-
Che cosa sei per
davvero?
La voce rotta di Ciel
percorse ad una ad una tutte le quattro mura della stanza; non era sicura che
il tremito che aveva udito nelle proprie parole fosse stato provocato dalla
recente crisi di pianto oppure dalla sana paura che le saliva dal ventre.
Leonard alzò gli occhi
quasi con imbarazzo mostrando le sue iridi perfette, baluginanti di riflessi
dorati e ambrati come quelli di sua madre e respirò a fondo, come se questo
gesto potesse confortarlo nonostante lui non respirasse per sopravvivere.
Si alzò in piedi:
-
Sono un vampiro –
rispose con tranquillità, ma se qualcuno fosse stato sufficientemente temerario
da fissarlo in volto mentre parlava, si sarebbe accorto di un’ombra scura che
attraversò gli occhi
-
Un… vampiro? –
domandò lei titubante
-
Sì
Ciel deglutì, allora ci
aveva preso? Le sue ipotesi erano fondate?
-
Perchè? Cioè, volevo dire, quanti anni hai?
-
Diciotto
-
Sicuro
-
Senz’altro.
-
Eppure io ti ho
visto crescere e invece abbiamo studiato che i vampiri…
-
Sono un vampiro
un po’ speciale, appartengo ad una categoria diversa dai vampiri mezzo e mezzo
che studiamo a scuola. Sono anche un vampiro diverso dalla prof Evangeline
Per un attimo Ciel parve
stupita da quell’affermazione, salvo poi ricordarsi che l’insegnante di Difesa
si era presentata ella stessa come una vampira e non aveva mai fatto mistero
del suo passato e delle sue abitudini.
-
Ma allora, cosa
sei davvero?
-
Sono un vampiro
di stirpe, nelle mie vene non scorre sangue e il mio cuore non batte. Sono nato
quando mia madre era incinta ed è stata morsa da uno di loro
-
Che cosa?
-
A differenza dei
vampiri mezzo e mezzo o di quelli soggetti a metamorfosi temporale, come i
mannari, noi vampiri di stirpe la cui metamorfosi è avvenuta prima della
nascita cresciamo fino all’età ideale per la caccia, un’età compresa tra i
venti e i trent’anni che ci conferisce la forza maggiore e le qualità migliori.
Il nostro corpo smette allora di crescere mentre i nostri capelli si
schiariscono piano piano, fino a diventare completamente
bianchi e i nostri occhi diventano rossi. È un processo che richiede qualche
secolo – aggiunse con un sorriso del tutto fuori luogo. La sua ospite era
basita
-
Che cos’è un
vampiro? – domandò cauta toccandogli appena la mano, come ricordava era gelida
-
Ma come, credevo
che lo avessi studiato…
-
Tu che lo sei,
dimmelo. Che cos’è un vampiro? Che cosa ha di diverso da un essere umano?
-
Perché lo vuoi
sapere?
-
Tu dimmelo e
basta
-
Un vampiro è una
creatura che possiede un quarto di potere demoniaco. Si dice che nasca e viva
nelle tenebre e infatti non sopporta a lungo la luce del sole. Non ha sangue
nel corpo, non respira e il suo cuore non batte. Non dorme e non piange. I suoi
riflessi sono molto più acuti di quelli dei comuni esseri umani, esattamente come
i suoi muscoli e la sua forza, è un essere veloce, non ha odore, quindi non può
essere rintracciato seguendo una pista. E si nutre di sangue, prevalentemente
umano. Appartiene alla categoria dei predatori. È caratterizzato da
bell’aspetto e fascino e quando sta per attaccare qualcuno i suoi occhi
diventano completamente rossi e sfodera i canini
-
Anche tu hai i
denti aguzzi come il conte Dracula?
Ciel non pareva più così
spaventata e così Leonard si concesse di mostrare appena le zanne acuminate.
Mettevano i brividi anche
solo a vederle e infatti la ragazza si strinse il lenzuolo sulle spalle.
L’altro ghignò
-
Tranquilla, è una
reazione comune ad una paura ancestrale
-
Tu… fai come il
vampiro del tuo racconto di Halloween? Ti nutri di sangue umano senza uccidere?
-
No. Io non mordo
esseri umani – aggiunse più piano, come se si trattasse di un motivo di
vergogna
-
Ma allora come
sopravvivi?
-
Il sangue degli
animali non è molto differente, mi basta per vivere, anche se non a saziarmi
-
È per quello che
tutti i weekend sei praticamente introvabile a scuola?
-
Sì
-
Perché non cacci
esseri umani?
-
Rischierei di
perdere il controllo. Voi umani siete deboli ed è moderatamente facile
sopraffarvi con la forza, se dovessi davvero andare troppo oltre non ci sarebbe
speranza.
-
Anche tua sorella
è un vampiro? – chiese timorosa
-
Gardis? No, lei
no… - e gli parve che un’espressione triste incurvasse le sue labbra – ora vai,
non dovresti stare qui…
-
Hai paura che lo
dica a qualcuno?
-
No
-
Allora posso
rimanere?
-
No
-
Perché?
