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Autore: ladyarle    02/10/2008    3 recensioni
e se tutto quello che sapevate su harry potter fosse una macchinazione del ministero?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, I Malandrini, James Potter, Lily Evans
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi, finalmente sono tornata non con una traduzione ma con un capitolo di una storia tutta mia, non sapete che emozione!! Mi scuso tantissimo per averci messo ben quattro mesi ad aggiornare, ma le vacanze sono state pienissime di impegni (non ero quasi mai a casa) e questo capitolo non mi piaceva più nella forma originale, quindi ho dovuto fare un sacco di cambiamenti e ci è voluto un bel po’ di tempo prima di sentirmi un minimo soddisfatta. Leggete pure e se per caso volete lasciare un commentino, che sia bello o brutto fate pure, a me fa molto piacere anche rispondervi! Vi chiedo solo di evitare il lancio di pomodori via web perché ci metterei troppo a ripulire lo schermo, le altre verdure sono accettate, così faccio un bel pinzimonio!
Ricordatevi di leggere gli avvisi dopo il capitolo.
A dopo
ladyarle
XXXXXX

“ “ discorsi
- - pensieri



La notte è nuovamente scesa e io, ormai ristorata, posso raccontarvi nuovamente questa avvincente storia. Quindi vi prego, non addormentatevi, rimanete svegli e attenti, prestate orecchio alle mie parole e viaggiate con la fantasia. Lasciate che la mia voce vi porti a visitare luoghi sconosciuti, lasciate che nella vostra mente si formino le immagini di ciò che vi sto per raccontare, perché la storia è solo all’inizio, ma vuole crescere con voi.
La luce della candela illumina lo scrittoio e la mia mente non è più annebbiata dall’alcool e dalla solitudine. Le stelle del firmamento saranno testimoni di ciò che vi narrerò stanotte, quindi prestate attenzione, miei giovani lettori, perché l’alba sorgerà presto.


Un diffuso chiacchiericcio che nemmeno il cibo era riuscito a smorzare serpeggiava tra gli studenti di Hogwarts in seguito all’entrata trionfale di James Potter.
Al tavolo dei Serpeverde un ragazzino di 11 anni con lunghi capelli biondo platino discuteva con le sue ‘guardie del corpo’.
“Tiger, Goyle, quello è un ragazzo che dobbiamo farci amico. Con Potter dalla nostra parte riusciremo senz’altro a vincere questa gloriosa guerra e noi Purosangue potremmo finalmente schiacciare tutti quei Babbanofili e Mezzosangue.” Lucius Malfoy, figlio di maghi ricchi sfondati e fanatici della linea di pensiero del ‘Purosangue doc è meglio’  stava esprimendo al meglio le sue facoltà mentali per spiegare ai suoi compagni tutti muscoli e niente cervello un discorso non proprio elementare.
“Ma Lucius… io ho sentito che Potter è il figlio di due Auror, difficilmente si schiererà dalla nostra parte… non potremmo piuttosto volgere a nostro favore la presenza a Grifondoro di quel Sirius Black.” Lucius scosse disperato la folta chioma, perché tutte le amicizie scelte dai suoi illustri genitori sembravano non possedere un briciolo di materia grigia?
“Oh Nott, ma tu non sai come è il mio caro cuginetto: Sirius è sempre stato un animo un po’ ribelle, per convincerlo bisogna toccare i tasti giusti.” Bellatrix, bellissima con la sua aria da vergine romana intrisa di oscurità, con i lunghi capelli fluenti che le incorniciavano il viso dai lineamenti aristocratici perfetti come solo una Black poteva possedere, si intromise all’interno di quel discorso prettamente maschile.
“Nessuno ha chiesto il tuo parere, Bella, quindi vedi di rimanere al tuo posto.”
Bellatrix guardò il futuro cognato con uno sguardo ricolmo d’ira, non sopportava di essere sottovalutata per il solo fatto di essere una ragazza, Malfoy non l’avrebbe passata liscia.
“Non sono Narcissa, Lucius, vedi di ricordartelo. Potresti pentirti di questo affronto. I miei genitori ti hanno solo fatto un favore concedendoti di sposare mia sorella: fino a prova contraria noi Black rimaniamo sempre un gradino sopra di voi nella gerarchia sociale.”
Malfoy sbuffò alquanto irritato, Bellatrix non perdeva un’occasione per ricordargli che la sua famiglia era inferiore ai Black. Era disonorevole per l’uomo essere di casta inferiore rispetto alla donna, ma in quel caso l’occasione era troppo succulenta, Lucius avrebbe ricevuto un’enorme fortuna tramite la dote della piccola Cissy. Fortunatamente Nott si intromise nel discorso bloccando sul nascere quella che sarebbe stata una pericolosa discussione.
“Tu cosa proponi Bella?”
Bellatrix sorrise deliziata, finalmente uno di quei ‘machi’ cerebrolesi dimostrava di avere un minimo di segatura all’interno di quelle crape vuote.
“Finalmente me lo chiedi, Nott. Sono convinta che il modo migliore per portare Potter dalla nostra parte sia di agire su due fronti…”


