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Autore: ELIOTbynight    27/10/2014    4 recensioni
Naruto è diventato Hokage (ed era pure ora!), ma per portare avanti il suo lavoro ha bisogno dei suoi amici di sempre, che per fortuna non hanno mai smesso di stargli accanto.
Konoha e tutto il mondo ninja sono in tempo di pace, ma qualcuno trama nell’ombra, rispolverando pericolosamente il passato … e Kurama si prepara ad avere una nuova forza portante.
Si tratta della protagonista di una nuova generazione di ninja: il suo nome è Eri Uzumaki.
*
- Così te ne sei accorto, baka.-
Un vocione profondo lo distolse improvvisamente dai suoi pensieri e Naruto sussultò, ritrovandosi mentalmente nel suo buio subconscio.
- Kurama!- esclamò, fissando il suo cercoterio dal basso. - Tu sapevi che Eri possiede una parte di te?!-
Il volpone rispose, beffardo e malizioso:
- E’ ovvio! Piuttosto, mi sorprende che tu l’abbia scoperto solo adesso … Si vede che eri proprio concentrato, quella notte!-
Naruto arrossì violentemente fino alla punta dei capelli e gridò:
- Di che cosa stai parlando??-

*
[Ambientata in un ipotetico futuro alternativo, senza tenere conto del capitolo 700 del manga. Ogni riferimento a fatti o persone esistenti o già inventate da qualcun altro è puramente casuale. Buona lettura!]
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Gaara/Matsuri, Hinata/Naruto, Sai/Ino, Sasuke/Sakura, Shikamaru/Temari
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
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Rieccomi finalmente tornata ad aggiornare! Chiedo venia per l'increscioso ritardo, ma l'università mi impegna assai con corsi vari ed esami sempre più corposi... Dopo gennaio, sarò sicuramente molto più libera! :3
Torno con un capitolo che sicuramente vi interesserà più del precedente. La soundtrack che vi propongo è "Raikiri", conosciuta anche come "Thunder Break". Capirete presto il perché ve la consiglio e anche a quale momento del capitolo si adatterà meglio. Ma non voglio spoilerarvi niente u.u
Buona lettura!
-






