimento di pietà, che cercò
subito di sopprimere, si fece largo nel suo cuore e lì mise
radici, piccole ma resistenti. Remus aveva trovato nel giro di pochi
minuti anche la sua seconda crociata personale. E vero come il suo
cognome, le avrebbe portate a termine a qualunque costo.
“Ehm…”
Sensazioni.
Ecco cosa era rimasto nelle menti di tutti quei ragazzi. Sensazioni.
L’Oblivion
di Silente aveva eliminato sì i ricordi, ma non aveva potuto
fare nulla contro le impressioni, perché quelle provengono
dal cuore, la parte più inconscia di noi stessi…
È per questo motivo che Sirius avrebbe accolto benevolmente
James, mentre quest’ultimo sarebbe partito già da
subito con il piede sbagliato con la piccola e focosa Lily Evans.
Potrei passare ore ad esporvi le teorie degli studiosi sui ricordi e le
sensazioni e il funzionamento dell’Incanto di Oblio, ma non
farei altro che annoiarvi a morte e toglierei tempo prezioso alla
storia. Purtroppo per me il tempo e tiranno e l’alba si sta
avvicinando così velocemente, mentre la luna comincia ad
impallidire per non farsi travolgere dalla impetuosa corsa
dell’astro infuocato che scalpita per percorrere questo
piccolo stralcio di cielo. Vi prego, rimanete con me e leggete ancora,
anche se solo per poco.
Lui
amava le stelle. Lo facevano sentire libero, senza titoli nobiliari,
senza preoccupazioni, senza il peso delle continue menzogne. Passava
interminabili ore ad osservare il Grande ed il Piccolo Carro, ammirando
la piccola ma luminosa Stella Polare, la bellissima Star of Arcady,
l’ammagliante Angel Stern. James era alla ricerca della sue
Phoenice personale, di una stella solo sua a cui avrebbe potuto far
appello i tutte quelle lunghe ed estenuanti notti di veglia. Amava
librarsi sulle ali della fantasia e perdersi nella volta celeste, amava
potersi allontanare da quella oscura e dolorosa esistenza a cui era
stato in parte costretto, amava per una volta non essere il tanto
additato erede della famiglia Potter, ma un microscopico essere umano
ai piedi della incredibile forza della Natura. Amava non essere che
era, perché mentire è difficile, specialmente per
un’anima ancora pura ed immacolata come quella di un bambino.
Lui però aveva dovuto imparare per proteggere se stesso e la
sua famiglia. Eppure lui odiava mentire, ma la vita, si sa, spesso e
volentieri fa il contrario di quello che tu desideri senza che tu possa
opporti in alcun modo. Lui ormai ci aveva fatto
l’abitudine…
- Mamma,
papà… per quanto ancora continueremo con questa
farsa? Per quanto ancora rischieremo di non arrivare vivi
all’alba seguente? Non potete neanche immaginare quanto sono
preoccupato per voi. Ho visto gli altri primini di
Grifondoro… ce ne è uno che mi ispira proprio
tanto… è molto simile a Lucas… Dio
quanto mi manca! Comunque non credo che quel Sirius sia in buoni
rapporti con la famiglia viste le occhiate che lanciava a cena alla
cugina… Bellatrix Black, bella quanto pericolosa,
affascinante quanto ogni Creatura Oscura riesce ad essere, una Serpe
perfetta… da adulta sarà la sua preferita, me lo
sento… anche l’altro non sembrava male credo si
chiami Remus Lup-
“Ciao
James.”
Silente
si era silenziosamente avvicinato alla poltrona da dove James osservava
rapito le stelle… aveva visto poche volte quel ragazzo
sorridere. Il bimbo di fronte a lui non poteva essere di certo
considerato normale; oscuri segreti erano da lui gelosamente custoditi
e il suo bagaglio di esperienze poteva già fare
tranquillamente concorrenza a quello di un Auror ormai affermato.
