Si
girò su un fianco e percorse con la mente tutto
ciò che cambiò da
quella notte: Sasuke e Sakura trovarono la felicità stando
insieme e
dedicandosi l'uno all'altro con dolcezza e amore. Gli anni passarono
e Sasuke capì quanto fosse stato fortunato ad avere Sakura
al suo
fianco a donargli tutto ciò che aveva perduto da piccolo. Fu
quando
scoprì di essere rimasta incinta, che i loro giorni presero
una
piega molto diversa da ciò che ci si aspettava.
Sakura,
Sasuke e
Naruto saltavano veloci sugli alberi dirigendosi, insieme come ai
vecchi tempi, al villaggio della nebbia dopo che Kakashi aveva
ricevuto una richiesta d'aiuto in quanto dei ribelli molto pericolosi
stavano minacciando la tranquillità di quel luogo. Sakura
aveva
scoperto da circa un paio di settimane di aspettare un bambino e
Sasuke aveva lottato con tutto se stesso perché lei non
andasse in
missione con loro, ma alla fine la sua presenza e le sue
capacità
mediche erano necessarie e si arrese piuttosto irritato e
contrariato.
Arrivarono
presto al
villaggio e mentre Sasuke e Naruto parlavano con il nuovo Mizukage
perlustrando la zona, Sakura era già arrivata all'ospedale
per poter
aiutare a curare tutti i feriti più gravi degli ultimi
scontri.
I
giorni passavano ma
non c'era nessuna traccia dei ribelli, facendo innervosire molto i
due ragazzi che non capivano cosa gli stesse sfuggendo.
Un
pomeriggio,
piazzando delle trappole intorno all'entrata del villaggio, furono
distratti da un chakra anomalo che proveniva dall'interno.
Cominciarono a correre in quella direzione e capirono ben presto che
si stava avvicinando all'ospedale.
“”SAKURA””
Sasuke
corse più
veloce al pensiero che lei potesse essere in pericolo e quando furono
quasi arrivati ci fu un enorme esplosione che li respinse a qualche
metro di distanza.
Tossirono
e si
rialzarono quasi subito senza però riuscire a vedere niente
in
quanto c'era un fumo fittissimo ad oscurare loro la vista.
Si
avvicinarono e
sentirono il chakra della rosa diventare sempre più forte.
Lo
seguirono fino a trovare Sakura intenta a proteggere dei bambini
nascosti sotto delle macerie e davanti a lei un uomo molto alto e
possente con degli strani occhi dorati che continuava a fissarli.
In
un attimo Sasuke e
Naruto furono raggiunti dal Mizukage ma il moro era troppo attento
alla brutta sensazione che sentiva dentro di lui, per accorgersene.
-”Sakura-chaaan!”-
Naruto
balzò in
avanti con l'intenzione di raggiungerla ma fu respinto indietro da
una strana barriera che gli impediva di avanzare.
Sasuke
lo raggiunse e
attivò subito il suo potere oculare per distruggere
ciò che lo
separava dal suo amore.
“”Merda,
ma che
cosa..”” pensò constatando il tentativo
fallito. Ci riprovò ma
fu subito interrotto dal sangue che, per lo sforzo, cominciò
ad
offuscargli la vista.
-”Sasuke,
perché
non riesci a buttarla giù? Che cos'è? Dobbiamo
andare da lei!”-
-”LO
SO
CAZZO!!”-urlò disperato.
Nel
frattempo Sakura
si era già messa in posizione di combattimento, ma vedere i
suoi due
compagni bloccati fuori la fece tremare di terrore. Guardò
Sasuke e
presto gli occhi le si offuscarono di lacrime, unite a quelle dei
bambini dietro di lei.
-”Chi
diavolo sei
tu? Cosa vuoi?”-
L'uomo
la guardò
impassibile senza risponderle, cominciando poi a camminare verso di
lei con passo lento e minaccioso.
Sakura
indietreggiò
ancora, senza però perderlo un attimo di vista.
-”Sarà
meglio che
ti sposti e mi fai fare ciò che devo”- le disse.
-”E
cosa dovresti
fare eh?? Cosa mai vorrebbe un uomo come te da dei semplici
bambini?”-
Sakura
non fece
nemmeno in tempo a finire la frase che si sentì prendere per
il
collo e sollevare da terra.
Cercò
di urlare ma la
stretta era talmente forte da farle perdere il fiato.
-”Si
da il caso che
uno di loro abbia un potere enorme e che il loro caro Mizukage lo
stia proteggendo e nascondendo. Quel potere mi serve e di sicuro non
sarà una mocciosa come te ad impedirmi di averlo. I tuoi
amici, so
perfettamente chi sono. Ma nonostante le loro capacità
sarà
impossibile dissolvere il campo di forza. Tu hai due scelte: la prima
è levarti di mezzo e forse ti sarà salva la vita,
la seconda, beh
mi pare ovvio...”- sussurrò all'orecchio della
rosa, sorridendo
malignamente alle ultime parole.
