Rieccomi
finalmente tornata ad aggiornare! Chiedo venia per l'increscioso
ritardo, ma l'università mi impegna assai con corsi vari ed
esami sempre più corposi... Dopo gennaio, sarò
sicuramente molto più libera! :3
Torno con un capitolo che sicuramente vi interesserà
più del precedente. La soundtrack che vi propongo
è "Raikiri", conosciuta anche come "Thunder Break". Capirete
presto il perché ve la consiglio e anche a quale momento del
capitolo si adatterà meglio. Ma non voglio spoilerarvi
niente u.u
Buona lettura!
-
Capitolo
5: Istinto
di protezione
Un pugno,
un altro
pugno e un altro
ancora, poi un calcio in avanti e uno di traverso, infine di nuovo un
pugno con
l’una e con l’altra mano. Shuichi era
concentratissimo.
In una piccola radura
stabilita da lui
stesso come campetto d’addestramento, il ragazzino era
impegnato a migliorare i
riflessi e la resistenza nelle arti marziali. Immaginava di combattere
contro
il padre, che alla minima distrazione del figlio avrebbe smesso di
parare i
suoi colpi e ne avrebbe approfittato per atterrarlo. Non poteva
sopportarne il
solo pensiero, perciò il piccolo Uchiha doveva diventare
sempre più agile e
veloce. Aveva appena cominciato a frequentare l’Accademia
Ninja e voleva essere
il primo della classe, proprio come lo era stato Sasuke, anzi: aveva
l’immenso
desiderio di superarlo.
Stanco e sudato,
Shuichi si fermò dopo
minuti che erano parsi eterni. Per un momento poté udire
soltanto il proprio
respiro affaticato e il cinguettio di qualche uccellino lontano, poi un
piccolo
applauso.
- Bravo, fratellone!-
esclamò Terumi,
seduta nell’erba qualche metro più indietro.
L’altro
distolse lo sguardo dal tronco
che aveva quasi squarciato a suon di botte, voltandosi verso la
sorellina.
Senza sorprendersi più di tanto per il suo entusiasmo,
commentò:
- In
realtà non andava molto bene … -
Sulle prime, la
bambina restò delusa per
la reazione di Shuichi, ma non ci fece caso e giunse le mani,
chiedendogli:
- Shuichi-nii-san,
perché non mi fai vedere la Moltiplicazione del Corpo?-
Era una delle prime
tecniche che lui
aveva imparato quando il maestro Iruka aveva iniziato a parlare delle
arti
magiche. Con una sovrumana forza di volontà, Shuichi era
riuscito a padroneggiarla
prima di tutti gli altri, anche se gli ci erano volute alcune settimane.
- Non posso, devo
migliorare le mie arti
marziali.- rispose, un po’ dispiaciuto. - Gli Uchiha sono dei
maestri anche in
questo e io non posso essere da meno!-
Terumi, indispettita
dal fatto che il
fratello tirasse ancora fuori quella storia dell’orgoglio
Uchiha, sporse in
avanti il labbro inferiore ed esclamò:
- Ti prego!-
Di fronte a quegli
occhioni che
tremavano come budini, il ragazzino sospirò e sorrise. Per
accontentare la
sorella, posizionò le mani formando il sigillo giusto e fece:
- E va bene
… Kage Bunshin No Jutsu!-
Immediatamente una
nube si sparse tutto
intorno e quando essa si dissolse, Terumi vide che Shuichi aveva
generato una
perfetta copia di se stesso. Alzandosi in piedi, la piccola
lanciò un grido di
felicità ed applaudì nuovamente.
