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Autore: RoloChan105    18/10/2014    4 recensioni
"Tutti adoravano ballare. Lei no.
Tutti adoravano le feste. Ancora no.
Non l'aveva mai preso come un piacere, ma come un dovere.
Anche la ricerca di un marito poteva definirsi tale sotto un lungo quanto preciso ragionamento."
*Fan fic partecipante allo Zonami Week del Midori Mikan* - Rating provvisorio-
Genere: Dark, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro, Un po' tutti | Coppie: Nami/Zoro
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
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Capitolo 3


Sgranò gli occhi Nami a sentire quelle parole.

Non poteva credere davvero alle sue orecchie...stava forse scherzando? Eppure, fissandolo attentamente in volto, poteva comprendere che quella domanda era genuina, senza malizia. Il puro interesse di un uomo verso il sesso opposto.

Come poteva, però, averlo colpito? Il suo abito? Il suo essere schietta e diretta?

O che in realtà sapesse ben più da che dava a vedere?

-Lei si sta prendendo gioco di me...-Mormorò abbozzando un delicato sorriso.

-Lei pensa questo?-Domandò lui piegando da un lato la testa.

-Esattamente-Cercò di sfilare via la mano dalla sua.-Non si prenda gioco di me Conte.-

Gli occhi di lui brillarono per quelle parole.

-Potrei mai?- Per quanto affascinante, quell'uomo le dava proprio quell'impressione. Dialogare con lui sarebbe stata una lotta, un vero e proprio scontro verbale.

E lei amava gli scontri.

Non appena giunsero nella sala, una dolce musica iniziò a pizzicare l'aria. Sospirò pesantemente, immaginandosi di dover prendere parte a quell'assurdo ballo.

Doveva.

Doveva dar mostra di sé.

-Odio i balli...-Affermò Roronoa cacciandosi le mani nelle tasche, un gesto decisamente poco raffinato. Bene, a quelle parole si rincuorò: evidentemente non era l'unica ad odiare quella falsa. Inoltre, anche lei odiava ballare.

-Vuole per caso...?- Si avvicinò a lei sfiorandole un fianco per poter essere udito.

-Ballare?-Finì per lui la frase. -Preferirei evitarlo...-Ammise abbozzando un altro sorriso. -Ma penso di non poterne fare a meno...- Con eleganza, la mano di lui salì verso il suo braccio, sfiorando in modo quasi sfacciato la stoffa del suo vestito.

Se fosse stato qualcun'altro, non avrebbe esitato a colpirlo, ma quell'uomo, nel suo insieme l'affascinava.

-Balliamo allora.-Le afferrò la mano e la trascinò con se verso la pista da ballo.

Un enorme lampadario di cristallo volteggiava sopra le loro teste e Nami, nemmeno sapeva più da quanto quella prospettiva era sparita dai suoi occhi.

Nessuno più le chiedeva di ballare o di instaurare una conversazione.

Tutti gli invitati partivano in quarta con la mentalità di un conquistatore dei bassi fondi. Gli istinti, per quanto nobile e pieno di soldi un uomo potesse essere, erano uguali per tutti.

Più della metà dei presenti non perdeva tempo con la proprio moglie, ma si dedicava a sotterfugi o tradimenti con persone dalla bassa moralità.

I soldi erano sicuramente una forza che spingeva le persone a fare qualunque cosa, anche la più umiliante.

Perplessa, fissò l'uomo vicino a sé domandandosi se anche quel conte era dello stesso avviso.

Aveva soldi, era bello e sembrava molto intelligente.

Non tanto se aveva destato il suo interesse, ma cosa lo aveva spinto ad una proposta di matrimonio?

E cosa ancora più strabiliante, non lo aveva ancora rifiutato.

Non era una battuta e nemmeno una presa in giro.

Quelle parole erano state dettate con un vero interesse... Doveva solo conoscere meglio il partito in questione.

-Vi state annoiando?-

-Eh?-Mormorò distratta.

-Non vi state concentrando sulla danza e i vostri passi sono del tutto scoordinati.-

Ok, non stava prestando attenzione.

La sua mente era impegnata in altre elucubrazioni.

-Come ho già detto, non amo ballare...- Gli ricordò tornando a fissare i suoi occhi neri.

-Non avete mai preso lezioni di ballo?- In verità si, ma quando sua madre era morta aveva dovuto abbandonare quelle attività.

-Qualcosina...-Si strinse nelle spalle non appena la musica terminò.

Nervosamente, un cumulo di stoffe rosa volò verso la sua direzione. Sospirò nel riconoscere i “leggiadri” passi di Perona e velocemente, si scostò dalle sue braccia.

-Ecco dove eri finito!- Urlò nervosa additando irrispettosamente Zoro.-Ti ho cercato tutta la sera!-Al solo sentire quelle parole, il verde sbuffò.

-Sono desolato milady...- Si scusò abbandonando la presa che aveva su Nami.