“Ehi Sirius, ma chi era quel ragazzo?”
Nel frattempo, anche nella tavolata rosso-oro si chiacchierava volentieri dell’avvenimento appena accaduto.
“Ma come Peter, non lo sai? Ma è l’erede dei Potter, la famiglia più potente di tutta la Gran Bretagna. È anche stato chiamato per giocare nella Nazionale Inglese come Cercatore a soli 11 anni.”
Sirius guardò stranito il neoamico; era impossibile per un mago non essere a conoscenza di chi fosse quel ragazzo. Lui aveva passato la sua intera esistenza a tentare di superare le possibili capacità di quel bambino, anche se sapeva di aver già perso in partenza. Lui, con tutto quel sangue sulla camicia, sarebbe rimasto zitto zitto in Infermeria ad aspettare di essere completamente guarito, e non avrebbe mai sfidato così apertamente il Preside. I Potter erano però conosciuti come persone orgogliose e decisamente molto stravaganti…
“Sirius, la vuoi smettere di iniziare le frasi con ‘ma’… non è grammaticalmente corretto.”
Sirius Sbuffò divertito, quel ragazzino tutto timidino diventava una vera e propria iena se qualcuno osava toccargli la sua adorata grammatica.
“Mamma mia Rem, sei peggio di quella racchia di mia madre… il che è tutto dire!”
“Wow… ma di cosa stava parlando Silente? Io non ci ho capito niente…”
Sirius guardò stranito il compagno: cosa c’entrava Silente con le sue discutibili (a suo parere) improprietà grammaticali… dopo qualche secondo riuscì a collegare la domanda di Peter con l’argomento di cui stavano discutendo prima. Il piccolo Peter si era appena risvegliato da un prolungato stato di catalessi profonda che l’aveva portato a perdere una buona parte dei discorsi successivi. Nella sua infinita bontà il piccolo Black scelse di soddisfare la curiosità del bimbetto.
“Non ho capito bene, ma ho la sensazione che Potter fosse già a scuola, in fondo nessuno di noi l’ha visto in stazione…. No?”
“James Potter è il nipote di Silente, probabilmente sarà passato prima a salutare suo zio oppure ha passato le vacanze qui…” soggiunse Remus
“Ma cosa stai dicendo Rem?”
Sirius si girò stupito verso l’amico. Da quando in qua i Potter erano parenti di Silente? Certo però che questo avrebbe spiegato moltissime cose…
“La madre di Silente era una Potter, e smettila con quei ma” Sirius scosse la testa sconsolata, ma perché aveva dovuto incontrare proprio Remus Lupin, alias ‘Minerva McGranitt 2 La Vendetta’ su quel maledetto treno? Gli innocui marmocchi che fine avevano fatto? La sua buona stella si era evidentemente eclissata in quei cinque fatidici minuti.
“Comunque a me sembra un ragazzo coraggioso”
Ecco che Peter ritornava all’interno del discorso, Remus scosse il capo disperato; aveva conosciuto un bimbetto un po’ rimbambito e un figlio di papà decisamente rincoglionito, ma che aveva fatto di male nella vita per meritarsi tutto quello? Perché non aveva investito un qualsiasi altro bambinetto presente sulla piattaforma? Il fato sapeva essere così crudele alle volte… Ora ci mancava solo che Sirius partisse con un’uscita delle sue e avrebbero raggiunto il colmo della demenza.
“In confronto a te chiunque sarebbe coraggioso Peter e per favore asciugati quel rivoletto di bava e assumi un’espressione un minimo più intelligente.”
Molte risate cominciarono a sentirsi dal tavolo dei Grifondoro, persino Remus si scompose un minimo tentando però di riprendere subito il controllo delle sue povere ganasce.
“Secondo me è anche un bel ragazzo.”
Una delle ragazzine che erano state smistate qualche minuto prima si era sporta in avanti sul tavolo per riuscire ad entrare nella conversazione. I corti capelli corvini della frangetta le oscuravano leggermente gli stupendi occhi ametista mentre alcune striature grigie danzavano malandrine all’interno delle iridi.
“E tu chi saresti?”
Un piccolo sorriso illuminò il volto della bimba, mentre osservava deliziata i visi pieni di sugo di Sirius e Peter.
“Victoria Faulkner… e tu devi essere Sirius Black”
“Esattamente dolcezza… se vuoi possiamo vederci più tardi… in privato…”
L’occhiata accattivante di Sirius venne ricambiata da una maliziosa della ragazza. Come avrebbe mai potuto prendere sul serio un bimbetto troppo cresciuto con tutto il muso rosso grazie alla pasta al sugo appena mangiata, senza togliere il fatto che avevano entrambi solo undici anni, d’accordo essere precoci, ma così era troppo.
“Ma certamente signorino Black… e nel frattempo con cosa vuole che annaffi il suo amichetto irrequieto? Brodo di pollo bollente, acqua di fonte ghiacciata o entrambi?!?”
Un gemito di terrore si alzò dall’intera fauna maschile del tavolo che istintivamente andava con le mani a proteggere i gioielli di famiglia dall’invisibile minaccia di un pollo lesso con in mano due ciotole e uno sguardo assassino negli occhi solitamente così da… da pollo.
“Ma dolcezza… come farò dopo a lasciare una progenie? Sconvolgeresti gli equilibri naturali…” tutti i ragazzi annuirono per simpatia al loro compagno sfortunato… eh la solidarietà maschile…
“Credo che farei un favore al mondo se lo liberassi di qualche Black, probabilmente erigerebbero un monumento in mio onore”
Remus, un ragazzo solitamente tranquillo ormai aveva gli occhi che lacrimavano dal gran ridere mentre Peter rideva sommessamente, quasi avesse paura di essere notato dal resto della scolaresca. Quella Victoria aveva la lingua lunga, ed anche decisamente tagliente; Sirius era stato il primo ad avere il piacere di constatarlo, e non sarebbe di certo stato l’ultimo e unico.
A quel tavolo l’atmosfera era rilassata, i Grifoni, oltre che per il coraggio e l’orgoglio erano famosi anche per la loro grandissima capacità di fare conoscenza, in fondo doveva pur esserci un motivo se i peggiori dongiovanni del Mondo Magico uscivano da lì…

Al contrario al tavolo degli insegnanti l’atmosfera era alquanto tesa. Fra i docenti una parte si era sinceramente divertita alla plateale e comica uscita del piccolo Potter, ma in fondo nessuno di loro era riuscito a scorgere l’enorme macchia vermiglia che continuava ad estendersi sulla candida camicia del ragazzo. Chi invece era a conoscenza della verità continuava ad osservare angosciato l’enorme portone quasi che il piccoletto dovesse tornare dentro per fare qualche altra marachella e pensava ad un modo per coprire tutto il polverone che aveva inconsapevolmente sollevato.
“Silente, quel ragazzo si farà ammazzare, devi fare qualcosa.”
Minerva McGranitt aveva per una volta sostituito la solita espressione austera che tanto la contraddistingueva all’interno dell’aula con una che lasciava trasparire tutta la preoccupazione che albergava nel suo animo. Albus non le aveva detto molto a proposito dell’incontro che aveva avuto prima con Potter o della missione segreta che gli era stata precedentemente assegnata, ma da quelle poche informazioni che era riuscita ad estrapolare con la forza all’astuto vecchietto, aveva compreso che James aveva corso un enorme pericolo e che avrebbe anche potuto perdere la ragione, o peggio, la vita. Le seguenti ore le aveva passate a maledire continuamente in tutte le lingue conosciute e anche in qualcheduna di sua personale invenzione il sangue caldo e il carattere impulsivo che era il marchio di fabbrica di ogni Potter doc.
“Minerva ha ragione, Silente, il Signor Potter è stato troppo avventato, se i Serpeverde l’avessero guardato bene avrebbero visto e soprattutto riconosciuto i segni della Maledizione Crociatus e di varie torture. La loro copertura rischierà di saltare.”
Arabella Figg, la giovane professoressa di Difesa contro le arti Oscure, osservava impensierita la sorridente figura del Preside che non tradiva alcun segno di nervosismo. Anche a lei aveva fatto ridere l’uscita di James legato e trascinato quasi a forza da un’Infermiera impazzita, ma dato che dalla sua angolazione era riuscita benissimo a scorgere il sangue che si spandeva a macchia d’olio sui vestiti del bambino, il sorriso le si era gelato sulle labbra. Incubi già vissuti e futuri le avevano affollato la mente, le membra si erano bloccate, il respiro si era fatto affannoso, il terrore le aveva attanagliato le viscere. Questione di secondi certo, ma attimi di puro terrore.
“Purtroppo, Arabella, James è un Potter, e sai questo cosa significa?”
”No, in fondo John era al settimo anno quando io ero solo al primo.”
Bella, come la chiamavano gli amici più cari, scosse la testa sorridendo, conosceva poco il famoso capofamiglia dei Potter. Lui era sempre stato una lontana figura lungo il corridoio, fulgente e abbagliante, ma troppo lontana e troppo luminosa per essere raggiunta. Ci pensò la Professoressa di Trasfigurazione a finire il concetto del Preside.
”Glielo spiego io Albus. Il cognome Potter è sinonimo di completo disprezzo delle regole ed intelligenza fuori dal comune, poca voglia di lavorare ma grande lealtà verso gli amici.”
“Minerva ti sei dimenticata della caratteristica più importante…”
“E qual è?”
Arabella, giovane Strega di 23 anni con capelli castani e occhi grigi fremeva letteralmente di curiosità. Sapeva che probabilmente era gossip, ma la sua anima chiacchierina da donna si era irrimediabilmente risvegliata.
“Vera e propria calamita per i guai!”
”Bell’aspetto fascino e carisma.”
I due Professori più importanti della scuola avevano parlato all’unisono esprimendo però pareri completamente diversi e contrastanti. Silente assunse un’espressione contrariata, mentre dietro le lenti degli occhiali a mezzaluna le sue iridi cerulee brillavano dal divertimento.
“Minerva, potrei considerarmi geloso!!”
“Beh… in effetti John faceva sospirare molte ragazze a scuola, ma credo che Potter troverà in Black un degno rivale…”
Silente stava per rispondere ma la McGranitt, riacquistato il suo solito cipiglio severo, riportò tutti sulla via della ragione con l’uso di una sola ma terrificante occhiata. Silente, fingendosi intimorito dall’espressione rigida assunta dalla vicepreside ne approfittò per abbassare lo sguardo verso i ragazzi,guardandoli con fare paterno ed infine sussurrare tenendo la bacchetta ben stretta sotto il tavolo
“Oblivion.”  
Nessuno avrebbe avuto memoria dello smistamento di James Potter, nelle loro menti sarebbero rimaste solo delle sensazioni a ricordo di quell’episodio e del suo protagonista.