Felice di averla
fatta ridere, la copia
del bambino disse:
- Forte, vero? Ti
avrei fatto vedere un
intero esercito di copie, ma non posso sprecare troppo chakra durante
gli allenamenti
… -
Con queste parole,
Shuichi sperava di
far crescere l’ammirazione della sorella verso di lui, anche
se non era vera
una cosa simile, siccome al momento era capace di evocare tre o quattro
copie
al massimo. La sua espressione compiaciuta cambiò quando lei
esordì:
- Voglio farlo
anch’io!-
- Ma Terumi, sei
ancora troppo piccola!-
fece l’altro con severità. - Quando andrai
all’Accademia, potrai impararla … e
poi è una tecnica difficile, io stesso ci ho messo parecchio
per-
Mentre Shuichi
parlava, la bambina cercò
di imitare la posizione che avevano assunto le mani del fratello prima
dell’avvenuta riuscita della tecnica. Quando ci
riuscì, sorrise tra sé ed
interruppe il discorso, esclamando:
- Kage
Bunshin No Jutsu!-
In uno sbuffo che
colse il ragazzino di
sorpresa, Terumi si triplicò, come se fosse stata la cosa
più naturale del
mondo.
La copia di Shuichi
scomparve dallo
stupore, mentre l’originale spalancò gli occhi e
urlò:
- CHE COSA? Sai
già moltiplicarti!?-
Tutte e tre le
bambine scoppiarono a ridere
all’unisono, finché una di loro rispose:
- Papà mi
ha fatto vedere come si fa.-
- Sei …
sei incredibile, Terumi!-
commentò lui, ammirato.
Mentre le due copie e
l’originale si
scambiavano sguardi di approvazione, Shuichi non poté
trattenersi dall’essere
leggermente invidioso. Sasuke aveva preferito insegnare la tecnica alla
sorellina e non al figlio maggiore, che già frequentava
l’Accademia. Di nuovo
si ritrovò a pensare che il padre preferisse Terumi a lui,
puramente per il suo
talento.
Dopo aver scacciato
via questi brutti
pensieri, si avvicinò ad una di loro.
- Va bene, ora
smettila … -
Inaspettatamente, la
Terumi che stava
per toccare scomparve in una nuvola di vapore e le altre due
ridacchiarono.
- Ma come
… Ero sicuro che fosse quella
vera! Beh, allora sarai tu … -
Fece per toccarne
un’altra, ma anche la
seconda svanì così com’era svanita la
prima.
- Uffa, possibile che
non-
Non aveva ancora
finito la frase, che
anche la terza si dissolse nell’aria senza che Shuichi si
fosse ancora mosso.
Irritato dalla presa in giro che stava subendo, quest’ultimo
strinse i pugni e
fece:
- Cosa, anche la
terza era una copia?
Accidenti, ma come hai fatto, Terumi?! Da quando in qua è la
più piccola ad
insegnare al frat-
Questa volta si
interruppe da solo,
quando avvertì delle braccia gracili avvolgergli la vita da
dietro la schiena.
La risatina della sorella gli arrivò dolcemente:
- Sono qui, nii-san!-
Sorpreso da come
Terumi lo avesse
imbrogliato con tanta facilità e allo stesso tempo
intenerito da
quell’improvviso abbraccio, Shuichi sorrise e si
girò ad accarezzarle la testa,
senza dire nulla. L’invidia e il fastidio non
c’erano più; tutto ciò che ora
riusciva a pensare era di avere una sorellina davvero speciale.
Dopo un
po’, il ragazzino si schiarì la
voce e disse:
- Ok, ora basta
giocare!-
La sorellina si
separò da lui, stavolta
senza protestare. Vedendola così ubbidiente, Shuichi le fece
una proposta:
- Ho
un’idea! Ho in mente un esercizio
per migliorare la mia mira con gli shuriken e i kunai. Ti va di
aiutarmi?-
- Certo!-
esclamò lei con allegria.
Era concentrato,
fermo sul posto con gli
occhi fissi davanti a sé, in posizione di guardia. Terumi
era altrettanto
immobile, ma l’espressione sul viso era tutta diversa.
Di colpo, Shuichi
estrasse un kunai
dalla tasca e lo lanciò a velocità folle verso
l’albero che aveva di fronte. La
punta si conficcò nella corteccia, a pochi centimetri
dall’orecchio della
sorellina.