-
È pericoloso. Mi
hai fatto arrabbiare, non sempre rispondo di me in quelle circostanze. Ho già
rischiato una volta
-
Quando?
-
Con tua sorella,
quando si è tagliata un dito qui dentro… - ammise come se fosse una confessione
difficile
-
Karen ha
rischiato di diventare la tua cena?
-
Sì, la prima
volta che è stata qui si è accidentalmente fatta uscire del sangue. Io ero
praticamente digiuno e lei non sapeva cosa aveva davanti, se Gardis non fosse
intervenuta subito avrei rischiato di ucciderla davvero…
Ciel rabbrividì nuovamente
all’immagine della sua sorellina.
Sangue: quello era il suo
cibo.
Poi le venne in mente
un’altra cosa…
-
Leonard, quando…
quando noi siamo stati insieme la prima volta io ho sanguinato, eppure non mi
hai fatto nulla…
-
Ero preparato e
sazio. Karen l’ha fatto involontariamente quando io non ero psicologicamente
pronto ad affrontare l’odore dopo giorni di astinenza
-
Capisco…
-
Ora vattene, ogni
minuto che passa sei sempre più in pericolo
-
Se non ti avessi
detto niente mi avresti fatto restare… - protestò lei
-
Beh, ora invece vai.
Credo che da questo momento io e te non dovremmo avere più niente a che vedere
l’uno con l’altra
-
Perché?
-
Come, non vuoi
scappare via piangendo? Non ti avevo chiamata puttana? Non hai appena saputo
che c’è un mostro pericoloso a scuola? Non vuoi andarti a rifugiare al sicuro?
-
Evangeline è in questa scuola da vent’anni e non è mai successo
niente per colpa sua, perché dovrei avere paura di te?
-
Io non sono Evangeline! – sbraitò
-
Io non me ne
vado!
-
Vattene!
-
No! Hai bisogno
di qualcuno che ti supporti
-
Mia sorella basta
e avanza
-
Tua sorella ha la
sua vita a cui pensare
-
E tu vuoi proprio
sprecare la tua? – un altro brivido le passò lungo la schiena, si morse la
lingua, non era certa di quello che avrebbe potuto dire
-
Tu sei la mia
vita, se anche la perdo per te non importa! – Leonard rimase in silenzio un
istante, prima che la collera lo prendesse. Non era rabbia, era solo che lui
avrebbe voluto proteggerla e aveva cercato di farlo nell’unico modo che sapeva:
nascondendo la verità. Ma adesso lei sapeva e lui sapeva che lei sapeva, era
pericoloso, doveva continuare a proteggerla e l’unico modo era che se ne
andasse, allontanarla, anche se era doloroso. Lei era stata la sua unica amica,
una ragazza non solo per passare il tempo. Le voleva davvero bene.
Ma quella piccola peste era
radicata nel pavimento come se avesse messo le radici
-
Non dire
stupidaggini, Ciel, non mi sembra proprio il caso!
-
Io non dico
stupidaggini!
-
Quella era la
cavolata più grande che io abbia mai sentito! – avrebbe voluto accettare con
gioia tutto ciò, ma era meglio ferirsi e non far del male a lei, non fisico
quantomeno
-
Cos’è, non mi
credi?
-
Non devo crederti
e non dovresti credere a una cosa del genere neppure tu!
-
Fai come vuoi, ma
è quella la verità e io adesso non me ne vado da qui. È quando si ha bisogno
che si vedono gli amici, non sarei tua amica se te ne andassi adesso che so. E
non cederò quando ho ragione!
-
Che idiozie,
tornatene a Corvonero e per carità, evitami per tutta
la vita! La TUA vita!
-
No!
-
Sei una testarda!
-
Beh, forse non
quanto te
-
Ringrazia, ne va
della tua vita se io lo sono così tanto da mandarti via!
-
Ah sì? – il suo
tono era volutamente sarcastico mentre, con le mani a pugno sui fianchi, si
sporgeva verso di lui nella tipica posa da zia zitella
-
Sì, se fosse
davvero per me non ti lascerei andare, ma non commetterò l’errore di prima!
-
Non è stato un
errore! - gridò furiosa lei con gli occhi bagnati di lacrime – è stato il gesto
più bello che potessi fare per me. Perché non capisci? Perché mi tratti così?
-
Non avrei dovuto
e tu dovresti imparare a farti gli affari tuoi!
-
Non lo farò
-
Ciel, per favore,
vattene – ordinò imperioso.
Lei rimase ferma.
Lui emise un ringhio
bestiale, all’improvviso sentì freddo tutt’intorno, aveva paura, quel suono
metteva terrore, ma non l’avrebbe lasciato solo in quel momento. Anche se aveva
paura.
Sua madre e suo padre
avevano affrontato un sacco di difficoltà prima di riuscire ad amarsi, perché
per lei la strada sarebbe dovuta essere tutta in discesa?
Aveva saputo che c’era
qualcosa di strano in quella persona fin dal primo giorno, quando aveva
incontrato Leonard sull’espresso di Hogwarts assieme
a Lillis e Blaze.