La cena continuò in modo più silenzioso, in fondo Sirius Black non aveva ancora nessuno con cui fare scherzi e Remus sarebbe sempre stato un ragazzo dall’indole pacata…

Finalmente Silente si alzò dalla sedia battendo le mani.
“Bene, ora che ci siamo tutti rifocillati passiamo agli avvisi: gli studenti del Primo Anno devono ricordare che l’accesso alla Foresta Proibita è, come appunto dice il suo nome, proibito a tutti gli studenti, e sono fermamente convinto che anche i più grandi dovrebbero tenerlo a mente… siete quindi pregati di cercare altri luoghi per appartarvi con la vostra anima gemella… inoltre il guardiano, il signor Margus Javes, mi ha pregato di ricordare a tutti voi che sono assolutamente vietati Duelli Magici o qualunque altra manifestazione di Magia lungo i corridoi della Scuola” lì il suo sguardo si posò su Sirius ”I Prefetti hanno ora il compito di accompagnare i nuovi arrivati verso i dormitori delle proprie Case. Per stasera è tutto e… buonanotte”

Sirius, Remus e Peter seguirono il Prefetto di Grifondoro del Quinto Anno, un certo Ryan Scott fino al quadro della Signora Grassa al settimo piano. La Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts non poteva essere descritta in una sola parola se non con il suo stesso nome… Hogwarts. Era tanta la magia rinchiusa in quel luogo… l’antichissima Magia dei fondatori, quella vecchia di Silente e degli altri professori, quella che doveva ancora sbocciare degli studenti.
Questa mescolanza di flussi magici poteva essere paragonata a uno dei tanti roseti che adornavano il parco, dove i rami e le rose più grosse difendevano i giovani boccioli dalle intemperie e dagli attacchi dei ragazzi scalmanati o semplicemente tanto innamorati..
Pochi potevano immaginare che proprio quei piccoli ed indifesi boccioli sarebbero un giorno diventati le colonne portanti del Mondo Magico e da loro sarebbero nate le leggende viventi… il magico Trio… i nuovi Malandrini…
Perdonatemi se ogni tanto perdo il filo del discorso addentrandomi in fatti troppo avanti per questa storia ma… non riesco a non pensare a tutte le malefatte dei Malandrini e a ciò che faranno i loro successori… ora però è il momento che ritorni alla mia storia, il momento arriverà anche per loro…