- Sì!-
esultò lui, mentre la piccola
deglutiva e commentava:
- Non potremmo fare
in un altro modo?-
Shuichi, senza
distrarsi, tirò fuori uno
shuriken e rispose:
- Stai tranquilla,
sorellina. Proprio
perché non ti colpirei per niente al mondo, questo esercizio
sarà efficace.-
La bambina non
capì esattamente che cosa
intendesse il fratello, ma non lo disturbò più
con altre domande. Shuichi era
di una testardaggine fuori dal comune.
Dopo aver finito gli
shuriken, che ormai
avevano circondato il corpicino di Terumi, il ragazzino decise di
utilizzare
gli ultimi kunai che gli erano rimasti. Era intenzionato a centrare il
tronco
perpendicolarmente rispetto alla testa della sorella, ma proprio al
momento del
lancio cambiò all’improvviso la traiettoria
dell’arma, indirizzandola in alto
verso la chioma dell’albero. Un po’ sorpresa da
come Shuichi si fosse concesso
un tale errore, Terumi ridacchiò e lo prese in giro:
- Hai visto? Che
brutta mira,
fratellone!-
Al contrario di come
lei si aspettava,
Shuichi non cercò di controbattere. O meglio, parve farlo,
ma non sembrava
rivolgersi alla piccola.
- Venite fuori,
codardi!!-
La bambina
trasalì. Con chi stava
parlando? Seguì lo sguardo del fratello e solo in quel
momento se ne accorse:
tra i rami si nascondevano delle persone poco raccomandabili.
Colti in flagrante,
quattro uomini rimasti
nascosti tra le fronde saltarono giù e circondarono il
ragazzino, dopo che
Terumi ebbe fatto appena in tempo a raggiungerlo. Shuichi li
osservò: a prima
vista non parevano ninja, ma erano comunque forti e robusti. Uno di
loro aveva
le mani occupate, portando due grandi e pesanti sacchi, contenenti
chissà che
cosa.
- Vediamo che cosa
abbiamo qui … -
esordì il primo. - A quanto pare non sei un mocciosetto
qualsiasi, se ti sei
accorto quasi subito di noi.-
Lasciandosi stringere
dalla sorellina
spaventata, il giovane Uchiha lo sfidò con lo sguardo e
domandò:
- Chi siete e che
cosa ci fate qui,
nella foresta di Konoha??-
- Non sono cose da
ragazzini, perciò non
ti impicciare!- rispose pesantemente un secondo tipaccio.
Stava per ribattere,
ma Shuichi sentì
Terumi aumentare la presa e mormorare qualcosa:
- Ho p-paura, nii-san … -
In quel momento, un
istinto primordiale
avvolse il cuore del bambino. Avvertì un grande coraggio
crescere dentro di sé,
una forza che non era sicuro di aver mai provato prima. Guardando la
sorellina
negli occhi lucidi, le accarezzò i capelli con tenerezza e
le sorrise.
- Non preoccuparti.-
disse poi,
apprensivo. - Ci sono io a proteggerti.-
Terumi
riuscì solo a trasmettergli il
proprio stupore, prima di vederlo allontanarsi e sferrare alcuni pugni
e calci
ben assestati a uno di quei quattro delinquenti. Un secondo fece per
fermarlo,
ma Shuichi non ebbe grossi problemi ad occuparsi anche di lui.
Instancabile
anche dopo ore di allenamento, il piccolo Uchiha non esitava e sapeva
sempre
dove e come colpire i suoi avversari. Non ci stava nemmeno troppo a
pensare;
era un istinto naturale guidato dalla volontà di proteggere
la sua amata
sorellina, che si univa ai suoi ultimi miglioramenti nelle arti
marziali.
Mentre Shuichi era
impegnato, la piccola
vide un terzo uomo avventarsi su di lei e lanciò un grido di
terrore.
- Terumi!-
esclamò il fratello, pur
continuando a tenere a bada quei due energumeni.