-Potresti essere in mia compagnia e cosa ti trovo a fare invece!? Stai a perdere tempo con questa zitella!- Imbestialita, schioccò la lingua verso la rossa.-Sono davvero sconvolta!-

Gli occhi di Nami si ridussero a due fessure.

Ok, non era mai andata d'accordo con lei e non si sopportavano granchè. Anche se aveva una così alta posizione sociale, doveva per forza umiliarla in quella maniera?

Zitella aveva detto poi...Zitella a lei?!

Con un brivido, ricordò il mese che mancava all'esserlo veramente.

-La signorina Nami è un ottima oratrice-La elogiò fissandola con interesse. -Inoltre, volevo sapere se era in grado o meno di ballare...-

-Dovresti ballare con me invece!-Sbraitò attirando l'attenzione dei presenti.-Io sono la “regina” del ballo! La festa è mia!-

-Allora, prima del termine della serata, vedrò di ottenere un ballo da vostra signoria...-Mormorò educato mantenendo un tono calmo e cortese.

-Non alla fine, adesso Roronoa!-

Una bambina capricciosa e viziata. Ecco che cosa era diventata Perona.

I suoi genitori, così come i suoi, erano morti in una traversata, ma a differenza sua, non le pareva di aver ottenuto una personalità così presuntuosa.

-è stato veramente un grande onore ballare con voi conte-Mormorò Nami facendo qualche passo indietro. -Sono davvero molto stanca e vedrò di ritirarmi più presto del solito.- Informò Perona che scocciata, ancora attendeva che levasse le tende.

-Bene, grazie per essere venuta-Sbuffò in tono schietto artigliando Zoro per un braccio.-Adesso andiamo!-




Nella settimana che passò, i nervi di Nami non smisero di essere tesi.

Si sentiva nervosa, infastidita, completamente assente verso i suoi lavori di amministratrice della propria casa. Sebbene i domestici pensassero a tutto ogni giorno, di persona si ostinava ad andare ad aprire alla porta, nella speranza di un nuovo invito.

Ma niente.

Niente di niente.

Per quanto i giornali scrivessero di balli festosi nei giorni a venire, lei non era invitata.

Che Perona le avesse fatto cattiva pubblicità? Che avesse messo in giro qualche strana voce?

Il conte poi, non l'aveva cercata.

Molte volte aveva pensato e ripensato alla sua proposta ma sempre, era giunta alla conclusione che si era preso gioco di lei.

I giorni trascorrevano veloci e tediosi e lo scadere della data era ormai prossima.

Quale sarebbe stato il suo futuro quindi?

Sola, in quella grande casa? Presto i soldi sarebbero terminati e con solo la produzione di mandarini non poteva andare avanti.

Non che il suo secondo “lavoro” non le portasse un reddito alto, ma presto, la gente avrebbe cominciato a nutrire dei dubbi.

In un remoto futuro, nel caso avesse anche solo preso in considerazione l'idea di Rorona, sarebbe stato, ne era certa, tutto un casino.

Un enorme, grande, stratosferico casino.

Sarebbe stata addirittura una contraddizione di se stessa.

Eppure, aveva visto a centinaio di uomini come lui, perchè si doveva fare scrupoli?

Per il momento poi, i suoi informatori non le avevano riportato niente e nulla la spingeva ad agire. Non appena i suoi dubbi sarebbero stati colmati però, sarebbe passata all'azione.

-Mia signora!-Una domestica entrò in tutta fretta nel piccolo salottino privato.-Mia signora è arrivato!- Con il battito accelerato, Nami si alzò dalla poltrona.-Ecco-Le porse la lettera-Tenete!-

Veloce, Nami strappò la busta e una finissima carta pregiata finì tra le sue mani.

Inarcando le sopracciglia, si calmò: non era quella che aspettava.

Paziente, però, si mise a leggere il contenuto e poco le mancò l'aria quando lesse il nome di Roronoa tra le righe. Non c'erano nella lettera fronzoli o poesie, ma solo un luogo, una data e un orario.


Roronoa's Castel.

Questa sera alle 8.00.

L'attendo.


Roronoa Zoro




Allora, scusate il ritardo, come sempre, ma davvero! Non ho più tempo per scrivere niente!

Ho trovato un pomeriggio libero e l'ho speso per portare avanti questa storia.

Place me l'ha chiesta da un po', ma sai benissimo che sono piena di impegni.

Spero che se anche non ho utilizzato questo breve spazio di temporare per ruolare, questa sorpresa ti possa piacere ugualmente.

Non ti avvertirò: dovrai accorgertene da sola.


Già immagino il predicozzo...


Che dire lettori, vi ringrazio per aver inserito questa storia tra i preferiti, le seguite e le ricordate.

Non si comprende ancora molto bene la trama, ma vedrete, il bello arriverà dopo... sempre ammesso che ci arrivi a scriverla.

E con questo, vi saluto!

Vado a rispondere alle vostre recensioni :D

   
 
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