Aphrodisiacs
Titolo:
Aphrodisiacs
Fandom: One
Piece
Tipologia: Flash
fiction [ 710 parole fiumidiparole
]
Personaggi:
Roronoa Zoro, Black-Leg Sanji
Rating: Arancione
Genere:
Generale, Commedia, Sentimentale, Erotico
Avvertimenti:
Yaoi, Masturbazione, Linguaggio colorito
Colourful Blue: #05. Notte
Menù Oriente: Aphrodisiacs (see
Intoxication and altered states)
Note: Scritta per la Sagra del Kink di kinkmemeita
con il prompt Problemi imbarazzanti @
yuki013
Sette colori per un fandom: Pacchetto
verde › 05. Veleno
500 prompt per una challenge: Prompt
n.423 ›
Vergogna
ONE
PIECE ©
1997Eiichiro Oda. All Rights Reserved.
Zoro
poggiò il capo contro il muro, ansimando.
Si sentiva strano ed era terribilmente
accaldato, ma si rifiutava di credere che si fosse preso una stupida
influenza. Certo, negli ultimi tempi aveva rischiato di rimetterci la
pelle più per le infezioni delle sue ferite che per un vero
combattimento, però, dannazione, era certo che non si
trattasse di maledetta febbre. La febbre non ti rendeva le palle
pesanti né ti puniva con una fottuta erezione che non
riuscivi a calmare.
Merda. Era cominciato tutto quando era
entrato in cucina e aveva trovato quella bottiglia di sake sul
tavolino, già stappata e incustodita. Lui aveva bevuto solo
qualche sorso e qualche ora dopo si era ritrovato con quel problema fra
le mani. E letteralmente.
Si era chiuso in bagno mezz'ora prima e aveva cominciato a smanettare
freneticamente, tentando di placare la voglia pazzesca che si era
impossessata del suo organismo. Aveva provato di tutto, ma non era
servito ad un emerito niente e si trovava ancora con un nulla di fatto.
Che diavolo c'era in quella stupida bottiglia? Del fottutissimo veleno?
Dannazione a chi aveva lasciato quella roba là sopra, se non
fosse stato impegnato l'avrebbe fatto a fette!
Lo scatto della maniglia lo
riportò alla cruda realtà e lo fece sussultare,
ancor più quando si rese conto che quello sulla soglia era
quello scemo d'un cuoco, il quale aveva cominciato ad osservarlo ad
occhi sgranati. Perfetto. Ci mancava soltanto quello alla lunga serie
di sfighe che l'avevano visto protagonista.
Sanji si grattò dietro il
collo, facendo
retro front. «Scusa. Uhm... fa' pure con comodo,
eh».
«Ho un problema».
«Och, aye, lo vedo. Ed
è anche piuttosto evidente, direi».
«Nay, idiota. Non... non
riesco a venire». Quelle parole furono sussurrate in tono
talmente lieve che Sanji quasi pensò di essersele
immaginate, sollevando però un sopracciglio nel vedere la
serietà dipintasi sul volto di Zoro. Ma che, faceva sul
serio?
«Mi stai prendendo per il
culo, marimo?»
«Se volessi farlo mi
inventerei qualcosa di meno imbarazzante, brutto... idiota».
Sanji, che nel frattempo si era chiuso
la porta alle spalle, rimase sempre più basito ad
osservarlo, almeno fino a quando il suo cervello non mise in moto gli
ingranaggi una volta per tutte e nella sua mente cominciò ad
insinuarsi il tarlo del dubbio. Vuoi vedere che... «Non avrai
bevuto il contenuto della bottiglia che avevo lasciato in cucina,
vero?» Il modo in cui lo spadaccino eluse la domanda
ditogliendo lo sguardo non lasciò dubbi al cuoco, che si
schiaffò una mano in faccia. Prevedibile, accidenti a lui.
«Razza di stupido marimo. Quello era un
afrodisiaco».
«E che diavolo ci facevi...
con una roba del genere, cuoco pervertito?!»
sbottò inviperito, dando un'altra capocciata contro il muro
nel vano tentativo di contenere la scarica d'eccitazione che lo
percorse. Dannazione.
Era una tortura. Gli sembrava di essere sul punto di morire di
vergogna, e sarebbe stata sicuramente una morte ben poco onorevole,
quella.
«Sta' tranquillo, marimo. Ci
penso io», disse Sanji, e Zoro lo guardò male.
«Tu hai già fatto
abbastanza, damerino di merda».
«Sei stato tu a bere il
contenuto della bottiglia. Io non ti ho di certo detto di
farlo».
A quella logica schiacciante, lo
spadaccino non potè ribattere, ma fu molto più
impegnato a sentire il tocco delle dita del cuoco per poter ribattere
con qualcosa di sensato, concentrandosi.
Sanji sapeva che punti colpire e come
mandargli in tilt il
cervello, e ogni qual volta in cui i polpastrelli vellutatilo
sfioravano, lo spadaccino ansimava senza ritegno e sentiva il cuore
esplodergli nel petto, come se tutta quella passione potesse ucciderlo.
Quell'afrodisiaco, invece di scemare a poco a poco, sembrava rendere
ancor più forte il suo effetto, facendolo agitare
convulsamente
sulla tazza del cesso e fra le mani di Sanji.
Zoro allungò una mano per
afferrargli la camicia, strattonandolo con forza verso di sè
come se volesse strozzarlo. «Lascia perdere queste stronzate
e scopami, cazzo», ordinò, e il cuoco, con un
sorriso vittorioso, non se lo fece ripetere due volte.
Forse alla fine di tutto, e nello
scoprire che era stato lui stesso a lasciare lì quella
bottiglia per farlo cadere in trappola, lo spadaccino l'avrebbe fatto a
fette - già gli sembrava di vedere nei suoi occhi verdi il
momento della propria morte, accidenti -, ma per il momentoper Sanji
andava tutto ancor meglio di ogni sua più rosea aspettativa.
_Note inconcludenti dell'autrice
E'
passato un bel po' di tempo da quando ho postato un nuovo capirolo di
questa raccolta, ma gli allenamenti ultimamente mi hanno presa
tantissimo e non ho proprio avuto il tempodi fare niente, tantomeno
quello di dedicarmi alle cose che mi piacevano di più.
Originariamente, comunque, questa storia era a rating rosso e si
concludeva anche in una lemon, però è stata
censurata in
modo da rientrare negli standard di questa raccolta ancora una volta.
Anche in questo modo si comprende lo stesso quello che succede, quindi
potrebbe passare benissimo anche così senza nessun problema.
Dalla lunedì, inoltre, sarò a Roma per il Romics,
quindi non potrò aggiornare nulla.
Commenti e
critiche, ovviamente, son sempre accetti.
A presto! ♥
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