Silente sperava vivamente che la vicinanza di Sirius Black potesse in
qualche modo giovargli… in fondo tutti e tre, lui Sirius e
Remus, avevano dei pesanti fardelli da portare, grossi segreti da
tenere nascosti, grandi speranze rivolte nei loro confronti, tanta
paura di non riuscire a fare ciò che era più
giusto… quei tre ragazzi sarebbero stati fondamentali per la
Guerra in corso, anche se sperava con tutto il cuore che quel momento
fosse il più lontano possibile.
“Preside.”
Rispose il più giovane con tono strascicato.
Un
lampo di genuino divertimento passò per gli occhi
dell’anziano preside, sapeva infatti quanto James detestasse
i formalismi e sentirgli usare quell’appellativo era come
sentire un giocatore professionista di Quidditch confessare di soffrire
di mal d’aria…
“Non
ci sono lezioni, qui puoi chiamarmi ancora zio… Caramella
tutti i gusti?”
“E
va bene… dammi quella rosa…”
un’espressione poco rassicurante si fece largo sul volto di
James. “tu però mangi quella grigia!”
Profondo
disgusto si dipinse sul viso del Preside mentre ingoiava a forza quella
disgustosa caramella e James sogghignava. Quello era il massimo modo
con cui suo nipote esprimeva il suo divertimento. Questo particolare lo
rendeva molto più simile ad un Serpeverde infimo e
calcolatore piuttosto che ai coraggiosi e bonaccioni Grifondoro. Ormai
erano passati cinque anni dall’ultima volta che Albus aveva
visto un sorriso aperto e genuino sul viso di James. Appena prima che
cominciasse l’incubo…
“James
Potter” cominciò Silente fingendosi infuriato
”per caso era già a conoscenza del fatto che la mia Caramella era
al gusto di vomito?”
“Diciamo
che lo sospettavo… comunque questa al lampone era veramente
deliziosa!”
Un
silenzio teso scese nuovamente nella Sala Comune, nessuno dei due
sapeva come affrontare quel discorso nel modo più indolore
possibile. Probabilmente Albus avrebbe potuto prelevare il ricordo e
analizzarlo attentamente dentro al suo Pensatoio, ma era convinto che
James avesse bisogno di sfogarsi e di raccontare cosa era accaduto e
comunque l’episodio raccontato dalla persona che
l’aveva vissuto in prima persona avrebbe potuto svelare dei
particolari fondamentali. James però non voleva ricordare,
non voleva rivivere nella sua mente quei terribili momenti…
quell’incubo… chiedeva solo un po’ di
comprensione, ma sapeva che non avrebbe avuta, che era suo dovere
parlare… sapeva che se non l’avesse fatto molte
persone innocenti avrebbero perso la vita…e la
responsabilità sarebbe stata solo sua… la loro
vita dipendeva da lui, un semplice Pensatoio non sarebbe bastato, ne
era consapevole, ma lui aveva solo 11 anni… come si
può dare una responsabilità così
grande a un ragazzo che è ancora un po’ bambino?
Silente
comprendeva la lotta interiore che si stava svolgendo nella mente del
ragazzo, ma doveva prendere in mano la situazione e obbligare James a
raccontare, o le conseguenze sarebbero state catastrofiche…
Solo
lo scoppiettio del fuoco si udiva nell’innaturale
immobilità della stanza, nemmeno i gufi lanciavano
più i loro richiami d’amore… la natura
sembrava essersi fermata per assistere a un racconto di sofferenza,
della sofferenza personale di James Lucas Potter.
La
luna sarebbe stata l’unica spettatrice imparziale,
l’unica che sarebbe rimasta muta, perché la luna,
quella notte, non c’era.
“James,
credo che sia ora…”
I
profondi occhi blu del ragazzo da pensosi si riempirono di amarezza,
delusione, rabbia, tristezza.
Lì,
nella Sala Comune dei Grifondoro, James Potter cominciò il
suo racconto.
E
fu così, fra parole, sospiri e tanta amarezza che il fuoco
lasciò il posto alle braci, la notte al giorno, il sonno
alla veglia.
“Ora
vai a prepararti James, fra poco vi sarà il vostro
Smistamento.”
James
salì piano pianino le scale del Dormitorio Maschile ed
entrò nella sua camera. Vi erano tre letti da una parte e
uno dall’altra. In quello isolato dormiva Peter Minus mentre
negli altri quello a destra era occupato da Remus e quello a sinistra
da Sirius.