“Ehi Remus, guarda che bello… è tutto così… caldo!”
La Sala Comune dei Grifondoro era semplicemente stupenda. La mobilia era sobria ma molto incantevole, il fuoco nel caminetto riempiva la stanza di varie sfumature rossastre, mentre un dolce tepore prendeva le membra dei presenti.
- Eh già Sirius… finalmente hai trovato un posto che puoi chiamare casa! Niente più gelide ed anonime mura nere, niente più fredde e spaventose fiamme verdastre ad inneggiare ad una Casa maledetta, niente più glaciali e formali colorazioni spente, benvenuti colori, benvenuto calore, benvenuta gioia…-
“Hai ragione… non so perché ma questa atmosfera mi ricorda di quando ero piccolo e passavo le serate a casa con i miei genitori e loro mi raccontavano le storia davanti al caminetto. È passato tanto tempo e tante cose sono cambiate, ma la sensazione che continuo a provare è sempre la stessa, calda, famigliare, confortante.”
“Già già ragazzi, come sempre avete assolutamente ragione!!!”
- Mi sembrava che ci mancasse il lecchino…- pensò crudele Sirius, mentre Remus guardava dispiaciuto il bimbo che gli stava accanto, aveva deciso che l’avrebbe aiutato nel sviluppare una personalità tutta sua, sarebbe stata la sua crociata personale per quei sette lunghi anni, non avrebbe desistito fino a che non avrebbe aiutato Peter a diventare una persona matura ed indipendente,capace di prendersi le proprie responsabilità e capace di sopportare con forza ed orgoglio le conseguenze delle proprie azioni. Povero piccolo Remus, tutti i suoi propositi sarebbero stati buttati al vento anni dopo proprio dal ragazzo che tanto desiderava aiutare, così crudele a volte il destino… ma perdonatemi ancora una volta se potete, come al solito sto dilagando troppo.
“Comunque io sono stanco… andiamo a letto, Remus?”
”Sì, non riuscirei a tenere gli occhi aperti neanche sotto incantesimo!”
Dopo un primo attimo di smarrimento, l’aver per sbaglio attivato la sirena antimaschio dei dormitori femminili  ed aver sturlato le loro preziose testoline contro qualche libro volante che si aggirava nei paraggi diretto verso qualche zelante studente che già aveva iniziato a studiare, cominciarono a imboccare le scale di quello maschile.
“Qui c’è scritto: I° anno, Stanza n° 1 Potter
                                                          Black
                                                          Lupin
                                                          Minus
“Come sarà poi stò Potter?”
- Mamma mia, è la quindicesima volta che me lo chiede, oltre che essere rimbambito soffre anche di perdita della memoria a breve termine? Meglio sorvolare o rischierei di ficcargli quella testolina bacata dentro la tazza del water. -
”Non lo so Peter, ma non ti è passato neanche passato per l’anticamera del cervello di infilarti una ciabatta in quel forno che ti ritrovi al posto della bocca?
Io non sono Silente, quindi non posso assolutamente sapere come diavolo possa essere quel Potter… CAPITO??????”
- Grande Sirius! Devo proprio dire che sono riuscito a mantenere un minimo di contegno e gli ho risposto nel modo più delicato possibile data la deficienza della domanda! -
“Sirius, così lo traumatizzi!” cercò di intervenire Remus. Quel piccolo Black da strapazzo sarebbe stato un faticoso ostacolo da limare o da eliminare. La sua nuova crociata personale non si sarebbe arrestata per colpa sua.
”Più che traumatizzato quello lì ha bisogno di una visita nel reparto psichiatrico del San Mungo…” continuò imperterrito Sirius non accorgendosi di quanto in realtà stesse ferendo il nuovo compagno. Per quanto potesse apparire scialbo ed insignificante ad una prima e sommaria occhiata, Peter Minus era, in realtà, un essere umano con molto intricati sentimenti ancora sopiti sotto la pesante e soffice coltre dell’infanzia. Emozioni positive ed impulsi malvagi. Tutti si sarebbero risvegliati, ma la forza con cui si sarebbero scatenati dipendeva molto da quegli anni di crescita formativa, fisica e psicologica. Sirius di certo non gli stava dando una mano, ma anzi, aveva istillato un piccolo seme di zizzania fra quelli ancora addormentati nel suo cuore. Nessuno purtroppo può prevedere quanto possa crescere quell’erbetta malefica, tutti se ne accorgeranno solo al momento del raccolto, e forse, ripeto forse, potrebbe rivelarsi troppo tardi per recuperare un po’ di grano buono.
”Meglio se andiamo a dormire…”
“Comunque se proprio t’interessa sono convinto che quel Potter non sarà poi malaccio…” fortunatamente Sirius aveva anche un pizzichino di materia grigia all’interno di quella cespugliosa testolina. Si era accorto di aver risposto davvero male al compagno che non meritava tanto disprezzo e aveva cercato di rimediare, sempre comunque nel suo personalissimo ed altrettanto discutibile modo: tono indifferente e la risposta che ‘l’amico’ tanto aspettava.
”Ma scusa Sirius… non erano i tuoi quelli che detestavano i Potter?” chiese sinceramente stupito Remus.
“Appunto… i MIEI! Guarda, se potessi diventerei figlio di due Babbani piuttosto che sorbirmi ancora quei discorsi medievali da Purosangue rincretiniti! A proposito… chi è che si lamentava sul mio modo di parlare grammaticalmente poco corretto?” entrambi i compagni rimasero stupiti dall’improvvisa e violenta reazione di Sirius, ma ancora di più dal suo repentino cambio di argomento. Remus lo guardò pensieroso, di sicuro nascondeva qualcosa, non necessariamente di oscuro, ma qualcosa che non voleva far sapere a nessuno. Non aveva mai visto una persona che provasse un così profondo odio per la sua famiglia, e ne era rimasto costernato. Un sentimento di pietà, che cercò subito di sopprimere, si fece largo nel suo cuore e lì mise radici, piccole ma resistenti. Remus aveva trovato nel giro di pochi minuti anche la sua seconda crociata personale. E vero come il suo cognome, le avrebbe portate a termine a qualunque costo.
“Ehm…”

Sensazioni. Ecco cosa era rimasto nelle menti di tutti quei ragazzi. Sensazioni.
L’Oblivion di Silente aveva eliminato sì i ricordi, ma non aveva potuto fare nulla contro le impressioni, perché quelle provengono dal cuore, la parte più inconscia di noi stessi… È per questo motivo che Sirius avrebbe accolto benevolmente James, mentre quest’ultimo sarebbe partito già da subito con il piede sbagliato con la piccola e focosa Lily Evans. Potrei passare ore ad esporvi le teorie degli studiosi sui ricordi e le sensazioni e il funzionamento dell’Incanto di Oblio, ma non farei altro che annoiarvi a morte e toglierei tempo prezioso alla storia. Purtroppo per me il tempo e tiranno e l’alba si sta avvicinando così velocemente, mentre la luna comincia ad impallidire per non farsi travolgere dalla impetuosa corsa dell’astro infuocato che scalpita per percorrere questo piccolo stralcio di cielo. Vi prego, rimanete con me e leggete ancora, anche se solo per poco.


