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Autore: My Pride    27/09/2014    3 recensioni
~ Raccolta di flash fiction e one-shot incentrate sulle coppie ZoSan e RuNami ♥
» 58. Tequila Sunrise
«Mi stai facendo passare per il cattivo ragazzo, cuoco».
«Ricorda, marimo: non esistono uomini cattivi.... se sono cucinati bene»

[ Quarta classificata al contest «Rapido e indolore» indetto da Ro-chan { 23 } ]
[ Quinta classificata al contest «Flash Fiction Istantanee» indetto da Dark Aeris { 6 } ]
[ Seconda classificata al contest «Il mondo dei Peanuts» indetto da Dark Aeris { 26 } ]
[ Seconda classificata al contest «Due cuori e...» indetto da Frandra e Silyia_Shio { 24 } ]
[ Seconda classificata al contest «Scrivimi una raccolta» indetto da visbs88 { 29/32/33/34 } ]
[ Terza classificata al contest «Say it with Disney!» indetto da Lady Nazzumi e valutato da Dark Aeris { 23 } ]
[ Prima classificata e vincitrice del Premio Christmas Spirit al contest «All I want for Christmas is you» indetto da Frandra { 29 } ]
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Mugiwara, Roronoa Zoro, Sanji | Coppie: Franky/Nico Robin, Rufy/Nami, Sanji/Zoro
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Do one, melt one, love one'
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Aphrodisiacs bannerino4 

Titolo: Aphrodisiacs
Fandom: One Piece
Tipologia: Flash fiction [ 710 parole [info]fiumidiparole ]
Personaggi: Roronoa Zoro, Black-Leg Sanji
Rating: Arancione
Genere: Generale, Commedia, Sentimentale, Erotico
Avvertimenti: Yaoi, Masturbazione, Linguaggio colorito
Colourful Blue: #05. Notte
Menù Oriente: Aphrodisiacs (see Intoxication and altered states)
Note: Scritta per la Sagra del Kink di kinkmemeita con il prompt Problemi imbarazzanti @
[info]yuki013
Sette colori per un fandom: Pacchetto verde › 05. Veleno
500 prompt per una challenge: Prompt n.423 › Vergogna


ONE PIECE © 1997Eiichiro Oda. All Rights Reserved.

