ending night
EVER-LASTING-NIGHT
-LA
FOLLE NOTTE INFINITA-
ATTO
I, SCENA II
Gli occhi di
Gakupo si sgranarono, quelli di Miku insieme a lui.
Calò
un silenzio imbarazzante su tutto il gruppo, silenzio di cui Miku sola
non riusciva a comprenderne il significato.
"Eppure
adesso loro dovrebbero accogliermi a gran feste..."
Invece
no. Nessuna parola proferiva da quelle labbra, né da quelle
di Gakupo né da nessun'altro di loro.
"Il
copione è variato? Stavolta il loop temporale cosa ha
cambiato?"
"Chiedo
scusa..." Ripeté Miku più accigliata di prima.
"Potrei restare qui per una notte sola?"
Stavolta le
parole risvegliarono Gakupo che si scansò di lato
lasciandola entrare, nonostante ciò pareva essere ancora
piuttosto frastornato. Gli servirono secondi prima di dare una risposta
appena
congruente alla ragazza.
"Ah,
sì, ecco... è che ci cogli veramente
impreparati."
Miku
entrò lasciando che l'uomo sigillasse il grande portone alle
sue spalle.
"Impreparati?"
"La
verità è che siamo appena arrivati anche noi e
siamo
un po' spaesati." Rispose imbarazzato Gakupo giocando con i capelli,
sembrava essere in una specie di trance che non gli spiegava cosa fare.
"Cosa?"
Domandò Miku accorgendosene.
"Che succede?"
Gridò d'un tratto una voce femminile proprio dietro di lei.
"E' una di noi?"
Miku riconobbe
la voce di Meiko, vestita in rosso come solita e con l'immancabile
rossetto acceso sulle labbra.
"Non capisco...
Non c'eravamo già tutti? Doveva arrivare qualcun'altro?"
Allora
restò ad ascoltare in silenzio.
"No,
nessun'altro. Lei è un'intrusa." Setenziò austera
Luka; nemmeno lei era cambiata, anzi pareva ancora più
severa di prima.
"Intrusa? Quindi
perché è qua?"
"Che ne so? E'
un'intrusa e basta!"
"E calmati, dai.
Magari è solo arrivata qui per caso, che ne possiamo
sapere...?"
Miku, dopo
quella sfilza di domande e risposte incomprensibili, avanzò
di un passo.
"Ehi, ma che
combinate?"
I presenti si
ammutolirono cercando di ritrovare la calma.
"Insomma, che vi
prende?"
Gli abitanti
della Villa si guardarono l'uno negli occhi dell'altro
cercando risposte: c'era chi boccheggiava, chi lanciava occhiate a
destra e sinistra, chi spostava il peso da una parte del corpo
all'altro...
"A questo punto
non sappiamo davvero che dobbiamo fare..." Dichiarò Len con
la tipica ingenuità dei bambini.
I presenti,
eccetto Miku, abbassarono il capo riflettendo dentro di sé.
Miku stessa fu quasi portata a mettersi a testa china e rimuginare.
"Qualcosa non
va?" La domanda che persisteva a girarle in mente prese forma concreta
ad alta voce e, forse, fu proprio quella a sbloccare l'intera
situazione.
"In
realtà noi non abitiamo veramente in questa Villa, siamo una
compagnia di attori ingaggiati per mettere in scena uno spettacolo."
Vero, questo
Miku lo sapeva già.
"Siamo venuti
qui perché il nostro datore di lavoro ci ha dato invito
dentro questa Villa e, sempre qui, ci avrebbe dato le istruzioni
finali."
Nulla di
più veritiero.
"Ma nel copione
fornitoci non veniva fatta menzione che qualcun'altro dovesse arrivare
qui stasera, ecco perché siamo così confusi
adesso."
"Anche tu sei
stata contattata da Unknown Shadow?"