Lui amava le stelle. Lo facevano sentire libero, senza titoli nobiliari, senza preoccupazioni, senza il peso delle continue menzogne. Passava interminabili ore ad osservare il Grande ed il Piccolo Carro, ammirando la piccola ma luminosa Stella Polare, la bellissima Star of Arcady, l’ammagliante Angel Stern. James era alla ricerca della sue Phoenice personale, di una stella solo sua a cui avrebbe potuto far appello i tutte quelle lunghe ed estenuanti notti di veglia. Amava librarsi sulle ali della fantasia e perdersi nella volta celeste, amava potersi allontanare da quella oscura e dolorosa esistenza a cui era stato in parte costretto, amava per una volta non essere il tanto additato erede della famiglia Potter, ma un microscopico essere umano ai piedi della incredibile forza della Natura. Amava non essere che era, perché mentire è difficile, specialmente per un’anima ancora pura ed immacolata come quella di un bambino. Lui però aveva dovuto imparare per proteggere se stesso e la sua famiglia. Eppure lui odiava mentire, ma la vita, si sa, spesso e volentieri fa il contrario di quello che tu desideri senza che tu possa opporti in alcun modo. Lui ormai ci aveva fatto l’abitudine…
- Mamma, papà… per quanto ancora continueremo con questa farsa? Per quanto ancora rischieremo di non arrivare vivi all’alba seguente? Non potete neanche immaginare quanto sono preoccupato per voi. Ho visto gli altri primini di Grifondoro… ce ne è uno che mi ispira proprio tanto… è molto simile a Lucas… Dio quanto mi manca! Comunque non credo che quel Sirius sia in buoni rapporti con la famiglia viste le occhiate che lanciava a cena alla cugina… Bellatrix Black, bella quanto pericolosa, affascinante quanto ogni Creatura Oscura riesce ad essere, una Serpe perfetta… da adulta sarà la sua preferita, me lo sento… anche l’altro non sembrava male credo si chiami Remus Lup-
“Ciao James.”
Silente si era silenziosamente avvicinato alla poltrona da dove James osservava rapito le stelle… aveva visto poche volte quel ragazzo sorridere. Il bimbo di fronte a lui non poteva essere di certo considerato normale; oscuri segreti erano da lui gelosamente custoditi e il suo bagaglio di esperienze poteva già fare tranquillamente concorrenza a quello di un Auror ormai affermato. Silente sperava vivamente che la vicinanza di Sirius Black potesse in qualche modo giovargli… in fondo tutti e tre, lui Sirius e Remus, avevano dei pesanti fardelli da portare, grossi segreti da tenere nascosti, grandi speranze rivolte nei loro confronti, tanta paura di non riuscire a fare ciò che era più giusto… quei tre ragazzi sarebbero stati fondamentali per la Guerra in corso, anche se sperava con tutto il cuore che quel momento fosse il più lontano possibile.
“Preside.” Rispose il più giovane con tono strascicato.
Un lampo di genuino divertimento passò per gli occhi dell’anziano preside, sapeva infatti quanto James detestasse i formalismi e sentirgli usare quell’appellativo era come sentire un giocatore professionista di Quidditch confessare di soffrire di mal d’aria…
“Non ci sono lezioni, qui puoi chiamarmi ancora zio… Caramella tutti i gusti?”
“E va bene… dammi quella rosa…” un’espressione poco rassicurante si fece largo sul volto di James. “tu però mangi quella grigia!”
Profondo disgusto si dipinse sul viso del Preside mentre ingoiava a forza quella disgustosa caramella e James sogghignava. Quello era il massimo modo con cui suo nipote esprimeva il suo divertimento. Questo particolare lo rendeva molto più simile ad un Serpeverde infimo e calcolatore piuttosto che ai coraggiosi e bonaccioni Grifondoro. Ormai erano passati cinque anni dall’ultima volta che Albus aveva visto un sorriso aperto e genuino sul viso di James. Appena prima che cominciasse l’incubo…
“James Potter” cominciò Silente fingendosi infuriato ”per caso era già a conoscenza del fatto che la mia Caramella era al gusto di vomito?”
“Diciamo che lo sospettavo… comunque questa al lampone era veramente deliziosa!”
Un silenzio teso scese nuovamente nella Sala Comune, nessuno dei due sapeva come affrontare quel discorso nel modo più indolore possibile. Probabilmente Albus avrebbe potuto prelevare il ricordo e analizzarlo attentamente dentro al suo Pensatoio, ma era convinto che James avesse bisogno di sfogarsi e di raccontare cosa era accaduto e comunque l’episodio raccontato dalla persona che l’aveva vissuto in prima persona avrebbe potuto svelare dei particolari fondamentali. James però non voleva ricordare, non voleva rivivere nella sua mente quei terribili momenti… quell’incubo… chiedeva solo un po’ di comprensione, ma sapeva che non avrebbe avuta, che era suo dovere parlare… sapeva che se non l’avesse fatto molte persone innocenti avrebbero perso la vita…e la responsabilità sarebbe stata solo sua… la loro vita dipendeva da lui, un semplice Pensatoio non sarebbe bastato, ne era consapevole, ma lui aveva solo 11 anni… come si può dare una responsabilità così grande a un ragazzo che è ancora un po’ bambino?
Silente comprendeva la lotta interiore che si stava svolgendo nella mente del ragazzo, ma doveva prendere in mano la situazione e obbligare James a raccontare, o le conseguenze sarebbero state catastrofiche…
Solo lo scoppiettio del fuoco si udiva nell’innaturale immobilità della stanza, nemmeno i gufi lanciavano più i loro richiami d’amore… la natura sembrava essersi fermata per assistere a un racconto di sofferenza, della sofferenza personale di James Lucas Potter.
La luna sarebbe stata l’unica spettatrice imparziale, l’unica che sarebbe rimasta muta, perché la luna, quella notte, non c’era.
“James, credo che sia ora…”
I profondi occhi blu del ragazzo da pensosi si riempirono di amarezza, delusione, rabbia, tristezza.
Lì, nella Sala Comune dei Grifondoro, James Potter cominciò il suo racconto.

E fu così, fra parole, sospiri e tanta amarezza che il fuoco lasciò il posto alle braci, la notte al giorno, il sonno alla veglia.