Capitolo 5
: Istinto di protezione


Un pugno, un altro pugno e un altro ancora, poi un calcio in avanti e uno di traverso, infine di nuovo un pugno con l’una e con l’altra mano. Shuichi era concentratissimo.
In una piccola radura stabilita da lui stesso come campetto d’addestramento, il ragazzino era impegnato a migliorare i riflessi e la resistenza nelle arti marziali. Immaginava di combattere contro il padre, che alla minima distrazione del figlio avrebbe smesso di parare i suoi colpi e ne avrebbe approfittato per atterrarlo. Non poteva sopportarne il solo pensiero, perciò il piccolo Uchiha doveva diventare sempre più agile e veloce. Aveva appena cominciato a frequentare l’Accademia Ninja e voleva essere il primo della classe, proprio come lo era stato Sasuke, anzi: aveva l’immenso desiderio di superarlo.
Stanco e sudato, Shuichi si fermò dopo minuti che erano parsi eterni. Per un momento poté udire soltanto il proprio respiro affaticato e il cinguettio di qualche uccellino lontano, poi un piccolo applauso.
- Bravo, fratellone!- esclamò Terumi, seduta nell’erba qualche metro più indietro.
L’altro distolse lo sguardo dal tronco che aveva quasi squarciato a suon di botte, voltandosi verso la sorellina. Senza sorprendersi più di tanto per il suo entusiasmo, commentò:
- In realtà non andava molto bene … -
Sulle prime, la bambina restò delusa per la reazione di Shuichi, ma non ci fece caso e giunse le mani, chiedendogli:
- Shuichi-nii-san, perché non mi fai vedere la Moltiplicazione del Corpo?-
Era una delle prime tecniche che lui aveva imparato quando il maestro Iruka aveva iniziato a parlare delle arti magiche. Con una sovrumana forza di volontà, Shuichi era riuscito a padroneggiarla prima di tutti gli altri, anche se gli ci erano volute alcune settimane.
- Non posso, devo migliorare le mie arti marziali.- rispose, un po’ dispiaciuto. - Gli Uchiha sono dei maestri anche in questo e io non posso essere da meno!-
Terumi, indispettita dal fatto che il fratello tirasse ancora fuori quella storia dell’orgoglio Uchiha, sporse in avanti il labbro inferiore ed esclamò:
- Ti prego!-
Di fronte a quegli occhioni che tremavano come budini, il ragazzino sospirò e sorrise. Per accontentare la sorella, posizionò le mani formando il sigillo giusto e fece:
- E va bene … Kage Bunshin No Jutsu!-
Immediatamente una nube si sparse tutto intorno e quando essa si dissolse, Terumi vide che Shuichi aveva generato una perfetta copia di se stesso. Alzandosi in piedi, la piccola lanciò un grido di felicità ed applaudì nuovamente.
Felice di averla fatta ridere, la copia del bambino disse:
- Forte, vero? Ti avrei fatto vedere un intero esercito di copie, ma non posso sprecare troppo chakra durante gli allenamenti … -
Con queste parole, Shuichi sperava di far crescere l’ammirazione della sorella verso di lui, anche se non era vera una cosa simile, siccome al momento era capace di evocare tre o quattro copie al massimo. La sua espressione compiaciuta cambiò quando lei esordì:
- Voglio farlo anch’io!-
- Ma Terumi, sei ancora troppo piccola!- fece l’altro con severità. - Quando andrai all’Accademia, potrai impararla … e poi è una tecnica difficile, io stesso ci ho messo parecchio per-
Mentre Shuichi parlava, la bambina cercò di imitare la posizione che avevano assunto le mani del fratello prima dell’avvenuta riuscita della tecnica. Quando ci riuscì, sorrise tra sé ed interruppe il discorso, esclamando:
- Kage Bunshin No Jutsu!-
In uno sbuffo che colse il ragazzino di sorpresa, Terumi si triplicò, come se fosse stata la cosa più naturale del mondo.
La copia di Shuichi scomparve dallo stupore, mentre l’originale spalancò gli occhi e urlò:
- CHE COSA? Sai già moltiplicarti!?-
Tutte e tre le bambine scoppiarono a ridere all’unisono, finché una di loro rispose:
- Papà mi ha fatto vedere come si fa.-
- Sei … sei incredibile, Terumi!- commentò lui, ammirato.
Mentre le due copie e l’originale si scambiavano sguardi di approvazione, Shuichi non poté trattenersi dall’essere leggermente invidioso. Sasuke aveva preferito insegnare la tecnica alla sorellina e non al figlio maggiore, che già frequentava l’Accademia. Di nuovo si ritrovò a pensare che il padre preferisse Terumi a lui, puramente per il suo talento.
Dopo aver scacciato via questi brutti pensieri, si avvicinò ad una di loro.
- Va bene, ora smettila … -
Inaspettatamente, la Terumi che stava per toccare scomparve in una nuvola di vapore e le altre due ridacchiarono.
- Ma come … Ero sicuro che fosse quella vera! Beh, allora sarai tu … -
Fece per toccarne un’altra, ma anche la seconda svanì così com’era svanita la prima.
- Uffa, possibile che non-
Non aveva ancora finito la frase, che anche la terza si dissolse nell’aria senza che Shuichi si fosse ancora mosso. Irritato dalla presa in giro che stava subendo, quest’ultimo strinse i pugni e fece:
- Cosa, anche la terza era una copia? Accidenti, ma come hai fatto, Terumi?! Da quando in qua è la più piccola ad insegnare al frat-
Questa volta si interruppe da solo, quando avvertì delle braccia gracili avvolgergli la vita da dietro la schiena. La risatina della sorella gli arrivò dolcemente:
- Sono qui, nii-san!-
Sorpreso da come Terumi lo avesse imbrogliato con tanta facilità e allo stesso tempo intenerito da quell’improvviso abbraccio, Shuichi sorrise e si girò ad accarezzarle la testa, senza dire nulla. L’invidia e il fastidio non c’erano più; tutto ciò che ora riusciva a pensare era di avere una sorellina davvero speciale.
Dopo un po’, il ragazzino si schiarì la voce e disse:
- Ok, ora basta giocare!-
La sorellina si separò da lui, stavolta senza protestare. Vedendola così ubbidiente, Shuichi le fece una proposta:
- Ho un’idea! Ho in mente un esercizio per migliorare la mia mira con gli shuriken e i kunai. Ti va di aiutarmi?-
- Certo!- esclamò lei con allegria.
 