Cercando
di essere il più silenzioso possibile fece la doccia e poi
cominciò a svegliare i compagni. Sirius si decise ad aprire
gli occhi solo dopo l’uso delle maniere forti mentre un
divertito James lo osservava sghignazzando pericolosamente.
“Buon
giorno Bella Addormentata, temevo di dover ricorrere al Bacio del Vero
Amore per riportarla nel mondo dei vivi!”
Sirius
prese al volo l’occasione per farsi due risate. Non aveva mai
visto quel ragazzo dai capelli scompigliati, ma poteva sentire a pelle
che non gli sarebbe stato indifferente; tanto valeva cominciare a
conoscerlo subito, chiunque fosse.
“In
realtà è lei Messere che è
più puntuale di un gallo… in effetti mi chiedo
come mai non abbia ancora starnazzato chicchirichì nei miei
delicati timpani…”
“Oh,
la risposta è semplicissima: vede Madamigella, le sue
orecchie sono talmente piene di cerume che non sentirebbe nemmeno lo
scoppio di un Incantesimo Bombarda.”
”Sta
per caso insinuando qualcosa, prode cavaliere?” chiese Sirius
fintamente scandalizzato.
“Nooo
Mia Diletta, le sto solo suggerendo di farsi una doccia
perché… mi dispiace ammetterlo… ma lei
puzza più di un cane bagnato.”
“Io
invece, prode condottiero le consiglio caldamente di lavarsi i
capelli… sembra che ci abbiano fatto il nido gli
uccelli!” James si scompigliò ancora di
più la folta chioma fissandolo orgoglioso; quei capelli
erano il marchio di fabbrica della famiglia Potter, e non avrebbe mai
fatto nulla per disciplinarli.
”In
effetti mi ci sono sempre visto a fare lo spaventa passeri
però lei, o Soave Fanciulla, sarebbe perfetta come cane da
pastore.”
- Ma questi due manco si conoscono
e già si stuzzicano come se fossero amici da una vita? Avevo
capito che Sirius aveva qualche ingranaggio fuori posto, ma il nuovo
arrivato è ancora peggio…- Povero
Remus… lui un ragazzo così modesto, pacato e
razionale, avrebbe dovuto passare i successivi sette anni ed anche di
più con due scapestrati di prim’ordine. La
prospettiva di quel futuro non lo allettava poi così tanto.
“Ehm
ehm… piacere, il mio nome è Remus Lupin, tu chi
saresti di grazia?”
“James
Potter. La Bella Addormentata deve essere per forza Sirius Black, in
effetti solo loro hanno dei grugni brutti come il suo…e
tu?” disse volgendosi un Peter Minus in adorazione con tanto
di bava alla bocca. Peter Minus non era propriamente un ragazzo
sveglio, ed al mattino necessitava di almeno quattro ore per riuscire a
riattivare quella sinapsi che era andata in stand-by durante la notte.
In quel momento non ci si potevano aspettare reazioni intelligenti dal
soggetto in questione.
“I-io
s-sono P-Pet…”
”Oh,
ciao Pet.”
“In
realtà quella cozza balbuziente si chiama Peter Minus e io
non ho una brutta faccia, al contrario, il mio viso è
estremamente affascinante!” Remus inarcò un
sopracciglio mentre James si prese addirittura la briga di rispondere.
”Madamigella,
questo linguaggio non è consono alle sue dolci
labbra.” Ribatté con un finto tono di rimprovero.
“Perché
sei qui se devi ancora essere smistato?” Remus era un tipo
dannatamente curioso, e non poteva accettare che un perfetto
sconosciuto entrasse nella sua camera e cominciasse a spadroneggiare e
a comportarsi come se fosse stato a casa propria. Era quindi
intenzionato a estrarre tutte le informazioni possibili dal nuovo
arrivato.
“Beh
Rem… per prima cosa tutti i Potter sono Grifondoro, secondo
ho già fatto uno Smistamento privato… quello di
oggi è solo un modo formale di presentarmi alla
scuola.”
“E
perché tutti i Potter sono Grifondoro?”
