Capitolo
3
Sgranò gli occhi Nami a sentire
quelle parole.
Non poteva credere davvero alle sue
orecchie...stava forse scherzando? Eppure, fissandolo attentamente in
volto, poteva comprendere che quella domanda era genuina, senza
malizia. Il puro interesse di un uomo verso il sesso opposto.
Come poteva, però, averlo colpito?
Il suo abito? Il suo essere schietta e diretta?
O che in realtà sapesse ben più
da che dava a vedere?
-Lei si sta prendendo gioco di
me...-Mormorò abbozzando un delicato sorriso.
-Lei pensa questo?-Domandò lui
piegando da un lato la testa.
-Esattamente-Cercò di sfilare via
la mano dalla sua.-Non si prenda gioco di me Conte.-
Gli occhi di lui brillarono per quelle
parole.
-Potrei mai?- Per quanto affascinante,
quell'uomo le dava proprio quell'impressione. Dialogare con lui
sarebbe stata una lotta, un vero e proprio scontro verbale.
E lei amava gli scontri.
Non appena giunsero nella sala, una dolce
musica iniziò a pizzicare l'aria. Sospirò pesantemente,
immaginandosi di dover prendere parte a quell'assurdo ballo.
Doveva.
Doveva dar mostra di sé.
-Odio i balli...-Affermò Roronoa
cacciandosi le mani nelle tasche, un gesto decisamente poco
raffinato. Bene, a quelle parole si rincuorò: evidentemente
non era l'unica ad odiare quella falsa. Inoltre, anche lei odiava
ballare.
-Vuole per caso...?- Si avvicinò a
lei sfiorandole un fianco per poter essere udito.
-Ballare?-Finì per lui la frase.
-Preferirei evitarlo...-Ammise abbozzando un altro sorriso. -Ma penso
di non poterne fare a meno...- Con eleganza, la mano di lui salì
verso il suo braccio, sfiorando in modo quasi sfacciato la stoffa del
suo vestito.
Se fosse stato qualcun'altro, non avrebbe
esitato a colpirlo, ma quell'uomo, nel suo insieme l'affascinava.
-Balliamo allora.-Le afferrò la
mano e la trascinò con se verso la pista da ballo.
Un enorme lampadario di cristallo
volteggiava sopra le loro teste e Nami, nemmeno sapeva più da
quanto quella prospettiva era sparita dai suoi occhi.
Nessuno più le chiedeva di ballare
o di instaurare una conversazione.
Tutti gli invitati partivano in quarta
con la mentalità di un conquistatore dei bassi fondi. Gli
istinti, per quanto nobile e pieno di soldi un uomo potesse essere,
erano uguali per tutti.
Più della metà dei presenti
non perdeva tempo con la proprio moglie, ma si dedicava a sotterfugi
o tradimenti con persone dalla bassa moralità.
I soldi erano sicuramente una forza che
spingeva le persone a fare qualunque cosa, anche la più
umiliante.
Perplessa, fissò l'uomo vicino a
sé domandandosi se anche quel conte era dello stesso avviso.
Aveva soldi, era bello e sembrava molto
intelligente.
Non tanto se aveva destato il suo
interesse, ma cosa lo aveva spinto ad una proposta di matrimonio?
E cosa ancora più strabiliante,
non lo aveva ancora rifiutato.
Non era una battuta e nemmeno una presa
in giro.
Quelle parole erano state dettate con un
vero interesse... Doveva solo conoscere meglio il partito in
questione.
-Vi state annoiando?-
-Eh?-Mormorò distratta.
-Non vi state concentrando sulla danza e
i vostri passi sono del tutto scoordinati.-
Ok, non stava prestando attenzione.
La sua mente era impegnata in altre
elucubrazioni.
-Come ho già detto, non amo
ballare...- Gli ricordò tornando a fissare i suoi occhi neri.
-Non avete mai preso lezioni di ballo?-
In verità si, ma quando sua madre era morta aveva dovuto
abbandonare quelle attività.
-Qualcosina...-Si strinse nelle spalle
non appena la musica terminò.
Nervosamente, un cumulo di stoffe rosa
volò verso la sua direzione. Sospirò nel riconoscere i
“leggiadri” passi di Perona e velocemente, si scostò
dalle sue braccia.
-Ecco dove eri finito!- Urlò
nervosa additando irrispettosamente Zoro.-Ti ho cercato tutta la
sera!-Al solo sentire quelle parole, il verde sbuffò.
-Sono desolato milady...- Si scusò
abbandonando la presa che aveva su Nami.
-Potresti essere in mia compagnia e cosa
ti trovo a fare invece!? Stai a perdere tempo con questa zitella!-
Imbestialita, schioccò la lingua verso la rossa.-Sono davvero
sconvolta!-
Gli occhi di Nami si ridussero a due
fessure.