Era concentrato, fermo sul posto con gli occhi fissi davanti a sé, in posizione di guardia. Terumi era altrettanto immobile, ma l’espressione sul viso era tutta diversa.
Di colpo, Shuichi estrasse un kunai dalla tasca e lo lanciò a velocità folle verso l’albero che aveva di fronte. La punta si conficcò nella corteccia, a pochi centimetri dall’orecchio della sorellina.
- Sì!- esultò lui, mentre la piccola deglutiva e commentava:
- Non potremmo fare in un altro modo?-
Shuichi, senza distrarsi, tirò fuori uno shuriken e rispose:
- Stai tranquilla, sorellina. Proprio perché non ti colpirei per niente al mondo, questo esercizio sarà efficace.-
La bambina non capì esattamente che cosa intendesse il fratello, ma non lo disturbò più con altre domande. Shuichi era di una testardaggine fuori dal comune.
Dopo aver finito gli shuriken, che ormai avevano circondato il corpicino di Terumi, il ragazzino decise di utilizzare gli ultimi kunai che gli erano rimasti. Era intenzionato a centrare il tronco perpendicolarmente rispetto alla testa della sorella, ma proprio al momento del lancio cambiò all’improvviso la traiettoria dell’arma, indirizzandola in alto verso la chioma dell’albero. Un po’ sorpresa da come Shuichi si fosse concesso un tale errore, Terumi ridacchiò e lo prese in giro:
- Hai visto? Che brutta mira, fratellone!-
Al contrario di come lei si aspettava, Shuichi non cercò di controbattere. O meglio, parve farlo, ma non sembrava rivolgersi alla piccola.
- Venite fuori, codardi!!-
La bambina trasalì. Con chi stava parlando? Seguì lo sguardo del fratello e solo in quel momento se ne accorse: tra i rami si nascondevano delle persone poco raccomandabili.
Colti in flagrante, quattro uomini rimasti nascosti tra le fronde saltarono giù e circondarono il ragazzino, dopo che Terumi ebbe fatto appena in tempo a raggiungerlo. Shuichi li osservò: a prima vista non parevano ninja, ma erano comunque forti e robusti. Uno di loro aveva le mani occupate, portando due grandi e pesanti sacchi, contenenti chissà che cosa.
- Vediamo che cosa abbiamo qui … - esordì il primo. - A quanto pare non sei un mocciosetto qualsiasi, se ti sei accorto quasi subito di noi.-
Lasciandosi stringere dalla sorellina spaventata, il giovane Uchiha lo sfidò con lo sguardo e domandò:
- Chi siete e che cosa ci fate qui, nella foresta di Konoha??-
- Non sono cose da ragazzini, perciò non ti impicciare!- rispose pesantemente un secondo tipaccio.
Stava per ribattere, ma Shuichi sentì Terumi aumentare la presa e mormorare qualcosa:
- Ho p-paura, nii-san … -
In quel momento, un istinto primordiale avvolse il cuore del bambino. Avvertì un grande coraggio crescere dentro di sé, una forza che non era sicuro di aver mai provato prima. Guardando la sorellina negli occhi lucidi, le accarezzò i capelli con tenerezza e le sorrise.
- Non preoccuparti.- disse poi, apprensivo. - Ci sono io a proteggerti.-
Terumi riuscì solo a trasmettergli il proprio stupore, prima di vederlo allontanarsi e sferrare alcuni pugni e calci ben assestati a uno di quei quattro delinquenti. Un secondo fece per fermarlo, ma Shuichi non ebbe grossi problemi ad occuparsi anche di lui. Instancabile anche dopo ore di allenamento, il piccolo Uchiha non esitava e sapeva sempre dove e come colpire i suoi avversari. Non ci stava nemmeno troppo a pensare; era un istinto naturale guidato dalla volontà di proteggere la sua amata sorellina, che si univa ai suoi ultimi miglioramenti nelle arti marziali.