I primi due anni erano
stati molto amici, anche se aveva cominciato a sospettare che lui la usasse per
un po’ per divertirsi, mettendola in imbarazzo di fronte alle sue compagne con
battutine, prese in giro e allusioni poco fini.
Aveva creduto che fosse
fidanzato con una delle due “sorelle serpeverde”, Weasley+Landor, ma Leonard non lo era ed era un concetto
che aveva ribadito più di una volta e quelle due piccole streghe erano
decisamente troppo assennate per accettare una cosa del genere, gli facevano un
po’ da sorelle maggiori.
Poi era cominciata la parte
difficile quando lui aveva iniziato a collezionare ragazze e lei ci aveva
patito senza capire perché. E poi erano ritornati.
E quando erano stati a
letto insieme per la prima volta lui le aveva promesso che non avrebbe mai
toccato nessun’altra vergine. Una promessa che non aveva mai fatto a nessuno,
ma ciò che non sapeva era che lei era la prima vergine che lui aveva voluto con
sé, rompendo una delle regole fondamentali della sua vita. E la seconda era
che, dopo di lei, non c’erano davvero state altre ragazze, vergini e no.
Fin dall’inizio era stata
affascinata da lui, ma era una bambina, non capiva.
Ora era abbastanza grande e
sapeva cosa provava, avrebbe affrontato molte difficoltà, l’avrebbe fatto.
Cosa importava se lui era
un vampiro?
Niente…
S’inumidì le labbra che
erano diventate secche, Leonard pareva stranamente contrariato dal fatto che
tremasse di paura e se ne rimanesse lì a congelare nel freddo dell’inverno.
La guardò, Ciel sollevò
coraggiosamente gli occhi celesti di suo padre e lo affrontò
-
Uccidimi, se
puoi… - sillabò mentre le belle labbra si muovevano a formare le parole
L’attimo dopo, preso dalla
collera, Leonard si mosse verso di lei con una velocità inaudita e, quello dopo
ancora, la stava baciando con foga.
La battaglia era finita,
anche se ce ne sarebbe voluto per convincere quel vampiro testardo che stare
con lui era l’unica cosa che le importasse, che non aveva paura di lui, che
desiderava solo amarlo per tutto il tempo che le restava e aiutarlo perché,
anche senza un cuore che batteva, doveva soffrire moltissimo per quella sua
condizione di diverso. Ora capiva perché lui ed Evangeline
fossero così amici… e dire che una volta aveva anche pensato che ci fosse una
storia tra loro due, quanto era stata pazza… forse anche lui, come lei, aveva
cercato solo un mezzo per attirare la sua attenzione, per esempio collezionando
ragazze.
Erano stati un po’ ciechi,
eh?
Aprendo gli occhi la
ragazza si ritrovò seduta su una poltrona davanti al camino, sulle sue
ginocchia; si domandò per un istante come ci fosse arrivata e poi decise di
lasciare perdere, che importava?
-
Continuo a
pensare che stai sbagliando. E io con te. – la informò serio, lei invece non
riuscì a impedirsi di sorridere, accarezzargli i capelli e stringerselo al
petto come un bambino imbronciato
-
È tutta una
questione di punti di vista – sottolineò la ragazza scuotendo il caschetto di
capelli corti con la filosofia della classica Corvonero
che sapeva come far valere le sue ragioni.
-
Dal MIO è
assolutamente folle e dal TUO dovrebbe essere anche peggio – bofonchiò
contrariato che una donna fosse, alla fine, riuscito a metterlo nel sacco.
Beh, ma Ciel non era una
donna qualunque…
* * *
Gardis udì i colpi alla
porta e sbuffò: era mai possibile che in quella stramaledettissima scuola non
la lasciassero mai dormire? Lei non era Leonard che non dormiva mai…
Buttò le gambe giù dal
letto e calzò le pantofole lisciandosi il pigiama e stiracchiandosi.
Merda, aveva fatto scendere
prima il sinistro… ottimo, i cattivi auspici di prima mattina erano proprio
quello che le serviva se si considerava che tra una settimana e mezzo sarebbe
stato Natale e c’era il cenone da organizzare per un esercito di affamati.
-
Arrivo! – gridò
infuriata alla porta levandosi i capelli dal colletto e andando ad aprire.
Se avesse scoperto che era
Jack, Jeff, Hestia o Karen li avrebbe ammazzati.
Kitt era poco probabile, si
erano salutati la sera precedente finita la ronda notturna e se ne erano andati
entrambi a dormire, era probabile che, conoscendo i suoi risvegli in prima
persona, le stesse alla larga.
La porta aperta rivelò una
bella ragazza dai capelli scuri, gli occhi celesti con una gonna invernale, le
parigine e una maglia di lana cardata a collo alto di un bel colore corvino
come le calze e i capelli.
-
Ciel? – chiese
preoccupata, era raro che la sorella maggiore di Karen venisse a fare visita da
lei: era per caso successo qualcosa tra Leonard e Karen? Oppure veniva a
parlarle per Chris?