Finalmente
Peter aveva ritrovato il dono della parola, anche se il rivoletto di
bava si era ormai trasformato in un vero e proprio torrente in piena!
-Oh mio Dio, qualcuno si affretti
a costruire una diga o domani la Gazzetta del Profeta avrà
scritto sulla prima pagina: “Sirius Black,
James Potter e Remus Lupin annegati nel fiume di bava prodotto dal loro
compagno di stanza. Inutili i tentativi di recupero e di rianimazione.
I tre malcapitati sono morti sul colpo!” -
”Beh,
semplicemente per lo stesso motivo per cui tutti i Malfoy e quasi tutti
i Black sono dei Serpeverde. Comunque Sir, tua cugina Andromeda
è un vero spasso, come suo marito del resto!”
“Come
mai conosci Andromeda, Jamie?”
”Lavora
al Ministero con i miei.”
”Sai
per caso se ha avuto figli?”
James
lo guardò sogghignando. A quanto pareva il piccolo Sirius
non sapeva nulla della piccoletta di casa Tonks, sarebbe stato uno
spasso vedere le sue reazioni quando l’avrebbe incontrata per
la prima volta.
“Oh,
lo scoprirai presto, amico mio.”
”Ehi
ragazzi, voglio un soprannome anche io!!”
- Ma Porco Merlino e tutta la sua
combriccola! Devo assolutamente fare un corso a questo povero
rincoglionito… da domani io, Sirius Black,
inizierò ad insegnare un minimo di regole di comunicazione a
quel decerebrato del mio compagno di stanza. -
- Beh, come prima impressione devo
dire che non mi sembra molto intelligente… sarà
meglio vedere oggi pomeriggio, quando sarà sveglio di
sicuro… -
“Ma
guardalo, Jamie, con quello sguardo supplicante non ti sembra un
topolino?”
“Più
che un topolino mi sembra una pantegana troppo cresciuta…
comunque te l’avevo già dato, no? Pet!”
“In
realtà vuole che ufficializziamo la cosa… ehm
ehm… Peter Minus, noi ti battezziamo con l’augusto
soprannome di Pet nel nome del Jam del Sir e del Rem.”
- E io dovrò convivere
con questi due per 7 anni? Mi sa che morirò prima!
-
“Jamie,
Rem e Pet, il qui presente Sirius Black, meglio conosciuto come Sir lo
Sciupafemmine ha constatato che il suo stomaco brontola alquanto ed ha
quindi decretato che adesso ci si appropinquerà alla Sala
Grande per consumare un’abbondante e deliziosa
colazione.” I tre compagni lo guardarono sconcertati.
”Ma
ti sei ingoiato un vocabolario ieri sera a cena?”
“No…
stavo solo imitando i miei. Comunque ti conviene evitare di utilizzare
la congiunzione avversativa ma in inizio di frase, altrimenti Rem
potrebbe farti passare le prossime cinque ore a ripassare quella cosa
altamente inutile altresì chiamata grammatica!”
Un
brillio assassino passò per un istante per gli occhi di
Remus Lupin mentre Sirius e James pensavano a come renderlo inoffensivo.
Il
quartetto finalmente al completo, fra una battuta e l’altra,
scese nella Sala Grande dove James si fermò di fronte ad
Adonais Coleman, uno dei nuovi servitori del Signore Oscuro.
“Potter.”
”Coleman.”
odio puro scorreva nelle vene dei due ragazzi, talmente potente che
sembrava fluttuare attorno a loro avvolgendoli in una cappa malefica.
“Mai
pensato di pettinarti la mattina?”
“Mai
pensato di ficcarti il cervello in quella cosa comunemente chiamata
testa?”
“Come
battuta lasciava molto a desiderare, Potter” rise sprezzante
il Serpeverde.
“Veramente,
Coleman, la mia era solo una constatazione…”
”Ti
credi spiritoso Potteruccio?”
“Di
certo il mio senso dell’umorismo è molto
più sviluppato del tuo… Barbagianni.”
”Come
ti permetti, brutto…”
Un
leggero tintinnio e nella Sala Grande scese il silenzio. Anche
l’incontro fra i due rivali venne improvvisamente interrotto
appena prima che i due contendenti giungessero alle mani.