Mentre Shuichi era impegnato, la piccola vide un terzo uomo avventarsi su di lei e lanciò un grido di terrore.
- Terumi!- esclamò il fratello, pur continuando a tenere a bada quei due energumeni.
Bastò sentirsi chiamare da lui, perché Terumi trovasse la forza di reagire. Senza aver bisogno di troppo tempo per concentrarsi e facendo affidamento sul proprio talento naturale, puntò gli occhi contro quelli del nemico ed attivò lo Sharingan. L’uomo fu immediatamente catturato da quello sguardo ipnotico e cadde vittima di un’illusione di Terumi, svenendo in preda alle convulsioni.
L’ultimo tipo losco, che teneva nelle mani i sacchi, decise di non intervenire per fare la guardia al suo carico e perché era rimasto scioccato assistendo alla fine del suo amico.
La soddisfazione per la buona riuscita della tecnica fu seguita da un fastidioso bruciore agli occhi e Terumi crollò in ginocchio, ansimante. Per la troppa foga, la bambina aveva utilizzato un’eccessiva quantità di chakra ed ora il suo debole corpo ne stava subendo le conseguenze.
Uno dei due delinquenti impegnato con Shuichi riuscì ad atterrare l’avversario, notando poi che la piccola era in difficoltà. Ridendo sadicamente, si avvicinò a lei con l’intenzione di tirarle un pugno. Quando Shuichi se ne accorse, ebbe un tuffo al cuore.
- No, Terumi!!- urlò, cercando di rialzarsi.
Fu un attimo.
Proprio nell’istante in cui Terumi stava per essere colpita, un kunai graffiò la faccia dell’uomo con violenza. La ferita era profonda e sanguinante, talmente che quello cadde a terra dal dolore. Ad infliggergliela era stato Shuichi, velocissimo come mai prima, che era riuscito a proteggere Terumi.
- Shuichi-nii-san!- esclamò quest’ultima dalla contentezza, ma quando l’altro si voltò, lei lo fissò sorpresa.
Gli occhi di Shuichi avevano cambiato colore.
Rossi.
Come il sangue, come il fuoco. Come la forza e la risolutezza che avevano sempre contraddistinto gli Uchiha.
- Fratellone … - mormorò lei, notando che intorno alle sue pupille erano apparsi già due tomoe, mentre le iridi erano di un rosso acceso e brillante.
Lo sguardo teso e concentrato del ragazzino si addolcì per un istante, rivolto alla piccola Terumi. Un secondo dopo, tuttavia, era già tornato come un fulmine tagliente verso i nemici.
Con un grido di battaglia, Shuichi si avventò contro l’uomo con i due sacchi. Questo li mollò e fece per scappare, ma l’altro non gliene diede il tempo: con un’energia e una velocità inaudite, lo mise al tappeto in pochi attimi, per poi fare la stessa cosa con gli altri due che si erano rialzati ed avevano cercato di barcollare via. Il tipo che era stato colpito dall’illusione di Terumi non si era mai mosso da terra.
Quando finalmente il bambino ebbe finito di sistemare quei tipacci, la bambina sorrise e ritrovò la forza per andare ad abbracciarlo.
- Stai tranquilla, è tutto a posto.- la rassicurò lui, stringendola.
Alle loro spalle, però, il più robusto dei quattro banditi si stava silenziosamente rimettendo in piedi e voleva sfruttare quel briciolo di energia rimastagli per colpire i due ragazzini con un coltellaccio. Si avvicinò con un ghigno sul volto e quando Shuichi si accorse di lui era troppo tardi. Spaventato, pensò a proteggere la sorellina con il suo stesso corpo, attendendo che la lama lo trafiggesse …
Ma invece della risata malvagia dell’uomo che lo accoltellava, i due piccoli Uchiha sentirono un urlo femminile che ben conoscevano.
- Shannarooo!-