-
Posso parlarti? –
domandò incerta l’altra
La bionda si affrettò a
spalancare la porta e farla entrare, dal suo tono di voce capì che si trattava
di qualcosa di serio così richiuse dietro di sé l’uscio e lo fissò col
chiavistello magico. La corvonero se ne stava in
piedi al centro della camera
-
Vuoi sedere? – le
indicò le poltrone, ma la ragazza preferì accomodarsi sul letto, si tolse le
scarpe e incrociò le gambe in un gesto che aveva visto fare spessissimo anche a
Karen
Si affrettò a raggiungerla
accomodandosi sulle coltri spesse e calde
-
E’ qualcosa di
grave? – indagò prima, cercando di prepararsi psicologicamente, Ciel fece un
attimo di silenzio, poi alzò gli occhi
-
Leonard mi ha
detto che è un vampiro
L’espressione di sconcerto
iniziale della bionda venne presto sostituito da una di riso forzatamente
nascosto.
Beh, se Leonard glielo aveva
detto allora l’aveva davvero catturato, stava certa che avrebbe smesso di
correre la cavallina così liberamente… Leonard avrebbe ammesso una cosa del
genere solo ad una persona di cui si fidava ciecamente e, in generale, si
fidava poco delle ragazze, quindi era proprio cotto a puntino.
E brava Ciel…
-
Non sei
sconvolta? – le chiese preoccupata la mora
-
No, perché
dovrei? – Gardis sembrava tranquilla, solo molto divertita e ogni tanto si
lasciava scappare qualche risolino
-
Credevo che
teneste tremendamente a quel segreto da come me ne parlava lui – ammise lei
-
Leonard non
l’avrebbe mai detto ad una persona di cui non si fida ciecamente. Eppoi tende
sempre a fare le cose più grosse di quel che sono, ci sono segreti peggiori
nella nostra famiglia
Era difficile prendere
quella piccola faina alla sprovvista.
-
Quindi a te va
bene se…
-
Tu e Leonard
state insieme, vero? – chiese con l’aria della vecchia comare di paese la
biondina
-
Beh, non saprei,
cioè, Leonard non me l’ha chiesto, però mi ha promesso che non avrebbe toccato
altre ragazze
La piccola Malfoy sbuffò
-
E’ il suo modo di
dirlo perché non l’ha mai detto prima – Ciel arrossì a ripensare a tutte le
storie che gli aveva attribuito – ma lui è abituato a esprimere i suoi
sentimenti in maniera sempre traversa…
-
Sì, me n’ero
accorta – borbottò la mora
-
Comunque sono
molto contenta per te. Non credo che avrebbe potuto trovare di meglio…
-
Ma se avrebbe
potuto avere tutte le ragazze del mondo!
-
Tutte le ragazze
del mondo non sempre fanno una brava ragazza – ammiccò la bionda con l’aria di
chi la sa mooooolto lunga. Forse non solo Corvonero era la patria dell’intelligenza.
-
Ad ogni modo, se
non ce l’hai con me vorrei chiederti un paio di cose
-
Tutto quello che
vuoi
-
Beh, vorrei che
mi spiegassi una cosa su un foglio che mi ha dato e tutto quello che sai sui
vampiri. Eppoi vorrei che mi aiutassi a trovare una soluzione con Karen,
immagino che ne rimarrà molto ferita
Annuì meccanicamente, era
un argomento spinoso.
-
Fammi vedere quel
foglio – Ciel lo tolse da una tasca e glielo porse, Gardis lo srotolò e lesse
via via lo scritto scoppiando poi a ridere
-
Che cos’è? –
domandò la Ravenclaw
-
Beh, immagino che
nella tua famiglia non usi molto – ammise asciugandosi una lacrima dall’occhio
– ma nella mia c’è ancora la tradizione pfffff,
questo – e le sventolò la carta pregiata sotto il naso – è un contratto
ufficiale di fidanzamento
-
CHE COSA?
-
Beh, hai sentito,
no?
-
Ma ma ma ma…
che ci dovrei fare?
-
Che sciocchina
che sei. Devi firmarlo e mandarlo ai tuoi perché lo sottoscrivano, è un
documento ufficiale.
-
Intendi qualcosa
con valore legale?
-
Sì. Noi Malfoy ne
abbiamo uno a testa con la promessa di usarlo solo quando ci sentiremo
assolutamente certi. Lo si compila e se ne fanno quattro copie, una per ogni
fidanzato e una per ogni famiglia; a volte cinque, una va al Ministero.
Conoscendo Leonard ne avrà fatte senz’altro cinque… direi che a questo punto il
vostro legame sia davvero molto ufficiale
-
Ma a cosa serve?
-
Si tutelano le
parti in caso di pericolo, si mettono giù tutte quelle inezie burocratiche.
Immagino che l’abbia fatto per la posizione della tua famiglia e della nostra,
certo. Si scrivono le cretinate tipo i nomi che darete ai vostri figli divisi
per sesso, i testimoni del contratto, coloro che vi faranno da testimoni di
nozze.
-
È un
prematrimoniale? – volle sapere sconcertata
-
Pressappoco
-
Cavoli
-
Lo puoi dire, è
roba seria, sai?