“Ora vai a prepararti James, fra poco vi sarà il vostro Smistamento.”
James salì piano pianino le scale del Dormitorio Maschile ed entrò nella sua camera. Vi erano tre letti da una parte e uno dall’altra. In quello isolato dormiva Peter Minus mentre negli altri quello a destra era occupato da Remus e quello a sinistra da Sirius.
Cercando di essere il più silenzioso possibile fece la doccia e poi cominciò a svegliare i compagni. Sirius si decise ad aprire gli occhi solo dopo l’uso delle maniere forti mentre un divertito James lo osservava sghignazzando pericolosamente.
“Buon giorno Bella Addormentata, temevo di dover ricorrere al Bacio del Vero Amore per riportarla nel mondo dei vivi!”
Sirius prese al volo l’occasione per farsi due risate. Non aveva mai visto quel ragazzo dai capelli scompigliati, ma poteva sentire a pelle che non gli sarebbe stato indifferente; tanto valeva cominciare a conoscerlo subito, chiunque fosse.
“In realtà è lei Messere che è più puntuale di un gallo… in effetti mi chiedo come mai non abbia ancora starnazzato chicchirichì nei miei delicati timpani…”
“Oh, la risposta è semplicissima: vede Madamigella, le sue orecchie sono talmente piene di cerume che non sentirebbe nemmeno lo scoppio di un Incantesimo Bombarda.”
”Sta per caso insinuando qualcosa, prode cavaliere?” chiese Sirius fintamente scandalizzato.
“Nooo Mia Diletta, le sto solo suggerendo di farsi una doccia perché… mi dispiace ammetterlo… ma lei puzza più di un cane bagnato.”
“Io invece, prode condottiero le consiglio caldamente di lavarsi i capelli… sembra che ci abbiano fatto il nido gli uccelli!” James si scompigliò ancora di più la folta chioma fissandolo orgoglioso; quei capelli erano il marchio di fabbrica della famiglia Potter, e non avrebbe mai fatto nulla per disciplinarli.
”In effetti mi ci sono sempre visto a fare lo spaventa passeri però lei, o Soave Fanciulla, sarebbe perfetta come cane da pastore.”
- Ma questi due manco si conoscono e già si stuzzicano come se fossero amici da una vita? Avevo capito che Sirius aveva qualche ingranaggio fuori posto, ma il nuovo arrivato è ancora peggio…- Povero Remus… lui un ragazzo così modesto, pacato e razionale, avrebbe dovuto passare i successivi sette anni ed anche di più con due scapestrati di prim’ordine. La prospettiva di quel futuro non lo allettava poi così tanto.
“Ehm ehm… piacere, il mio nome è Remus Lupin, tu chi saresti di grazia?”
“James Potter. La Bella Addormentata deve essere per forza Sirius Black, in effetti solo loro hanno dei grugni brutti come il suo…e tu?” disse volgendosi un Peter Minus in adorazione con tanto di bava alla bocca. Peter Minus non era propriamente un ragazzo sveglio, ed al mattino necessitava di almeno quattro ore per riuscire a riattivare quella sinapsi che era andata in stand-by durante la notte. In quel momento non ci si potevano aspettare reazioni intelligenti dal soggetto in questione.
“I-io s-sono P-Pet…”
”Oh, ciao Pet.”
“In realtà quella cozza balbuziente si chiama Peter Minus e io non ho una brutta faccia, al contrario, il mio viso è estremamente affascinante!” Remus inarcò un sopracciglio mentre James si prese addirittura la briga di rispondere.
”Madamigella, questo linguaggio non è consono alle sue dolci labbra.” Ribatté con un finto tono di rimprovero.
“Perché sei qui se devi ancora essere smistato?” Remus era un tipo dannatamente curioso, e non poteva accettare che un perfetto sconosciuto entrasse nella sua camera e cominciasse a spadroneggiare e a comportarsi come se fosse stato a casa propria. Era quindi intenzionato a estrarre tutte le informazioni possibili dal nuovo arrivato.
“Beh Rem… per prima cosa tutti i Potter sono Grifondoro, secondo ho già fatto uno Smistamento privato… quello di oggi è solo un modo formale di presentarmi alla scuola.”
“E perché tutti i Potter sono Grifondoro?”
Finalmente Peter aveva ritrovato il dono della parola, anche se il rivoletto di bava si era ormai trasformato in un vero e proprio torrente in piena!
-Oh mio Dio, qualcuno si affretti a costruire una diga o domani la Gazzetta del Profeta avrà scritto sulla prima pagina:Sirius Black, James Potter e Remus Lupin annegati nel fiume di bava prodotto dal loro compagno di stanza. Inutili i tentativi di recupero e di rianimazione. I tre malcapitati sono morti sul colpo!” -
”Beh, semplicemente per lo stesso motivo per cui tutti i Malfoy e quasi tutti i Black sono dei Serpeverde. Comunque Sir, tua cugina Andromeda è un vero spasso, come suo marito del resto!”
“Come mai conosci Andromeda, Jamie?”
”Lavora al Ministero con i miei.”
”Sai per caso se ha avuto figli?”
James lo guardò sogghignando. A quanto pareva il piccolo Sirius non sapeva nulla della piccoletta di casa Tonks, sarebbe stato uno spasso vedere le sue reazioni quando l’avrebbe incontrata per la prima volta.
“Oh, lo scoprirai presto, amico mio.”
”Ehi ragazzi, voglio un soprannome anche io!!”
- Ma Porco Merlino e tutta la sua combriccola! Devo assolutamente fare un corso a questo povero rincoglionito… da domani io, Sirius Black, inizierò ad insegnare un minimo di regole di comunicazione a quel decerebrato del mio compagno di stanza. -
- Beh, come prima impressione devo dire che non mi sembra molto intelligente… sarà meglio vedere oggi pomeriggio, quando sarà sveglio di sicuro… -
“Ma guardalo, Jamie, con quello sguardo supplicante non ti sembra un topolino?”
“Più che un topolino mi sembra una pantegana troppo cresciuta… comunque te l’avevo già dato, no? Pet!”
“In realtà vuole che ufficializziamo la cosa… ehm ehm… Peter Minus, noi ti battezziamo con l’augusto soprannome di Pet nel nome del Jam del Sir e del Rem.”
- E io dovrò convivere con questi due per 7 anni? Mi sa che morirò prima! -
“Jamie, Rem e Pet, il qui presente Sirius Black, meglio conosciuto come Sir lo Sciupafemmine ha constatato che il suo stomaco brontola alquanto ed ha quindi decretato che adesso ci si appropinquerà alla Sala Grande per consumare un’abbondante e deliziosa colazione.” I tre compagni lo guardarono sconcertati.
”Ma ti sei ingoiato un vocabolario ieri sera a cena?”
“No… stavo solo imitando i miei. Comunque ti conviene evitare di utilizzare la congiunzione avversativa ma in inizio di frase, altrimenti Rem potrebbe farti passare le prossime cinque ore a ripassare quella cosa altamente inutile altresì chiamata grammatica!”
Un brillio assassino passò per un istante per gli occhi di Remus Lupin mentre Sirius e James pensavano a come renderlo inoffensivo.
Il quartetto finalmente al completo, fra una battuta e l’altra, scese nella Sala Grande dove James si fermò di fronte ad Adonais Coleman, uno dei nuovi servitori del Signore Oscuro.
“Potter.”
”Coleman.” odio puro scorreva nelle vene dei due ragazzi, talmente potente che sembrava fluttuare attorno a loro avvolgendoli in una cappa malefica.
“Mai pensato di pettinarti la mattina?”
“Mai pensato di ficcarti il cervello in quella cosa comunemente chiamata testa?”
“Come battuta lasciava molto a desiderare, Potter” rise sprezzante il Serpeverde.
“Veramente, Coleman, la mia era solo una constatazione…”
”Ti credi spiritoso Potteruccio?”
“Di certo il mio senso dell’umorismo è molto più sviluppato del tuo… Barbagianni.”
”Come ti permetti, brutto…”
Un leggero tintinnio e nella Sala Grande scese il silenzio. Anche l’incontro fra i due rivali venne improvvisamente interrotto appena prima che i due contendenti giungessero alle mani.
“Buongiorno ragazzi. Questa mattina verranno Smistati due ragazzi che non sono riusciti a raggiungerci ieri… date il benvenuto ad Adonais Coleman e James Potter. Minerva…”
”Bene ragazzi, ora verrete qua uno alla volta e vi siederete sullo sgabello. Il Cappello deciderà la vostra Casa. Adonais Coleman.”
“Serpeverde.”
“James Potter.”
James non fece neanche in tempo a muovere un passo che il Cappello urlò
“GRIFONDORO!”
James si diresse subito verso i compagni dove Sirius e Remus e tutto il resto della Casa gli fecero festa.
“Benvenuto Potter.”
”Tu dovresti essere Lily Evans… non sbaglio vero?” le chiese ghignando James.
”Sì e tu come fai a saperlo?” la ragazza lo osservò curiosa; quel ragazzo non le piaceva per niente, ma stava cercando di essere la più educata possibile.
“Oh è stato facile, mi è bastato dare un’occhiata bel visino per giungere senza alcun margine d’errore alla risposta corretta.”
“Ma come ti permetti, cafone!”
“Oh dolcezza… se vuoi un appuntamento basta chiedere…”
“Va al diavolo Potter!” i capelli della bimba sembravano le animose lingue di fuoco del camino, mentre gli occhi color giada mandavano lampi.
“Solo se vieni a farmi compagnia, zuccherino.”
“Te lo puoi proprio scordare Potter!”
“Ma pagnottina mia…” si finse scandalizzato il Grifondoro.
“Attento Potter, ti potrebbe venire il diabete.”
”Impossibile, acida come sei…”
“Sei veramente odioso, ma chi ti credi di essere?” Lily era decisamente infastidita, non le era mai successo che qualcuno riuscisse a tenerle testa in una discussione, e questo nuovo ed impertinente ragazzino la faceva letteralmente uscire dai gangheri.
“Semplicemente me!”
“Ma i tuoi genitori non ti hanno insegnato l’umiltà?”
“Non ne hanno avuto il tempo, Evans, a differenza dei tuoi i miei sono alquanto impegnati”
Malgrado le parole fossero scherzose la luce negli occhi di James era repentinamente cambiata. Le sfumature color ghiaccio stavano aumentando nell’intricato intreccio di tonalità delle iridi del Grifondoro. Un cambiamento impercettibile che Lily riuscì, però, a cogliere. Capì di avere trovato un punto debole nella corazza di Potter. Non si sarebbe fatta sfuggire l’occasione di umiliarlo in pubblico, proprio non lo sopportava quel pallone gonfiato! Tutti quelli che assistevano alla discussione avevano notato che James ora la chiamava per cognome, e capirono che il rampollo di casa Potter non aveva più intenzione di scherzare…
“A quanto pare ho toccato un tasto dolente Potter… oh, qui non hai più la mammina che ti vizia!” Sirius guardò preoccupato il nuovo amico, la luce nei suoi occhi era allarmante, nessuno era a conoscenza di cosa potesse essere capace James, e quella stolta di una ragazzina non sapeva di certo chi stava andando ad istigare.
“Qui l’unica persona viziata sei tu, Evans. Perché non torni a giocare alla principessa a casa tua… in fondo qui nessuno sentirebbe la tua mancanza.”
“Oppure il tuo paparino non ti ha comperato l’orsacchiotto all’ultima moda?”
Silente osservava da lontano la discussione che stava prendendo una brutta piega. Ormai tutta la Sala Grande assisteva attonita a quel diverbio, dato che Lily stava letteralmente urlando… mai due ragazzi del primo anno erano riusciti ad attirare l’attenzione di tutta la scuola… nel frattempo James stava osservando Lily come un cacciatore ammira l’ignara preda pregustando il momento in cui la catturerà. Remus l’aveva notato, e cominciava seriamente a temere per l’incolumità di quella ragazzina.
“Non parlare di cose che non conosci, Evans, potresti cacciarti nei guai.” Il tono di voce di James era mellifluo, carezzevole, intrigante. Un tono da Serpeverde, un tono da calcolatore, quasi il tono di una pantera che gioca con la sua prossima cena.
”Oh ma io so tutto di tutto di te, Potter, mi sono documentata accuratamente… vediamo, sei l’unico erede della famiglia più importante e potente della Gran Bretagna, quindi i tuoi ti avranno viziato come un principino. Ti manca non essere più servito e riverito?”
Lo sguardo di James era diventato gelido, gli occhi blu assomigliavano a un mare in tempesta. I vari toni del blu si scontravano in quelle iridi dal colore unico rendendo il suo sguardo quasi demoniaco.
“Stai oltrepassando il limite Evans. Hai dimenticato di documentarti sulla cosa più importante.”
"Cioè, Potter?"
"Cosa potrei farti con una bacchetta..."
“E cosa vorresti farmi, un incantesimo Potter, è già molto se la riesci a tenere in mano la bacchetta… pretenderesti addirittura di riuscire a farmi qualcosa?”
“Non provocarmi, Evans… potresti non riconoscerti più allo specchio dopo che avrò finito con te!” le fiamme delle torce appese ai muri si erano fatte alte e potenti, uno strano vento soffiava nella Sala.
“James…” intervenne Sirius preoccupato.
“Oh Potter, hai bisogno dei tuoi amici per sconfiggere una ragazza?”
Silente decise di intervenire per evitare alla piccola Lily Evans un viaggio di sola andata per il San Mungo.