“Buongiorno
ragazzi. Questa mattina verranno Smistati due ragazzi che non sono
riusciti a raggiungerci ieri… date il benvenuto ad Adonais
Coleman e James Potter. Minerva…”
”Bene
ragazzi, ora verrete qua uno alla volta e vi siederete sullo sgabello.
Il Cappello deciderà la vostra Casa. Adonais
Coleman.”
“Serpeverde.”
“James
Potter.”
James
non fece neanche in tempo a muovere un passo che il Cappello
urlò
“GRIFONDORO!”
James
si diresse subito verso i compagni dove Sirius e Remus e tutto il resto
della Casa gli fecero festa.
“Benvenuto
Potter.”
”Tu
dovresti essere Lily Evans… non sbaglio vero?” le
chiese ghignando James.
”Sì
e tu come fai a saperlo?” la ragazza lo osservò
curiosa; quel ragazzo non le piaceva per niente, ma stava cercando di
essere la più educata possibile.
“Oh
è stato facile, mi è bastato dare
un’occhiata bel visino per giungere senza alcun margine
d’errore alla risposta corretta.”
“Ma
come ti permetti, cafone!”
“Oh
dolcezza… se vuoi un appuntamento basta
chiedere…”
“Va
al diavolo Potter!” i capelli della bimba sembravano le
animose lingue di fuoco del camino, mentre gli occhi color giada
mandavano lampi.
“Solo
se vieni a farmi compagnia, zuccherino.”
“Te
lo puoi proprio scordare Potter!”
“Ma
pagnottina mia…” si finse scandalizzato il
Grifondoro.
“Attento
Potter, ti potrebbe venire il diabete.”
”Impossibile,
acida come sei…”
“Sei
veramente odioso, ma chi ti credi di essere?” Lily era
decisamente infastidita, non le era mai successo che qualcuno riuscisse
a tenerle testa in una discussione, e questo nuovo ed impertinente
ragazzino la faceva letteralmente uscire dai gangheri.
“Semplicemente
me!”
“Ma
i tuoi genitori non ti hanno insegnato
l’umiltà?”
“Non
ne hanno avuto il tempo, Evans,
a differenza dei tuoi i miei sono alquanto impegnati”
Malgrado
le parole fossero scherzose la luce negli occhi di James era
repentinamente cambiata. Le sfumature color ghiaccio stavano aumentando
nell’intricato intreccio di tonalità delle iridi
del Grifondoro. Un cambiamento impercettibile che Lily
riuscì, però, a cogliere. Capì di
avere trovato un punto debole nella corazza di Potter. Non si sarebbe
fatta sfuggire l’occasione di umiliarlo in pubblico, proprio
non lo sopportava quel pallone gonfiato! Tutti quelli che assistevano
alla discussione avevano notato che James ora la chiamava per cognome,
e capirono che il rampollo di casa Potter non aveva più
intenzione di scherzare…
“A
quanto pare ho toccato un tasto dolente Potter… oh, qui non
hai più la mammina che ti vizia!” Sirius
guardò preoccupato il nuovo amico, la luce nei suoi occhi
era allarmante, nessuno era a conoscenza di cosa potesse essere capace
James, e quella stolta di una ragazzina non sapeva di certo chi stava
andando ad istigare.
“Qui
l’unica persona viziata sei tu, Evans. Perché non
torni a giocare alla principessa a casa tua… in fondo qui
nessuno sentirebbe la tua mancanza.”
“Oppure
il tuo paparino non ti ha comperato l’orsacchiotto
all’ultima moda?”
Silente
osservava da lontano la discussione che stava prendendo una brutta
piega. Ormai tutta la Sala Grande assisteva attonita a quel diverbio,
dato che Lily stava letteralmente urlando… mai due ragazzi
del primo anno erano riusciti ad attirare l’attenzione di
tutta la scuola… nel frattempo James stava osservando Lily
come un cacciatore ammira l’ignara preda pregustando il
momento in cui la catturerà. Remus l’aveva notato,
e cominciava seriamente a temere per l’incolumità
di quella ragazzina.