-
Immagino. Ma
dobbiamo sposarci subito? – adesso Ciel era tutta rossa in viso
-
No, certo…
guarda, ne ho una copia anche io… - e dal cassetto ultimo della scrivania tirò
fuori un analogo pezzo di carta dove, però, al posto del nome “Leonard” era
scritto il suo e subito dopo non c’era segnato “Ciel Sharisse
Longbottom”, ma uno spazio bianco. - Ora passiamo
alle cose serie, cosa vuoi sapere sui vampiri?
-
Beh, quello che
sai
-
Ne so parecchio,
sai? Immagino che qualcosa te lo abbia già detto lui…
-
Sì
-
Beh, d’accordo. I
vampiri sono esseri semidemoniaci, hanno un quarto del potere di un demone e
sono molto forti. Sono divisi in tre categorie: vampiri di stirpe, vampiri
mezzosangue e vampiri a metamorfosi temporale. I primi nascono solo quando un
vampiro di stirpe nella sua forma base morde un essere umano in una notte di
luna piena. Esiste anche un’altra casualità: se un vampiro di stirpe morde una
donna incinta potrebbe nascere un vampiro di stirpe, ma dipende dal tipo di
luna in cielo…
-
Che luna c’era
quando Leonard è… nato?
-
Nessuna
-
Nessuna?
-
Né quando è stato
concepito né quando è “nato” come vampiro. C’era l’eclissi entrambe le volte…
comunque… nel caso il vampiro non sia di stirpe, la luna non sia piena o non
sia alla forma base, si può generare un vampiro mezzosangue o un vampiro a
metamorfosi temporale. i vampiri mezzosangue nascono anche quando un vampiro e
un’umana hanno un figlio, ma è il caso più raro, le coppie di vampiri sono
quasi sterili. I vampiri non possono avere figli tra loro.
-
Capisco
-
Gli ultimi si
trasformano solo nelle notte di luna piena e sono i meno pericolosi, come
comportamento ricordano quello dei mannari.
-
Ohhh…
-
I vampiri di
stirpe non hanno sangue, non respirano, non piangono e il cuore non batte,
anche se fisicamente sono uguali ad un qualsiasi essere umano. I loro sensi
sono molto acuti e possono muoversi ad una rapidità portentosa, anche per
questo mio fratello è così bravo a quidditch
-
Sì
-
Non hanno
necessità di nutrirsi giornalmente, in genere sopravvivono con un pasto a
settimana. Leonard poi cerca di sopprimere la fame anche con le bistecche al
sangue, pare che gli piacciano, ma non fargli mangiare della verdura o diventa
davvero insopportabile, dice che è spazzatura
E fece una linguaccia
-
I vampiri sono,
di norma, piuttosto solitari. Non amano il baccano e tendono ad essere molto
introversi, non parlano di loro né della loro natura. Però hanno fascino e
carisma e questo gli attira un sacco di persone attorno. Leonard, poi, è
peggiore degli altri in questo. Hanno poteri magici potenti e compiono magie
complesse. Conoscono la magia antica per via della loro discendenza demoniaca.
-
Ma succede come
nelle storie che si trasformano in pipistrelli o dormono in una bara?
-
No, possono
essere animagus e, nel maggior numero di casi, lo
sono. Ma non dormono, mai!
-
Ho capito.
-
Beh, non c’è
molto altro di cui parlare su di loro.
-
Allora parliamo
di Karen
-
Questo è un
argomento difficile…
-
Lo so – ammise la
sorella maggiore
-
Hai intenzione di
dirglielo?
-
Credo che sia
inevitabile
-
Penso che
soffrirà molto, era molto presa da mio fratello. Quando mi ha detto quello che
aveva in mente sono rimasta di sasso, non me lo aspettavo da lei…
-
All’inizio
credevo che Leonard scherzasse. Ah, mi ha anche detto che l’hai salvata quando
lei si è tagliata, ti devo profondamente ringraziare…
-
Non è nulla.
Karen è una mia carissima amica, l’ho fatto per lei.
-
Grazie lo stesso.
-
Prego.
-
Ora credo di
dover andare. Se ne avrò il coraggio glielo dirò prima di Natale.
-
Sì. E spedisci
subito quel foglio ai tuoi genitori. E vai a discutere con mio fratello di
tutte le cretinate che dovete scriverci, quello è capace di chiamare il primo
figlio Valdimir Dracul…
-
Lo farò. Grazie.
-
Ciao Ciel, stammi
bene.
-
Sì.
* * *
La porta si chiuse dietro
la mora. Gardis la guardò seria, non le piaceva ciò che girava nella sua
piccola testolina.
Si vestì in fretta e si
posizionò al centro del grande camino della stanza.
Leonard era alla finestra a
fumare
-
Il signorino “io
non credo assolutamente all’amore” – lo canzonò uscendo dal focolare della
stanza di Caposcuola di serpeverde e andando a
sistemarsi su una poltrona, quella di sinistra che, sapeva, suo fratello non
usava mai.
-
Non credo sia il
momento
-
Sì, sono
d’accordo
Lanciando la sigaretta
oltre l’apertura, rientrò e si sedette di fronte a lei, fissandola
-
Non so cosa m’è
preso… - ammise – devo essere impazzito
-
Dicono che
l’amore fa questo effetto… - rispose con filosofia
-
Pensi che sia
innamorato?
