Stava
parlando di Clara.
Non
potevo crederci, ero confuso ma decisi comunque di continuare ad
ascoltare il racconto di Roland.
-Dunque,
era una calda giornata e gli studenti erano in cortile durante la
pausa ricreativa, quando verso le 14:15 questi tre ragazzi si
avvicinarono alla recinzione che separava la scuola da Lock Lake-
Mi
spiegò Roland mentre la mia zuppa veniva appoggiata sul
tavolo.
-Secondo
la storia avevano scavalcato la rete e si erano avventurati nel bosco
e non si erano ripresentati durante l'inizio delle lezioni del
pomeriggio.
Solo
verso le 16:00 Clara e Stephania ritornarono ma di Dennis non c'era
traccia, gli insegnanti scesero in cortile seguiti da alcuni studenti
per chiedere dove fossero state tutto quel tempo ma loro erano in
lacrime e soprattutto bagnate dalla testa ai piedi. La scuola chiamò
la polizia denunciando la scomparsa di Dennis ma nel tempo che essa
ci mise ad arrivare successe qualcosa che la Jefferson E.C non
dimenticò mai.-
-Cosa?-
Gli
chiesi con le gambe e il cucchiaio che mi tremavano per l'ansia e la
curiosità.
-Dennis...
Bhè lui... Spuntò dagli alberi con la faccia coperta di
fili neri, sembravano capelli secondo gli insegnanti. Era anche lui
bagnato e si contorceva come se fosse in preda ad un attacco
epilettico.-
-Roland
ma tu eri alla Jefferson?-
-Sì-
Mi
rispose con freddezza.
-Ogni
studente che era allla Jefferson può ricordare quella
mostruosità. Comunque, Dennis scomparve di nuovo nel bosco e
non venne mai più ritrovato-
Concluse
tristemente.
-Okay...
Ma tutto questo cosa ha a che fare con il Sodiun?-
Gli
domandai.
Roland
guardò l'orologio e si affrettò ad uscire.
-Aspetta
Roland!-
Gli
urlai andandogli dietro.
-Vai
a casa. Come primo giorno lavorativo si finisce prima.-
Mi
disse con un lieve disagio.
Poi
prese il cappotto e corse via.
Rimasi
lì imbarazzato e confuso poi mi ripresi dalle ultime parole di
Roland e pagai il conto.
Uscii
dalla tavola calda e tornai nella sede per prendere la borsa che era
appesa nel mio ufficio.
Poi
mi diressi verso casa pensando sempre a quel racconto, stavo
camminando velocemente e non badavo ai passanti, per poco non fui
investito.
Passai
l'incrocio con Trost Road e la pioggia smise lasciando però il
cielo nuvoloso.
Arrivai
davanti a casa così presi le chiavi ed entrai.
-Sono
a casa!-
Urlai.
-Eccoti!
Come è andato il primo giorno lavorativo?-
Clara
mi stava sorridendo mentre finiva di pulire il pavimento.
-Benone!
Solo... Potremmo parlare di una cosa non appena ho finito di
lavorare?-
Le
chiesi timido.
-Certo,
devo anch'io andare a lavorare tra poco, sai come primo giorno
comincio nel pomeriggio.-
Mi
disse questo prima di rincominciare a pulire.
Mi
diressi nel mio nuovo studio dove finalmente l'agenzia aveva finito
di trasportare i mobili.
Appoggiai
la borsa e la giacca su una sedia vicino ad uno scaffale e mi sedetti
alla scrivania, era presente davanti a me un riquadro di legno dove
avrei appeso i miei dati materiali. Staccai le prime due pagine del
dossier sul caso 41 e le attaccai con delle puntine verdi.
Poi
aprii il dossier davanti al computer e cominciai a leggere da dove mi
ero fermato.
Testimonianze:
Elisabeth
McKaene: La signora McKeane avrebbe visto un'ombra incappucciata
nella zona Est di Lock Lake. Era nel suo cottage a cucinare per una
amica quando notò del movimento tra gli alberi e una finestra
del salotto si ruppe improvvisamente. Non ci sono ulteriori
descrizioni dalla signora McKeane e l'amica.
George
Swift: -Ho sentito solo un uomo urlare tra gli alberi e mi è
parso di vedere un uomo con due coltelli tra le mani che saltava tra
i rami- Questa è stata l'unica confessione del signor Swift.
Solo
due testimonianze riguardanti l'assassino? Mi domandavo.
-Sarà
meglio che sabato faccia una visita ad Elisabeth.-
Sussurai
tra me e me.
Provai
a cercare informazioni più esplicite o utili, ma niente, nel
dossier c'erano solo pagine riguardanti gli interrogatori della
polizia a persone che abitavano nel centro di Phoenix.
Mi
alzai e cominciai a guardare la lastra di legno dove avevo attaccato
solo la foto di Ursula e le prime due pagine.
Dopo
cinque minuti di analisi notai che nella foto era presente sullo
sfondo una striscia grigia, decisi quindi cosa avrei fatto il giorno
dopo e andai a riposare un po' sul letto in camera.
La
finestra era stata riparata e i vetri erano stati rimossi, ma era
completamente bagnata all'esterno, non ci feci caso così mi
sdraiai e mi addormentai.
-Amore.
Amore sveglia sono le sette.-
Aprii
gli occhi e li sbattei per mettere a fuoco.
-Buonasera
principino, vedo che devi ancora riprendere conoscenza quindi ti
aspetto di sotto con la cena-
Clara
uscii dalla stanza e io la seguii istantaneamente per la fame.
Eravamo
muti mentre addentavamo il rosbif ed io ero nervoso.
-Clara
ma tu hai fatto le medie alla Jefferson?-
-Sì
ero qui a Phoenix prima del liceo.-
Mi
rispose sorridendo e addentando un'altra fetta di rosbif.
-E
conoscevi Dennis Brown?-
Le
cadde la forchetta dalla mano e si alzò di colpo.
-Sono
stanca, vado a dormire.-
Disse
con freddezza.
-Ho
saputo di quel che è successo nel 1992, se vuoi possiam-
-No
Dave. Vado a dormire.
-Ma...-
-Ho
detto no!-
I
suoi occhi erano iniettati di sangue e con fare pesante salii le
scale e andò a dormire.-
Non
dovevo parlarne con lei, dovevo lasciare perdere quella storia
assurda, ero sul punto di salire a parlare quando sentii un urlo.
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