Ok, non era mai andata d'accordo con lei
e non si sopportavano granchè. Anche se aveva una così
alta posizione sociale, doveva per forza umiliarla in quella maniera?
Zitella aveva detto poi...Zitella a lei?!
Con un brivido, ricordò il mese
che mancava all'esserlo veramente.
-La signorina Nami è un ottima
oratrice-La elogiò fissandola con interesse. -Inoltre, volevo
sapere se era in grado o meno di ballare...-
-Dovresti ballare con me invece!-Sbraitò
attirando l'attenzione dei presenti.-Io sono la “regina”
del ballo! La festa è mia!-
-Allora, prima del termine della serata,
vedrò di ottenere un ballo da vostra signoria...-Mormorò
educato mantenendo un tono calmo e cortese.
-Non alla fine, adesso Roronoa!-
Una bambina capricciosa e viziata. Ecco
che cosa era diventata Perona.
I suoi genitori, così come i suoi,
erano morti in una traversata, ma a differenza sua, non le pareva di
aver ottenuto una personalità così presuntuosa.
-è stato veramente un grande onore
ballare con voi conte-Mormorò Nami facendo qualche passo
indietro. -Sono davvero molto stanca e vedrò di ritirarmi più
presto del solito.- Informò Perona che scocciata, ancora
attendeva che levasse le tende.
-Bene, grazie per essere venuta-Sbuffò
in tono schietto artigliando Zoro per un braccio.-Adesso andiamo!-
Nella settimana che passò, i nervi
di Nami non smisero di essere tesi.
Si sentiva nervosa, infastidita,
completamente assente verso i suoi lavori di amministratrice della
propria casa. Sebbene i domestici pensassero a tutto ogni giorno, di
persona si ostinava ad andare ad aprire alla porta, nella speranza di
un nuovo invito.
Ma niente.
Niente di niente.
Per quanto i giornali scrivessero di
balli festosi nei giorni a venire, lei non era invitata.
Che Perona le avesse fatto cattiva
pubblicità? Che avesse messo in giro qualche strana voce?
Il conte poi, non l'aveva cercata.
Molte volte aveva pensato e ripensato
alla sua proposta ma sempre, era giunta alla conclusione che si era
preso gioco di lei.
I giorni trascorrevano veloci e tediosi e
lo scadere della data era ormai prossima.
Quale sarebbe stato il suo futuro quindi?
Sola, in quella grande casa? Presto i
soldi sarebbero terminati e con solo la produzione di mandarini non
poteva andare avanti.
Non che il suo secondo “lavoro”
non le portasse un reddito alto, ma presto, la gente avrebbe
cominciato a nutrire dei dubbi.
In un remoto futuro, nel caso avesse
anche solo preso in considerazione l'idea di Rorona, sarebbe stato,
ne era certa, tutto un casino.
Un enorme, grande, stratosferico casino.
Sarebbe stata addirittura una
contraddizione di se stessa.
Eppure, aveva visto a centinaio di uomini
come lui, perchè si doveva fare scrupoli?
Per il momento poi, i suoi informatori
non le avevano riportato niente e nulla la spingeva ad agire. Non
appena i suoi dubbi sarebbero stati colmati però, sarebbe
passata all'azione.
-Mia signora!-Una domestica entrò
in tutta fretta nel piccolo salottino privato.-Mia signora è
arrivato!- Con il battito accelerato, Nami si alzò dalla
poltrona.-Ecco-Le porse la lettera-Tenete!-
Veloce, Nami strappò la busta e
una finissima carta pregiata finì tra le sue mani.
Inarcando le sopracciglia, si calmò:
non era quella che aspettava.
Paziente, però, si mise a leggere
il contenuto e poco le mancò l'aria quando lesse il nome di
Roronoa tra le righe. Non c'erano nella lettera fronzoli o poesie, ma
solo un luogo, una data e un orario.
Roronoa's Castel.
Questa sera alle 8.00.
L'attendo.
Roronoa Zoro
Allora, scusate il ritardo, come
sempre, ma davvero! Non ho più tempo per scrivere niente!
Ho trovato un pomeriggio libero e l'ho
speso per portare avanti questa storia.
Place me l'ha chiesta da un po', ma
sai benissimo che sono piena di impegni.
Spero che se anche non ho utilizzato
questo breve spazio di temporare per ruolare, questa sorpresa ti
possa piacere ugualmente.
Non ti avvertirò: dovrai
accorgertene da sola.
Già immagino il predicozzo...
Che dire lettori, vi ringrazio per
aver inserito questa storia tra i preferiti, le seguite e le
ricordate.
Non si comprende ancora molto bene la
trama, ma vedrete, il bello arriverà dopo... sempre ammesso
che ci arrivi a scriverla.
E con questo, vi saluto!
Vado a rispondere alle vostre
recensioni :D
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