-
Penso di sì, ma
non sono io a doverlo dire – c’era una sottile nota di rimprovero nella voce di
lei
-
E tu, Gardis? Tu
sei innamorata?
-
Io non credo
all’amore, Leonard, per me è diverso
-
Sei innamorata o
no? – lei ci riflettè, pensò a Kitt che le sorrideva
e, istintivamente, i muscoli induriti si rilassarono
-
No – mentì
clamorosamente – ma se anche lo fossi non cambierebbe nulla
-
Dovresti pensare
un po’ a te stessa
-
Non sono affari
tuoi.
-
Hai ragione –
rispose con freddezza – hai parlato con Ciel? – indagò poi, curioso di
conoscere l’origine del pettegolezzo
-
Sì, voleva sapere
cosa fosse il foglio che le hai dati – il fratello maggiore sbuffò
-
È la figlia
maggiore del Ministro della Magia e non le hanno neppure mai mostrato un
contratto di fidanzamento… - scosse il capo
-
La sposerai?
-
Se lei vorrà
-
E alla fine? Lei
è un’umana… - lui non rispose. Lei sarebbe senz’altro morta molto prima di lui
-
Gardis – disse
serio lui – non siamo un po’ troppo grandi per la nostra reale età?
-
Ci sono cose che
aiutano a crescere – confessò lei, poi cambiò repentinamente argomento – mamma
e papà saranno contenti di vederti compilare il foglio, mamma era molto
preoccupata che tu seguissi le orme di papà
-
Legato mani e
piedi ad una donna… proprio come lui
-
È bello sentirti
dire certe cose
Ci fu silenzio. Entrambi
guardarono il fuoco nel caminetto e rimasero a contemplarlo
-
Gardis,
seriamente, penso che tu dovresti dirlo a Christopher
-
Che cosa? – il
suo tono era sprezzante e sarcastico
-
Puoi non essere
innamorata, e francamente non ti credo, ma dovresti farlo lo stesso
-
No, è una cosa
che lui non deve sapere.
-
La fiducia è
importante – rispose serio col tono da fratello maggiore
-
Kitt non deve
essere coinvolto, è un affare più grande di noi, rischierebbe troppo
-
Il problema con
voi due è che ragionate allo stesso modo? Sono certo che lui farebbe la stessa
identica cosa – sbuffò e si servì da bere da una caraffa, lei alzò un
sopracciglio con fare altero
-
Almeno lui non
dovrà soffrirne – ribattè e Leonard capì che per lei
non era ancora giunto il momento. Forse non sarebbe mai arrivato. Quando lui
era stato nelle sue condizioni aveva commesso una follia di cui non si era
pentito, ora, ma aveva molta paura che le sue parole potessero far fuggire o
mettere in pericolo Ciel. Gardis riteneva che per Kitt fosse un pericolo
talmente grande da compensare la sofferenza di entrambi.
Forse faceva bene.
E forse no.
-
Seraphin mi ha scritto che verrà a scuola con Aisley per Natale – lo informò, - rimarrà qui fino a
capodanno a far le veci di mamma e papà
-
Non vengono per
Natale?
-
Solo una
visitina, a Capodanno hanno un ballo all’Ambasciata
-
Beati loro, si
divertono mentre io devo apparire in pubblico conciata come una puttana
-
Modera i termini
– la rimproverò il fratello
-
È un costume
indecente!
Il bello tra loro due era
che potevano parlare delle cose più terribili e più serie del mondo e, l’attimo
dopo, far tornare tutto normale, come se niente fosse, tutti e due a parlare di
stupidaggini senza peso e a punzecchiarsi come loro solito.
-
Beh, non sei
contenta di rivedere Fin? Credevo che stravedessi per lui…
Era vero, quando era
bambina una volta aveva piantato una crisi isterica perché Seraphin
non era suo fratello… lui e Leonard caratterialmente si assomigliavano molto
nonostante la mamma avesse detto che da piccolo fosse un po’ dispettoso, ma
sempre allegro e scherzoso mentre Leonard era sempre stato un po’ ombroso… da
grande Fin era diventato proprio come Sirius Black… Black… che coincidenza,
anche Chris si chiamava Black e si somigliavano pure…
probabilmente c’era qualche antenato comune nascosto da qualche parte.
Comunque Fin era cresciuto
a Malfoy Manor con loro due, suo padre aveva detto di
essere un po’ troppo vecchio per prendersi cura di un bambino ed Evangeline non era proprio il tipo da istinto materno;
mamma e papà l’avevano preso con loro. Aveva fatto da fratello maggior a
Leonard e questo aveva aiutato il primogenito a far valere il suo orgoglio
perché l’orgoglio Black contro l’orgoglio Malfoy era
una lotta tra titani…
Comunque rivedeva sempre
volentieri Seraphin, specie adesso che si erano persi
un pochettino di vista perché lui era andato a vivere
da solo assieme ad Aisley, aveva frequentato il corso
per Auror e poi aveva scelto di prendere non una ma
ben due specializzazioni! Poi suonava anche in una rock band a Londra piena di
pazzi, lui si faceva chiamare Lucifer, tanto per
rimanere in tema col nome che gli avevano dato…
Seraphin, nonostante all’apparenza fosse svagato e poco serio,
era una persona decisa, anzi, molto ostinata, fin da bambino voleva ritrovare
la sorella che era stata rapita tanto tempo addietro, prima ancora che loro due
nascessero.