Sakura tremò e
guardò con la coda dell'occhio quei poveri bambini indifesi
che non
facevano altro che urlare e piangere. Fece un bel respiro poi
attivò
il Byakugo e sprigionò tutta la forza che aveva sferrando un
pugno
talmente forte da scaraventare l'uomo lontano da lei.
Capì
che doveva
essere veloce quindi recuperò subito i bambini e li fece
correre
verso Naruto e Sasuke che la guardavano con terrore.
-”Sasuke,
Naruto,
presto!! Fateli uscire di qui!”-
-”Sakura-chan
ci
abbiamo già provato, è tutto inutile! Non capiamo
come mai le
nostre tecniche non funzionano e Sasuke sembra avere problemi con gli
occhi.”-
Sakura
guardò verso
il moro che l'osservava a malapena con gli occhi pieni di sangue.
Capì che la situazione era più grave del solito.
-”Sasuke-kun...amore
mio..”-
Sasuke
si sentì il
cuore esplodere, nel momento in cui Sakura si voltò e
andò a
fronteggiare l'uomo misterioso.
-”SAKURA
NO!”-
urlò con tutto il fiato che aveva in corpo.
-”CAZZO!”-
Per
la prima volta in
vita sua era inutile. Non capiva come mai non riusciva ad attivare lo
sharingan e senza quello non avrebbero, probabilmente, potuto aprire
un varco.
Naruto sferrò
calci, pugni, testate contro quel muro invalicabile ma non c'era
niente da fare e chiamò i bambini a sé per
cercare di farli
smettere.
Sasuke
si voltò con
rabbia contro il kage che fino a quel momento era rimasto
pietrificato di fianco a loro e gli si buttò addosso.
-”Perché
non ci hai
detto niente del bambino??? Perché non ci hai detto di
quest'uomo??
CHI E'??”-
-”I-io..io
non..”-
fu interrotto da un pugno fortissimo che gli ruppe istantaneamente il
naso e il labbro.
-”RISPONDI”-
-”Non..non
credevo
che potesse succedere davvero.. lui è Namura Okirawa, il
figlio
illegittimo del temibile Takara Okirawa, uno dei più
spietati
assassini del paese della Nebbia. Il padre è ormai morto da
ancora
prima che voi nasceste e la leggenda narrava appunto di questo figlio
che era stato abbandonato da bambino e fosse morto nella foresta. Ma
nel corso degli anni, da dopo la grande guerra, io cominciai a
ricevere delle lettere in cui si parlava di un avvenimento
terrificante se io non avessi portato il piccolo Takeo nella foresta
un determinato giorno ad una determinata ora. Credevo fosse uno
scherzo di cattivo gusto ma per sicurezza ho deciso di farvi venire
qui con una scusa per poter proteggere il villaggio in caso di
attacco. Mai mi sarei aspettato accadesse davvero e tanto meno che
voi poteste essere così inutili. Non so perché
non ve l'ho detto,
non lo reputavo necessario, ma a quanto pare non è stato
rilevante.”- rispose il Mizukage con acidità a
Sasuke mentre lo
guardò con sfida.
Sasuke
gli urlò in
faccia e fece per colpirlo un'altra volta ma Naruto intervenne
fermandolo.
-”Non
ne vale la
pena, verrà arrestato a tempo debito. Ora dobbiamo pensare
ai
bambini e ad aiutare Sakura-chan. Ha bisogno di noi..ha bisogno di
te!”-
Sasuke
strinse forte
gli occhi e si sollevò, provando un'altra volta insieme al
biondo di
distruggere il campo di forza mentre la sua mente era completamente
occupata da una Sakura che stava sferrando ogni tipo di calcio o
pugno contro Namura che, senza problemi, schivava ogni colpo senza
difficoltà.
-”Mi
sto annoiando.
Ora basta, non ho più voglia di giocare.”-
-”Nessuno
sta
giocando! Non ho idea del perché ti serva quel bambino ma
non ho
nessuna intenzione di lasciartelo prendere!”-
-”Tu
non capisci.
Quel bambino sarà il mio involucro, sarà colui
nella quale mi
reincarnerò quando ormai dovrò lasciare questo
mondo. E tu, piccola
scocciatura insignificante, non potrai fare assolutamente nulla per
impedirmelo. Non mi piace ripetermi.”-
Fu
un attimo. Sasuke
riuscì a spezzare la barriera e corsero subito dalla rosa.
Sembrò
andare tutto a
rallentatore.