Bastò
sentirsi chiamare da lui, perché
Terumi trovasse la forza di reagire. Senza aver bisogno di troppo tempo
per
concentrarsi e facendo affidamento sul proprio talento naturale,
puntò gli
occhi contro quelli del nemico ed attivò lo Sharingan.
L’uomo fu immediatamente
catturato da quello sguardo ipnotico e cadde vittima di
un’illusione di Terumi,
svenendo in preda alle convulsioni.
L’ultimo
tipo losco, che teneva nelle
mani i sacchi, decise di non intervenire per fare la guardia al suo
carico e
perché era rimasto scioccato assistendo alla fine del suo
amico.
La soddisfazione per
la buona riuscita
della tecnica fu seguita da un fastidioso bruciore agli occhi e Terumi
crollò
in ginocchio, ansimante. Per la troppa foga, la bambina aveva
utilizzato un’eccessiva
quantità di chakra ed ora il suo debole corpo ne stava
subendo le conseguenze.
Uno dei due
delinquenti impegnato con
Shuichi riuscì ad atterrare l’avversario, notando
poi che la piccola era in
difficoltà. Ridendo sadicamente, si avvicinò a
lei con l’intenzione di tirarle
un pugno. Quando Shuichi se ne accorse, ebbe un tuffo al cuore.
- No, Terumi!!-
urlò, cercando di
rialzarsi.
Fu un attimo.
Proprio
nell’istante in cui Terumi stava
per essere colpita, un kunai graffiò la faccia
dell’uomo con violenza. La
ferita era profonda e sanguinante, talmente che quello cadde a terra
dal
dolore. Ad infliggergliela era stato Shuichi, velocissimo come mai
prima, che
era riuscito a proteggere Terumi.
- Shuichi-nii-san!-
esclamò quest’ultima dalla contentezza, ma quando
l’altro si voltò, lei lo
fissò sorpresa.
Gli occhi di Shuichi
avevano cambiato
colore.
Rossi.
Come il sangue, come
il fuoco. Come la
forza e la risolutezza che avevano sempre contraddistinto gli Uchiha.
- Fratellone
… - mormorò lei, notando
che intorno alle sue pupille erano apparsi già due tomoe,
mentre le iridi erano
di un rosso acceso e brillante.
Lo sguardo teso e
concentrato del
ragazzino si addolcì per un istante, rivolto alla piccola
Terumi. Un secondo
dopo, tuttavia, era già tornato come un fulmine tagliente
verso i nemici.
Con un grido di
battaglia, Shuichi si
avventò contro l’uomo con i due sacchi. Questo li
mollò e fece per scappare, ma
l’altro non gliene diede il tempo: con un’energia e
una velocità inaudite, lo
mise al tappeto in pochi attimi, per poi fare la stessa cosa con gli
altri due
che si erano rialzati ed avevano cercato di barcollare via. Il tipo che
era
stato colpito dall’illusione di Terumi non si era mai mosso
da terra.
Quando finalmente il
bambino ebbe finito
di sistemare quei tipacci, la bambina sorrise e ritrovò la
forza per andare ad
abbracciarlo.
- Stai tranquilla,
è tutto a posto.- la
rassicurò lui, stringendola.
Alle loro spalle,
però, il più robusto
dei quattro banditi si stava silenziosamente rimettendo in piedi e
voleva
sfruttare quel briciolo di energia rimastagli per colpire i due
ragazzini con
un coltellaccio. Si avvicinò con un ghigno sul volto e
quando Shuichi si accorse
di lui era troppo tardi. Spaventato, pensò a proteggere la
sorellina con il suo
stesso corpo, attendendo che la lama lo trafiggesse …
Ma invece della
risata malvagia
dell’uomo che lo accoltellava, i due piccoli Uchiha sentirono
un urlo femminile
che ben conoscevano.
- Shannarooo!-
In meno di mezzo
secondo, furono
sbalzati via e rotolarono qualche metro più avanti, in un
gran fracasso. La
radura dove si trovavano parve subire un terremoto, si formarono crepe
nel
terreno ovunque. Tornata la calma, Shuichi si sollevò dal
corpo di Terumi
accertandosi che stesse bene, poi si girò.
