I candidi fiocchi di neve danzano leggiadramente per il cielo sino a toccare il terreno.
Sembra una magia, un'armonia di atmosfera e di colori che ammiro estasiata dalla finestra della mia camera, in un letto altrettanto freddo nel quale il mio corpo è immerso.
Mi piacerebbe correre ed uscire fuori a giocare con la neve, per creare buffi e stupidi pupazzi candidi con la carota al posto del naso, sentirne la consistenza gelida e malleabile tra le dita, rubare ammassi di bianco dai vetri delle macchine per appallottolarli e lanciarli contro dei poveri malcapitati, ridendo fino a star male.
Ma solo ora realizzo che la neve soffre; soffre, perché io sono calda, bollente, rovente, e finisco per scioglierla tutte le volte che la tocco, quando vorrebbe, e meriterebbe, di vivere in eterno.
Ma il mio fiato, il calore delle mie mani, la uccide.
Me ne sto così quindi: un letto freddo e un corpo caldo che lottano tra di loro per la propria supremazia, e la neve che imperterrita continua a fioccare, che ingenua non sa che potrebbe morire.
Note dell'autrice
Massi, facciamo le quattro stagioni.
E... tipo, non so cosa dire, se non che ci aggiorniamo alla prossima!
Kiss,
Emily. |