Mentre
loro corsero
velocissimi verso di lei, che nel frattempo si era voltata verso di
loro, Namura fu più veloce ancora e la prese di nuovo per il
collo
trascinandola contro una parete e facendole sbattere fortissimo la
schiena. Aprì gli occhi appena in tempo prima di vedere una
lama
fatta di energia essere alzata in aria. Sasuke osservò la
scena ma
quando riuscì a raggiungerli il corpo gli si gelò
perché Sakura
aveva sputato sangue, trafitta in mezzo al petto.
-”Sa...suke..”-
si
voltò verso di lui e il loro sguardo, anche se
durò un secondo,
sembrò durare un'infinità nella quale lui
cercò di farle capire
quanto l'amava. Poi il buio.
Il
moro vide gli occhi
di Sakura chiudersi e le sue piccole mani, che prima circondavano il
braccio di Namura, farsi deboli e cadere sui suoi fianchi.
-”SAKURAAAA”-
Naruto
e Sasuke si
lanciarono verso di lui che aveva appena buttato il corpo di Sakura
lontano e cominciarono a lottare con ferocia, in preda al dolore
più
forte nel vedere un'amica e un amore spegnersi sotto i loro occhi.
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Durò un'infinità
quel combattimento. Namura alla fine era morto sotto le fauci di un
Sasuke che di umano, durante quello scontro, non aveva niente. Naruto
lo aveva colpito più e più volte insieme al moro,
ma fu lui a
dargli il colpo di grazia quando senza nessun timore gli
tagliò la
testa con una spada creata dal Chidori.
-”Sasuke..”-
Sasuke,
che fino a
quel momento aveva osservato senza anima l'uomo ai suoi piedi, fu
scosso dalla voce dell'amico che lo chiamava.
Si
voltò lentamente e
i suoi occhi pieni di lacrime e di odio osservarono Naruto sostenere
tra le braccia la donna che il suo cuore aveva deciso di amare. Gli
si avvicinò e cadde su di loro, cominciando ad accarezzare
il volto
di quella ragazza che lo aveva aiutato a tornare a vivere, cercando
di togliere il sangue che lo sporcava.
Naruto
fece scivolare
il cadavere fra le sue braccia e non appena la ebbe per sé
l'abbracciò forte, urlando disperato nell'incavo del suo
esile collo
e inalando il profumo dei suoi capelli che, anche se debole, si
poteva ancora sentire.
Sasuke si mise seduto e si strofinò gli occhi. Il ricordo di
quel
momento era più vivo che mai nella sua mente, nel suo cuore.
Ma il
rimorso che aveva per non averla potuta salvare solo per colpa dei
suoi occhi deboli e stanchi, lo stava lentamente uccidendo.
Il destino aveva voluto che proprio durante quell'attacco il suo
corpo fosse più debole e questo non riusciva a perdonarselo.
Aveva
dovuto subire un intervento agli occhi una volta tornato a Konoha e
non aveva ancora parlato con nessuno. Non aveva ancora visto nessuno.
Recluso in quell'appartamento al buio, senza lasciar entrare nemmeno
Naruto che soffriva incessantemente per la perdita di Sakura e
l'allontanamento di Sasuke.
Guardò intorno a lui e vide la desolazione di quel campo,
illuminato
leggermente dal grigiore del cielo e lavato dalla pioggia che ancora
incessante prendeva il possesso di ogni minuscola porzione di terra.
Non ce la faceva. Non poteva. Non voleva.
Si alzò e si tolse la maglia buttandola lontano, per poi
incamminarsi verso un laghetto non lontano da lì.
I suoi passi erano lenti ma decisi. Sapeva a cosa stava andando
incontro e non lo spaventava. Lo desiderava.
“”Arrivo...Mamma...Papà...Itachi............Sakura...””
Arrivò davanti all'acqua ed entrò in quel baratro
gelato. Sentì i
nervi indurirsi e la pelle tremare. Lo stomaco gli si contorceva dal
freddo. Ma ormai era arrivato ad un punto di non ritorno.
L'acqua gli arrivò al collo e chiuse gli occhi, dando spazio
al suo
amico biondo come ultimo pensiero prima di sorridere felicemente
all'idea di ricongiungersi alle persone che aveva amato. E che aveva
perso.
CAPITOLO FINALE
Beh, che dire. In una drammatica storiella
di due capitoli ho voluto esternare la sofferenza di un Sasuke
ipoteticamente innamorato di una Sakura fracamente molto più
coraggiosa di come purtroppo Kishi la descrive..e che per l'ennesima, e
ultima, volta ha perso coloro che ama.
Vi saluto, per ora, con un caloroso
abbraccio e vi auguro una buona serata!
Sonmi451
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