- Mamma?!-
esclamò, stupito e felice
allo stesso tempo.
Al centro di un
cumulo di sassi e
sabbia, ai piedi del quale c’erano i corpi dei quattro
banditi svenuti, Sakura
si ripuliva le mani dalla polvere con un’espressione severa
in viso.
Soddisfatta, chiese al figlio:
- Tutto a posto?-
Il bambino
annuì, decisamente sollevato,
insieme a Terumi.
- Come hai fatto a
trovarci?- domandò a
gran voce la piccola.
- Ero qui vicino a
raccogliere delle
erbe, ma ho sentito un po’ di trambusto e sono venuta a
controllare.- spiegò la
madre, scendendo dalla sua montagnola di terra e calpestando i nemici
con
disinvoltura. - Meno male che ho fatto in tempo! Ma lo sapete chi sono
questi
qua?-
- No, non lo sappiamo
… - risposero con
disappunto i due fratellini.
Sakura si
abbassò vicino a loro e
continuò, accarezzando la testa di Terumi:
- Sono dei ladri
provenienti da un
villaggio poco lontano da qui. Non avete visto le loro facce affisse
sui muri
di Konoha?-
Di fronte allo
stupore dei figli, lei
ridacchiò e scosse la testa. Dopo aver recuperato i quattro
ladruncoli di
provincia e preparandosi a trascinarli a Konoha per i colletti delle
camicie,
prese nell’altra mano i sacchi con la refurtiva da restituire
e prima di
andarsene ammonì i due figlioli:
- Shuichi, mentre io
torno in città, tu porta
subito a casa tua sorella e non allontanarti più da
… Ma … Shuichi, hai lo
Sharingan!-
Non essendosi accorto
di averlo ancora
attivo, il ragazzino si passò una mano tra i capelli,
imbarazzato. In pochi
secondi i suoi occhi tornarono di un verde intenso come quelli della
mamma, che
aggiunse con orgoglio:
- Sei stato
bravissimo, tesoro mio.
Vedrai la faccia di tuo padre quando lo saprà …!-
Emozionato
all’idea di sorprendere
Sasuke, il giovane Uchiha prese Terumi sulla schiena e seguì
Sakura lungo il
sentiero che portava al Villaggio della Foglia, felice
perché consapevole di
crescere in fretta. Con un altro po’ di allenamento e grazie
alle lezioni del
maestro Iruka, Shuichi sarebbe riuscito facilmente a sviluppare il
terzo tomoe
ed avrebbe padroneggiato la sua abilità innata alla
perfezione ancor prima di
venir promosso al grado di genin. Al solo pensiero, gli
spuntò un sorriso
spontaneo.
Intanto Sakura, per
nulla infastidita
dal carico che stava portando, ascoltava il racconto del figlio lungo
la strada
di casa. Era così bello vederlo gioire delle proprie gesta
con un tale
entusiasmo, che non se la sentì di interromperlo neanche una
volta. Essendo
abituata a vederlo sempre serio e pensieroso come suo padre,
l’animo di Sakura
si addolcì di fronte ad un sorriso tanto sincero, giovane,
limpido e stavolta
prolungato.
Forse stava davvero
cambiando qualcosa
in lui, in quel piccolo ninja che – sì, ora ne era
sicura – sarebbe diventato
un grande shinobi.
*
Spero
che vi sia piaciuto anche questo capitolo! Fatemi sapere che cosa ne
pensate... *-*
Ed ecco
la fanart... Non trovate che sia bellissima? <3 C'entra poco e
niente col capitolo, ma sappiate che in sostanza le fanart che vi
proporrò sono sempre NaruHina family o SasuSaku family, a
parte qualche futura eccezione... preparatevi!
Con
questa meraviglia di disegno, vi lascio e vi do appuntamento al
prossimo capitolo... Bye! :*
Eliot
;D
*
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