    Zoro poggiò il capo contro il muro, ansimando.
    Si sentiva strano ed era terribilmente accaldato, ma si rifiutava di credere che si fosse preso una stupida influenza. Certo, negli ultimi tempi aveva rischiato di rimetterci la pelle più per le infezioni delle sue ferite che per un vero combattimento, però, dannazione, era certo che non si trattasse di maledetta febbre. La febbre non ti rendeva le palle pesanti né ti puniva con una fottuta erezione che non riuscivi a calmare.
    Merda. Era cominciato tutto quando era entrato in cucina e aveva trovato quella bottiglia di sake sul tavolino, già stappata e incustodita. Lui aveva bevuto solo qualche sorso e qualche ora dopo si era ritrovato con quel problema fra le mani. E letteralmente. Si era chiuso in bagno mezz'ora prima e aveva cominciato a smanettare freneticamente, tentando di placare la voglia pazzesca che si era impossessata del suo organismo. Aveva provato di tutto, ma non era servito ad un emerito niente e si trovava ancora con un nulla di fatto. Che diavolo c'era in quella stupida bottiglia? Del fottutissimo veleno? Dannazione a chi aveva lasciato quella roba là sopra, se non fosse stato impegnato l'avrebbe fatto a fette!
    Lo scatto della maniglia lo riportò alla cruda realtà e lo fece sussultare, ancor più quando si rese conto che quello sulla soglia era quello scemo d'un cuoco, il quale aveva cominciato ad osservarlo ad occhi sgranati. Perfetto. Ci mancava soltanto quello alla lunga serie di sfighe che l'avevano visto protagonista.
    Sanji si grattò dietro il collo, facendo retro front. «Scusa. Uhm... fa' pure con comodo, eh».
    «Ho un problema».
    «Och, aye, lo vedo. Ed è anche piuttosto evidente, direi».
    «Nay, idiota. Non... non riesco a venire». Quelle parole furono sussurrate in tono talmente lieve che Sanji quasi pensò di essersele immaginate, sollevando però un sopracciglio nel vedere la serietà dipintasi sul volto di Zoro. Ma che, faceva sul serio?
    «Mi stai prendendo per il culo, marimo?»
    «Se volessi farlo mi inventerei qualcosa di meno imbarazzante, brutto... idiota».
    Sanji, che nel frattempo si era chiuso la porta alle spalle, rimase sempre più basito ad osservarlo, almeno fino a quando il suo cervello non mise in moto gli ingranaggi una volta per tutte e nella sua mente cominciò ad insinuarsi il tarlo del dubbio. Vuoi vedere che... «Non avrai bevuto il contenuto della bottiglia che avevo lasciato in cucina, vero?» Il modo in cui lo spadaccino eluse la domanda ditogliendo lo sguardo non lasciò dubbi al cuoco, che si schiaffò una mano in faccia. Prevedibile, accidenti a lui. «Razza di stupido marimo. Quello era un afrodisiaco».
    «E che diavolo ci facevi... con una roba del genere, cuoco pervertito?!» sbottò inviperito, dando un'altra capocciata contro il muro nel vano tentativo di contenere la scarica d'eccitazione che lo percorse. Dannazione. Era una tortura. Gli sembrava di essere sul punto di morire di vergogna, e sarebbe stata sicuramente una morte ben poco onorevole, quella.
    «Sta' tranquillo, marimo. Ci penso io», disse Sanji, e Zoro lo guardò male.
    «Tu hai già fatto abbastanza, damerino di merda».
    «Sei stato tu a bere il contenuto della bottiglia. Io non ti ho di certo detto di farlo».
    A quella logica schiacciante, lo spadaccino non potè ribattere, ma fu molto più impegnato a sentire il tocco delle dita del cuoco per poter ribattere con qualcosa di sensato, concentrandosi.
    Sanji sapeva che punti colpire e come mandargli in tilt il cervello, e ogni qual volta in cui i polpastrelli vellutatilo sfioravano, lo spadaccino ansimava senza ritegno e sentiva il cuore esplodergli nel petto, come se tutta quella passione potesse ucciderlo. Quell'afrodisiaco, invece di scemare a poco a poco, sembrava rendere ancor più forte il suo effetto, facendolo agitare convulsamente sulla tazza del cesso e fra le mani di Sanji.
    Zoro allungò una mano per afferrargli la camicia, strattonandolo con forza verso di sè come se volesse strozzarlo. «Lascia perdere queste stronzate e scopami, cazzo», ordinò, e il cuoco, con un sorriso vittorioso, non se lo fece ripetere due volte.
    Forse alla fine di tutto, e nello scoprire che era stato lui stesso a lasciare lì quella bottiglia per farlo cadere in trappola, lo spadaccino l'avrebbe fatto a fette - già gli sembrava di vedere nei suoi occhi verdi il momento della propria morte, accidenti -, ma per il momentoper Sanji andava tutto ancor meglio di ogni sua più rosea aspettativa.






_Note inconcludenti dell'autrice
E' passato un bel po' di tempo da quando ho postato un nuovo capirolo di questa raccolta, ma gli allenamenti ultimamente mi hanno presa tantissimo e non ho proprio avuto il tempodi fare niente, tantomeno quello di dedicarmi alle cose che mi piacevano di più.
Originariamente, comunque, questa storia era a rating rosso e si concludeva anche in una lemon, però è stata censurata in modo da rientrare negli standard di questa raccolta ancora una volta. Anche in questo modo si comprende lo stesso quello che succede, quindi potrebbe passare benissimo anche così senza nessun problema.
Dalla lunedì, inoltre, sarò a Roma per il Romics, quindi non potrò aggiornare nulla.
Commenti e critiche, ovviamente, son sempre accetti.
A presto! 



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