Eppoi voleva sposare Aisley.
Si erano conosciuti prima
di Hogwarts, ma lei era sempre stata scettica ad
accettare sostenendo che non stava bene che la moglie fosse più anziana del
marito. Lui non si faceva molti problemi e, in genere, la faceva tacere con un
bacio, ovviamente seguito da un sonoro ceffone.
Ma l’avrebbe spuntata
perché se con l’orgoglio Malfoy e Black potevano
gareggiare, nessuno batteva la testardaggine di questi ultimi, neppure gli Zabini.
Il solo pensiero di
ritrovarsi con due Zabini tra i piedi era
preoccupante… Aisley avrebbe potuto essere d’aiuto,
ma Blaise era solo un impiccio, un impiccio
ingombrante da gestire, se poteva dire la sua, proprio ora che Leonard aveva
deciso di mettere la testa a posto arrivava lo zio a rendere ancora più
precaria la situazione delle povere studentesse…
* * *
Spazio autrice:
giungiamo ad un capitolo che, so, molti di voi stavano aspettando: il lato più
umano di Leonard che, stranamente, si manifesta proprio quando lui confessa di
essere un vampiro.
È un capitolo a cui sono
affezionata, mi piace la scena di Ciel e Leonard che litigano, ma la mia parte
preferita è senz’altro il discorsetto che Leonard e Gardis hanno quasi alla
fine del capitolo, fate attenzione agli indizi, sono tutti lì che aspettano di
essere scoperti!
Eppoi ritroviamo il caro Seraphin che, dopo molti capitoli di assenza, ritorna
protagonista di una storia che l’aveva già visto molto tempo addietro nelle
vesti di un bambino.
Spero davvero che il mio
nuovo aggiornamento vi piaccia, aspetto di conoscere il vostro punto di vista e
mi auguro che anche questa volta mi lascerete dei commenti!
A presto e un bacione a
tutti!
Whateverhappened:
ciao! Allora, per quanto riguarda il numero di capitoli della storia credo che
si andrà da un minimo di 25 ad un massimo di 30, non voglio farla troppo lunga…
quindi avete ancora una decina di capitoli davanti, il numero preciso non lo so
perché non ho ancora scritto la parte finale e quindi devo scegliere quanto
approfondire determinate situazioni che non sono del tutto da prendere alla
leggera.
Ti do un suggerimento per
quanto riguarda Kitt: non stava annuendo cupo
perché Asuna aveva detto ministra magica, ma perché Asuna parlava di amore tra le persone e Kitt non crede all’amore,
ma… c’è un motivo se non lo fa… più di questo però non posso dire…
Per Ciel e Leonard mi rendo
conto scrivendo che assomiglia tremendamente alla storia di Twilight,
eppure quando ho cominciato a pianificare la storia non avevo ancora letto il
libro (meraviglioso!), spero solo che la Meyer non mi accusi di
plagio… comunque la loro storia viene un po’ approfondita in questo nuovo
capitolo.
Per Gardis e Kitt: Kitt ha
un bel segreto che difficilmente riuscirete ad immaginare, ma fa bene a cercare
di proteggere Gardis da quel che custodisce, mentre Gardis… fa bene anche lei. Loro
scopriranno le loro carte tra un po’, non manca molto…
Per quanto riguarda Hestia e Jeff, personalmente non ho niente contro i cugini
che si innamorano, mi rendo conto che può succedere, non dovrebbero essere così
duri con loro, ma purtroppo il mondo è pieno di gente bigotta…
Beh, io spero davvero che
questo capitolo ti piaccia, non vedo l’ora di leggere la tua opinione, aspetto
di conoscerla presto! Ciao e un bacione, Nyssa
Hollina:
ehehe, se ti piace il personaggio di Leonard non so
come prenderai questo chappy perché, se da una parte
ne è l’indiscusso protagonista, dall’altra bisogna dire che si trova finalmente
una ragazza, quindi non so come la possano prendere le sue fans…
beh, mi auguro comunque che ti piaccia, quindi aspetto di conoscere la tua
opinione, ciao e a prestissimo! Nyssa
Killkenny: evviva, finalmente un sostenitore della coppia AsunaxNegi,
quando giro per la rete li vedo appaiati con le persone più strane: Nodoka, Kuu Fei,
Kaede, Asakura… e
ovviamente Takamichi, Nagi
ecc quindi ero piuttosto preoccupata di come sarebbe potuto essere accolto il
15° capitolo, sono felice che li approvi assieme! E per quanto riguarda
Vanessa, ti do ragione, nessuno farà mai storie, sono le classiche persone che
fanno solo casino e chissà come hanno pure il potere di farne di belli grossi…
Terrò d’occhio il
personaggio, nel frattempo spero che ti piaccia anche il nuovo capitolo! Mi fa
piacere sapere che Danny appartenga alla mia stessa regione…
Ciao e a presto, mi
raccomando dimmi che cosa ne pensi, Nyssa
Lord Martiya: come ho già spiegato, alla fine tra le tante coppie
che si possono creare è quella che mi piace di più e così ho deciso di
sfruttarla per i fini della storia, anche se mi rendo conto che in questo modo
ho sconvolto diversi lettori di Negima.
