Time has a way of changing things

di Alexiel Mihawk
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διχοτομα


Bianco e nero.
Quando sei giovane tendi a fare distinzioni molto nette tra gli opposti: giusto e sbagliato, buono e cattivo, ricco e povero, amore e odio. Non esistono le vie di mezzo; i sentimenti sono troppo forti, guidati da impulsi quasi incontrollabili, perché tu possa riuscire a farti condurre in ragionamenti lucidi e logici.
Saori ha tredici anni e le sue emozioni sono un agglomerato inconsulto e confuso, ma Atena ne ha più di duemila, è qui dall’alba dei tempi – poco dopo la nascita dell’universo stesso, o era dell’uomo? non ricorda più bene – e a modo suo sarà ancora qui quando il tempo cesserà di esistere. Quella massa disordinata è come un gomitolo di lana ai suoi occhi, basta districare il filo perché la verità appaia chiara e lampante.
Atena è consapevole che non esistono il bianco e nero, il bene assoluto e il male assoluto: la vita è una costante scala di grigi, alle volte i toni sono più scuri e la scala è ripida ed erta, altre invece la sfumatura è più chiara e la scala discende tranquilla verso un altro grigio, ancora indefinito. È un costante trovarsi nel mezzo. Perché Saori sa bene che non potrebbe esistere giustizia senza un crimine da giudicare, non potrebbe esistere ombra se non esistesse la luce; è una dicotomia senza fine quella del mondo a cui appartiene, un ossimoro vivente. D’altra parte lei ne è l’emblema più evidente, lei che è bene, ma anche male, che è giudice, giuria e carnefice: Atena è giustizia, ma è anche morte e a morte seguono sempre sangue e distruzione, e fin troppo spesso è accompagnata da guerra.
Per questo ogni tanto si ritrova a sorridere pensando a quanto sia stata idealizzata dai suoi cavalieri – e se non fosse una dea, forse le farebbe piacere chiamarli amici – che vedono in lei un ideale senza macchia, una divinità senza paura, che non verrà mai sconfitta, perché giusta. E dentro di sé pensa ad Aracne, pensa a Medusa, pensa a Tiresia, e senza tornare così indietro nel tempo pensa a cosa – ora, in questo momento della sua vita mortale – sia pronta a sacrificare pur di vincere in guerra e dentro di sé vorrebbe sentirsi turbata dalla risposta che si dà, ma così non è. Perché lei lo sa, il sacrificio è necessario, la morte è solo un tributo da pagare per una causa più grande. Il fine giustifica i mezzi, quando il fine è la pace.
Perché Atena è Promachos, è Nike, è Atritonia e la sconfitta non è contemplata.


 
 
NOTE: Prima di tutto qualche informazione pratica: La frase Atena è giustizia, ma è anche morte e a morte seguono sempre sangue e distruzione, e fin troppo spesso è accompagnata da guerra. è una eco di una drabble scritta un paio di anni fa sempre Saori centric che potete trovare qui. Aracne è la fanciulla che Atena trasformò in ragno ai tempi del mito come punizione per la sua Hybris, ma anche perché invidiosa della sue effetive abilità come tessitrice (ok, in realtà è un po' più complesso di così, ma non ho voglia di raccontare tutta la storia); Medusa venne trasformata in mostro per essersi congiunta a Poseidone nel tempio della dea; Tiresia venne reso ceco per averla vista nuda mentre faceva il bagno (e secondo me Tiresia direbbe che ne è valsa la pena, ma questo è un altro conto). In questo elenco la dea sta pensando a quanto sia ironico che le venga attribuito l’epiteto di giusta, perché se si deve a mettere a fare un esame di coscienza, non è che lei sia proprio una santa. I termini finali sono epiteti attribuiti alla dea e il loro rispettivo significato è: Promachos, prima in battaglia; Nike, dea della vittoriosa, in questo caso Atena vincitrice/vittoriosa; Atritonia è composto da Tryo – logorare – preceduto dall’alfa privativo e significa instancabile.
Questa flash, come la successiva, è legata al concetto di sacrificio e alla visione che Atena/Saori ha dello stesso.

Ora qualche notizia di ordine diverso: SONO SENZA INTERNET. Mi sono trasferita da poco in Francia per l'erasmus e stanno impiegandoci ere geologiche per attaccarmi e attivarmi internet, se dio vuole il 5 dovrebbe venire il tecnico. Fortunatamente fino al 3 sarò a Milano quindi sarò tra i vivi, se poi sparirò sappiate che non è per mancanza di ispirazione, ma per assenza di connessione, parte delle drabble sono infatti già scritte.
Detto ciò vi ringrazio di cuore per le bellissime parole e recensioni che mi avete lasciato risponderò a tutte piano piano!








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