Miku
rifletté di nuovo sulla base delle informazioni appena
ottenute e ciò che riuscì ad intuire fu che,
stavolta, non era soltanto ritornata al punto di ricominciare tutto da
capo; era tornata ancora più indietro: al primissimo
incontro della squadra di attori dentro la Villa.
Tuttavia non si
spiegava come mai la sua presenza avesse alterato così tanto
i piani che essi si sarebbero dovuti accingere a seguire; dalla sua
ormai conoscenza nel ripetere quella 'Notte Infinita' quei ragazzi
dovevano essere ormai tutti consapevoli del fatto che sarebbe arrivata
un'ottava persona, che l'avrebbero invitata ad entrare dentro e che da
lì sarebbe partita una folle festa diventando l'inizio di
una serie di eventi bizzarri.
Invece non era
così: da come parlavano nessuna ottava persona si sarebbe
dovuta presentare e ciò significava che la sua presenza
aveva ancora scombinato i fatti.
O forse no?
"Non
si può mai sapere quali siano i cambiamenti all'interno di
un loop temporale, nemmeno io posso prevederli."
Già,
queste erano state le esatte parole pronunciate da Unknown Shadow
soltanto una mezz'ora prima nella foresta.
Le cose non si
erano scombinate, erano semplicemente cambiate ma dovevano comunque
proseguire verso un'unica direzione; Miku aveva il pieno potere
decisionale nelle sue mani in questo momento, gli altri potevano
benissimo essere considerati i suoi burattini.
"Io sono...
stata contattata da Unknown Shadow proprio come voi, ma sono..."
Cercò di inventarsi qualcosa di verosimile sul momento.
"Sono un caso speciale, diciamo. Sì, io sono qui per dirvi
esattamente cosa bisogna fare."
Gli abitanti
della Villa sbarrarono occhi e labbra.
"Ah?"
"Esatto! Diciamo
che io sono il vostro jolly della serata."
Vide Luka
intrecciare le braccia e assumere la sua tipica espressione imbronciata
portando il labbro inferiore poco più sopra di quello
superiore.
"Ci stai
prendendo in giro?"
"Assolutamente
no." Scosse la testa Miku continuando a mantenere quel tono di
sicurezza. "Ho ricevuto istruzioni ben precise, istruzioni che adesso
dovrò riportare a voi."
Nessuno di loro fiatò, anzi tornarono tutti a squadrarsi uno
contro l'altro cercando risposte. Chi più chi meno ancora
non erano del tutto convinti.
"Forse
vale la pena ascoltarla, che ne dite?" Si fece avanti Gumi parlando
timida e sottovoce. Lei era quella più credulona e portata a
credere a qualsiasi cosa ma in quel frangente persino il più
scettico sarebbe stato disposto ad ascoltarla.
Perciò
gli abitanti della Villa restarono muti poi, piano piano, ognuno di
loro iniziò ad esprimere il proprio consenso.
Evidentemente la
situazione, già stramba di suo, li portava per forza ad
accettare le parole di Miku, l'unica che sembrava saperne qualcosa in
più. C'era ben poco da fare di fronte a una situazione come
questa.
"Bene, allora
quale sono le prime istruzioni che Sua Signoria ci da?"
Decisamente
avevano abboccato all'amo, sì, era proprio questo che Miku
voleva: tutto doveva seguire perfettamente il suo copione,
così stavolta avrebbe posto fine a quella pazza Notte,
avrebbe liberato quei ragazzi da quel maleficio imposto di ripetere
all'infinito quelle azioni e sarebbe finalmente ritornata a casa.
Sorridendo e
piroettando su se stessa per la felicità rispose con un
sorriso che andava da un orecchio all'altro.
"Insomma, quando
un'ospite viene a farvi visita non è dovere dei padroni di
casa organizzare una bella festa?"
-L'Autrice Sconosciuta-
Un capitolo
transitorio diciamo. Notate qualcosa di strano già da
adesso? xD
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