“Non
parlare di cose che non conosci, Evans, potresti cacciarti nei
guai.” Il tono di voce di James era mellifluo, carezzevole,
intrigante. Un tono da Serpeverde, un tono da calcolatore, quasi il
tono di una pantera che gioca con la sua prossima cena.
”Oh
ma io so tutto di tutto di te, Potter, mi sono documentata
accuratamente… vediamo, sei l’unico erede della
famiglia più importante e potente della Gran Bretagna,
quindi i tuoi ti avranno viziato come un principino. Ti manca non
essere più servito e riverito?”
Lo
sguardo di James era diventato gelido, gli occhi blu assomigliavano a
un mare in tempesta. I vari toni del blu si scontravano in quelle iridi
dal colore unico rendendo il suo sguardo quasi demoniaco.
“Stai
oltrepassando il limite Evans. Hai dimenticato di documentarti sulla
cosa più importante.”
"Cioè, Potter?"
"Cosa potrei farti con una bacchetta..."
“E
cosa vorresti farmi, un incantesimo Potter, è già
molto se la riesci a tenere in mano la bacchetta…
pretenderesti addirittura di riuscire a farmi qualcosa?”
“Non
provocarmi, Evans… potresti non riconoscerti più
allo specchio dopo che avrò finito con te!” le
fiamme delle torce appese ai muri si erano fatte alte e potenti, uno
strano vento soffiava nella Sala.
“James…”
intervenne Sirius preoccupato.
“Oh
Potter, hai bisogno dei tuoi amici per sconfiggere una
ragazza?”
Silente
decise di intervenire per evitare alla piccola Lily Evans un viaggio di
sola andata per il San Mungo.
E
fu così che il gruppo più decantato di Hogwarts
al pare del Mitico Trio e dei nuovi Malandrini prese vita.
Ognuno
di loro era diverso: James era un ragazzo misterioso, tutto di lui
sembrava nascondere un arcano segreto, la sua spontaneità e
la sua gentilezza però riuscivano a mascherare la sua oscura
natura.
Sirius
era un ragazzo cresciuto nell’odio ma votato
all’amore… in tutti i sensi! Era come un fiore
sbocciato fra le spine, spine rappresentate dalla sua famiglia, dalle
conoscenze dell’infanzia, dalla malvagità fatta a
persona, Lord Voldemort.
Remus,
un grande segreto sulle spalle, un isolamento autoimposto per non
essere pericoloso per gli altri, l’incapacità di
lasciarsi andare, la voglia di riscattarsi, la voglia di amare.
Questi
tre ragazzi avevano qualcosa in comune, oscuri segreti, che per la sua
natura, chi per la sua famiglia, chi per la sua duplice
identità… ma cosa aveva a che fare Peter Minus
con loro?
Cosa
poteva aver di simile a loro un ragazzino che aveva vissuto 11 anni
nascondendosi dietro le sottane della madre? Peter Minus era il tipico
bambinetto che cercava la protezione del potente di turno… e
l’aveva trovato! Inizialmente in Sirius quando
l’aveva accolto nello scompartimento, successivamente in
James, fino a giungere al tradimento, poiché aveva visto nel
Signore Oscuro il prossimo padrone del mondo.
Fin
dall’inizio i Malandrini sarebbero stati solo tre
più un’appendice, ma di questo se ne sarebbero
accorti troppo tardi, solo quando il loro capo, l’anima del
gruppo, sarebbe stato ucciso per colpa di colui che si professava loro
amico.
Ma
sto rischiando di bruciare le tappe.
E
ora, dopo una piccola pausa per riposare gli occhi, tornerò
a raccontarvi questa incredibile storia.
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
ANGOLO
DELL’AUTRICE:
Bene
ragazzi, Finalmente finita anche questa tredicesima fatica di Ercole.
di questo Fatemi sapere, sempre se volete, che cosa ne pensate, accetto
critiche, consigli, se ce ne sono anche qualche complimentino.
Ricordatevi che un commentino al giorno toglie il medico di torno.