Per quanto riguarda invece
le altre studentesse non so rispondere con esattezza, forse, dato che si tratta
di una cosa così importante, Asuna ha deciso di
tenere il tutto nascosto anche a Konoka, oppure tutta
la classe sta deliberatamente facendo finta di non sapere, proprio come
suggerisce Gardis alla fine del quindicesimo capitolo.
Spero che anche il
sedicesimo capitolo ti piaccia, sono curiosa di legger che cosa ne pensi,
quindi aspetterò il prox tuo commento, ciao e a
presto! Nyssa
DragonSlave:
già, quando ho fatto arrivare il Mahora ho dovuto
rivoluzionare un pochetto l’età del professore, primo
perché in caso contrario non si sarebbe potuto essere già diplomato a Hogwarts, dove si entra per forza dopo gli undici anni, e
secondo… perché fin dall’inizio volevo vederlo sposato con Asuna,
tanto in Italia non sapremo mai come andrà a finire la storia visto che hanno
deciso di troncarla a metà perché non rendeva a sufficienza…
La strana strada che Hestia e Jeff vorrebbero percorrere tornerà spesso, ma
nessuno ne fa mai riferimento, un po’ come accadeva con il nome di Voldemort perché è una cosa che succede di rado e… non
dovrebbe comunque succedere, ma darò una spiegazione anche a questo, quindi
tranquilli, si sistemerà tutto in un modo o nell’altro.
Già, alla fine mi sono
lasciata vincere dalla tentazione romantica, anche se ammetto che nel primo
plot della storia lui la scacciava, poi la andava a trovare, solo che qualcosa
andava storto e finiva per ucciderla… poi mi sono detta che era troppo macabro
per il rating Arancione.
Per Rudiger
invece bisognerà pazientare ancora un bel po’, quindi animo in pace, serve del
tempo, come minimo svelerò tutto su di lui all’ultimo cappy
o quasi…
Per quanto riguarda Gardis
e Kitt, è vero, sembra che il più misterioso sia lui, ma in realtà è lei che è
brava a mentire e farsi passare per un personaggio quasi normale, ma come si
vede da questo capitolo Gardis possiede un suo segreto completamente differente
da quello di Leonard ed è molto più misteriosa di Chris, ormai, il cui segreto
potrebbe quasi essere intuito, o almeno entro il prox
capitolo, mentre quello di lei… ma anche qui si invertiranno i ruoli e allora
consiglio di seguire gli sviluppi.
Ehehe, anche se non consciamente, sono certa che inconsciamente
l’indizio è stato percepito e archiviato, spero davvero che il sedicesimo
capitolo ti piaccia, aspetto ansiosa il tuo prossimo commento, me molto
curiosa! Ciao e un bacione grandissimo! Nyssa
Arwen_90: ehehe, Leonard torna in grande stile anche in questo cappy dove la fa praticamente da padrone con le sue
stranezze e le sue caratteristiche decisamente fuori del comune.
E come si può vedere, avevi
visto giusto, Ciel è molto innamorata di Leonard, peccato che il problema Karen
sia ancora latente.
Beh, mi auguro che questo
sedicesimo capitolo ti piaccia, sono molto curiosa di conoscere la tua
opinione, ciao e a prestissimo! Un bacio, Nyssa
Lisanna Baston: scrivere di amori incompresi, impossibili,
decisamente difficili e, comunque, fuori del comune, è la cosa che mi piace di
più, se non fosse così non sarei un’autrice di Dramione
e non mi sarei mai cimentata in questa storia ex novo completamente basata su
queste cose perché la premessa c’era fin dall’inizio.
Sono davvero contenta di
averti suscitato così tante emozioni con il quindicesimo capitolo, anche se
spero davvero di non averti fatta piangere, mi sentirei tremendamente in colpa…
Sono d’accordo con tutto
quello che hai scritto circa i vari tipi di amore e anche quello della società
moderna che non riesce più a riconoscerlo e ne rimane a volte delusa. Personalmente
tra le tante coppie che ho descritto, però, credo di riconoscermi in quella
Gardis/Kitt perché come loro sono piuttosto disillusa (però non vado a cercare
le storielle, credo di non essere tagliata per quelle), anche se vedo l’amore
negli occhi di molti altri, eppure sono ancora alla ricerca, a differenza di
quei due che si sono trovati ma non hanno il coraggio (forse a ragione) di
ammettere quello che provano perché è molto pericoloso.
Per l’ultimo amore tra
creature differente ho fatto in approfondimento questo sedicesimo capitolo che
spero ti piaccia, aspetto quindi di conoscere la tua opinione, sono molto molto curiosa! Ciao e un bacione grandissimo e ancora
grazie per il bellissimo commento che mi hai lasciato, Nyssa