In meno di mezzo secondo, furono sbalzati via e rotolarono qualche metro più avanti, in un gran fracasso. La radura dove si trovavano parve subire un terremoto, si formarono crepe nel terreno ovunque. Tornata la calma, Shuichi si sollevò dal corpo di Terumi accertandosi che stesse bene, poi si girò.
- Mamma?!- esclamò, stupito e felice allo stesso tempo.
Al centro di un cumulo di sassi e sabbia, ai piedi del quale c’erano i corpi dei quattro banditi svenuti, Sakura si ripuliva le mani dalla polvere con un’espressione severa in viso. Soddisfatta, chiese al figlio:
- Tutto a posto?-
Il bambino annuì, decisamente sollevato, insieme a Terumi.
- Come hai fatto a trovarci?- domandò a gran voce la piccola.
- Ero qui vicino a raccogliere delle erbe, ma ho sentito un po’ di trambusto e sono venuta a controllare.- spiegò la madre, scendendo dalla sua montagnola di terra e calpestando i nemici con disinvoltura. - Meno male che ho fatto in tempo! Ma lo sapete chi sono questi qua?-
- No, non lo sappiamo … - risposero con disappunto i due fratellini.
Sakura si abbassò vicino a loro e continuò, accarezzando la testa di Terumi:
- Sono dei ladri provenienti da un villaggio poco lontano da qui. Non avete visto le loro facce affisse sui muri di Konoha?-
Di fronte allo stupore dei figli, lei ridacchiò e scosse la testa. Dopo aver recuperato i quattro ladruncoli di provincia e preparandosi a trascinarli a Konoha per i colletti delle camicie, prese nell’altra mano i sacchi con la refurtiva da restituire e prima di andarsene ammonì i due figlioli:
- Shuichi, mentre io torno in città, tu porta subito a casa tua sorella e non allontanarti più da … Ma … Shuichi, hai lo Sharingan!-
Non essendosi accorto di averlo ancora attivo, il ragazzino si passò una mano tra i capelli, imbarazzato. In pochi secondi i suoi occhi tornarono di un verde intenso come quelli della mamma, che aggiunse con orgoglio:
- Sei stato bravissimo, tesoro mio. Vedrai la faccia di tuo padre quando lo saprà …!-
Emozionato all’idea di sorprendere Sasuke, il giovane Uchiha prese Terumi sulla schiena e seguì Sakura lungo il sentiero che portava al Villaggio della Foglia, felice perché consapevole di crescere in fretta. Con un altro po’ di allenamento e grazie alle lezioni del maestro Iruka, Shuichi sarebbe riuscito facilmente a sviluppare il terzo tomoe ed avrebbe padroneggiato la sua abilità innata alla perfezione ancor prima di venir promosso al grado di genin. Al solo pensiero, gli spuntò un sorriso spontaneo.
Intanto Sakura, per nulla infastidita dal carico che stava portando, ascoltava il racconto del figlio lungo la strada di casa. Era così bello vederlo gioire delle proprie gesta con un tale entusiasmo, che non se la sentì di interromperlo neanche una volta. Essendo abituata a vederlo sempre serio e pensieroso come suo padre, l’animo di Sakura si addolcì di fronte ad un sorriso tanto sincero, giovane, limpido e stavolta prolungato.
Forse stava davvero cambiando qualcosa in lui, in quel piccolo ninja che – sì, ora ne era sicura – sarebbe diventato un grande shinobi.
 
 
*







Spero che vi sia piaciuto anche questo capitolo! Fatemi sapere che cosa ne pensate... *-*
Ed ecco la fanart... Non trovate che sia bellissima? <3 C'entra poco e niente col capitolo, ma sappiate che in sostanza le fanart che vi proporrò sono sempre NaruHina family o SasuSaku family, a parte qualche futura eccezione... preparatevi!


Image and video hosting by TinyPic

Con questa meraviglia di disegno, vi lascio e vi do appuntamento al prossimo capitolo... Bye! :*


Eliot ;D



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