Passiamo ora ai vari ringraziamenti:
- Jayne:
non sai quanto sono felice che ti sia piaciuta!! Dopo tanti pensamenti
ho deciso (ma mi prendo il diritto di ricambiare idea) di fare una
scorsa sui primi anni di Hogwarts per poi passare al settimo e ultimo.
Dopo questo la storia proseguirà fino al famoso 31
ottobre… probabilmente scriverò anche il seguito
con aggiunti dei nuovi personaggi di mia invenzione!!
Sull’aggiornamento con regolarità come vedi sotto
(angolo calendario) sto tentando di organizzarmi in qualche maniera per
andare avanti con tutte le storie. Le date le ho scelte (traslandole
anche un po’) per far nascere Harry tra il 90 e il 91,
così se devo utilizzare anche personaggi Babbani mi risulta
più facile anche solo come modo di vestire e di
atteggiarsi… riguardo Lily ho deciso che le
apprenderà, ma molto molto avanti. Spero di risentirti
presto! Un bacione ipersbrodoloso. Tua jules
- jomarch: ciao,
fortuna che ci sei tu che ormai hai commentato tutti i miei lavori
(forse non te ne sei accorta, ma hai lasciato il tuo pensierino anche
sulle traduzioni!). sono contenta che ti sia un po’
piaciuto… le date le ho cambiate per far nascere Harry tra
il 90 e il 91, così se devo utilizzare anche personaggi
Babbani mi risulta più facile anche solo come modo di
vestire e di atteggiarsi!! Molly è più grande
come anche Arthur, infatti ho scritto che lei ha circa quindici
anni… beh, spero tantissimo di rivederti anche al prossimo
capitolo! Un bacione, tua jules.
- WingsHP: con
tutti i complimenti che hai fatto in una sola riga rischio di
sciogliermi come burro al sole… sei stata carinissima!!
I’m sorry per James, ma il mio sarà un
po’ diverso dall’originale, non tutto rose e fiori,
avrà anche moltissimi lati oscuri e segreti da
tenere… però scoprirai piano pianino! Ti posso
comunque assicurare che Sirius Black era bellissimo anche ad 11 anni,
anche se il nostro James lo supera di gran lunga! Comunque ti aspetto
al prox capitolo. Un bacione, tua jules!
Voglio
inoltre scusarmi con due ragazze che hanno recensito il secondo
capitolo e a cui io mi sono completamente dimenticata di rispondere a
causa dei vari impegni, spero che potrete perdonarmi!!
- MaKiCo:
grazie mille di aver detto il tuo parere, sono contentissima che la
storia ti sia piaciuta! Per gli aggiornamenti cercherò di
fare il più in fretta possibile, scusami ancora per il
ritardo, non era mia intenzione! Un bacione tua jules.
-
Josie bliss: eccomi qui a rispondere alle tue
critiche… mi dispiace che tu la trovi sgrammaticata, anche
perché ho sempre cercato di essere attentissima alla
grammatica, ma forse mi sono lasciata sfuggire qualche errorino, e di
questo mi dispiace! Riguardo la difficoltà nel leggere: io,
come scrittrice ti do tutti gli strumenti necessari (virgole, punti e
virgole e punti) per riuscire a leggere al meglio questa storia, forse
da qualche parte ho sbagliato, ma se tu rileggi con attenzione non ti
ho mai abbandonato in una frase di dieci righe con solo un punto alla
fine. A me comunque piace di più questo stile rispetto
all’utilizzo di semplici frasi corte, che a mio parere
spezzano molto la lettura… mi dispiace però che
tu l’abbia trovata difficile da leggere. Sugli
stereotipi… i miei personaggi non sono come tu li hai
descritti, ma logicamente ci vuole un po’ di tempo per farli
svelare ed anche tu ti sei fermata molto al primo strato,
perché James non è l’eroe senza macchie
e senza paura, ma un potente Mago con lati oscuri, Peter
giocherà un ruolo fondamentale anche se non
sarà un personaggio principale, Lupin non è lo
sfigato, ma un ragazzo di buon cuore, Sirius non è solo
bello ma anche un amico fedele e pronto al sacrificio oltre che ad un
Mago estremamente dotato. Lily Evans non è solo una Mary
Sue, ma anche a volte una piccola stronzettina col paraocchi, o una
dolce ragazza attenta alle esigenze degli altri.