E fu così che il gruppo più decantato di Hogwarts al pare del Mitico Trio e dei nuovi Malandrini prese vita.
Ognuno di loro era diverso: James era un ragazzo misterioso, tutto di lui sembrava nascondere un arcano segreto, la sua spontaneità e la sua gentilezza però riuscivano a mascherare la sua oscura natura.
Sirius era un ragazzo cresciuto nell’odio ma votato all’amore… in tutti i sensi! Era come un fiore sbocciato fra le spine, spine rappresentate dalla sua famiglia, dalle conoscenze dell’infanzia, dalla malvagità fatta a persona, Lord Voldemort.
Remus, un grande segreto sulle spalle, un isolamento autoimposto per non essere pericoloso per gli altri, l’incapacità di lasciarsi andare, la voglia di riscattarsi, la voglia di amare.
Questi tre ragazzi avevano qualcosa in comune, oscuri segreti, che per la sua natura, chi per la sua famiglia, chi per la sua duplice identità… ma cosa aveva a che fare Peter Minus con loro?
Cosa poteva aver di simile a loro un ragazzino che aveva vissuto 11 anni nascondendosi dietro le sottane della madre? Peter Minus era il tipico bambinetto che cercava la protezione del potente di turno… e l’aveva trovato! Inizialmente in Sirius quando l’aveva accolto nello scompartimento, successivamente in James, fino a giungere al tradimento, poiché aveva visto nel Signore Oscuro il prossimo padrone del mondo.
Fin dall’inizio i Malandrini sarebbero stati solo tre più un’appendice, ma di questo se ne sarebbero accorti troppo tardi, solo quando il loro capo, l’anima del gruppo, sarebbe stato ucciso per colpa di colui che si professava loro amico.
Ma sto rischiando di bruciare le tappe.
E ora, dopo una piccola pausa per riposare gli occhi, tornerò a raccontarvi questa incredibile storia.
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ANGOLO DELL’AUTRICE:
Bene ragazzi, Finalmente finita anche questa tredicesima fatica di Ercole. di questo Fatemi sapere, sempre se volete, che cosa ne pensate, accetto critiche, consigli, se ce ne sono anche qualche complimentino. Ricordatevi che un commentino al giorno toglie il medico di torno. Passiamo ora ai vari ringraziamenti:
- Jayne: non sai quanto sono felice che ti sia piaciuta!! Dopo tanti pensamenti ho deciso (ma mi prendo il diritto di ricambiare idea) di fare una scorsa sui primi anni di Hogwarts per poi passare al settimo e ultimo. Dopo questo la storia proseguirà fino al famoso 31 ottobre… probabilmente scriverò anche il seguito con aggiunti dei nuovi personaggi di mia invenzione!! Sull’aggiornamento con regolarità come vedi sotto (angolo calendario) sto tentando di organizzarmi in qualche maniera per andare avanti con tutte le storie. Le date le ho scelte (traslandole anche un po’) per far nascere Harry tra il 90 e il 91, così se devo utilizzare anche personaggi Babbani mi risulta più facile anche solo come modo di vestire e di atteggiarsi… riguardo Lily ho deciso che le apprenderà, ma molto molto avanti. Spero di risentirti presto! Un bacione ipersbrodoloso. Tua jules
- jomarch: ciao, fortuna che ci sei tu che ormai hai commentato tutti i miei lavori (forse non te ne sei accorta, ma hai lasciato il tuo pensierino anche sulle traduzioni!). sono contenta che ti sia un po’ piaciuto… le date le ho cambiate per far nascere Harry tra il 90 e il 91, così se devo utilizzare anche personaggi Babbani mi risulta più facile anche solo come modo di vestire e di atteggiarsi!! Molly è più grande come anche Arthur, infatti ho scritto che lei ha circa quindici anni… beh, spero tantissimo di rivederti anche al prossimo capitolo! Un bacione, tua jules.
- WingsHP: con tutti i complimenti che hai fatto in una sola riga rischio di sciogliermi come burro al sole… sei stata carinissima!! I’m sorry per James, ma il mio sarà un po’ diverso dall’originale, non tutto rose e fiori, avrà anche moltissimi lati oscuri e segreti da tenere… però scoprirai piano pianino! Ti posso comunque assicurare che Sirius Black era bellissimo anche ad 11 anni, anche se il nostro James lo supera di gran lunga! Comunque ti aspetto al prox capitolo. Un bacione, tua jules!

Voglio inoltre scusarmi con due ragazze che hanno recensito il secondo capitolo e a cui io mi sono completamente dimenticata di rispondere a causa dei vari impegni, spero che potrete perdonarmi!!

- MaKiCo: grazie mille di aver detto il tuo parere, sono contentissima che la storia ti sia piaciuta! Per gli aggiornamenti cercherò di fare il più in fretta possibile, scusami ancora per il ritardo, non era mia intenzione! Un bacione tua jules.
- Josie bliss: eccomi qui a rispondere alle tue critiche… mi dispiace che tu la trovi sgrammaticata, anche perché ho sempre cercato di essere attentissima alla grammatica, ma forse mi sono lasciata sfuggire qualche errorino, e di questo mi dispiace! Riguardo la difficoltà nel leggere: io, come scrittrice ti do tutti gli strumenti necessari (virgole, punti e virgole e punti) per riuscire a leggere al meglio questa storia, forse da qualche parte ho sbagliato, ma se tu rileggi con attenzione non ti ho mai abbandonato in una frase di dieci righe con solo un punto alla fine. A me comunque piace di più questo stile rispetto all’utilizzo di semplici frasi corte, che a mio parere spezzano molto la lettura… mi dispiace però che tu l’abbia trovata difficile da leggere. Sugli stereotipi… i miei personaggi non sono come tu li hai descritti, ma logicamente ci vuole un po’ di tempo per farli svelare ed anche tu ti sei fermata molto al primo strato, perché James non è l’eroe senza macchie e senza paura, ma un potente Mago con lati oscuri, Peter giocherà un  ruolo fondamentale anche se non sarà un personaggio principale, Lupin non è lo sfigato, ma un ragazzo di buon cuore, Sirius non è solo bello ma anche un amico fedele e pronto al sacrificio oltre che ad un Mago estremamente dotato. Lily Evans non è solo una Mary Sue, ma anche a volte una piccola stronzettina col paraocchi, o una dolce ragazza attenta alle esigenze degli altri.
Infine so di aver un po’ sbagliato a mettere quella scena della bimba, o almeno l’ho presentata male, comunque farò di tutto per correggerla. Ti ringrazio per dove hai scritto: ” e non velocizzare così gli eventi, se no risultano inverosimili!” non so se tu ti riferivi anche al andamento della storia in termini di dialoghi, ma mi hai spinto a rileggere tutti i capitoli cercando di dargli una forma più scorrevole dal punto di vista narrativo. Spero di essere riuscita almeno un minimo nell’impresa! Alla prox jules

Ringrazio anche per aver aggiunto la storia ai loro preferiti:
1 - bulmettina
2 - Checie
3 - germana
4 - hikari92
5 - Jayne
6- Lunastortalupin
7- MaKiCo
8- moonbeam
9- sarita46
10- SlytherinPrincess
11- WingsHP
12- _claire_
Un bacione
Vostra
Ladyarle


IMPORTANTE LEGGERE:
Dato che ho un sacco di storie iniziate (mie e traduzioni) ho deciso di mettere alla fine del capitolo di ogni storia un nuovo angolino dove vi darò alcune informazioni di tipo logistico (DATE) sulle varie storie in corso… questo aiuterà voi, credo, a sapere circa quando aspettarvi un nuovo capitolo nelle varie storie, e me ad essere più puntuale con le traduzioni e gli aggiornamenti…. Vi do quindi il benvenuto al nuovo fiammante….


ANGOLINO DEL CALENDARIO:
Benvenuti alla nuova rubrica del capitolo…. Cominciamo ora con i vari aggiornamenti!!
1.    Il quarto capitolo di “Sub Rosa Amor Vinces” (questa storia per chi fosse un po’ sbadato o semplicemente stanco) verrà aggiornata nuovamente il giorno 22 novembre 2008, tempo ed impegni permettendo. Dopo il lungo papiro di 12 pagine di Word (questo capitolo, l'altro sarà molto ma molto corto, ma spero che riuscirete ad apprezzarlo ugualmente!! Vi premetto l’entrata in scena di un nuovo personaggio che sarà decisamente fondamentale per la storia.
2.    Il sesto capitolo di “I Need You”, traduzione che potete trovare sotto l’account di krstna, verrà postato il giorno 11 ottobre 2008, sempre tempo ed impegni permettendo. Vi premetto un altro capitolo con Quidditch e Pub come luoghi importanti. Questo capitolo comincerà ad avviare alla svolta che avverrà nei prossimi …. Vi aspetto in tanti, mi raccomando!!!
3.    Il quarto capitolo di “The Darkness Within”, altra traduzione che potete trovare sotto l’account di kurinoone, verrà postato il giorno 06 ottobre 2008, sempre tempo ed impegni permettendo dato che devo recuperare tutto lo studio perso con due settimane di America e gli allenamenti sono davvero pressanti e pesanti! Questa storia inizia con il rapimento di Harry ed una storia decisamente diversa dall’originale; questo capitolo, che a me personalmente piace moltissimo, ci da la possibilità di scoprire qualcosa di più su quel misterioso ragazzo dagli occhi smeraldo; vi aspetto decisamente numerosi.
4.    Il secondo capitolo di “Oh, troublesome” verrà postato il giorno 13 ottobre 2008, sperando sempre di riuscire ad essere abbastanza puntuale. Questa fanfic su Naruto ha come protagonisti  il team di Shikamaru e quello della Sabbia. Vi ricordo che avrà un aggiornamento mensile.
5.    Infine, per chi volesse, ho scritto una songfic dal titolo “Il Cerchio Della Vita” sulla coppia Naruto e Hinata, per chi volesse leggere e farmi sapere il suo pensiero lo ringrazio già in anticipo.

Arrivederci quindi al 06 ottobre sull’account di kurinoone.
Un bacione
ladyarle



  
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