Infine
so di aver un po’ sbagliato a mettere quella scena della
bimba, o almeno l’ho presentata male, comunque
farò di tutto per correggerla. Ti ringrazio per dove hai
scritto: ” e
non velocizzare così gli eventi, se no risultano
inverosimili!” non so se tu ti riferivi anche al
andamento della storia in termini di dialoghi, ma mi hai spinto a
rileggere tutti i capitoli cercando di dargli una forma più
scorrevole dal punto di vista narrativo. Spero di essere riuscita
almeno un minimo nell’impresa! Alla prox jules
Ringrazio
anche per aver aggiunto la storia ai loro preferiti:
1 -
bulmettina
2 -
Checie
3 -
germana
4 -
hikari92
5 -
Jayne
6- Lunastortalupin
7- MaKiCo
8- moonbeam
9- sarita46
10-
SlytherinPrincess
11-
WingsHP
12-
_claire_
Un
bacione
Vostra
Ladyarle
IMPORTANTE
LEGGERE:
Dato
che ho un sacco di storie iniziate (mie e traduzioni) ho deciso di
mettere alla fine del capitolo di ogni storia un nuovo angolino dove vi
darò alcune informazioni di tipo logistico (DATE) sulle
varie storie in corso… questo aiuterà voi, credo,
a sapere circa quando aspettarvi un nuovo capitolo nelle varie storie,
e me ad essere più puntuale con le traduzioni e gli
aggiornamenti…. Vi do quindi il benvenuto al nuovo
fiammante….
ANGOLINO
DEL CALENDARIO:
Benvenuti
alla nuova rubrica del capitolo…. Cominciamo ora con i vari
aggiornamenti!!
1.
Il quarto capitolo di “Sub
Rosa Amor Vinces” (questa storia per chi fosse
un po’ sbadato o semplicemente stanco) verrà
aggiornata nuovamente il giorno 22
novembre 2008, tempo ed impegni permettendo. Dopo il lungo
papiro di 12 pagine di Word (questo capitolo, l'altro sarà
molto ma molto corto, ma spero che riuscirete ad apprezzarlo
ugualmente!! Vi premetto l’entrata in scena di un nuovo
personaggio che sarà decisamente fondamentale per la storia.
2.
Il sesto capitolo di “I
Need You”, traduzione che potete trovare sotto
l’account di krstna,
verrà postato il giorno 11
ottobre 2008, sempre tempo ed impegni permettendo. Vi
premetto un altro capitolo con Quidditch e Pub come luoghi importanti.
Questo capitolo comincerà ad avviare alla svolta che
avverrà nei prossimi …. Vi aspetto in
tanti, mi raccomando!!!
3.
Il quarto capitolo di “The
Darkness Within”, altra traduzione che potete
trovare sotto l’account di kurinoone,
verrà postato il giorno 06
ottobre 2008, sempre tempo ed impegni permettendo dato che
devo recuperare tutto lo studio perso con due settimane di America e
gli allenamenti sono davvero pressanti e pesanti! Questa storia inizia
con il rapimento di Harry ed una storia decisamente diversa
dall’originale; questo capitolo, che a me personalmente piace
moltissimo, ci da la possibilità di scoprire qualcosa di
più su quel misterioso ragazzo dagli occhi smeraldo; vi
aspetto decisamente numerosi.
4.
Il secondo capitolo di “Oh,
troublesome” verrà postato il giorno 13
ottobre 2008, sperando sempre di riuscire ad essere
abbastanza puntuale. Questa fanfic su Naruto ha come
protagonisti il team di Shikamaru e quello della Sabbia. Vi
ricordo che avrà un aggiornamento mensile.
5.
Infine, per chi volesse, ho scritto una songfic dal titolo
“Il
Cerchio Della Vita” sulla coppia Naruto e
Hinata, per chi volesse leggere e farmi sapere il suo pensiero lo
ringrazio già in anticipo.
Arrivederci
quindi al 06
ottobre sull’account di kurinoone.
Un
bacione
ladyarle
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